martedì 1 ottobre 2024

Cartoni ri-animati: X-Men '97 e Batman - The Caped Crusader

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Vi sentite vecchi? Lo siete, ma per fortuna i produttori televisivi pensano a voi, tanto che nel 2024 sono uscite ben due nuove serie televisive che vanno a riprendere cartoni animati della nostra infanzia, entrambi riguardanti dei supererori americani ed entrambi famosissimi!


X-Men '97 recensione

X-Men '97

Non sono mai stato un lettore dei fumetti degli X-Men, per un motivo molto semplice: ogni volta che ho provato a prenderne in mano uno è stato come entrare al cinema a film già iniziato.
I fumetti dei mutanti Marvel hanno una continuity serrata, che unita alle decine di personaggi e all'andamento da telenovela rendono praticamente impossibile iniziare a leggerli a digiuno da decenni di saghe. Questo problema è comune a tutti i fumetti Marvel, ma trovo che sia particolarmente evidente negli X-Men. 
Non posso dire quindi di conoscere i fumetti nemmeno di sfuggita, ma ricordo di avere apprezzato parecchio i cartoni animati all'epoca. Purtroppo li mandavano in onda in orari in cui non sempre ero davanti alla TV (pensa te, è esistito un tempo in cui per guardare qualcosa in televisione bisognava accenderla all'ora giusta, in quest'epoca di streaming sembra assurdo). Per questo non ho mai visto tutte le puntate e anche quelle che ho visto erano in ordine abbastanza sparso, quindi i miei ricordi si limitano in pratica al fatto che mi piacevano, l'ambientazione e le tematiche, ma ricordarmi qualcosa della trama...

X-Men '97 recensione

Ed ecco quindi questo X-Men '97, che riprende i cartoni dal momento in cui si erano interrotti, mostrandoci quindi un sequel con personaggi e tematiche che non sono stati aggiornati all'era moderna come avvenuto invece nei film. I personaggi e i loro costumi quindi sono quelli classici (e presumo che i picchiaduro di successo della Capcom quali X-Men - Childrem of the atom, X-Men Vs. Street Fighter, e i vari Marvel Vs. Capcom abbiano contribuito a fissare quelle versioni nell'immaginario) e così le relazioni tra gli stessi (nei fumetti Ciclope sta ancora con Jean Grey? Chi lo sa? E chi se ne frega, in fondo?).

X-Men '97 recensione

Tutta questa introduzione era per dire che, anche stavolta, ho avuto la sensazione di entrare a film già iniziato, ma almeno non forte come nei fumetti, un po' perché almeno le versioni dei personaggi sono quelle che ricordavo e un po' perché il vissuto alle loro spalle è limitato alla serie animata, quindi molto meno ampio di quello dei fumetti. Certo, il fatto di non ricordare la trama della serie animata originale ha comunque inciso. Compariva anche lì Sinistro? Non me lo ricordavo assolutamente. Per non parlare del cattivo che salta fuori verso la fine e che appare inizialmente in ombra per svelarsi poco a poco, fino a essere inquadrato per intero e il cui volto dovrebbe evidentemente far scattare nello spettatore la reazione "Ah ma è LUI!". Ma lui chi? Chi è? Chi l'ha mai visto? 

Per questo l'effetto nostalgia su di me è stato abbastanza limitato (e per lo stesso motivo non sono in grado di fare un confronto diretto con la serie originale). Ciononostante, mi ha fatto comunque piacere guardare qualche storia degli X-Men che sono stato in grado di capire. 
Penso di aver capito che la serie adatta alcune saghe mutanti a fumetti, riassumendole e mischiandole un po'. Se volete sapere quali saghe avete sbagliato persona, sono sicuro di non averne mai letta nessuna. Forse per questa volontà di mettere al fuoco un sacco di carne, mischiando in pochi episodi saghe che magari nei fumetti sono andate avanti per mesi, porta la serie ad avere un andamento rapidissimo, succedono un sacco di cose in poco tempo. Quasi sempre, perché ci sono anche alcuni "momenti telenovela" che ammazzano il ritmo in maniera impietosa.

