martedì 29 giugno 2021

Cibola Burn - La cura: The Expanse vol. 4, di James S.A. Corey


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Vi rimando subito agli articoli sui precedenti romanzi della saga:
Leviathan - Il risveglio: The Expanse vol. 1
Caliban - La guerra: The Expanse vol. 2
Abaddon's Gate - La fuga: The Expanse vol.3

Per chi non avesse voglia di rileggersi almeno il primo articolo, ricordo che stiamo parlando di una saga di fantascienza spaziale, nella quale l'umanità si è diffusa in gran parte del sistema solare e si è divisa in tre fazioni: la Terra, Marte e la Fascia, cioè le popolazioni che vivono in stazioni spaziali nella fascia degli asteroidi.
Fin dal primo volume gli attriti tra le fazioni sono stati evidenti, fino a sfociare in due guerre interplanetarie. E inoltre è saltata fuori la Protomolecola, un'arma aliena lanciata nel sistema solare milioni di anni prima da una civiltà forse ormai scomparsa.
Al centro di ogni evento importante di questo sistema solare c'è sempre James Holden con il suo equipaggio. I modi in cui Holden viene coinvolto in ogni evento importante del sistema sembrano a volte tirati un po' per i capelli, comunque alla fine ci stanno.
Due le caratteristiche principali della saga: innanzitutto un'enorme attenzione per la verosimiglianza scientifica. Grandissima attenzione per i particolari più tecnici non solo dei viaggi spaziali, ma per ogni aspetto tecnico/scientifico di cui si parla. Descrizioni e approfondimenti tecnici che comunque non annoiano mai, per come sono ben integrati nello sviluppo della trama, e francamente interessanti.
Altra caratteristica sono i personaggi: sempre scritti divinamente, approfonditi, realistici. E' impossibile non affezionarsi a tutti i vari personaggi che appaiono nella saga. Purtroppo, questo approfondimento sfocia a volte in una introspezione eccessiva che può diventare noiosa.
I libri sono tutti strutturati nello stesso modo: alternando il punto di vista di Holden con quello di altri personaggi, da uno a tre per ora, che vivono storie spesso parallele che si incrociano solo verso la fine.



Ora superiamo questo preambolo, che probabilmente ricopierò paro paro per i prossimi libri della saga, e passiamo a parlare nello specifico del quarto volume, Cibola Burn - La cura.
Alla fine dell'articolo precedente dicevo che temevo l'inizio di una parabola discendente, e sono felice di essere stato smentito con questo quarto volume.

Vorrei iniziare a parlare della trama, niente di più di quello che si può trovare nella quarta di copertina, ma visto che le premesse di questo volume costituiscono spoiler per i libri precedenti, lo chiudo in un apposito riquadro:


La saga è strutturata un po' come quei telefilm che hanno sia la trama verticale che quella orizzontale: c'è una trama di fondo che si evolve in tutti i libri, ma ognuno è comunque autoconclusivo. Di quelli letti fin'ora questo libro è quello in cui la trama orizzontale è meno importante, e questo paradossalmente è un bene. Liberi dall'ansia di saperne di più sulla protomolecola e sui suoi creatori possiamo seguire con maggior piacere una trama meno complessa e più avventurosa. Limitandosi a quello che succede in una piccola comunità su un unico pianeta, gli autori non hanno dovuto ritornare a costruire tutto quell'intrigante intreccio sociopolitico che era fondamentale negli altri libri. Ridotta quindi questa tematica interessante ma spesso anche pesante, la storia si concentra su problemi pratici, problemi di una piccola comunità divisa su un pianeta alieno, lasciando da parte tutte le beghe interplanetarie. Questo significa niente battaglie spaziali, le quali fin'ora non erano mai mancate, ma una storia più "piccola", limitata nello spazio e nel tempo, ma ugualmente interessante, più scorrevole e meno "pesante" del solito, che gode anche di un plot twist davvero notevole.
Rispetto agli altri, è una storia in qualche modo "rilassata" (ma non a livello degli eventi narrati, tutt'altro che rilassanti), che non pretende di aggiungere granché alla trama principale. Dovrebbe essere un difetto, ma il libro è così scorrevole e piacevole che si trasforma in un pregio.
 
Questo è il libro che mi è piaciuto di più della saga dopo il primo, il che mi fa ben sperare per i prossimi.

Io l'ho ascoltato in versione audiolibro, quindi devo fare il solito plauso al lettore Riccardo Riccobello che ha letto come sempre in modo meraviglioso. Non sono sicuro che il libro mi sarebbe piaciuto altrettanto se l'avessi letto da me.

Il Moro

2 commenti:

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