Il nuovo corso di Predator ormai è inarrestabile, diamo un'occhiata agli anni di uscita dei film: 1987 il primo, 1990 il secondo, poi saltiamo avanti di una quindicina d'anni per i due Alien Vs Predator (2004 e 2007) e per Predators (2010), usciti quindi a tre anni di distanza l'uno dall'altro. Ne sono passati altri 8 per il dimenticabile The Predator (2018), ma solo più 4 per Prey (2022). Altri tre anni, e saltano fuori addirittura due film nello stesso anno, Predator - Killer of killers e Predator: Badlands. Se continuano ad avvicinarsi arriveremo al punto che ne esce uno a settimana (meglio che sto zitto, o ci faranno davvero una serie tv).
A tenere le redini di questo nuovo corso il regista Dan Trachtenberg, specializzato in seguiti a quanto pare, dato che il suo unico lavoro prima di diventare il nuovo profeta di Predator è stato 10 Cloverfield Lane, a sua volta sequel di Cloverfield.
Non che desse grande fiducia all'inizio, dato che con Prey ha sfornato un film troppo impegnato a inserire tematiche femministe dove non andavano inserite, e pure male, e citazioni nostalgiche a pioggia. Decisioni sue o richieste della produzione? E chi lo sa, ma c'è da dire che il tiro è stato aggiustato con Killers of killers, una simpatica tamarrata, esagerata e divertente, in cui le citazioni erano ridotte al minimo e almeno erano solo citazioni e non mandavano avanti la trama, e le tematiche woke se proprio volevi trovarle le trovavi ma dovevi davvero impegnarti.
E ora questo Predator: Badlands, in cui Dan Trachtenberg si diverte a ribaltare un sacco di regole.
Innanzitutto abbiamo un Predator (o meglio uno Yautja, dato che il termine, nato nell'universo espanso in un romanzo e poi sfruttato anche da fumetti e e videogiochi, viene qui utilizzato per la prima volta anche al cinema) che si reca su un pianeta (chiamato Genna, che vorrebbe essere un riferimento biblico al nome utilizzato per l'inferno nell'antico testamento, Gehenna, ma in italiano sembra l'abbreviazione di Gennaro) abitato da animali estremamente pericolosi per compiere una caccia rituale. Il Predator quindi non è più il cattivo, ma il protagonista! Ha un nome! E parla! Nella sua lingua, ma parla, e per la prima volta capiamo le sue parole. Ci vengono anche date più informazioni sulla loro società, mentre nei film precedenti era sempre tutto abbastanza vago è tenuto un po' nel mistero (non nell'universo espanso, in cui la cultura Yautja è già stata approfondita parecchio e spesso in modi contrastanti, perché ogni autore sembra voler aggiungere il suo pezzo di lore). Questo Yautja in particolare è piccolo e debole, rispetto alla media della sua razza, mentre sembrava che la tendenza dovesse essere mostrarcene esemplari sempre più pericolosi, quando non addirittura modificati geneticamente per apparire ancora più potenti.E, soprattutto, si tratta di un film per ragazzi. Ma su questo argomento ci torniamo dopo.
Oltre al nome della razza, altra caratteristiche che qui viene data per acquisita è che Alien e Predator coesistono nello stesso universo narrativo. Se le varie citazioni come il teschio di xenomorfo in Predator 2 potevano anche essere dei semplici "inside joke", se i due film e i vari fumetti e videogiochi Alien Vs. Predator potevano anche essere una specie di storia a sé, un "what if" (d'altronde i Predator nei fumetti si sono già scontrati anche con Batman, Wolverine, il Giudice Dredd, Terminator e chissà quanti altri, si sa che i fumetti non vengono mai considerati come facenti parte del "canone" cinematografico), adesso però in un film su Predator non compare uno xenomorfo, ma la trama si basa su una spedizione della Weyland-Yutani composta esclusivamente da sintetici, intenzionati a fare quello che fa sempre la Weyland-Yutani, andare in giro per l'universo in cerca di nuove armi biologiche.
Il film in questione rinuncia quasi totalmente alle citazioni nostalgiche, a meno che non vogliamo vederle anche in avvenimenti banali come lo Yautja che si cura le ferite, e racconta una storia che, beh, non possiamo di certo definire "nuova" visto che si muove entro binari ben consolidati per il cinema d'azione/fantascientifico per ragazzi (e anche all'interno della saga stessa, dato che il viaggio iniziatico dello Yautja Dek non è troppo diverso da quello della protagonista di Prey), ma che almeno non si rivolge ai vecchi che possono sorridere (almeno nelle intenzioni dei produttori) quando riconoscono le citazioni. Un solido action, perfetto dal punto di vista tecnico (sfido chiunque a capire dove finiscono le riprese reali e dove inizia la CGI, l'unica cosa poco riuscita è Bud, ma per problemi di design, non tecnici), in cui vanno comunque evidenziate alcune scene di lotta in cui sembra dominare quello che chiamo "effetto Trasformers": c'è talmente tanta roba che si agita sullo schermo, ripresa troppo da vicino, che non ci capisce cosa diavolo sta succedendo.
