venerdì 5 aprile 2013

La leggenda del cacciatore di vampiri, di Seth Grahame Smith

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Premetto che non ho visto il film, quella che vi apprestate a leggere è la recensione del libro, che in lingua originale titolava Abraham Lincoln: Vampire hunter.

No, non lo so perché diavolo il malvagio consiglio dei titoli italiani (Copyright by Mr. Giobbin) abbia modificato il titolo. Di sicuro non offende la sensibilità di nessuno, visto che in America, dove magari qualcuno avrebbe ragione di protestare se gli toccassero un eroe nazionale, è uscito con il titolo già citato. Magari pensano che non sappiamo chi fosse Abraham Lincoln? Mah.

Di questo autore avevo già provato a leggere Orgoglio e pregiudizio e zombie, che però non mi è piacuto, al punto che l'ho mollato a metà. In pratica, aveva semplicemente riscritto la stessa storia del libro di Jane Austen (che non ho mai letto) infilandoci qua e là un po' di scontri con gli zombi all'arma bianca, ninja-style. Anche lo stile di scrittura è antiquato, al punto che ho immaginato che buona parte del libro fosse semplicemente fotocopiata dall'originale con un po' di scene aggiunte. Noioso.

Per questo mi sono approcciato a questo Abraham Lincoln: Vampire hunter con una certa diffidenza. Fortunatamente, ho avuto modo di ricredermi.



Il libro prende l'incipit da un immaginario diario segreto di Lincoln, che viene ritrovato da uno scrittore. Dietro l'incarico di un misterioso vampiro, lo scrittore inizia a leggere il diario e ne ricava un romanzo biografico che racconta la "vera" storia di Lincoln.
Il libro alterna parti scritte dal presunto "scrittore" in terza persona, a stralci del diario del sedicesimo presidente degli Stati Uniti.

Fronte della copertina originale...

L'autore ha di certo studiato molto bene la figura di Lincoln e la sua storia. Pur rispettando i fatti storici (almeno credo, non penso di essere un esperto di storia americana) riesce a inserirvi l'elemento vampirico senza che la trama perda di credibilità o di coerenza.
Non c'è una "storia" vera e propria, l'autore narra della vita di Lincoln fin da ragazzino, dall'incontro con il vampiro che ha ucciso sua madre. Ci sono episodi reali della vita di Lincoln inframezzati da cacce e scontri con i vampiri che ha giurato di uccidere, aiutato da un vampiro ribelle. E scopriremo anche motivazioni segrete dietro la guerra di secessione...

... e retro.

Insomma, tutto il romanzo è davvero ben scritto e la storia "alternativa" di Lincoln è molto interessante e piacevole da leggere. Se vogliamo trovargli un difetto, diciamo che si tratta della presunta trasposizione di un diario. Non una trama definita ma una serie di episodi, inoltre, verso la fine, quando Lincoln ha ormai una certa età, l'azione langue per lasciare spazio a parti più riflessive. A me non sono dispiaciute, ma la copertina e l'idea di fondo potrebbero dare un'idea diversa, molto più "trash" e demenziale rispetto a quella che è la realizzazione.

Insomma, un libro consigliato, ma non aspettatevi di vedere per tutto il tempo un tizio che stacca teste ai vampiri a colpi di scure. La figura del presidente è trattata con il giusto rispetto, nonostante l'idea di fondo, e non si lesinano lezioni di storia, quella "vera", senza vampiri.

A questo punto devo proprio guardarmi il film...

Il Moro

2 commenti:

  1. Il libro è piacevole, logicamente lo devi leggere con una certa consapevolezza.
    Il film è esagerato, e lo devi vedere facendo delle premesse.
    Insomma, vedilo senza troppe pretese :)

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