Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Steelheart, del 2013, da me ascoltato in forma di audiolibro, è il primo libro di una trilogia "young adult" scritta da Brandon Sanderson, autore molto prolifico ma attivo per lo più nel campo dell'heroic fantasy.
La copertina italiana e due americane. |
Per questa trilogia abbandona il suo campo di gioco abituale per affrontare il
tema dei supereroi (ricordiamo che l'anno prima dell'uscita di questo libro
sono usciti sia il terzo capitolo del Batman di Nolan sia il
primo Avengers, quindi il libro si inserisce nell'onda del nuovo
entusiasmo per i supereroi, che aveva già abbondantemente superato i confini
del fumetto).
Lo fa con una particolarità: nel mondo creato da Brandon
Sanderson gli individui dotati di superpoteri
sono tutti cattivi. Anzi, cattivissimi.
Copertina russa, ebraica e polacca (immagine presa qui, come metà di quelle che seguono) |
Copertina cinese, greca e indonesiana. |
Un evento particolare dota una certa quantità di persone, scelte
apparentemente a caso, di superpoteri (che non è molto diverso da quanto
avvenne nel progetto di Alessandro Girola 2 minuti a mezzanotte, a cui partecipai anch'io, iniziato anche lui nel 2012, gli Avengers hanno fatto danni).
Da quel
momento il mondo si trasforma in un incubo. Le persone dotate di
superpoteri, qui denominate "Epici", prendono il potere ovunque, quando si
preoccupano di farlo e non si limitano a prendere tutto quello che vogliono e
distruggere tutto quello che gli da fastidio.
In particolare, la città
di Chicago (che è stata ribattezzata "Newcago", e niente, in italiano fa
ridere, perché le battute sulla cacca sono immortali) è dominata dal
potentissimo Steelheart, che ha instaurato uno stato di polizia.
L'ambientazione del libro è a metà strada tra il distopico, con il nuovo regime instaurato da Steelheart, e l'apocalittico, con questi epici che se ne vanno in giro a distruggere e uccidere qualsiasi cosa gli aggradi, come calamità naturali intelligenti e malvage. Notato come la maggior parte degli young adult senza elfi o vampiri siano distopie che prevedono regimi dittatoriali? Che dite, siamo ancora al punto che gli adolescenti si sentono oppressi dai genitori? Mah, ve lo dirò quando mio figlio sarà adolescente.
L'autore rende bene il senso di oppressione provato dal protagonista e da tutta la gente comune, che vive costantemente con la paura di attraversare la strada a un Epico che può decidere di incenerirlo per gioco. Il worldbuilding risulta accettabile, anche se un po' forzato in alcuni punti.
Ma le parti migliori sono quelle d'azione. La storia del libro vede un gruppo
di persone comuni che ha la missione di uccidere tutti gli Epici, uno per
volta. Quando il protagonista, animato da propositi di vendetta, si unisce al
gruppo, li convince a mirare al bersaglio grosso: Steelheart stesso.
Le
scene di combattimento con gli Epici sono davvero spettacolari, lunghissime
sequenze d'azione tese al cardiopalma in cui si ha costantemente la sensazione
che stia per andare tutto a catafascio.
Ci sono dei momenti in cui il romanzo fa sentire di più la sua natura di young adult, e sono le lunghe introspezioni del protagonista, in particolare riguardo alla sua cotta per un'altra componente del gruppo. In effetti sono le parti più pesanti, che spezzano troppo l'azione e a momenti sembrano anche un po' fuori luogo, tipo quando si mette a pensare alla ragazza in mezzo a una sparatoria. Ciononostante, l'audiolibro risulta appassionante e si ha sempre voglia di scoprire cosa succede dopo.
Bravo il lettore Lorenzo Loreti (del quale ho già ascoltato Colosseum - Arena di sangue), difetta solo un po' nel rendere distinguibili le voci dei vari personaggi.
Una copertina italiana e due americane |
Copertina cinese, francese e olandese |
Nel secondo libro, Firefight (2015), l'azione si sposta in un'altra ambientazione altrettanto
surreale: Dopo una Chicago trasformata quasi tutta in metallo, abbiamo una New
York sommersa dalle acque in cui spuntano solo le cime dei palazzi. Palazzi al
cui interno crescono misteriosamente piante dai frutti luminosi che danno da
mangiare agli abitanti e in cui qualsiasi graffito (nel senso di murales, o
comunque qualsiasi sbavatura di colore sparata da una bomboletta spray)
diventa luminescente nella notte.
A confronto con il regime del terribile
Steelheart a Chicago, quello di Regalia a New York sembra ben diverso. La
gente è rassegnata ma non si sente oppressa e tutto sommato sopravvive senza
troppi problemi, grazie soprattutto alle bizzarre piante che crescono nei
palazzi, dovendo solo sopportare i capricci di qualche Epico ogni tanto. Ma
Regalia ha piani segreti per la sua città, e gli eliminatori devono fermarla.
Questo secondo romanzo della saga risulta ancora più divertente del primo. Le tematiche tipiche da young adult sono notevolmente ridotte, così come le chiacchiere in generale. In cambio ci troviamo lunghissime sequenze d'azione concitata, quasi una cavalcata infernale lunga come tutto il libro, che ho percepito come più breve del precedente per scoprire invece, dopo essere andato a controllare, che è praticamente uguale. Merito anche del lettore Lorenzo Loreti che ho trovato molto più a suo agio che nel volume precedente, in grado di rendere le scene d'azioni vivide ed emozionanti come e più che in un film.
Una copertina italiana, due americane, una tedesca e le altre due non so. Si noti come le copertine italiane siano sempre la versione ritagliata e con font più brutti di quelle americane. Questa cosa di ritagliare le copertine per rendere più brutte, mentre negli altri paesi si sbattono a creare copertine nuove, l'abbiamo già notata nella serie di The Expanse. |
Forse proprio perché il lettore non si ponga troppe domande, niente della
società, delle persone che in questa città dovrebbero vivere, ci viene
descritto, cosa che invece avviene e risulta anche interessante nei volumi
precedenti. Qui stiamo sempre solo dietro agli Eliminatori e ai loro piani.
L'azione
è sempre presente, ben orchestrata e ben coreografata, anche qui ci sono scene
d'azione lunghissime e intricatissime, eppure ce n'é di meno che nel secondo
volume. Lo spazio è quindi occupato in gran parte da introspezioni non molto
interessanti, seppur meno che nel primo volume della saga.
Anche la risoluzione finale è frettolosa (segue limitatissimo e vaghissimo spoiler, per me potete leggere senza rischi ma se preferite evitare, beh, evitate):
Si ha quasi la sensazione che i libri avessero dovuto essere quattro, ma non ci fosse abbastanza materiale per un libro intero e quindi si sia deciso di appiccicare la risoluzione finale al fondo di questo volume.
Un terzo capitolo un po' deludente, quindi, ma non tanto da affossare l'intera saga. Rimane comunque un'ottima lettura, o ascolto nella versione audiolibro, grazie anche alla bravura del lettore che spesso riesce a metterti proprio l'ansia addosso nelle scene d'azione.
Se vi interessa, ho scoperto che esiste un kickstarter di un gioco da tavolo collaborativo basato sul primo libro della saga.
Il Moro
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Uh che bella dritta! A un fanta-audiolibro non so dire di no! Almeno il primo me l'hai venduto ^_^
RispondiElimina-Per me il più bello è il secondo, ma da qualche parte bisogna partire!
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