X-Men '97 recensione

Forse sarebbe stato meglio concentrarsi su una saga in particolare piuttosto che buttare dentro un sacco di cose tutte insieme, comunque alla fine funziona tutto e la trama risulta interessante, con alcuni momenti toccanti. A dominare è ovviamente quella che è sempre stata la tematica principale degli X-Men, cioè lo scontro con gli umani che hanno paura di essere soppiantati dai mutanti e quindi li odiano, dando vita a episodi di razzismo che raggiungono anche vette estreme. 

Nel complesso l'esperimento mi è sembrato riuscito, e sono sicuro che questa serie sia adatta a chiunque abbia amato il cartone originale. Di sicuro non sarà altrettanto facile venderla ai giovani che dell'originale non hanno nemmeno mai sentito parlare, ma ehi, al giorno d'oggi è la nostalgia che paga.



Batman - The Caped Crusader recensione

Batman - The Caped Crusader

A differenza di quella degli X-Men, che è un vero e proprio seguito, questa di Batman non è una prosecuzione della mitica Batman - The Animated Series, ma comunque proprio a quella strizza fortissimo l'occhio. L'autore principale è Bruce Timm, già uno dei due nomi dietro a TAS, e anche il disegno, le atmosfere e l'ambientazione (gli anni '40, stavolta più "precisi" di quelli di TAS che erano un po' vaghi, con inserimenti di elementi  di tecnologia avanzata che qui mancano) sono gli stessi. D'altronde si trattava con pochi dubbi del miglior prodotto dedicato a Batman al di fuori dei fumetti, ancora amato da moltissimi (me compreso), in questi tempi di nostalgismo imperante un'operazione di questo tipo è assolutamente nella norma. E poi tra i produttori campeggia anche il nome di J.J.Abrams, quindi ci va solo bene che questa serie non sia una copia carbone di quella che la ispira.

Si torna all'inizio della carriera di Batman (sì, l'abbiamo già visto accadere mille volte nei fumetti e non), tanto che ha le orecchie lunghe e i guanti fino al polso come nei primi numeri del fumetto. Batman è quindi ricercato dalla polizia, in particolare viene preso di mira dal sindaco, che vorrebbe sfruttare la sua cattura a fini elettorali.

Batman - The Caped Crusader recensione

Ho notato che in diversi episodi Batman è poco presente, appare come elemento risolutivo o altro ma a essere seguiti di più sono i poliziotti, in particolare la detective Montoya e l'avvocato Barbara Gordon, che spesso sono le vere protagoniste. Senza comunque arrivare agli estremi di un G.C.P.D., la serie a fumetti incentrata sull'unita "grandi crimini" della polizia di Gotham. 

La serie risulta in generale più realistica di TAS e delle altre serie che hanno visto Batman come protagonista. L'accento è sugli aspetti più noir del personaggio e del suo mondo, i suoi nemici sono per lo più criminali e poliziotti corrotti. Ecco, i cattivi: non si può parlare di Batman senza parlare dei suoi avversari, e ogni episodio è dedicato a un villain classico, anche se alcuni sono abbastanza sconosciuti, almeno per chi non segue regolarmente i fumetti.
Ben nota su interdet è la faccenda del Pinguino che diventa donna, ma in realtà la sua trama prende in considerazione il rapporto coi figli, e questo funziona meglio se lei è la madre invece che il padre. Comunque troppo lontana dalla versione originale, visto che mentre il buon vecchio Oswald ce l'aveva con il mondo perché il mondo lo prendeva in giro per il suo aspetto, questa Oswalda (sic.!) è addirittura corteggiata da uomini importanti.
La nuova versione di Harley Quinn convince il giusto, qui abbandona i modi clowneschi e li sostituisce con una manipolazione mentale estremamente subdola e violenta, diventando forse l'avversario più inquietante di tutta questa stagione. Ma allora perché si veste da pagliaccio, se è così seria? Il costume come i suoi modi era una conseguenza delle sue origini come innamorata del Joker, una volta tolta questa caratteristica perde di significato. Ma immagino che non si possa più scrivere un personaggio femminile che nasce come "costola" di uno maschile. Vediamo quanto ci vorrà prima che censurino anche la bibbia.
Due Facce è qui protagonista di un paio di puntate che sarebbero state decisamente inadatte a TAS, visto l'alto numero di morti ammazzati! Non ha comunque il tempo di esprimere che una briciola del suo potenziale.
Non mi è piaciuta particolarmente questa versione di Bullock, che secondo me funziona meglio come personaggio sfaccettato e dall'allineamento più vago che come semplice cattivo. 
Altri villain noti sono Clayface, qui in versione meno "mostruosa", e Catwoman, che riprende pedissequemente il costume delle sue prime apparizioni. Killer Croc fa una comparsata. Meno noti sono il Gentiluomo Fantasma, Firebug, il killer che parla solo con onomatopee e la vampira vestita come Mercoledì: posso dire di non conoscerli minimamente dai fumetti, e sì che ne ho letti. Apprezzabile il tentativo di The Caped Crusader (possiamo abbreviarla TCC?) di introdurre cattivi "minori" sperando di dare loro risalto come aveva fatto TAS. Tentativo che probabilmente cadrà nel vuoto.

