martedì 10 maggio 2022

Autonomous, di Annalee Newitz, l'audiolibro

Autonomous, di Annalee Newitz, l'audiolibro, recensione
 Salve a tutti, È il moro che vi parla!

Autonomous è un romanzo di fantascienza del 2017, da me ascoltato sotto forma di audiolibro scaricato dalla piattaforma Audible di Amazon.

Due sono i principali spunti fantascientifici di questo romanzo. Il più evidente sono i BOT, che altro non sono che dei robot senzienti, alcuni di forma praticamente identica agli umani, altri macchine solo vagamente umanoidi, utilizzati nei modi più disparati similmente a degli schiavi, e come gli schiavi possono essere liberati.
Ma la storia ruota principalmente intorno ai brevetti farmaceutici, detenuti dalle solite multinazionali farmaceutiche malvagie.

Una droga legale che aumenta l'efficienza nel lavoro provoca un tremendo effetto collaterale: chi ne abusa diventa dipendente dal lavoro, al punto di scordarsi di mangiare e dormire per continuare a lavorare in modo ossessivo. Il problema pare legato a una partita di medicinale fallato, diffuso nel mercato nero da un pirata dei brevetti.
Il pirata dei brevetti in questione, una scienziata clandestina di nome Jack, fa ingegneria inversa sulle medicine creando così delle copie perfette da diffondere a prezzi molto inferiori a quelli delle medicine ufficiali. Jack sa che la medicina da lei creata non è per nulla fallata: era l'originale ad avere il problema, ma la multinazionale farmaceutica malvagia in questione trova ovviamente molto più comodo usare lei come capro espiatorio, costringendola alla fuga e a mettersi alla ricerca delle prove per sostenere la sua innocenza.

Autonomous, di Annalee Newitz, l'audiolibro, recensione

In parallelo alla storia di Jack abbiamo quella di Paladin ed Eliasz, che sono stati incaricati di dare la caccia proprio a Jack e quindi seguono le sue tracce in giro per il mondo. Paladin è un BOT agli ordini di Eliasz, cioè un robot in questo caso vagamente umanoide. Come già accennato, i BOT in questo romanzo hanno un'intelligenza artificiale molto sviluppata e i loro diritti sono regolati da leggi specifiche. I robot dopo un periodo di servizio possono anche essere liberati, ed esistono intere comunità di BOT liberi perfettamente integrati nella società umana.
Paladin, che ha pochi mesi di vita, approfitta delle indagini che lo portano ad avere contatti con molti esseri umani, ma soprattutto Elias, per approfondire la sua conoscenza dell'umanità ma in particolar modo di se stesso, esplorando i sentimenti il suo cervello elettronico prova.

Le comunicazioni tra i robot, la struttura delle loro intelligenze artificiali, le analisi interiori di Paladin sui suoi stessi sentimenti e sui rapporti tra BOT e umani sono la parte più interessante del libro, ed è abbastanza intrigante anche il fatto che la parte più interessante sia assegnata a quelli che dovrebbero essere i "cattivi". Un po' meno la parte dedicata a Jack, che troppo spesso scade nella noia. Interessanti i personaggi, quasi sempre "grigi", realistici, non completamente buoni né cattivi, e buon lavoro di world building, con un intrigante parallelismo tra la condizione robotica e quella di molti esseri umani, in un futuro in cui molti di essi, proprio come i robot, nascono già in condizione di schiavitù.

Mi sfugge il riferimento alla "società che controlla anche la mente" nella copertina italiana, a meno che non sia riferito solo alla parte "robotica" della società.


Cos'è il cyberpunk? Se quello che consideriamo cyberpunk prevede luci al neon, pioggia e ombrellini, Autonomous non è cyberpunk. Ma se per cyberpunk intendiamo un futuro in cui l'umanità si trova a convivere con la macchina, in un'ambientazione dove il concetto stesso di umanità è messo in discussione e sempre più labile si fa la differenza tra reale e artificiale, allora questo è sicuramente cyberpunk.

Un romanzo interessante insomma, con il difetto di dilungarsi un po' troppo e conseguentemente di annoiare in diversi momenti. Questo, in un audiolibro, è un problema che si sente molto di più, perché si legge con il ritmo del lettore e non con il proprio. La lettrice, in questo caso, Alessandra De Luca, fa un buon lavoro ma non riesce a dare quel qualcosa in più che fa a volte apprezzare un audiolibro più della sua controparte cartacea.

Il Moro

2 commenti:

  1. Mmmmm l'allungamento di brodo mi dà i brividi ma il tema mi intriga parecchio, penso che darò una possibilità a questo audiolibro, visto che la fantascienza in questo formato è davvero pochissima e tocca accontentarsi :-P

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    1. Il fantastico in generale si trova pochissimo in formato audiolibro. Solo raramente qualcosa tra le ultimissime novità, o saghe fantasy strafamose, o classici stravecchi. Questi ultimi anche in tre o quattro versioni. Decinaia e decinaia di Lovecraft e Poe, ma prova a cercare qualcos'altro... Anch'io mi attacco alle poche gocce di fantascienza nel mare di thriller, romantici, erotici e manuali di auto-aiuto!

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