Stiamo continuando ad analizzare la saga de L'eternauta, con i vari seguiti del capolavoro originale, nella speranza di trovare qualcos'altro di bello da leggere...
Nel 1999 esce in tre volumi El eternauta, El odio cosmico, inedito in Italia, per la sceneggiatura di Pablo Muñoz e Ricardo Barreiro e i disegni di Walther Taborda e Gabriel Rearte.
E' ambientato in un mondo parallelo in cui Juan Galvez, dopo aver raccontato la storia all'alter ego di Osterheld come raccontato nell'opera originale, è semplicemente scomparso. La nevicata non è mai iniziata e l'invasione non è mai avvenuta.
In questo continuum "L'eternauta" esiste come fumetto: l'autore ha semplicemente realizzato la storia che gli è stata raccontata da Juan Galvez, e tutti pensano che sia un'opera di fantasia.
Anni dopo, uno psicologo prende in cura un malato del manicomio, e proprio dal fumetto capisce che si tratta di Juan Galvez, che lui credeva un personaggio di fantasia.
L'eternauta riesce a convincere lo psicologo della sua identità, si fa aiutare a evadere e inizia a organizzare la resistenza per l'invasione che è sicuro arriverà presto. Verrà chiamato in causa anche Francisco Solano Lopez, disegnatore della storia originale, qui utilizzato come personaggio.
Ritorna anche il concetto espresso nel remake disegnato da Breccia, sull'Argentina abbandonata dalle altre nazioni che l'hanno lasciata agli alieni in cambio della promessa di non essere toccati (con tanto di citazione del fumetto, che è stato a sua volta pubblicato anche in questo continuum).
Nel frattempo, veniamo a conoscenza anche di quanto successo a Elena e Marta dopo il lampo di luce che ha trasformato Juan Galvez nel Vagabondo dell'Infinito: anch'esse sono state trasportate in un continuum alternativo, dove incontrano un "mano", o un kol per la versione italiana, che sembrerebbe essere dalla loro parte...
Una particolarità è che qui la nevicata, iniziata qui anni dopo la data predetta da Juan Galvez all'autore del fumetto, è verde fluorescente.
La storia ha una di quelle conclusioni lasciate in sospeso, che potrebbe anche sembrare voluta ed effettivamente non è una brutta chiusura; in realtà le pubblicazioni furono sospese per via di una causa legale (sembra che le difficoltà di pubblicazione siano quasi una costante in questa saga), e la storia è stata terminata solo nel 2008 in albo speciale di 80 pagine. Tra un'uscita e l'altra Ricardo Barreiro è venuto a mancare, quindi la storia risulta scritta dal solo Pablo Muñoz e disegnata da Walther Taborda, in bianco e nero.
Francisco Solano Lopez non aveva dato la sua approvazione alla prima parte della storia, che non gli piaceva.
Questa seconda uscita però ritratta alcune delle cose narrate nel primo, e probabilmente grazie a questo ha ottenuto l'approvazione di Solano Lopez, che è arrivato a pubblicarlo sotto l'etichetta "Universo Eternauta", la quale avrebbe dovuto comprendere le storie considerate "canoniche" dall'unico autore dell'opera originale ancora vivente. L'etichetta comprende in realtà tre soli volumi: L'eternauta - Il mondo pentito, questo El Eternauta - Odio cosmico e El Eternauta: el perro llamador y otras historias, di cui parleremo la prossima volta.
Dopo aver preso le distanze da alcune delle premesse narrate nella prima parte, il fumetto prosegue descrivendo un'invasione molto più violenta di quella dell'opera originale, e da anche una spiegazione sulla natura e sulle ragioni dei "loro". Wikipedia argentina ci fa un efficace riassunto della trama svelando anche il finale, potete leggervela con l'ausilio di un traduttore se non sapete lo spagnolo.
