martedì 10 aprile 2018

Visione: Un Po' Peggio di Un Uomo e Un Po' Meglio Di Una Bestia

Visione: Un Po' Peggio di Un Uomo e Un Po' Meglio Di Una Bestia, recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Non dovrei dire che il ciclo della Visione di Tom King mi ha sorpreso, visto il gran numero di recensioni positive e i premi vinti. Eppure mi ha sorpreso lo stesso, forse perché non sono mai stato un grande appassionato di fumetti Marvel.

Fumetti americani ne leggo, ma le storie migliori sui supereroi le ho sempre lette alla Distinta Concorrenza. Credo che sia anche dovuto al fatto che la Marvel ha una continuity troppo serrata e contorta per me, mentre alla DC fanno reboot in continuazione ed escono un mucchio di storie leggibili a sè, senza bisogno di conoscere particolari retroscena. O magari al fatto che i personaggi di Superman e Batman sono ormai talmente iconici che i migliori autori del mondo fanno a gara scrivere storie per loro.



Non vuol dire che alla Marvel non facciano belle storie. Mi vengono in mente i cicli di Daredevil scritti da Frank Miller e Ed Bruebaker, che mi sono piaciuti molto, o le prime due serie degli Ultimates (sì lo so, non vado molto indietro). Ultimamente ho trovato divertente Superior Spider-Man. Qualcosa del Punitore o di Moon Knight. Fatto sta che l'unico fumetto Marvel che davvero merita di entrare nella storia per me è Marvels.
Ora ci pensano Tom King e Gabriel Hernandez Walda a piazzare un colpaccio che, pur non essendo iconico (parola che con i supereroi uso spesso) e memorabile quanto Marvels, si merita un posto tra le migliori storie a fumetti Marvel di sempre, senza temere confronti con la Distinta Concorrenza. Sarà un caso che Tom King ha firmato un contratto in esclusiva con la DC, e in particolare per Batman, subito dopo la conclusione di quest'opera? ;-)

Visione: Un Po' Peggio di Un Uomo e Un Po' Meglio Di Una Bestia, recensione


Non sono a conoscenza delle recenti vicende di Visione (o "della Visione", non mi è ancora ben chiaro), comunque non è necessario averle seguite alla perfezione per apprezzare questa storia, e questo per un lettore Marvel saltuario come me può essere solo un grandissimo vantaggio. A quanto pare Visione non sta più con la figlia di Magneto e la relazione non deve essere finita bene, visto che ha deciso di costruirsi una famiglia perfetta: una moglie e due figli, adolescenti, tutti sintezoidi come lui, con i suoi stessi poteri (e ricordiamo che teoricamente Visione è uno dei membri più potenti dei Vendicatori, se non il più potente... Sempre a seconda di cosa ne pensa lo sceneggiatore).
Con la sua nuova famiglia decide di mettere su casa in un sobborgo di Washington abitato da benestanti. Ma che rapporto può avere con i vicini una famiglia di persone artificiali, così evidentemente diverse e allo stesso tempo superiori? E non dimentichiamo che nella sua carriera Visione ha affrontato fior di supercattivi seminando desideri di vendetta un po' ovunque...
Non è una storia d'azione. C'è qualche combattimento, ma davvero niente di "supereroistico". Drammatico, piuttosto.
Ma sono i sentimenti a farla da padrone. E se vi state chiedendo che tipo di sentimenti possano provare delle macchine, bravi, avete colto nel segno.

Visione: Un Po' Peggio di Un Uomo e Un Po' Meglio Di Una Bestia, recensione


Il secondo volume ha un paio di capitoli non all'altezza degli altri. Non è che la scrittura sia peggiore: è che si presentano cose già un po' troppo legate alla continuity Marvel, ad esempio ha una parte importantissima un personaggio che non ho mai sentito nominare. Per far sì che i nuovi lettori capiscano tutto c'è un metodo semplice: lo spiegone. Ora, è vero che senza io non avrei capito niente, è anche vero che sempre spiegoni sono, e in quanto tali abbastanza pallosi.
Per fortuna gli ultimi capitoli tornano sui livelli dei precedenti. E sono capitoli densi, drammatici, forse non più così sorprendenti a questo punto, ma non per questo meno validi.

