Supermike contro il Tessitore, un'avventura a bivi di Moreno Pavanello
Supermike contro il Tessitore
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''PREFAZIONE''
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Benvenuti alla prima storia interattiva con protagonista nientemeno che Supermike, storico avversario di Zagor!
Prima di tutto un breve disclaimer:
Questo librogame è stato scritto nel 2019 da Moreno Pavanello. Si tratta di un'opera di fantasia basata su personaggi appartenenti alla serie di fumetti "Zagor", i cui diritti appartengono alla Sergio Bonelli Editore e ai rispettivi autori.
Non detengo i diritti di sfruttamento dei personaggi. Quest'opera è stata pubblicata senza fini di lucro e distribuita gratuitamente.
Se questa pubblicazione non dovesse essere gradita alla casa editrice provvederò immediatamente a ritirarla.
Questo librogame è stato scritto utilizzando Twine, potente editor per le storie a bivi. tutte le informazioni qui:
<a href="http://twinery.org/">L'homepage di Twine</a>
Il personaggio di Supermike è apparso per la prima volta in una storia di Zagor del 1975, nei numeri da 122 a 125 (Zenith da 173 a 176), e da allora è sempre rimasto nel cuore dei lettori.
È ritornato una volta sola, nel 1984, nei numeri da 226 a 229 (Zenith da 277 a 280), in una storia che non è riuscita a infiammare gli animi dei lettori come la precedente.
Da allora più nulla, ma gli appassionati non hanno dimenticato quel personaggio, al punto da creare un gruppo Facebook dedicato esplicitamente ad esso: "Mike Gordon alias SUPERMIKE". Oltre a ricordare Supermike il gruppo si prefigge anche lo scopo di esercitare una garbata pressione sulla casa editrice Bonelli per richiedere il ritorno del personaggio sulla serie regolare.
Tempo fa ho pensato che avrei potuto scrivere io un racconto con protagonista Supermike, per colmare quel vuoto per quanto possibile. Però ho voluto coinvolgere in quest'avventura anche gli amanti del personaggio: ho quindi deciso di pubblicare un capitolo per volta, sui gruppi Facebook "Zagor" e "Mike Gordon alias SUPERMIKE", con al termine di ogni capitolo due opzioni tra cui scegliere, che avrebbero determinato la prosecuzione della storia.
Se vi interessa, qui trovate i link ai quali scaricarla gratuitamente:
<a href="https://storiedabirreria.blogspot.com/2018/11/supermike-fanfiction-una-notte-new-york.html">Una notte a New York</a>
Ho poi deciso di fare un ulteriore passo, e provare a scrivere una nuova "storia a bivi" per Supermike, ma questa volta avrei dato al lettore la possibilità di scegliere autonomamente la prosecuzione della storia: abbiamo quindi anche qui le scelte alla fine di ogni capitolo, ma ogni lettore può decidere in autonomia come andare avanti.
Questa nuova avventura non è il seguito diretto di "Una notte a New York" e non è necessario aver letto la mia prima fanfiction.
Il profilo psicologico e il background di Supermike che ho utilizzato in questo libro gioco sono comunque gli stessi che ho usato in "Una notte a New York".
Ho quindi riempito i buchi di quello che viene svelato nella serie regolare di Zagor con aggiunte di mia invenzione, prendendo anche in parte spunto dall'analisi psicologica del personaggio che ne ha fatto l'utente Facebook Gian Piero Taricco sul gruppo "Mike Gordon alias SUPERMIKE" (la trovate nelle note finali di "Una notte a New York", ma non è necessario leggerla per capire questo racconto). A quello qui cercherò di integrare anche alcune delle idee inserite dall'utente Facebook Marco Vedrietti nelle sue strisce, pubblicate sempre nello stesso gruppo Facebook (anche qui, non è necessario averle lette per proseguire). Insomma, Ho provato a mettere insieme quanto raccontato da Guido Nolitta e Alfredo Castelli con quello che hanno immaginato altri fan del personaggio come me.
Questa storia mi è costata un mucchio di tempo, lavoro e fatica, e giustamente non ne ricaverò un soldo, visto che non ho i diritti di sfruttamento del personaggio. Abbiate quindi la cortesia di gratificare almeno il mio ego lasciandomi opinioni, recensioni, e, perchè no, critiche e suggerimenti per migliorare.
Questo è il mio primo tentativo di scrivere un libro gioco. Perciò siate clementi.
Più che di un vero e proprio libro game, si tratta di una storia a bivi con alcune meccaniche da librogame semplificate. Verrete spesso messi di fronte ad alcune scelte, Che a seconda possono determinare l'andamento della storia, avere come conseguenza l'aumento o la diminuzione di un dato parametro del personaggio, o portare a un prematuro game over.
Anche se Supermike si è presentato a Zagor per la prima volta come cattivo, in seguito ha mostrato anche un lato migliore. Ora si muove sulla linea tra bene e male. Così devi fare anche tu caro lettore/giocatore! Attento alle tue scelte! Inizi con un "allineamento" a 5. Se arriverai a 10 sarai del tutto buono, se arriverai a 0 sarai del tutto cattivo, in entrambi i casi sarai uscito dal personaggio, e sarà game over!
Ho previsto anche un sistema di salvataggio. Cliccando sul link "salva il gioco" presente al fondo di quasi ogni pagina puoi salvare la partita. Dopo, anche se chiuderai il browser, quando riaprirai il gioco sarà sufficiente cliccare sul link in basso "Altrimenti, carica una partita salvata" per ricominciare dall'ultimo paragrafo a cui eri arrivati.
