venerdì 3 agosto 2012

Crash - di J. G. Ballard

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla.
Mini opinione assolutamente inutile su un romanzo che non sono nemmeno riuscito a finire.
Ho provato a leggere questo romanzo, giuro. Non ho mai visto il film che ne è stato tratto, nè ho mai letto altro di James Graham Ballard. Non so perchè, l'ultima volta che sono andato in biblioteca l'ho pescato dallo scaffale.

Ecco la trama da Wikipedia:

Racconta della perversione (in verità ancora molto moderna) di un gruppo di stravaganti e disperate persone nella Londra di fine XX secolo (ma senza ossessioni per collocazioni temporali troppo precise) che sentono il bisogno di eccitarsi e di divertirsi attraverso lo scontro automobilistico non virtuale e che vivono una vita 'parallela' fatta di collezionismo di macabre fotografie di auto relitti di incidenti stradali. Quello di Ballard è un mondo devastato dalla mancanza di comunicazione e dall'incapacità dei corpi di godere secondo le coordinate naturali richieste dall'energia libidica: quello che emerge da una trama volutamente deviante e sfuggente è un profondo senso di nausea per il presente disumanizzato.

Forse la trama doveva già darmi un indizio, ma io ci ho provato lo stesso. Non ce l'ho fatta.
Dopo tre capitoli di sangue, vomito, corpi menomati, vomito, mutilazioni, vomito, cicatrici, vomito, orribili incidenti automobilistici e ancora un po' di vomito perchè mi sembra che ce ne sia un po' poco, ho lasciato perdere onde evitare di imitare i personaggi e correre in bagno a mettere la faccia nel cesso.
Sarà pure ben scritto, descrizioni sicuramente efficaci, ma non fa per me. Non so come finisce, ma qualcosa mi dice che il protagonista morirà in un incidente stradale osservando le sue budella che colano sull'asfalto.
Decisamente, non fa per me.

Il Moro.

4 commenti:

  1. Non puoi toccarmi Crasch :)

    Okay, capisco che non può piacere perché è un libro difficile.
    Non ha una trama nel senso convenzionale del termine, è la trasposizione di una psicopatologia in un mondo totalmente
    oggettivato, in cui imperversano: imponenti autostrade, individui trasformati in automi, uno sciame di auto brulicanti come particelle di un unico organismo, immensi edifici, splendidi
    aeroplani. Ha uno stile ripetitivo e un lessico "pesante" che cerca di ricostruire l'atmosfera e il senso di quanto detto sopra.
    Però in un futuro potresti dargli una nuova chance.

    N.B. Il finale è diverso.

    Peace and Love

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti non ho mai detto "è brutto": ho detto "non fa per me" :). Esprimevo un'opinione meramente personale.
      Ma hai ragione, sono stato un po' troppo deciso nella stroncatura, questo libro non la merita e infatti non voglio Sconsigliarne la lettura a nessuno, anzi. E' solo che sono andato troppo poco avanti con la lettura per poterne sviscerare gli aspetti positivi con cognizione di causa.
      Sono d'accordo con la tua analisi (per quel poco che l'ho letto) ma ci sono libri che, per quanto si debba riconoscerne l'effetivo valore, sono per me troppo pesanti da digerire (giusto per stare in tema vomito:) ).
      Ad esempio non sono mai riuscito a portare a termine Orgoglio e Pregiudizio, e ci ho messo quasi un anno a finire Il Signore degli Anelli, per dirne un paio che mi vengono in mente adesso.
      Ma ho l'impressione che una parte dell'effetto nausea che mi ha fatto questo libro sia dovuto al fatto che me lo ero portato dietro da leggere in pausa pranzo a lavoro... ci devo riprovare a stomaco vuoto! XD
      Il Moro

      Elimina
  2. Io - parlando di film e non di libri - preferisco l'altro Crash: quello con Matti Dillon, Brendan Fraser, eccetera. Quello è un gran bel film. Del Crash di cui parli posso solo dire che un po' il trailer - è con James Spader - m'aveva incuriosito, ma nulla di più.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ammetto di non aver mai visto nessuno di questi film...

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
;