giovedì 18 aprile 2019

Spider-Man un nuovo universo

Spider-Man -  Into the Spider Verse recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Non è che ci sia bisogno di un'altra recensione di Spider-Man -  Into the Spider Verse a questo punto. Ne abbiamo già parlato e straparlato tutti, in lungo e in largo, ma, oh, io non l'avevo ancora visto... :-)
Ed è stato un peccato, perché questo è davvero uno dei più bei film targati Marvel.

Ma andiamo con ordine.
Particolarità di questo film è che, pur girando intorno ad elementi e personaggi dei fumetti dell'Uomo Ragno che sono noti solo a una cerchia più o meno ristretta di fan del personaggio, è comunque studiato in modo da essere completamente indipendente da tutti gli altri film della Marvel e perfettamente comprensibile anche da chi ha solo una conoscenza superficiale dell' amichevole ragno di quartiere.

Ora proverò a proseguire in questo articolo senza mai andare a consultare Wikipedia o altre fonti, così potrete testare la mia conoscenza dell'universo fumettistico Marvel. Scommetto che siete interessatissimi.

Protagonista della pellicola è Miles Morales, che nei fumetti ha sostituito Peter Parker come Spider-Man dopo la morte di quest'ultimo, ma solo nell'universo Ultimate. Io ho smesso di leggere Ultimate Spider-Man e tutte le altre serie Ultimate con l'evento Ultimatum, che mi aveva fatto veramente cagare, quindi prima della comparsa di Morales, ma ne ho comunque sentito parlare. Presumo che il fatto che vada a rappresentare due minoranze in un colpo solo, essendo figlio di un nero e di una messicana, abbia fatto saltare fuori le solite discussioni, ai tempi, ma non ho mai seguito la cosa. So anche che ultimamente Miles Morales è stato integrato nell'universo Marvel ufficiale, che mi sembra corrisponda alla Terra-616 nella continuity Marvel. Cioè, quando hanno cancellato la pubblicazione delle serie Ultimate, alcuni personaggi sono stati recuperati da quella che veniva considerata una dimensione parallela e trasportati nella dimensione che seguiamo di solito. Quali oltre a Miles Morales, non saprei.

Spider-Man -  Into the Spider Verse recensione


Quella in cui è ambientato il film comunque non sembra essere nemmeno la dimensione dell'universo Ultimate, ma un ulteriore mondo parallelo che con quello ha solo alcune convergenze. Anche qui Miles Morales viene morso casualmente da un ragno, la cui natura in questo caso ci è parzialmente ignota: intuiamo che proviene dai laboratori della Alchemax, che immagino esista anche nei fumetti; notiamo che "glitcha" come faranno, in seguito, gli Spider-Men provenienti da dimensioni parallele, ma questa caratteristica non viene trasmessa a Miles; inoltre ha sulla schiena il numero 42. Il 42 torna anche più avanti, nella scena in cui Miles cade sul taxi, e non escludo che possa essere comparso altre volte senza che io riuscissi a coglierlo. Non mi è dato di sapere che cosa voglia dire, ma noi sappiamo che 42 è "la risposta alla domanda definitiva sulla vita, l'universo e tutto quanto", quindi non ci serve altro, giusto? :-)
Miles viene poi coinvolto nello scontro tra lo Spider-Man del suo universo e una versione gigante e mostruosa di Goblin (che credo di aver visto agire nell'universo Ultimate), intorno a un macchinario che Kingpin ha fatto costruire per esplorare le dimensioni parallele... Esperimento che non va esattamente come avrebbe voluto Kingpin, infatti richiama cinque diverse versioni di Spider-Man da altrettanti universi paralleli, che si alleeranno con Miles Morales per fermare la minaccia al continuum spazio temporale costituita dalla macchina del boss mafioso.