Attenzione: ho notato che questo spesso non funziona con Internet Explorer, consiglio quindi di usare Firefox, Chrome o qualsiasi altro browser alternativo.
Sei pronto? Iniziamo?
[[Introduzione]]
(link: "Altrimenti, carica una partita salvata")[(load-game:"Slot A")]
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''INTRODUZIONE''
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Il periodo e' la prima meta' del 1800, e tu sei l'uomo più straordinario di quest'epoca: Supermike!
Nato in una famiglia moderatamente ricca, avresti potuto avere una vita agiata se un'inquietudine interiore non ti avesse spinto a lasciare New York per andare nel mondo a cercare nuove sfide. La natura ti ha donato un fisico vicino alla perfezione e una mente superlativa. Puoi competere in qualsiasi sport a livello dei campioni della categoria, e sei in grado di imparare in tempi ridottissimi qualsiasi materia a cui decidi di applicarti. Le universita' e i circuiti sportivi hanno smesso da tempo di appassionati, e hai iniziato a cercare nuove sfide nell'illegalità tra le frange più deviate e pericolose dell'umanità.
Nemmeno tu sai quale sia, veramente, il tuo scopo. Senti che queste capacità non possono esserti state donate per caso, che sei destinato a "qualcosa", ma tu rifuggi una responsabilita' che non hai chiesto. Forse stai solo cercando qualcuno più in gamba di te, per scaricare questa responsabilità addosso a lui.
Sei stato sconfitto qualche volta: nella lotta dal cinese Chang Tung Sheng, negli scacchi dall'americano Paul Morphy, a tennis dall'inglese Jonah Flanagan, e altri ancora. Ma superarti in un'unica disciplina non è abbastanza per essere migliore di te. Solo un uomo una volta ci si è avvicinato, l'eroe di Darkwood, che gli indiani chiamano Spirito Con La Scure. Non si è dimostrato ne' piu' forte ne' piu' intelligente di te, e hai dei dubbi anche sul fatto del coraggio, ma quello che hai visto negli occhi e sentito nelle voci della gente che tifava per lui ti ha colpito piu' di quanto avresti creduto possibile. Ti sei reso conto che lui e' un eroe, mentre tu, che ben ne avresti le capacità, ti rifiuti di esserlo. Questo ha ingenerato in te una crisi di coscienza che ti ha spinto a cercare conforto in un convento, fondando addirittura un tuo ordine, l'Ordine dei Super Penitenti.
E' stato un periodo sereno, nel quale, qualcuno direbbe, hai espresso il meglio di te. Hai fondato una comunità di persone come te, oppresse da colpe che sentivano il bisogno di espiare. Con i tuoi compagni avete fatto del bene, a voi stessi e alle persone che avete aiutato e protetto. Hai insegnato alla tua gente a combattere e ad usare questi insegnamenti per proteggere chi ne aveva bisogno. Anche come penitente, sei sempre stato SUPER!
Ma, ancora una volta, uno nuovo incontro con Zagor ti ha spinto a cambiare di nuovo vita. L'avventura in cui sei stato coinvolto insieme a Zagor, il pericolo, il mistero, ti hanno fatto capire che come Super Penitente avevi ormai dato tutto quello che c'era da dare.
Hai lasciato l'ordine che tu stesso avevi creato e hai ricominciato a girare per l'America e per il mondo in cerca di nuove sfide.
Il tuo coinvolgimento casuale in una storia di amuleti magici e stregoni indiani ti ha messo in contatto con Altrove, l'organizzazione legata al governo statunitense che si occupa di tutto ciò che esula dall'ordine naturale delle cose. Viste le tue superiori capacita' ci tenevano ad arruolarti tra le loro file, ma inquadrarti in dei ranghi non fa per te. Non disdegni pero' di collaborare saltuariamente con loro... Quando te lo chiedono gentilmente.
[[Inizia]]
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
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]}Figliol prodigo. Allineamento più uno.
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(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
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L'accoglienza dei tuoi e a dir poco freddina. Il volto di tua madre si è aperto in un gran sorriso non appena ti ha visto, ma tuo padre non ha avuto bisogno di parole per raffreddarle subito l'animo. Gli è bastata un'occhiata con quel suo cipiglio cupo.
D'altronde, cosa puoi dirgli? Te ne vai in giro a fare l'avventuriero, rischiando la tua vita, senza nemmeno pensare ai tuoi poveri genitori. Potresti morire mentre scali qualche montagna chi sa dove e loro non lo verrebbero nemmeno mai a sapere. A ciò aggiungi che si trovano costretti a guardare dal basso in alto un figlio così superiore a loro in tutto.
L'esserti fatto un po' di galera non aiuta, e il fatto che da un po' di tempo hai smesso di attingere ai loro fondi, grazie alle tue poesie e ai racconti (e ad un paio di rapine nello Yukon), ha reso i vostri rapporti solo un po' meno tesi.
Vi sedete a tavola, Ma fino quasi al dolce il silenzio è rotto solo dal rumore del maggiordomo che posa i piatti e da qualche chiacchiera generica a bassa voce. L'unica cosa interessante è che un tizio è venuto a cercarti lì un paio di volte. Né tua madre né il maggiordomo si ricordano il suo nome, ma il fatto che fosse un frate, o quantomeno che fosse vestito come tale, ti fa capire chi potrebbe essere senza troppi dubbi. Ha detto che ti avrebbe aspettato al Four Horses, una bettola non troppo distante che affitta anche qualche camera piena di blatte.