Il rapporto tra lo Yautja e Thia, la sintetica senza gambe, è quello tipico di tutti i "buddy movie", con i due che inizialmente stridono ma sono ovviamente destinati a diventare complici, e su questo rapporto si basa buona parte del film. Film il cui ritmo, comunque, non cala mai, una scena epica dietro l'altra, tra battaglie con creature gigantesche e infiltrazioni più o meno furtive in installazioni militari.
Altra caratteristica particolare di questo film è che per tutto il tempo non si vede un solo essere umano. Solo Yautja e sintetici, che oltretutto sono solo di due modelli (curiosità: i sintetici maschi sono tutti interpretati da Cameron Brown, controfigura con un curriculum infinito che tra le altre cose ha anche interpretato lo xenomorfo in Alien: Earth). Certo, questo ha permesso di mantenere il PG13, dato che tutti quelli che vengono allegramente massacrati non sono persone ma robot e quindi il loro sangue non è rosso, ma è comunque una rarità nel cinema.
Quello che però mi ha colpito di più di questo film è proprio il fatto che sia rivolto a un pubblico giovane. E per giovane intendo che sono andato a vederlo con mio figlio di 10 anni (non l'ho obbligato, eh, l'ho solo proposto e lui era tutto contento, vuole iniziare a guardare film un po' più da grandi... abbiamo visto Terminator solo settimana scorsa!), e non era il più piccolo in sala. In America ha ottenuto il PG13, in Italia come al solito se non è vietato ai minori di 18 anni va bene tutto, ma è comunque chiaro che è un film per un pubblico di ragazzini, mostri con gli occhioni teneri compresi. Ragazzini che molto probabilmente non hanno visto i film precedenti, sia perché sono film vecchi sia perché erano film per adulti, con atmosfere horror, squartamenti e quant'altro. Io ho spiegato un po' della storia dei Predator a mio figlio mentre raggiungevamo il cinema in macchina, ma non posso non chiedermi come possa un neofita guardare una pellicola che è addirittura il nono della sua serie. Quindi questo film per chi è? Beh, la risposta è: per gli adulti che portano al cinema i figli, creando quindi un nuovo pubblico per eventuali seguiti. Ma innanzitutto, ne ha davvero la forza?
Intendiamoci, il primo Predator era un film eccezionale (anche il secondo, ma sembra che io sia l'unico a pensarlo), e la sua creatura talmente iconica da entrare nell'immaginario comune. Se però tu pensi di poter tirare fuori un nuovo franchise cinematografico usando Predator: Badlands come punto di partenza, beh, per carità, il film mi è piaciuto, ma non l'ho trovato un film dirompente come l'originale, solo un buon film action/fantascientifico in un periodo storico in cui esce un sacco di buoni film action fantascientifici, con una piccola marcia in più grazie ai personaggi e a un'ottima realizzazione, ma non in grado di generare chissà quale interesse, di per sé, se non avesse quel nome.
Allo stesso modo, non so quanto i ragazzini che sono stati colpiti da Badlands possano apprezzare i vecchi film, se proviamo a farglieli vedere: a parte che tolti i primi due gli altri non è che fossero granché, quando non proprio brutti, ma poi si troverebbero di fronte una prospettiva totalmente ribaltata, non potrebbero apprezzare lo svelarsi delle capacità degli alieni dato che già le conoscono, gli Yautja gli sembrerebbero goffi nei loro costumi di gomma confronto a questo acrobata sostenuto dalla CGI, insomma, ho dei dubbi. Comunque ho un figlio con cui fare esperimenti, quindi vi farò sapere! 😉
Per noi vecchietti, invece, il punto è: siete disposti a vedere la versione Disney di Predator (perché è di questo che si tratta, né più e né meno)? Una saga di omaccioni che affrontano mostri spaventosi è diventata l'ennesimo film sulla famiglia, in questo caso quella che ci si sceglie rispetto a quella che ci capita. Se pensate di poter essere di mente così aperta da apprezzare una variazione sul tema, Predator: Badlands saprà intrattenervi a dovere. Niente di più, certo, ma questo si chiede a un film.
Se invece non sopportate l'idea che il vostro alieno preferito sia stato "rovinato" dalla Disney, allora non guardatelo proprio, vi farà solo arrabbiare. Rivolgetevi piuttosto a romanzi, libri e fumetti, purtroppo molti sono insalvabili e basta, ma almeno ci ritroverete lo spietato cacciatore spaziale che avete imparato ad amare.
Il Moro
Oltre a quelli sui film che ho già linkato più sopra, vi ricordo anche questo articolo sui videogiochi cancellati di Alien e Predator.





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