Peccato che alla fine troppe cose vengano lasciate in sospeso, tra tutte il fato di Elena e Martita, la cui sottotrama, accennata nella prima parte, nella seconda viene completamente dimenticata. La sensazione è che si volesse realizzare qualcosa di molto più lungo e articolato.
Si nota l'impostazione prettamente "americana", in contrasto con i temi trattati nel fumetto, quali l'abbandono dell'Argentina da parte delle grandi potenze mondiali, America compresa: la costruzione delle tavole, il dipanarsi della vicenda e soprattutto i disegni sono davvero molto "comics americano anni '90", con tanto di uomini adulti con capelli tagliati a scodella come il primo Di Caprio, spalle da palestrati per tutti, e notare soprattutto la copertina del primo numero, dove una specie di Rambo in muta da sub corazzata affetto da "sacchettismo" spara a destra e a manca. Tuta e azione che si vedono in effetti solo nella seconda parte, quella datata 2008.
Abbastanza intrigante come idea, ma facilmente dimenticabile nella realizzazione, almeno nella prima parte. Meglio la seconda parte, dove l'azione si fa serrata, si combatte per le strade e addirittura nello spazio. Si ha di nuovo la sensazione dell'"invasione in casa" e si segue con piacere la rabbiosa ribellione di Juan Galvez e compagni all'invasore. Niente male, quindi, anche se il capolavoro originale gioca decisamente in un altro campionato.
Alla prossima settimana, con il sesto articolo sull'eredità de L'eternauta!
Il Moro
Si nota l'impostazione prettamente "americana", in contrasto con i temi trattati nel fumetto, quali l'abbandono dell'Argentina da parte delle grandi potenze mondiali, America compresa: la costruzione delle tavole, il dipanarsi della vicenda e soprattutto i disegni sono davvero molto "comics americano anni '90", con tanto di uomini adulti con capelli tagliati a scodella come il primo Di Caprio, spalle da palestrati per tutti, e notare soprattutto la copertina del primo numero, dove una specie di Rambo in muta da sub corazzata affetto da "sacchettismo" spara a destra e a manca. Tuta e azione che si vedono in effetti solo nella seconda parte, quella datata 2008.
Abbastanza intrigante come idea, ma facilmente dimenticabile nella realizzazione, almeno nella prima parte. Meglio la seconda parte, dove l'azione si fa serrata, si combatte per le strade e addirittura nello spazio. Si ha di nuovo la sensazione dell'"invasione in casa" e si segue con piacere la rabbiosa ribellione di Juan Galvez e compagni all'invasore. Niente male, quindi, anche se il capolavoro originale gioca decisamente in un altro campionato.
Alla prossima settimana, con il sesto articolo sull'eredità de L'eternauta!
Il Moro
Tutti i post su L'eternauta:
- 1969: L'Eternauta di H. G. Oesterheld e Alberto Breccia
- 1975: L'Eternauta - Il Ritorno, di H.G. Osterheld e F.S. Lopez
- 1976: L'eternauta, il romanzo. Di Hector G. Oesterheld
- 1983: L'eternauta parte terza, di Alberto Ongaro.
- 1997: L'eternauta - Il mondo pentito, di Pablo Matzegui e Francisco Solano Lopez
- 1999: L'eternauta - Odio cosmico, di Pablo Muñoz, Ricardo Barreiro, Walther Taborda e Gabriel Rearte
- 2003: L'eternauta - El Regreso, di Lopez e Pol, i seguiti e le storie brevi
- Tutto il resto (giochi, film, album musicali...)
Incredibile, questo personaggio non riesce a stare lontano dalle crisi editoriali!!!
RispondiEliminaNon sapevo che anche qui ci fossero i soliti fastidiosi litigi sulla canonicità, con tutti i brutti effetti che porta. Davvero un peccato.
Ora corro ad informarmi sul "sacchettismo" :-D
Brutta piaga, il sacchettismo.
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