A un certo punto poi, senza preavviso, tuo padre sbotta: «Quindi, per quanto rimarrai stavolta?»
«Non ho intenzione di "rimanere"», lo rassicuri. Poi capisci che non è quello che voleva dire. «Padre, ne abbiamo già parlato.»
«Ma il discorso non è concluso.»
«Per me, lo è. E comunque siete ancora giovani e forti.»
«Ma non lo rimarremo per sempre. E il tuo posto è qui.»
«"il mio posto è qui".» Sul tuo volto si profila un sorriso sarcastico. «Quindi decidi tu qual è il mio posto?»
Tuo padre sospira, nel tentativo di ritrovare la calma. «Tu... Sei il nostro unico figlio. E noi qui abbiamo costruito "qualcosa". Sappiamo quanto tu sia intelligente. Potresti rendere la nostra azienda un impero.»
Avete già affrontato in passato questo discorso, più e più volte. Tu non sei il tipo dell'affarista. Sei un uomo d'azione. hai bisogno di nuove sfide. Hai bisogno di trovare qualcuno in grado di superarti. Qualcuno che sia migliore di te. Solo così potrai lasciarti alle spalle questa inquietudine, il senso di responsabilità che grava da sempre sulle tue spalle. L'impressione che le tue superiori capacità ti siano state date per un motivo, e che non avrai pace fino non avrai trovato qualcuno a cui sbolognare questa responsabilità.
In altri momenti avresti liquidato la questione come al solito, ringraziando per la cena e andandotene. Ma questa volta hai qualche dubbio in più. Forse lo sguardo implorante di tua madre, riflesso negli occhi di tuo padre, che sta cercando di mascherarlo sotto una maschera inespressiva. Forse quell'accenno al fatto che loro hanno costruito qualcosa, sottintendendo, forse involontariamente, che tu non hai mai costruito niente... O forse sono tutte quelle storie di migranti che hai raccolto sulla nave dall'Europa, che in buona parte vertevano sui dubbi e sui pentimenti tardivi di coloro che avevano lasciato dei parenti in patria.
Scegli:
Prometti che ci penserai, anche solo per prendere un po' di tempo e vedere i tuoi sorriderti ancora una volta. Accetta l'offerta di fermarti a dormire lì stanotte, in quella che fu [[la tua stanza.]]
Congedati con garbo e vai a cercare una bettola in cui sbronzarti. Al [[Four Horses ->Four Horses (2)]] potresti anche trovare un vecchio amico disposto a farti compagnia.
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''SUPERMIKE CONTRO IL TESSITORE''
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Osservi lo skyline di New York dal ponte della "My Fairy Lady", chiedendoti come alcuni possano trovarlo affascinante. Tu vedi solo i profili di un mucchio di baracche, dalle quali ogni tanto fa capolino un palazzo un po' più alto delle case che lo circondano. A volte ti sembrano mani di moribondi che cercano di afferrare il cielo, ergendosi da un mucchio di cadaveri... Riesci quasi a sentirne l'odore. Avere un olfatto sopraffino A volte può essere una maledizione: le sempre intasate fogne di New York non sono sufficienti a smaltire tutti i rifiuti organici della varia umanità che la abita.
Mmh, quella dei cadaveri è una buona allegoria, tiri fuori il taccuino e te la segni. Dopo averla limata un po' potresti riutilizzarla.
Nel riporre il taccuino incroci lo sguardo di alcuni degli uomini, donne e bambini che affollano il ponte intorno a te. La maggior parte di loro indossa gli abiti migliori, e sui loro visi è dipinta un'espressione estatica che hai già visto altre volte, in qualche fumeria d'oppio. Per chi è arrivato dall'Europa portando in un paio di valigie striminzite tutto quello che possiede, quel conglomerato puzzolente deve sembrare il paradiso. Chissà che direbbero vedendo il Grand Canyon o le cascate del Niagara... Ma probabilmente non si renderebbero nemmeno conto di quello che avrebbero di fronte.
Hai sfruttato il tempo che hai dovuto passare insieme a loro nel tuo viaggio di ritorno dall'Europa del nord per ascoltare alcune delle loro storie. Erano tutte uguali e dopo un po' te ne sei stancato, ma hai comunque raccolto materiale sufficiente per qualche buon articolo di attualità da rivedere al New York times, o per un libro di reportage. Ma sai già che il tuo editore preferirà le storie tratte, con un linguaggio semplice e dozzinale, dalle tue avventure in Europa.
La nave attracca al porto di Manhattan, dove sbrighi con pazienza Le formalità per il rientro in patria, e poi ti separi con un senso di sollievo dalla massa di migranti diretta verso il Castel Garden Immigration Center.
La nave è arrivata in ritardo, è ormai è quasi ora di cena. Hai ancora un po' di tempo, Ma devi scegliere a cosa dare la precedenza.
[[Vai a trovare i tuoi genitori]]. È tanto che non li vedi.
[[Vai dal tuo editore]] a portargli i nuovi manoscritti. Ti deve anche un po' di soldi.
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]
]}Ma che ti hanno fatto i tuoi genitori? Figlio degenere. Allineamento -1.
