Forse ricorderete che vi ho già parlato in questo post del racconto Storia della tua vita di Ted Chiang, dal quale è tratto il film Arrival.
Magari ricorderete anche che, mentre il racconto viene definito da più parti come il più bel racconto di fantascienza di sempre, a me non è piaciuto granché.
Ecco, anche con il film è andata più o meno allo stesso modo. la stragrande maggioranza delle recensioni ne parlano come di un capolavoro. Io, invece, dico MAH.
Recensori più esperti di me nella materia "cinema", persone che l'hanno vissuto come percorso di studi o ne hanno approfondito le tecniche per passione, vi diranno che questo film ha una regia perfetta, pulita, funzionale, che sceglie un modo di raccontare una storia per immagini che si differenzia dalle mode del momento. Il rifiuto dell'ostentazione dell'effetto speciale, che forse per la prima volta risulta talmente integrato alla visione da essere quasi invisibile, seppur presente. Un montaggio che ti fa capire le cose senza bisogno degli spiegoni che affliggono il cinema moderno. Tutto vero.
Ma a me non basta che un film non segua la moda del momento per diventare un capolavoro.
Non ci sono inseguimenti e sparatorie, e vabbè: non è mica il primo film di fantascienza in cui non si sparano.