martedì 23 dicembre 2014

Pace Eterna, di Joe Haldeman

http://www.mondourania.com/urania/u1321-1340/u1336.jpgSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Come dichiarato dall'autore anche all'inizio del libro, Pace eterna non è il seguito di Guerra Eterna (che ho recensito qui), ma ne riprende le tematiche.

Il mondo è diviso in due: ricchi e poveri. Da una parte i paesi "occidentali", che hanno a disposizione le nanoforge, simili ai replicatori di Star Trek ma più lente, con il conseguente benessere a prezzo stracciato, e dall'altra il resto del mondo, che più di un tempo deve lottare per un pezzo di pane.

Seguiremo un soldato statunitense impegnato nella guerra contro i ribelli Ngumi. La caratteristica delle nuove truppe occidentali è che il soldato non rischia in prima persona, ma si collega a livello neurale con un robot, "telecomandandolo" a tutti gli effetti. altra particolarità è che il collegamento neurale è condiviso, quindi tutti i membridi un plotone quando sono in azione sono collegati tra loro come se fossero un uomo solo.

Buona parte del libro è occupata dalla storia d'amore tra il protagonista nero e la sua compagna, bianca e di una decina d'anni più anziana, situazione malvista dalla società. Come a dire che anche nel futuro questo genere di pregiudizi non morirà mai. Per poter stare con il suo compagno ad un nuovo livello, condividendo pensieri ed emozioni, lei deciderà di farsi impiantare clandestinamente un impianto per il collegamento neurale, ma l'operazione non andrà a buon fine.
Per il resto, ci si concentrerà molto sugli sviluppi portati dalla possibilità di interconnettere le menti e sulle sue conseguenze. Tralasciando invece le nanoforge, che ogni tanto saltano fuori giusto per ricordarci che esistono.


http://www.sfreviews.com/graphics/Joe%20Haldeman_1997_Forever%20Peace.jpg

Particolarità della struttura narrativa è che alterna capitoli dal punto di vista del protagonista Julian a capitoli con il narratore onnisciente, che approfondisce l'ambientazione.

Il problema è che il romanzo è noioso. Le parti col narratore onnisciente sono davvero troppo didascaliche e "neutre". Ho già visto una struttura di questo tipo in altri romanzi (addirittura l'avevo usata in uno dei primi che ho provato a scrivere io), ma di solito era realizzata un po' meglio (ma forse non nel mio :-D). Vedi Il signore degli anelli, per esempio, che aveva tutte quelle appendici che non eri obbligato a leggere. Qui, quei pezzi annoiano.
L'alternanza dei POV non è regolare un capitolo/un capitolo, e non ha nessuna distinzione grafica, quindi capita spesso di leggere cinque o sei righe prima di capire che è cambiato o che non lo è.
Inoltre, difetto già presente anche in Guerra eterna, ma in misura minore, le rare scene d'azione sembrano spesso fini a sè stesse, e non portano un'evoluzione della trama.
In generale, poi, non succede niente. Si va avanti tra lunghi dialoghi e depresse introspezioni del protagonista.
Buona la descrizione della società futura basata sul collegamento neurale ma, come già detto, le nanoforge sono quasi inutili. La costruzione e la caratterizzazione dei personaggi sono ottime, ma basare un libro quasi solo su quello è troppo.

Insomma, io mi ci sono stancato parecchio, e ammetto di averlo abbandonato più o meno a due terzi.

Il Moro

2 commenti:

  1. Nemmeno a e piacque quando lo lessi.
    Ammetto che mi sono fermato a leggerlo seriamente da metà libro.

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