venerdì 31 ottobre 2025

La saga di Terrifier

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

E' venerdì, è Halloween, ed è un nuovo blogtour! In accordo con altri mostri bavosi e ringhianti dell'ormai vetusta (classica, si dice classica!) blogsfera, abbiamo deciso che è il momento giusto per far uscire un po' di recensioni di film horror, sotto il patrocinio dell'instancabile Lucius Etruscus de Il Zinefilo (e Aliens30anni, e nonquelmarlowe, e Myniature, e Fumetti Etruschi, e Gli Archivi di Uruk, e Il Citascacchi, e IPMP - Italian Pulp Movie Posters, e speriamo di non averne dimenticato nessuno: praticamente metà della blogsfera italiana è lui!).

Al fondo dell'articolo trovate i link ai post di tutti i partecipanti a questa sanguinolenta operazione.

Dal canto mio andrò a parlare di un trittico di film horror (più una piccola chicca al fondo del post) che ha avuto molto successo, grazie soprattutto al suo nuovo assassino. Il commento relativo a ogni film è stato scritto subito dopo aver visto il film stesso, e non li ho visti tutti di fila (altrimenti ci sarei annegato in tutto 'sto sangue!), perciò potrebbe essere passato un bel po' tra un commento e l'altro, perdonatemi quindi se trovate ripetizioni o altre stranezze.


Terrifier recensione

Terrifier (2016)

Sulla trama del primo Terrifier c'è poco da dire: è uno slasher che segue tutte le regole degli slasher, con l'assassino psicopatico che insegue le sue vittime uccidendole una per volta in modi grandguignoleschi. In questo caso l'assassino in questione riesce a rinchiudere le vittime nell'enorme scantinato di un palazzo vuoto perché in corso di disinfestazione. Sì, lo scantinato sembra più grosso del palazzo, per quanto corrono avanti e indietro. 
A spiccare sono una tecnica registica ottima, un gran ritmo e un nuovo assassino (quasi nuovo, visto che prima è apparso in un paio di cortometraggi del regista) desideroso di entrare nell'olimpo degli assassini degli slasher insieme ai vari Jason, Michael Myers, Ghostface e compagnia cantante. Ma ne è degno? Il design del clown è, diciamo, un po' inflazionato (seriamente, in vita mia credo di aver visto più clown spaventosi che normali. Wikipedia ha addirittura una pagina dedicata!), ma l'attore David Howard Thornton, qui al suo primo ruolo importante, ne da un'interpretazione meravigliosa, muta e fatta tutta di mossette inquietanti. 

Terrifier recensione

Terrifier è un film riuscitissimo nel suo essere un divertente slasher che ripropone gli stilemi classici del genere riuscendo anche a scardinarne qualcuno (la pistola!), che non perde mai tempo in chiacchiere (d'altronde Art il Clown è muto!) trascinandoci da subito in un crescendo di azione e sbudellamenti, con approfondimento dei personaggi sottozero, che tanto devono solo morire male su schermo, della loro vita passata non ci frega nulla. Bene così!


Terrifier 2 recensione

Terrifier 2 (2022)

Il secondo capitolo di questa fortunata trilogia (ma sono sicuro che ne arriveranno altri) decide di prendere una strada più "classica". Il primo giocava di sottrazione, eliminando qualsiasi elemento di distrazione quali il background dei protagonisti o del cattivo e sfruttando una sola ambientazione, mentre il secondo risulta più "normale". Ora abbiamo una protagonista della quale sappiamo di più del semplice fatto che sarà macellata da Art il Clown, con tutta una storia familiare da scoprire. Una protagonista che, da brava "final girl", offrirà un valido scontro finale con il mostro di turno. E c'è anche spazio per elementi onirici, che ricordano un po' i film della saga di Nightmare.
Se da un lato il film in questo modo perde parte di quanto lo faceva distinguere dalla massa di slasher che viene prodotta ogni anno, dall'altro non si poteva mica semplicemente rifare la stessa cosa, no? Per fortuna Damien Leone, la cui carriera è legata per la quasi totalità a questa saga, decide di non riproporre semplicemente la stessa formula, ma allo stesso tempo di non cambiarla troppo, ottenendo un riuscito mix. E a far distinguere Terrifier 2 dalla massa di cui sopra intervengono fattori più squisitamente tecnici, quali messa in scena, fotografia, scenografie ed effetti speciali (consistenti per lo più in secchiate di sangue finto e pupazzi da sventrare), di qualità tale da far pensare che il film debba aver richiesto ben più dei 250.000 dollari richiesti. Ma attenzione, c'è un piccolo mistero riguardo a questa cifra.