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Passi di fronte ad altri aspiranti scrittori con le braccia piene di carta salutandoli con un mezzo sorriso, e spalanchi la porta del direttore della casa editrice senza darti la pena di bussare. Quello alza gli occhi dei fogli che stava firmando con uno sguardo infastidito, ma appena ti riconosce si esibisce in un sorriso da consumato venditore di sé stesso.
«Supermike!» esclama. «Che bello rivederti!»
Esauriti in fretta i convenevoli, consegni all'editore il plico di fogli che ti stavi portando dietro. Lui li esamina rapidamente, dando giusto un'occhiata ai titoli e alle prime pagine. «Le poesie troveranno immediatamente una sistemazione» dice. «Stiamo pensando ad una raccolta con anche quelle più vecchie, un'edizione di pregio, che le signore dell'alta società faranno a gara per avere in salotto da mettere in mostra».
«Senza mai leggerle, probabilmente...»
«Questo non è un nostro problema. L'importante è che lo comprino e che lo mostrino ai loro amici. Le altre storie che hai portato le leggerò con calma più tardi, ma non ho dubbi che avranno il successo delle precedenti. Il protagonista è sempre il tuo alter ego?»
L'editore non ha mai creduto fino in fondo che buona parte di quanto raccontato nei tuoi racconti sia vero. «Metà sono trasposizione di cose che mi sono successe... e altre le ho inventate. E in alcune il protagonista sono io, in altre no. Ce ne sono anche un paio con una protagonista femminile.»
Il direttore inarca le sopracciglia, poco convinto. Ma è difficile che si metta a dare lezioni al suo autore più venduto. «Va bene, però devi soddisfarmi questa curiosità: dalle tue poesie si evince che sei un autore colto e raffinato, come mai hai deciso di scrivere romanzacci per il volgo?»
«Da quando ho scoperto che un mio vecchio... amico aveva una serie di dime novel dedicata a lui. Dovevo dimostrare che il mio personaggio poteva vendere più del suo.»
«E ci sei riuscito?»
«Devi dirmelo tu, lo pubblicavate voi, non ho scelto questa casa editrice per caso. Erano i romanzi della serie "Zagor", scritti da Eddy rufus.»
«Me li ricordo! Avevano un certo successo, poi purtroppo lo scrittore ha fatto una brutta fine. No, i tuoi vendono di più, in effetti.»
Sorridi.
«E non hai mai pensato di scrivere anche qualche storia di Zagor? Nuove storie di Zagor scritte dall'autore di Supermike.. Farebbero il botto! Potresti perfino farli incontrare...»
Il tuo sorriso si incrina, mentre senti i muscoli dietro il collo tendersi fino a farti male. In qualche modo riesci a mantenere una certa maschera di imperturbabilità. «No... Non mi sembra una buona idea.»
«Come non detto... Comunque pensaci!» Il direttore prende un foglio di carta intestata da un cassetto e ci scarabocchia sopra qualcosa. «Consegna questo al cassiere al piano di sopra per avere il tuo compenso per quello pubblicato finora.»
Prendi il foglio e ti conGedi, ma prima che tu riesca a chiuderti la porta alle spalle il direttore ti richiama. «Ah, Supermike: è venuto un tipo a cercarti un paio di volte nei giorni scorsi, sembrava piuttosto insistente. Ha detto che ti avrebbe aspettato all'hotel Four Horses.»
«Lo conosco...» Anche se non è uno di quelli che appartengono ai tuoi genitori. «Praticamente una catapecchia.»
«Sì, non sembrava navigare nell'oro.»
««Come si chiamava?»
««Non ricordo... sembrava un frate.»
«Ah. Va bene, grazie.»
Esci dall'ufficio senza dire altro e vai a prendere i tuoi soldi. La tua famiglia è ricca, ma ti piace l'idea di essere economicamente indipendente. Anche se l'unica cosa che veramente ti ha spinto a scrivere è stato scoprire che esistono dei dime novel su Zagor.
Ti sei già fatto un'idea su chi possa essere quel frate, Ma non sai ancora se hai voglia di vederlo. Anche quella parte della tua vita è ormai passata.
Fuori, è l'imbrunire. Decidi dove andare.
Se è chi pensi che sia, quel frate potrebbe avere bisogno di aiuto... oppure pensare di avere un conto in sospeso con te. Vai a vedere al [[Four Horses]].
È tardi e hai voglia di un bagno dopo tutta l'umanità con cui sei stato in contatto sulla nave. Non hai nessuna intenzione di prendere alloggio in quella bettola del Four Horses, quindi ti conviene dirigerti immediatamente [[verso un albergo]] tra quelli della tua famiglia. Il frate aspetterà fino a domani.
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
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]}Buon samaritano. Allineamento più uno.
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(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Il four horses ha la stessa puzza che ha sempre quel tipo di bettole, e lo stesso tipo di clientela. I tuoi abiti buoni contrastano con quelli degli avventori, ma nessuno sembra intenzionato a cercare di prenderteli. Forse è perché sei più alto e robusto di chiunque di loro, o magari perché hanno una sacra soggezione dell'abito indossato dall'uomo seduto a un tavolo d'angolo, da solo, con davanti un boccale di birra mezzo pieno.
Ti avvicini salutando il frate con un cenno del capo.
«Fratello John...»
«Fratello Supermike...»
«Non sono più un fratello da tempo.»
Il frate accoglie quelle parole con un sorriso triste, e ti invita a sederti.