Batman - The Caped Crusader recensione

Più fedele al realismo nell'ambientazione, dicevamo, siamo sempre negli anni '40 come in TAS ma questa volta lo sembrano davvero, va persa quell'aria da "decopunk" che caratterizzava TAS e anche i gadget a disposizione di Batman sono molto limitati, per lo più batarang, rampini e bombe fumogene. Perfino la batcaverna sembra un semplice seminterrato.
E il personaggio di Batman è ben studiato e passibile di crescita, compatibile con un crociato incappucciato a inizio carriera, si veda il rapporto con un ingrassato Alfred. Notare come parli con il vocione roco anche quando è da solo con Alfred, a significare che quella è la sua vera voce e quando si presenta come Bruce Wayne in realtà è cammuffato (io l'ho vista in inglese, non so se sia così anche in italiano).

Batman - The Caped Crusader recensione
Il supercomputer di Batman è forse l'unico elemento che stona con l'ambientazione perché troppo avanzato, ma viene usato pochissimo.

Insomma una serie godibile, ma con margini di miglioramento, e di sicuro non può nemmeno essere messa vicino a TAS. Perché quella entrava a gamba tesa in un momento storico in cui non c'era nulla di paragonabile in occidente, perché aveva un design originale e intrigante che questa si limita a richiamare, perché introduceva quintali di mitologia e tematiche che sono entrati nell'immaginario comune, mentre le nuove versioni dei personaggi che vediamo qui non riusciranno a fare altrettanto. Può essere colpa della quantità esagerata di produttori a mettere paletti qua e là o della presenza di J.J.Abrams, l'uomo che banalizza tutto ciò su cui riesce a mettere le mani, ma una buona parte della colpa secondo me è, semplicemente, che TAS è uscita in un momento diverso. Era diverso il pubblico e il modo di trattarlo, era diverso il modo di fare serie animate, era diversa l'offerta, era diversa la sensibilità, e qui una volta era tutta campagna, signora mia.

Perché fare una nuova serie animata su Batman che richiama quella più nota al pubblico, pur sapendo perfettamente che non ci sarebbe stato modo di bissarne la qualità, invece di puntare su un approccio totalmente nuovo? Perché andare incontro a un sacco di recensioni che, esattamente come questa, diranno che TAS era meglio, quando si potevano evitare scomodi paragoni?
Semplice: perché questa la guarderanno tutti lo stesso, una completamente nuova invece no. E infatti nessuna delle altre serie dedicate a Batman negli anni ha mai "spaccato" come TAS (in questo vecchio post parlai di The Batman, in quest'altro altrettanto vecchio di Batman of the future, e un'altra serie di cui non ho parlato ma che non era niente male era Batman - The Brave and The Bold). Perché?
Perché, a costo di ripetermi, cavalcare la nostalgia funziona, e noi ci dobbiamo mettere il cuore in pace, sono i soldi a comandare.

Il Moro

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