Spider-Man -  Into the Spider Verse recensione


Lo Spider-Man disilluso e con la pancetta che fa da mentore a Miles nei fumetti non l'ho mai visto. Spider-Gwen so che esiste per averla vista in qualche immagine pubblicitaria, non so se sia integrata nella Terra-616 o in qualche universo parallelo. Non ho mai sentito parlare nemmeno del robot ragno giapponese né del cartoonesco Spider-Ham. L'unico di questi Ragno-Tizi di cui ho letto qualcosa è Spider-Man Noir, una delle versioni parallele più famose dell'Uomo Ragno, ricordo che fu inclusa anche nel videogioco Spider-Man: Shattered Dimensions, insieme alle versioni "principali", cioè quella classica, quella Ultimate e quella 2099. Non so se abbia un corrispondente fumettistico questa versione del Doc Ock, ma sono abbastanza sicuro che almeno Prowler nei fumetti esista, anche se io non l'ho mai visto. Invece Lapide e Scorpion sono riuscito a riconoscerli pure io!

Ma non ha importanza, perché le origini di tutti i ragno-tizi, oltre a divergere da quelle raccontate dei fumetti (almeno da quelle che conosco o mi sembra di conoscere), vengono raccontate in brevi ed efficaci, e soprattutto sufficienti, sequenze.

Spider-Man -  Into the Spider Verse recensione


La grafica del film ha un aspetto volutamente fumettistico, credo che anche il fatto che si muovano leggermente a scatti sia voluto, ma non ho capito perché (mi riprometto di cercarlo dopo, ma ora ho detto che avrei scritto tutto l'articolo senza consultare niente!). Tutto è estremamente dinamico, spesso il video viene diviso in vignette e compaiono onomatopee e didascalie, in quello che forse è il miglior modo immaginabile per trasporre un fumetto in film senza tradirne l'essenza fumettistica. Le scene d'azione sono coreografate in modo assolutamente meraviglioso, con un ritmo elevatissimo ma non stressante, con dei colori sparatissimi e una marea di elementi in movimento. La città stessa sembra partecipare all'azione di un Uomo Ragno che, finalmente, risulta dinamico quanto i fumetti ce lo fanno immaginare.
E poi abbiamo anche la colonna sonora, il cui utilizzo credo che sia il migliore visto fin'ora in un film targato Marvel, che sia Marvel Cinematic Universe, Sony o 20th Century Fox. Le musiche non si limitano ad accompagnare ma esaltano ogni singolo istante, in un lavoro decisamente superiore anche a quello che fin'ora era il film Marvel in cui la colonna sonora era più importante, Guardiani della galassia, nel quale forse prevaleva l'aspetto della "citazione pop" piuttosto che l'effettiva aderenza alla scena mostrata.

Spider-Man -  Into the Spider Verse recensione


Mi viene in mente un solo difetto: la battaglia finale, tutta psichedelica e allucinata, è troppo lunga. Si sarebbe potuto recuperare qualche minuto da lì per approfondire meglio gli Spider-Men alternativi, metà dei quali sono quasi solo comparse.
Non riesco a dire se mi sia piaciuto di più dei primi due Spider-Man di Sam Raimi, quelli li ho visti al cinema... porca vacca! Diciassette anni fa! Ok, ammetto di aver fatto una piccola ricerca.
Sono comunque sicuro che mi sia piaciuto più di qualsiasi altro film Marvel successivo, forse anche di più dei Guardiani della galassia e di Winter Soldier. E, giusto per chiarire una mia opinione, Avengers: Infinity War non è un film, è la prima parte del finale di stagione della più ambiziosa serie televisiva di sempre.

E ora, finalmente, posso andare a cercare approfondimenti sulle citazioni e sulle ispirazioni fumettistiche di questo film!

Il Moro

10 commenti:

  1. Ricordi bene, il Goblin gigante è quello dell’universo Ultimate, mentre il ragno era “targato” 42 anche nel fumetto (sempre Ultimate) quando pizzicava Miles, penso fosse un omaggio alla “Guida Galattica” fin da allora. “Spider-Man: Shattered Dimensions” era una gran figata, mi piaceva un sacco, e no non esiste quella Doc Ock donna nei fumetti, al massimo abbiamo avuto una Lady Octopus ma abbastanza diversa. In ogni caso sono felice che il film ti sia piaciuto, per me è il nuovo standard per raccontare i super eroi (e i fumetti) al cinema, quello con cui tutti dovranno confrontarsi. Cheers!

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  2. Devo vederlo prima, però superare Guardiani della Galassia (o Deadpool) è difficile...