John Rivetti, ex rapinatore di banche, che si è fatto cinque anni di galera per colpa di Zagor... Nonché l'uomo insieme a cui hai fondato l'ordine dei Super Penitenti.
«Allora, come va?» Chiedi.
«Alti e bassi...» Risponde l'uomo, esitante. «L'ordine non è più la stessa cosa, da quando te ne sei andato. Molti hanno rinunciato all'abito e sono tornati a fare la vita di prima.»
"Come me..." Pensi, ma eviti di dirlo. Ti limiti ad alzare un braccio per ordinare una birra.
«Però siamo ancora abbastanza da poter fare del bene. Sai, ci sono state alcune comunità di contadini che ci hanno addirittura scritto per chiedere il nostro aiuto, contro rancheros prepotenti o quel genere di cose.»
«Dai, sono contento. E glieli avete risolti i problemi?»
«Certo, a suon di schiaffi, come sempre!»
Ridete entrambi, ma è una risata tesa.
«Perché sei venuto fino qui, john?» chiedi infine, dopo un lungo sorso di birra.
«Beh, per due motivi. Il primo è chiederti se hai valutato l'idea di rientrare nell'ordine...»
«No, lo sai. Quella fase della mia vita è conclusa.»
«Immaginavo... Il secondo è avvertirti.»
«Avvertirmi?»
«Siamo stati attaccati, Supermike.»
«È successo altre volte vagabondi convinti che custodissimo chissà quale tesoro, o anche solo le offerte...»
«Questa volta è stata diversa.»
Ascolta [[il racconto del frate]]
{(link:"Salva il gioco")[
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Game saved!
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
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]}Nostalgia di casa. Allineamento più uno.
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(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Non è cambiato molto nella tua stanzetta dall'ultima volta che ci sei stato. Giusto qualche oggetto un po' spostato, probabilmente dalla donna delle pulizie.
Non che ci sia poi molto di "tuo" lì dentro: sei sempre stato un giramondo. Comunque ci sono ancora tutti i tuoi libri e i ricordi dei tuoi primi viaggi, e in più qualcuno, chiaramente tua madre, ha appoggiato sul comodino un vecchio pupazzo, che amavi tanto da piccolo. Se non sbagli, risale addirittura a prima che i tuoi mettessero su l'azienda. Sorridi per quel tenero gesto, anche se sospetti che dietro possa esserci un po' di psicologia spicciola.
Una volta sdraiato nel tuo letto con le candele spente ripensi alla proposta dei tuoi genitori: l'idea di dimostrare a tuo padre di essere migliore di lui al punto da far fiorire la sua azienda più di quanto lui sia mai riuscito a fare ti stuzzica davvero? Ti interessa vedere se sei SUPER anche come imprenditore?
La risposta tende verso il no, ma ti addormenti prima di prendere una decisione definitiva.
Il tuo sonno è agitato, ti si ripresentano alcuni incubi che già in passato erano venuti a trovarti in quella stessa stanza. Ma non sono quelli a svegliarti: l'uomo adulto e dalla mente superiore che sei diventato è perfettamente in grado di affrontare uomini con teste di cavallo e asini a due gambe. No, c'è qualcos'altro che ti fa sedere sul letto di colpo, con i nervi tesi.
Ci vuole qualche istante per scrollarti di dosso il velo del sonno, e quando ci riesci ti accorgi di avere già in mano la pistola che avevi appeso alla testiera del letto. Un'abitudine che ti è rimasta incollata dai tuoi viaggi nella frontiera, al punto da essertela portata dietro anche dentro casa tua.
Casa tua, appunto. La risposta a cosa ti ha svegliato ti è chiara subito dopo che ti sei posto la domanda. È un po' che non ci torni, ma questa è ancora casa tua. Conosci tutti gli angoli. Tutti i rumori. Tutte le assi che scricchiolano. Tutte le porte che cigolano.
C'è qualcuno giù da basso.
È silenzioso come un fantasma, ma le tue orecchie sono SUPER.
Sei nel corridoio nel tempo di un respiro, scalzo e in mutande, con la pistola in mano e completamente sveglio.
Tu sai quali assi evitare. Su quali tappeti posare il piede. Quali gradini saltare. Passi davanti alla porta chiusa della stanza dei tuoi genitori, e scendi le scale nell'oscurità.
La luce della Luna non riesce ad attraversare le imposte chiuse, e il buio è quasi totale. Per questo, prima di vedere l'uomo di fronte a te sulle scale, devi quasi andarci a sbattere contro.
L'istante di smarrimento vale per entrambi. Fai in tempo a cogliere i particolari del suo abbigliamento, un costume completamente nero con un cappuccio che lascia scoperti solo gli occhi a mandorla, poi la sua mano scatta velocissima verso la tua pistola. La tiri indietro appena in tempo e colpisci violentemente l'uomo al volto con il pugno sinistro, mandando la ruzzolare giù per la scala.
"Ninja, diamine!" pensi, mentre gli vai dietro saltando i gradini. Ti viene in mente una cosa che ti aveva detto il tuo editore, quando aveva scoperto l'esistenza di questi tizi: "perché non ne scrivi una con i ninja? tutto deve essere per forza più bello con i ninja!"
Tu hai avuto a che fare con dei ninja, una volta, in una storia di spie e tradimenti alla corte dell'imperatore del Giappone... Ma erano spie, appunto, si vestivano come la gente normale, altrimenti come avrebbero fatto a passare inosservati? Pensavi che la storia dei costumi neri fosse solo propaganda messa in giro da loro stessi.