Visione: Un Po' Peggio di Un Uomo e Un Po' Meglio Di Una Bestia, recensione


Non è stato Tom King a inventare la decostruzione del supereroe. Non è stato il primo a mostrarci gli eroi nel quotidiano, né le loro debolezze, nemmeno le azioni spregevoli di cui possono essere capaci. Ma pochi l'hanno fatto con la sensibilità dell'autore statunitense. Pochi ci hanno fatto sentire dalla parte del protagonista quanto lui... Anche quando il protagonista sbaglia. Di brutto.


Visione: Un Po' Peggio di Un Uomo e Un Po' Meglio Di Una Bestia, recensione

C'è qualcosa di meravigliosamente inquietante, nella famiglia Visione. Forse è il fatto che è stata costruita a tavolino dal pater familias . Forse il loro modo di parlare e di ragionare, che può ricordare Spock sia nell'uso della logica, sia nella sostituzione della stessa con l'istinto quando la logica non può più essere d'aiuto. Forse la consapevolezza, che trasuda da ogni pagina, di quanto siano "diversi" e, di conseguenza, soli. Forse la debolezza che nascondono dietro tutta quella forza. Forse la coscienza che hanno di essere, agli occhi del mondo, solo dei bizzarri tostapane.
Conoscevo poco Visione. Anzi, direi che praticamente lo conoscevo solo per averlo cercato su Wikipedia quando ho saputo che sarebbe apparso nel film dei vendicatori. Ma di certo da ora in avanti lo guarderò con occhi diversi.

Leggete questo fumetto. Merita sul serio.

Il Moro

12 commenti:

  1. Letto e adorato, penso sia una delle cosette più intelligenti sfornate dalla Marvel di recente, in due volumi hanno davvero fatto fare un salto di qualità ad un personaggio che troppo e lungo è rimasto congelato. Ottimo post, fai benissimo a consigliare questa lettura! Cheers

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  2. Non ho ancora letto questo fumetto nonostante ne abbiano parlato tutti benissimo, forse è proprio per quello, mi ha già dato noia, problema mio non metto in dubbio la sua qualità. Anzi a dirla tutta credo di non aver letto ancora nulla di Tom King in generale.
    Sulla continuity DC non son d'accordo, la trovo ancor più incasinata proprio a causa dei millemila cambiamenti che fanno, faccio un paio di esempio con le ventordici origini di Hawkman o Batman che oggi conosce l'identità dell'assassino dei suoi genitori e domani no. Facciamo che sono gusti e siamo contenti tutti ;)

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  3. Secondo me dipende tutto da quello che abbiamo letto nell'infanzia. Io sono cresciuto con i fumetti Marvel e nonostante negli anni abbia fatto molti tentativi non sono mai riuscito a affezionarmi a nessun personaggio DC. L'unica eccezione (che conferma la regola) è stata Hawkman, di cui ho molto apprezzato il ciclo di storie di Gardner Fox e Joe Kubert.

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    1. Ecco, di Hawkman non ho mai letto niente.
      Io sono cresciuto con Tex e Zagor, i supereroi sono arrivati dopo. Sarà anche per quello che non mi trovo con una continuity troppo incasinata: avrei dovuto cominciare a leggerli secoli fa... ;-)

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  4. Ho mollato la Marvel da quasi vent'anni ed era già un casino allora con la continuity ( uno dei motivi principali insieme ai Crossover per cui abbandonai ), questo fumetto però mi ispira parecchio.

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    1. Questo è bello. Poi si può anche non leggere più nient'altro della Marvel e vivere bene lo stesso... XD

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  5. Fumetto particolare, da non appassionato di supereroi Marvel (diciamo che iniziare qualunque personaggio è come cercare di tuffarsi da un trampolino alto 500 metri in una piscina grande come una nocciolina) penso che darò una possibilità a Visione se ne avrò l'occasione, passando in fumetteria :D

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  6. Questa la devo recuperare solo per King, il miglior scrittore DC del momento (al pari di Tomasi)! I premi vinti e la critica positiva sono solo un incentivo in più.

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