Il sesto numero di Orfani, ...e rinascerai con dolore, purtroppo non
è a livello del quarto e del quinto. Questo potrebbe essere dovuto
al fatto che i primi tre non mi erano piaciuti, e quindi per quarto e
quinto non avevo grandi aspettative, mentre a questo punto per il
sesto mi aspettavo di più... ma comunque è meno bello.
I disegni di Werther dell'edera sono
sotto la media per la serie, abbozzati e poco particolareggiati, con
fisionomie squadrate e tirate via con quattro tratti. Anche ai colori
(Giovanna Niro) manca qualcosa rispetto allo standard a cui siamo
abituati, anche se rimangono sopra la media del fumetto italiano.
Dal punto di vista della sceneggiatura, le sorprese non sono vere sorprese in quanto ampiamente prevedibili, e la scena surreale della trasformazione fa un po' troppo Akira (ma era già da un po' che non trovavamo citazioni, almeno non così evidenti). Inoltre ci sono veramente troppe sequenze d'azione, che danno la sensazione di servire come semplici riempitivi per arrivare alle fatidiche 100 pagine.
Si tratta di una
storia meno corale del solito, ci si sofferma infatti su due soli
personaggi, e ci vengono confermate alcune ipotesi che ci erano state
fatte intuire nei numeri precedenti. Insomma, più o meno abbiamo
inizato a capire quanto sta succedendo, o quantomeno ci sembra di
averlo fatto, perché io francamente mi aspetto ulteriori
sconvolgimenti.
Per ora, la
sensazione generale che ho da questa serie è che sia stata suddivisa
in troppi numeri: i primi 3 potevano secondo me essere ridotti a due
senza soffrirne, e anche la storia
di questo numero 6 poteva starci in metà albo.
Però voglio avere
fiducia, perché credo, o spero, che nel complesso si rivelerà una
bella miniserie. Giusto per il gusto di fare il polemico, una volta
tanto, vi dirò: "costasse un po' di meno sarebbe perfetta".
Lukas
mi interessa perché Michele Medda ha scritto tutti i più bei numeri
di Nathan Never, tra i quali alcune delle mie storie a fumetti
preferite in generale.
E'
autore anche di una miniserie, Caravan (nella
prima pagina di Lukas
si vede il nome del protagonista di Caravan
su una lapide, tra l'altro). Non ne parlo ora perché ho già pronta
una recensione dedicata, che non è ancora stata pubblicata per
esigenze di programmazione... ma vi anticipo che non mi è piaciuta
granché, anche perché trattandosi di Medda avevo aspettative
abbastanza alte.
La
prima cosa che notiamo è il prezzo: 3,30 euro, come Dragonero,
invece delle 2,90 richieste per gli altri fumetti Bonelli in edicola
(almeno fino al mese scorso, questo mese ho comprato solo questi
due...).
Come
per Orfani, anche qui
sono previste due "stagioni" da 12 numeri l'una.
Lukas
si inserisce nel filone dell'urban fantasy, come viene spiegato anche
nell'introduzione. Non nel senso che ultimamente si usa dare a questa
definizione, legata a vampiri sperluccicanti e sbaciucchiosi, per
fortuna. Il
tema è quello dei "ritornanti", che per il momento
sembrano qualcosa che sta a metà tra gli zombi e i vampiri...
Il
protagonista salta fuori da una tomba, senza memoria della sua
identità, confuso e con un corpo apparentemente indistruttibile. Uno zombi, quindi, ma figo. Si aggira per una
città tentacolare, cercando il suo posto e trovandosi, come per un
disegno perverso, ad avere a che fare con i suoi simili, simili che a
quanto pare sanno bene chi è e gli danno la caccia.
Belli i disegni di
Michele Benevento che cura anche le copertine, buona come sempre la
prosa di Medda con un uso d'atmosfera delle didascalie. Certo però
che, per il momento, non sembra "niente di che", una storia
abbastanza classica, già vista, senza niente di davvero
innovativo... Insomma, forse è presto per dare un giudizio, ma la
sensazione è di qualcosa "nella media", non male ma
neanche particolarmente interessante. Sicuramente vorrò leggere
tutta la seria, ma sono indeciso se andare avanti a comprarla in
edicola o cercarla poi nell'usato...
Il Moro
NOn ho ancora letto Lukas, ma molti me ne hanno parlato non troppo bene.
RispondiEliminaSinceramente voglio leggerlo per renderne conto, che poi credo che non si possa bollare un opera al primo numero
Già, già...
EliminaLetto anche io il primo numero di Lukas, diciamo che comprerò tutta la serie, però spero che non faccia la fine di Caravan che era partito bene ma poi si era perso per strada (in tutti i sensi).
RispondiEliminaIl post su caravan è in programmazione nei prossimi giorni... Sono d'accordo con te, in realtà già dal secondo numero ha preso la direzione che poi ha tenuto, ma il lettore (o almeno questo lettore) non sapendolo si aspettava invece una svolta. Ma ne riparleremo... ;-)
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