martedì 6 maggio 2014

Mondo alla rovescia, di Christopher Priest

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Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Mondo alla rovescia (Inverted World, 1974) è il più famoso romanzo di Christopher Priest.

Avevo raggiunto l'età di seicentocinquanta miglia, è l'incipit con cui si apre l'opera. Siamo su un mondo dalla conformazione misteriosa, dove il trascorrere del tempo si misura in base alle miglia percorse dalla città mobile dove abita il protagonista, Helward Mann.
Come tutti i giovani destinati a entrare a far parte di una delle cinque Corporazioni (l'elite delle personalità essenziali per lo spostamento della città), Helward ha passato la giovinezza in una scuola nella quale era precluso ogni contatto con l'ambiente esterno. Anche le nozioni che gli sono state insegnate sembrano essere incomplete o addirittura errate, legate a concetti e conoscenze propri del pianeta Terra invece che relativi al mondo sul quale si trovano.

Questo perché, secondo il modello educativo vigente, è più utile e produttivo per un apprendista delle corporazioni conoscere il mondo tramite l'esperienza diretta, una volta compiuta la maggiore età, e infatti Helward, dopo essere uscito dalla scuola, prima di potersi unire a suo padre nella corporazione del Futuro deve fare un periodo di apprendistato nelle altre corporazioni e imparare come funziona nei dettagli la città e il metodo per spostarla.
Si tratta ovviamente di un espediente narrativo per spiegare il mondo al lettore mentre impara a conoscerlo anche il protagonista.

Quest'immagine sarebbe spoiler, in effetti.

Il mondo che viene descritto nel libro è sicuramente molto particolare. Ma a parte quello c'è poco.
L'intero libro non è altro che world building. Non c'è una trama degna di questo nome: ci si limita ad accompagnare l'apprendista nella scoperta del mondo che lo circonda. Mondo che, pur essendo di una concezione molto originale, non ha la minima parte della complessità delle più famose opere di world building, quali Dune o Il signore degli anelli.
Solo verso la fine c'è una svolta della trama, che riguarda comunque il mondo di ambientazione e non le vicende del protagonista.


Anche questa, ed è pure una copertina.

Insomma, non mi sento di consigliare questo libro. Non c'è una vicenda in grado di appassionare il lettore, solo la curiosità riguardo a questo mondo così strano. Ma posso dire che leggendo il libro si hanno nè più e nè meno le stesse sensazioni che leggendone il riassunto su Wikipedia. Ecco, per curiosità leggetevi quello, il libro anche no.

Questa però è abbastanza suggestiva.

Il Moro

3 commenti:

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