Su qualunque pagina andrete, troverete l'indicazione del budget per Terrifier 2 come, appunto, 250.000 dollari. Ma da dove arriva questa cifra?
Damien Leone raccolse i 250.000 dollari tramite una campagna di crowfunding. Ma basta leggere la pagina relativa per rendersi conto che i soldi da lui richiesti riguardavano la realizzazione di una singola scena, seppur la più dispendiosa!
E' anche vero che il goal della campagna era di 40.000 dollari, che sarebbero appunto bastati per quella scena, ma il risultato finale è andato oltre le aspettative di ben il 430%. Quello che sappiamo, quindi, è che per il film è presumibile che quei 250.000 siano stati spesi tutti, ma non che non ne avessero già altri a disposizione, quindi possiamo immaginare che sia costato di più. Quanto, io non sono riuscito a scoprirlo, se ne sapete più di me siete i benvenuti.
Comunque sia, si è ampiamente ripagato senza dubbi, anzi, possiamo parlare di un successo strepitoso, visto che avrebbe incassato quasi 16 milioni di dollari.

Terrifier 2 recensione

La verità è che Terrifier 2 mi è piaciuto meno del primo. Terrifier era perfetto nel suo essere un piccolo slasher semplice e diretto, eseguito con maestria. Terrifier 2 sembra invece va a costruire una sorta di mitologia, perdendo un po' di spontaneità, e sembra soffrire anche un po' di un certo autocompiacimento del regista, che esagera col minutaggio dilungandosi troppo in diverse scene, in particolare quelle oniriche. Paradossalmente, ci sono tutti questi dilungamenti abbastanza inutili e poi alcune cose non vengono spiegate se non sommariamente, lasciandole alla fantasia dello spettatore. Sceneggiatura migliorabile, o avevano già deciso che avrebbero rimandato quelle spiegazioni al terzo capitolo? Ma Art il clown,  graziato dalla mimica dell'attore che lo interpreta, è sempre fantastico. Damien Leone (ma sarà il suo vero nome?) ha creato una nuova maschera del cinema horror destinata a essere ricordata insieme agli illustri predecessori che non devo di certo citarvi, e giustamente ci marcia, prendendoci gusto e trascinando con sé gli spettatori. Mi è piaciuto meno del primo, va bene, ma guardatelo lo stesso. Avercene.

Comunque voglio sapere dove si trova quella bellissima fiera horror con tutti i pupazzi (ovviamente tutti funzionanti nonostante la fiera fosse chiusa da anni).


Terrifier 3 recensione

Terrifier 3 (2024)

Ed eccoci arrivati al terzo e per ora ultimo capitolo della saga incentrata su Art il clown, seguito diretto del secondo, visto che la protagonista è la stessa. Dopo il primo capitolo, introduttivo, sembra quindi che l'idea sia di proseguire la storia concentrandosi sullo scontro tra Art e Sienna.

Devo dire che andiamo peggiorando, perché a parer mio questo è il più debole dei tre film. Pur con un budget di 2 milioni, più o meno uno sputo per gli standard hollywoodiani ma comunque ben di più dei 250.000 del precedente (se vogliamo considerare quella cifra attendibile), non si notano particolari miglioramenti nell'aspetto visivo. Anzi, viene a mancare un'ambientazione affascinante come la fiera horror, sostituita da ambienti natalizi ben più anonimi.
Come non ci sono passi avanti dal lato visivo, anche dal punto di vista della trama ci viene solo confermato quello che nel secondo capitolo era solo suggerito sulla natura di Art e della sua compagna. Non viene quindi introdotto nessun altro elemento di "lore", solo Art che va in giro ad ammazzare gente in maniera goliardica, e già che c'è passa anche da Sienna ad affettare il resto della sua famiglia.

