Capita che veda dei film, e poi non abbia voglia di scrivere una recensione lunga. Questo a prescindere dalla qualità del film: film che possono essere belli, ma per cui non mi viene in mente niente di interessante o originale da dire, che aggiunga qualcosa alle millere censioni dello stesso che già ci sono in giro. Oppure film mediocri, che sono i più difficili da recensire perché non hanno né pregi e difetti da descrivere. No, per i film brutti qualcosa da dire lo si trova sempre. Oppure, semplicemente, li ho visti in un momento in cui non avevo voglia di scriverci sopra.
Andiamo quindi a inaugurare quella che potrebbe una rubrica che tornerà altre volte, a cadenza ovviamente irregolare (in effetti ho già fatto qualcosa di simile in passato, con i fumetti). Andiamo dunque a iniziare.
Guns akimbo
Diciamo la verità: la prima cosa che si nota di questo film è Daniel Ratcliffe che cerca in ogni modo (di nuovo) di allontanarsi dal ruolo di Harry Potter. Questa cosa sta diventando un'ossessione.
Questa volta è un programmatore informatico che nel tempo libero va a trollare su vari siti internet. Quando scopre in rete una specie di reality in cui i concorrenti si danno la caccia l'un l'altro attraverso la città per ammazzarsi, non esita a lasciare commenti velenosi. L'organizzatore del gioco si incazza, va a prenderlo a casa, gli inchioda, letteralmente, alle mani due pistole con caricatori maggiorati da 50 colpi e lo iscrive a forza al gioco, assegnandogli come avversaria proprio la campionessa.
Il reality sanguinario non è di certo una novità, in questo caso è una scusa per mostrare personaggi pittoreschi, completamente pazzi e drogati fin sopra i capelli, intenti in sparatorie e corse rocambolesche sottolineate da una regia da videoclip che sfrutta colori sparati e superfici lucide.
Il ritmo è quasi sempre altissimo e il film è generalmente divertente. La trama non è nulla di originale, anche le solite critiche all'uso che spesso si fa dei social network cominciano a stancare, ma in questo genere di film non è che conti molto. Certo, di questo sottogenere (come potremmo chiamarlo? Run 'n gun demenziale?) abbiamo visto di meglio. Il top è probabilmente stato toccato con il primo Crank (il secondo mi è piaciuto un po' di meno, era davvero troppo esagerato), ma anche il più recente Hardcore Henry mi è piaciuto molto di più.
Rimane comunque una visione divertente.
Curiosità: akimbo è una parola che indica la postura di chi tiene le mani sui fianchi, di etimologia incerta, ma nei videogiochi sparatutto in prima persona viene usato per col significato di tenere una pistola per mano. Definizione presa da wikipedia, perché io da videogiocatore non l'ho mai sentita. Si vede che gioco a giochi troppo vecchi...
Tyler Rake (Extraction)
Il film gira interamente intorno al lungo (finto) piano sequenza centrale. Bello il piano sequenza, eh, ma abbiamo visto di meglio. Film che ha non una trama ma solo un pretesto per mettere un fucile in mano a un tizio e mandarlo in giro a demolire mezza india. In questo caso, il pretesto è il rapimento del figlio di un boss del narcotraffico, per salvare il quale viene assoldato un mercenario. Seguono sparatore.
C'è anche qualche svolta di trama, ma poca roba.
L'azione è ben fatta, ma c'è qualcosa che manca del tutto: l'ironia. Secondo me, se vuoi mettere in campo una storia del genere, o cerchi di farla realistica, e questa è realista più o meno come Fast and Furious, o fai un film d'azione senza pretesa di realismo, come il 99 per cento dei film d'azione, ma devi esserne consapevole e devi stemperare la cosa con l'ironia. Qui invece il protagonista, Chris Hemsworth, sebbene sia un attore a cui vengono decisamente meglio le parti divertenti, si prende davvero troppo sul serio, e il tono in generale è troppo cupo, tanto che anche il cattivo macchiettistico sembra fuori posto. Si può comunque guardare per vedere un po' di sparatorie.
Il Moro
Akimbo non l'ho ancora visto, Extraction si, e devo dire che mi è piaciuto. Mi sono addormentato un paio di volte, ma in sostanza si può vedere.
RispondiEliminaConcordo sul primo, mentre "Extraction" l'ho davvero apprezzato. Proprio perché Chris fa sempre il bambinone stupidone è bello ogni tanto vederlo in un ruolo più tosto, che sia in sintonia con i suoi muscoli. L'azione americana non può arrivare a quella asiatica, quindi si sente che sottopelle il film vorrebbe rifarsi a "The Raid" ma senza averne né le capacità né il coraggio, ma comunque ci prova e regala un po' d'azione tosta in un mondo di pupazozni finti coi superpoteri: le sane vecchie sventole di una volta ogni tanto ci vogliono :-P
RispondiEliminaBeh, non è che Tyler Rake sia proprio "umano", diciamo che è in linea con i protagonisti dei film d'azione, anche se apparentemente non ha superpoteri... ;-)
EliminaNeanche Schwarzy che ammazza un esercito con una mano sola è umano, o Rambo o Rocky - Chris Rock definisce "Rocky" un film di fantascienza, perché nella realtà campioni bianchi non esistono :-D - quindi Chris è perfettamente in linea con i canoni dell'action. Solo che non ha un pigiamino, non agita il martello e non fa il bambinone (tipo in MIB). Il che è parecchio contro-tendenza negli anni Duemila :-P
Eliminasì, avercene!
RispondiEliminaHo visto solo Guns Akimbo e mi ha divertito molto, pazzo e pop, assieme a John Wick tra i migliori action visti ultimanente.
RispondiEliminaSì, stanno uscendo dei action niente male, pazzi ed esagerati al punto giusto.
EliminaExtraction non mi dice molto, ma Guns Akimbo l'avevo già adocchiato.
RispondiEliminaMica sapevo dei chiodi nelle dita... ahaha, assurdo!
Moz-
Assurdo è la parola giusta, una visione la merita.
EliminaHo preferito Guns Akimbo a Tyler Rake, troppo serio per i miei gusti, anche se le scene d'azione erano decisamente migliori. Ma, onestamente, non scambierei la follia della Weaving e di Radcliffe nemmeno se mi dessero tre Chris Hemsworth.
RispondiEliminaAnch'io ho preferito Guns Akimbo per gli stessi motivi. Poi Radcliffe ormai se non gli chiedi di fare qualcosa di pazzo pazzo pazzo non accetta!
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