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  3. La vedo come Cass, per me da qui si deve ripartire verso nuove frontiere supereroistiche, perlomeno animate.
    Un filmone :)

    Moz-

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    1. Vedremo se la cosa proseguirà... ma visto come funziona la cinematografia moderna è sicuro!

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  4. Lo scrivo da te perché sai che sono un "pagano del fumetto" e un "ateo Marvel", quindi non ti stupirai se mi chiedo: perché chiamare "universo" una storia che riparte da zero ogni due o tre anni e non va mai da nessuna parte?
    Mi spiego. Immagina un ragazzo che arrivi da un pianeta lontano lontano e, con una spada laser, uccida un imperatore crudele. Poi dopo due anni un ragazzo arriva da un pianeta lontano lontano e con una spada laser uccide un imperatore crudele, e dopo tre anni un ragazzo arriva da un pianeta lontano lontano e con una spada laser uccide un imperatore crudele... Servirebbero vent'anni perché qualche fan di Star Wars si chieda se questa storia porterà mai da qualche parte? Per Spider-Man, che non porta da nessuna parte e da vent'anni riparte da zero al cinema, funziona così.
    Almeno a fumetti il personaggio fa passare un po' di tempo prima dell'immancabile reboot, quando bisogna parlare ai nuovi lettori e tanto quelli storici lo seguono comunque, mentre al cinema o in TV la cosa sta diventando meritevole dell'etichetta "Little Carbon Zero Universe: l'universo zero carbonella"!
    Sottotitolo: "Raccontiamo la stessa storia dal 1962, ma ogni tanto cambiamo i nomi" :-D
    Ripeto, queste battute blasfeme e iconoclaste le scrivo da te perché conosci la mia allergia al "fumetto tutinato", ma sempre più mi chiedo perché i fan storici non pungolino la Casa Senza Idee per avere storie che portino avanti il discorso invece che Storie della Marmotta, che ripartono sempre da zero.
    Spero che chi ha amato questo Spider-Verse sappia che fra due o tre anni verrà tutto cancellato e si ripartirà con il milionesimo reboot. Nel 2022 compirà 60 anno il personaggio e dal pianeta lontano lontano è già partito un ragazzo armato di spada laser... :-P

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    1. Sì, tutti questi reboot probabilmente sono un bene per gli affari perché permettono ai lettori giovani di avvicinarsi a serie che vanno avanti da prima che nascessero, ma immagino siano un chiodo nel culo per i lettori di vecchia data.
      Sul "non andare da nessuna parte" mi trovi d'accordo solo in parte, i personaggi seriali non devono arrivare a una fine, devono presentare storie sempre nuove. Cosa che, comunque, non fanno, o fanno solo ogni tanto. Con la Marvel ancora ancora va bene perché, per quanto ogni tanto escano nuove "rinarrazioni" delle origini dei vari personaggi, la continuity non si è praticamente mai interrotta (almeno credo, non so nulla dell'evento chiamato "Marvel Now" e di cui si parla come di una sorta di reboot), al punto che molti fumetti, in particolare quelli degli X-Men, sono totalmente illeggibili se non conosci antefatti successi vent'anni fa, se bastano.
      Peggio va alla DC, dove le serie vengono tutte rebootate ogni cinque o sei anni, con mega-eventi crossover brutti come un appuntamento dal dentista, a volte lasciando anche sottotrame raccontate a metà. Io non so come fanno i lettori DC a sopportarli.
      In compenso la DC fa uscire anche molti fumetti a sè stanti, chiamali grafich Novel se vuoi, dedicati per lo più a Superman e Batman, che possono essere letti senza sapere niente dei personaggi. Io ormai cerco solo più quelle storie lì, quelle che so che posso leggere senza dovermi prima andare a leggere vita morte e miracoli dell'uno e dell'altro su Wikipedia.

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  5. Il film è veramente bello, certo la trama è molto semplice ma è gestita bene. Come detto anche da te mi piace molto il rapporto vecchio e disilluso spider e il suo giovane ed entusiasta allievo, peccato che gli altri spider-alternativi siano messi lì solo per fare scena e poco altro. Ha strameritato tutto il successo avuto.

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