Ora, io posso capire che molti appassionati di horror possono accontentarsi di vedere su schermo una serie di nuovi ammazzamenti fantasiosi, orgogliosamente splatter e realizzati con mezzi artigianali. Ma io non sono particolarmente appassionato di horror, questi li ho guardati più che altro perché se ne è parlato un sacco, e ho proprio notato che per buona parte del film Art se ne va in giro ad ammazzare gente a caso e che questi ammazzamenti non fanno in nessun modo andare avanti la storia. Una sorta di raccolta di scene di macelleria avulse a qualsiasi trama. Quando poi arriviamo al dunque, al confronto finale, inizia in maniera improvvisa e anticlimatica, tanto che per un bel pezzo ho pensato che Sienna stesse ancora sognando, visto come è piombato sullo spettatore di colpo. Sì, mostrare gli ammazzamenti di gente che non c'entra nulla e tenere fuori vista quelli importanti potrebbe anche essere una buona idea, che però a me ha fatto l'effetto contrario. 

Terrifier 3 recensione

Quello che ha decretato il successo del primo film, mettere in scena pura sostanza, mostrare l'essenza base dello slasher senza alcuna sovrastruttura, non è facilmente ripetibile. Damien Leone per i seguiti ha cercato di tenere il piede in due scarpe, mostrando per metà film nulla di più complicato di un pagliaccio che ammazza la gente, e per l'altra metà inserendo questo pagliaccio in una storia di possessioni e psicosi post traumatiche. Il risultato sono due film comunque assolutamente da vedere per gli appassionati di slasher, ma che non riescono più a "colpire" come il primo. O come Art stesso, diciamo, che "colpisce" un sacco.

Alla fine sono convinto che sarebbe stato meglio continuare sulla falsariga del primo capitolo: film di durata non superiore ai 90 minuti con Art che da la caccia a qualcuno, totalmente slegati l'uno dall'altro. Magari mandandolo in posti esotici, in Messico durante la festa dei morti ad esempio, o esagerando, tipo mandandolo a uccidere la regina d'Inghilterra, cose così.

Comunque, finale e incassi sono un chiaro segnale che la saga funziona e continuerà. Dopo Halloween e Natale, chissà quale sarà la prossima festività dissacrata da Art...


E ora, per finire, una piccola delizia per chi, come me, ama i cari, vecchi, violenti picchiaduro a scorrimento, soprattutto quelli classici, realizzati in quella che ora si chiama "pixel art" ma che un tempo era il modo normale di fare videogiochi:

Terrifier - The ARTcade Game

Subito il link al sito ufficiale del progetto
Trattasi appunto di un picchiaduro a scorrimento, o "side scrolling beat'em up" se preferite dirla all'inglese, realizzato in pixel art (pixel ART) che ci propone un po' di sano massacro alla moda di una volta. 
Il gioco non è ancora stato lanciato sul mercato (la data di uscita prevista è il 21 novembre), ma dalla pagina di Steam è già possibile scaricare gratuitamente la demo e provarlo. Oltre a preordinarlo, naturalmente, sarà disponibile per più o meno qualunque piattaforma esistente come la maggior parte dei videogiochi al giorno d'oggi, a un prezzo che dovrebbe variare dai 60 euro ai 130 per l'edizione limitata con vari gadget (a me sembrano tantini anche 60 euro per questo tipo di prodotto, ma che volete farci, sono povero).

Qui potete vedere un trailer:

Ho scaricato la demo ma non ho avuto tempo di testarlo, quindi per il momento diciamo che andiamo sulla fiducia!

e ora vi lascio con i link agli articoli degli altri partecipanti al blogtour di questo venerdì horror:

Cassidy de "La Bara Volante
Kukuviza di "CineCivetta
Madame Verdurin di "CineMuffin
Cannibal Kid di "Pensieri cannibali
Kris di "Solaris"
A.M. di "Director's Cut"
Lucius Etruscus de "Il Zinefilo"

Vi auguro tanti begli spaventi!

Il Moro

Gli altri film horror di cui ho parlato nel blog

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