Di una cosa sei sicuro: questa è gente che mena.
Punti la pistola prima ancora di finire le scale, intenzionato a piantargli almeno un paio di pallottole nelle gambe per immobilizzarlo, ma un calcio da destra ti fa saltare l'arma di mano. Ti volti colpendo alla cieca, il primo pugno colpisce solo un lembo di vestito, il secondo va a segno ma riesce solo a sbilanciare il nuovo avversario. Risali di un paio di scalini per mantenere la posizione di vantaggio, mentre sbucano fuori altri due incappucciati. Quattro ninja, assassini altamente addestrati, mentre tu sei solo e seminudo: si può fare. Tanto più che non sembrano intenzionati ad estrarre le armi da taglio che portano appese alle cinture e che luccicano di deboli riflessi provenienti dal lucernario dell'atrio.
Lasci che il primo si faccia sotto cercando di afferrarti, indietreggi e gli sferri un calcio sul grugno che lo fa scattare all'indietro come una molla. Il suo compagno dietro di lui lo sorregge, ma no, ti ha fregato, lo ha solo usato come trampolino per saltare verso di te con un calcio volante. Ti sposti quel che basta per prendere il colpo sulla spalla, fa male ma non abbastanza da rallentarti. Sali ancora di uno scalino parando con la mano un pugno diretto al tuo volto, mentre il quarto ninja si arrampica agilmente sulla ringhiera, cercando di prenderti alle spalle. Ruoti su te stesso colpendolo con una gomitata sul naso che lo fa tornare a livello del pavimento, poi torni ad attaccare i tre che stanno salendo la scala. Sono bravi, riescono a non intralciarsi tra di loro, ma tu sei più bravo. Un pugno ben piazzato ne abbatte uno, e se va bene per un po' quello non si rialzerà. Ti fai avanti lanciando il tuo grido di guerra, un'abitudine che hai rubato al tuo miglior nemico, e afferri il ninja più vicino sollevando sopra la testa, per poi lanciarlo addosso ai suoi compagni. Stai per saltare sul mucchio di corpi aggrovigliati, quando una voce ti blocca.
«Fermo!»
Ha parlato in giapponese, poi lo ripete in inglese, pensando che tu non abbia capito. Ti giri verso la sommità delle scale. Altri due ninja stanno trattenendo i tuoi genitori da dietro le spalle, puntando dei pugnali alla loro gola.
«Diamine!» Sbotti.
«Loro non ci interessano. Ci servi solo tu. Seguici senza fare storie e li lasceremo vivere.»
«E io dovrei crederti?»
«Devi.»
Ecco le tue opzioni:
Sai che li uccideranno comunque, una volta che non gli serviranno più. Tanto vale cercare di cavartela con la [[fuga]]. Supermike non si lascia comandare da nessuno.
Puoi solo sperare che mantengano la parola. Hanno già dimostrato di non volerti morto. Accetti di [[seguire i ninja]], chiedendo solo gentilmente il permesso di andarti prima a vestire.
{(link:"Salva il gioco")[
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Game saved!
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
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]}Non vuoi bene alla mamma. Allineamento meno uno.
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(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Il four horses ha la stessa puzza che ha sempre quel tipo di bettole, e lo stesso tipo di clientela. I tuoi abiti buoni contrastano con quelli degli avventori, ma nessuno sembra intenzionato a cercare di prenderteli. Forse è perché sei più alto e robusto di chiunque di loro, o magari perché hanno una sacra soggezione dell'abito indossato dall'uomo seduto a un tavolo d'angolo, da solo, con davanti un boccale di birra mezzo pieno.
Ti avvicini salutando il frate con un cenno del capo.
«Fratello John...»
«Fratello Supermike...»
«Non sono più un fratello da tempo.»
Il frate accoglie quelle parole con un sorriso triste, e ti invita a sederti.
John Rivetti, ex rapinatore di banche, che si è fatto cinque anni di galera per colpa di Zagor... Nonché l'uomo insieme a cui hai fondato l'ordine dei Super Penitenti.
«Allora, come va?» Chiedi.
«Alti e bassi...» Risponde l'uomo, esitante. «L'ordine non è più la stessa cosa, da quando te ne sei andato. Molti hanno rinunciato all'abito e sono tornati a fare la vita di prima.»
"Come me..." Pensi, ma eviti di dirlo. Ti limiti ad alzare un braccio per ordinare una birra.
«Però siamo ancora abbastanza da poter fare del bene. Sai, ci sono state alcune comunità di contadini che ci hanno addirittura scritto per chiedere il nostro aiuto, contro rancheros prepotenti o quel genere di cose.»
«Dai, sono contento. E glieli avete risolti i problemi?»
«Certo, a suon di schiaffi, come sempre!»
Ridete entrambi, ma è una risata tesa.
«Perché sei venuto fino qui, john?» Chiedi infine, dopo un lungo sorso di birra.
«Beh, per due motivi. Il primo è chiederti se hai valutato l'idea di rientrare nell'ordine...»
«No, lo sai. Quella fase della mia vita è conclusa.»
«Immaginavo... Il secondo è avvertirti.»
«Avvertirmi?»
«Siamo stati attaccati, Supermike.»
«È successo altre volte vagabondi convinti che custodissimo chissà quale tesoro, o anche solo le offerte...»
«Questa volta è stata diversa.»
Vai a [[il racconto del frate]]
{(link:"Salva il gioco")[
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Game saved!
