Monsters, del 2010, è il primo lungometraggio di Gareth Edwards, quello che gli ha permesso di balzare da un film basso budget alla regia di Godzilla e poi di Rogue One: a Star Wars Story (il quale, ricordiamolo, è il miglior film tra gli Star Wars moderni, anche se a me non è piaciuto).
Non è neanche davvero un film di mostri. I mostri ci sono, ma non si vedono quasi mai .D'altronde, quello che non si vede fa molta più paura di quello che si vede, no?
Ma in realtà non è neanche un film dell'orrore.
La trama in due righe scarse: una zona del Messico è infestata da creature aliene. Due americani sono costretti dalle circostanze ad attraversarla per tornare in patria.
Sono evidenti gli echi dal film Stalker, ma la storia prende una piega diversa. Nel libro da cui è tratto Stalker, Picnic sul ciglio della strada di Arkadij e Boris Strugackij, il focus non era tanto sulla zona infetta in sé, ma sulla vita di uno degli Stalker che fa dentro e fuori, rischiando la vita in modi bizzarri e inquietanti. Il film invece era incentrato sulle discussioni teologiche e filosofiche dei due protagonisti.
Anni fa ho provato anche il videogioco, ma mi sono stufato presto. Si tratta di un videogioco open world che ricorda molto Fallout, e quindi uno di quei giochi enormi dove in teoria dovresti perderti dietro a missioncine inutili. Quei giochi hanno smesso di fare per me da tempo.
Il libro di Jeff VanderMeer Annientamento (il film non l'ho visto), anch'egli molto debitore nei confronti di Picnic sul ciglio della strada, preferisce concentrarsi più sulla bizzarria della Zona in sé.
Vediamo come si pone allora Monsters con la sua zona infestata.
In Monsters la Zona non è davvero misteriosa, ma solo pericolosa. Si sa che ci sono dei mostri giganti, si ha un'idea piuttosto chiara anche del loro aspetto. In pochi in realtà li hanno visti, ma esistono filmati ritrasmessi spesso dai telegiornali. Solo, ogni tanto qualcuno di quei mostri sconfina dalla zona infetta per andare a farsi una passeggiata in luoghi civilizzati, senza cattiveria, in realtà. I mostri qui sembrano essere solo enormi animali tendenzialmente pacifici, ma la cui stazza è tale da provocare comunque terribili danni anche solo camminando
I due protagonisti devono attraversare la Zona. Incontrano della gente, abitanti di quell'area del Messico che sbarcano il lunario offrendosi come guide, tutti ovviamente armati fino ai denti e con l'aria pericolosa.
Il film si basa tutto sul "sembra che debba succedere chissà cosa, e invece non succede niente".
Attenzione Spoiler!
E' tutto un sembra, un crescere di tensione che poi non porta a nulla. Viene da chiedersi se sia una precisa scelta artistica o se non sia invece colpa dei limiti del budget, che è di circa 500.000 dollari totali.
Eppure c'è un qualcosa di indefinibile che rende la visione intrigante. Sarà il tono lento e sommesso, sarà l'aria artigianale del tutto (Edwards si è occupato da solo di regia, scenografia, fotografia, montaggio ed effetti speciali) con tanto di dialoghi improvvisati sul set dagli attori, sarà l'evidente abilità del regista, sarà la sensazione di un'umanità in procinto di essere scalzata dalla cima della piramide alimentare, sarà quel che sarà comunque il film si lascia guardare con piacere.
Non credo che me lo ricorderò a lungo (anche perché, davvero, non succede quasi niente), però non rimpiango l'ora e mezza che mi ha fatto passare.
Il Moro
Altri articoli su mostri giganti:
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Riallacciandomi al tuo articolo di ieri, "non lo famo, ma lo dimo!"!
RispondiEliminaIndefinibile è il termine giusto, nel bene e nel male, in questo caso in bene ;)
RispondiEliminaDopo che mi è stato incensato alla sua uscita, alla fine l'ho visto l'anno scorso su Prime Video, e recensendolo ho scritto «Perché si intitoli "mostri" lo ignoro». Per fortuna poi ci hanno fatto un seguito ancora più stupido :-D
RispondiEliminaDel seguito ho sempre sentito parlare abbastanza male, quindi credo che passerò...
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