Chi segue i miei lavori forse ricorderà che ho dedicato una pagina sull'altro mio sito, ucroniasaga.altervista.org, a tutte le ucronie aventi come punto focale l'impero romano. Oggi ho deciso di approfondire uno dei romanzi citati in quell'articolo.
De Bello Alieno, di Davide Del Popolo Riolo, è un romanzo ucronico-fantascientifico-steampunk uscito nel 2014 per la Delos Books e vincitore del Premio Odissea 2014.
La premessa ucronica è interessante, per quanto surreale: si presume che il genio sia "generico", e quindi che chi eccelle in un campo avrebbe potuto eccellere in qualsiasi altro se la sua vita avesse preso una strada diversa. Io non credo che sia così, credo piuttosto che ci siano cose alle quali siamo particolarmente portati, e una delle mie trame nel cassetto verte appunto su questo argomento... Ma questo romanzo ha questa premessa e quindi va accettato così.
Si ipotizza quindi che Giulio Cesare non abbia intrapreso la carriera di condottiero e politico, ma si sia dedicato invece alla scienza e all'ingegneria. Il risultato è che nel giro di pochi anni Roma è percorsa da treni a vapore, è dotata di luce elettrica ed è circondata da fabbriche automatizzate.