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
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]}Folle! Allineamento a 0.
Qualunque fosse il tuo punteggio precedente, con un'azione così riprovevole l'hai azzerato completamente. Questo significa game over!
Ora se tu fossi onesto dovresti [[ricominciare dall'inizio->Inizia]].
Ma cosa farebbe Supermike? Magari puoi semplicemente barare e rifare l'ultima scelta tornando indietro al passaggio precedente...Sei ragionevole. allineamento più uno.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Lasci che ti leghino le mani, mentre cerchi di rassicurare i tuoi genitori parlando con calma e rivolgendo loro sorrisi affabili, sperando che non riescano a cogliere nei tuoi occhi la rabbia violenta che che cerca di spingerti a fare a pezzi questi musi gialli. Nel momento in cui l'incappucciato di fronte a te termina di fare il nodo trattieni il respiro e anche il tuo cuore sembra che fare un balzo e rimanere sospeso, conscio come sei che ora non c'è nulla che possa impedire a questi bastardi di infrangere la promessa ed eliminare i tuoi.
Ma il capo dei ninja si limita a dire loro che ti uccideranno se dovessero informare la polizia.
«Dategli retta», confermi ai tuoi, «se mi avessero voluto morto lo sarei. Me la caverò da solo, non vi preoccupate.»
Una volta fuori dalla casa, nel cortile, i ninja parlottano tra loro, disorientati. Non conosci la loro lingua così bene da cogliere tutto, ma capisci che avevano contato di trasportarti privo di sensi, e ora non sanno come fare. Uno propone di procurarsi una carrozza e bendarti, poi il capo, più sbrigativo, estrarre dai recessi del suo vestito un dardo da cerbottana, ti si avvicina e te lo pianta in una spalla.
«Figlio di...» Riesci a dire, prima di cadere tra le braccia dei tuoi rapitori.
Sei stato [[catturato]].
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]}Un uomo di chiesa ha bisogno del tuo aiuto e a te non frega niente? Allineamento meno 1.
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(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Prima di andare a cercare una stanza in uno degli alberghi dei tuoi fai un salto in banca, per depositare i tuoi ultimi guadagni. La condiscendenza con cui l'impiegato ti serve nonostante stesse per chiudere ti fa sospettare che i tuoi abbiano acquistato qualche quota azionaria anche di questa banca... Nel caso, l'avranno fatto per tenerti sotto controllo, una volta scoperto che è quella dove tieni i tuoi soldi? No, Supermike, non essere paranoico.
Il dubbio è sufficiente a farti venire voglia di un bicchiere. Entri in un'osteria e ordini un whisky, ma non ti trattieni a lungo. Il whisky non è granché, e la compagnia è, beh, assente. Preferisci non ordinare qui la cena, ti farai portare qualcosa in stanza.
Comunque, quando torni in strada è ormai buio. La zona in cui ti trovi è abbastanza illuminata dalle lanterne, ma le strade già quasi deserte. Gli unici ritardatari sono mendicanti che abbandonano le loro postazioni diurne per ritirarsi nei loro rifugi notturni, dove probabilmente scambieranno i guadagni della giornata con whisky ancora peggiore di quello che hai appena bevuto, e si racconteranno l'un l'altro storie di quando erano grandi imprenditori o vani progetti di rivalsa.
Le lanterne quasi ti fregano.
È solo quando infili una traversa priva di illuminazione che ti accorgi delle ombre sui tetti.
Ombre snelle, silenziose, agili. Potrebbero passare per gatti, se non fossero grandi come uomini. Uno salta senza troppi problemi da una parte all'altra della strada. Un altro si ferma per guardare giù, verso di te, incrociando il tuo sguardo. Indossa un costume nero abbastanza ampio da nascondere qualsiasi arma non non tanto da essere d'intralcio.
Ora sanno che li hai visti.
Ti viene in mente una cosa che ti aveva detto il tuo editore, quando aveva scoperto l'esistenza di questi tizi: "perché non scrivi una storia con i ninja? Tutto deve essere per forza più bello con i ninja!"
Tu hai avuto a che fare con dei ninja, una volta, in una storia di spie e tradimenti alla corte dell'imperatore del Giappone... Ma erano spie, appunto, si vestivano come la gente normale, altrimenti come avrebbero fatto a passare inosservati? Pensavi che la storia dei costumi neri fosse solo propaganda messa in giro da loro stessi. Ma che ci fanno in America? e cosa vogliono da te?
Di una cosa sei sicuro: questa è gente che mena.
Ora scegli:
Dimostra ai figli del celeste impero chi comanda, e affrontali [[in strada]], qui e ora... Non importa se sei in posizione di svantaggio. tu sei SUPER!
Non fare lo stupido, torna in una strada illuminata e rimanda lo scontro fino a quando sarai in una posizione vantaggiosa. Prosegui fino all'[[albergo]].
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]}Ecco, questo è quel che si dice aver troppa fiducia nelle proprie capacità. Ci sta un allineamento meno uno, perché non puoi mica passarla liscia.
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(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Ti togli lentamente il soprabito e saltelli sul posto, per scaldare un po' i muscoli. Le ombre scendono calandosi lungo i muri, come ragni. Sono in quattro e ti stanno circondando. Li lasci fare, sicuro che se ti volessero morto ti avrebbero già sparato.
Non pensi nemmeno alla pistola che è rimasta nel soprabito, convinto come sei di poter affrontare quattro ninja senza nemmeno sudare.
«Avanti, bambocci! Fatevi sotto!» Li inciti.
Ma non hanno nessun bisogno di farsi sotto.
Estraggono dalle tuniche quattro cerbottane e le portano alle labbra dopo aver abbassato i cappucci, rivelando dei visi da orientali.
Ti butti a terra maledicendoti per la tua stupidità, ma senti lo stesso un dardo morderti la gamba. Cerchi di scappare verso la strada, ma due dei ninja ti si parano davanti soffiando nelle loro cerbottane. Ti colpiscono entrambe le volte, una sulla spalla e una sul braccio destro. La gamba intanto inizia a intorpidirsi, facendoti cadere.
Deciso a non arrenderti fino all'ultimo, rotoli fino a riuscire ad afferrare la caviglia del ninja più vicino. Gli tiri la gamba verso l'alto e lo fai cadere rovinosamente a terra, poi gli balzi sopra inizi a fargli sbattere la testa al suolo. Prima che tu possa spaccargliela, però, i molti dardi che si sono piantati nella tua schiena hanno ragione della tua forza di volontà. Ti accasci sopra di lui, quasi abbracciandolo.
Sei stato [[catturato]].
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Game saved!
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]}Prudente. Allineamento più uno.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
Corri via, tornando alla relativa sicurezza delle vie illuminate. Continui a correre incurante degli sguardi dei pochi ritardatari, per assicurarti un po' di vantaggio. Spingi la porta dell'albergo facendola sbattere e lanci la tua valigia all'attonito portiere.
«Buonasera, Samuel! La mia solita stanza, per favore! Io salgo un attimo sul tetto!» gli gridi senza rallentare, poi ti lanci su per le scale.
Non ti ci vuole molto per sbucare sul terrazzo. Questo albergo non era il più vicino tra quelli dei tuoi, ma è quello più alto rispetto agli edifici che lo circondano. Ti togli rapidamente il soprabito, estrai la pistola e ti apposti sul lato del terrazzo dalla parte da cui ti aspetti l'arrivo dei tuoi inseguitori, al riparo dietro il muretto di legno.
Non devi aspettare nemmeno il tempo di un respiro.
Le ombre non riescono a sfuggire del tutto alle tremolanti luci dei lampioni della strada. Si avvicinano rapidamente, saltando con agilità da un tetto all'altro. Quelle acrobazie farebbero invidia perfino a Zagor. Sono in quattro, e che ce l'abbiano con te è poco ma sicuro.
Prendi la mira e spari, prima che si avvicinino troppo. Uno di loro scarta bruscamente di lato e rotola sul tetto fin quasi a cadere, poi si mette a sedere tenendosi il braccio. Sono veloci, tu avevi mirato al petto.
Gli altri si sparpagliano, mentre qualcuno ai piani inferiori grida, spaventato dagli spari. Ne esplodi ancora tre, ma non colpisci nessuno. I ninja sembrano scomparire oltre i bordi dei tetti.
Ti ritiri verso il centro del terrazzo prima che possano salire e circondarti, ricaricando la pistola. Entri nella stretta porta che dà sulle scale, scendi una manciata di scalini e ti volti puntando la tua arma verso la porta semichiusa. Da lì puoi tenere a bada un esercito.
Aspetti qualche minuto che sembra un'eternità, ascoltando i rumori delle formiche giù da basso che si agitano. Poi qualcosa vola attraverso lo spiraglio della porta rimasto aperto, qualcosa che va a infrangersi contro il muro con un rumore di vetri rotti. Lo stretto spazio si riempie in un attimo di un denso fumo nero. Riesci a coprire naso e bocca con la manica prima di respirarlo, ma non vedi più nulla. Spari a caso nella direzione della porta, ma prima che tu possa vuotare tutto il caricatore tre o quattro dardi di cerbottana si piantano nel tuo braccio e nel tuo stomaco. Ti senti venire meno e cadi all'indietro, gridando per la frustrazione.
Sei stato [[catturato]].
{(link:"Salva il gioco")[
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Game saved!
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Il ritorno alla coscienza è relativamente rapido. È il tuo corpo che ci mette un po' a darti retta.
Hai solo qualche istante di disorientamento, prima di ricordarti dei ninja e dei dardi soporiferi. I tuoi occhi però non vogliono saperne di aprirsi. Il resto del tuo corpo sembra assente. Sai di essere sdraiato, ma hai la sensazione di liberarti su una nuvola. Aspetti con pazienza, sicuro che se ti avessero voluto uccidere saresti morto, e che nessuno può avere interesse a renderti un paralitico. Prima viene il formicolio, che comincia dalla punta dei piedi per poi diffondersi su tutto il corpo. È più fastidioso di un chiodo sulla sella, ma aspetti, tanto non puoi fare altro. Man mano che il formicolio si attenua tornano i tuoi sensi. Intorno a te c'è silenzio, tranne per dei passi lontani, ogni tanto. Nessuna voce.
Il tuo corpo torna lentamente al suo peso normale. Ti rendi conto di essere sdraiato su un materasso ruvido e privo di lenzuola, e che la stanza in cui ti trovi è umida. La bocca ti si riempie di un orrido gusto di bile, e ti assale una sete terribile, quasi come quella volta che rimanesti a piedi in mezzo al deserto del Mojave.
Provi ad aprire gli occhi. La stanza è fiocamente illuminata dalla luce di una candela. Sopra di te c'è un soffitto a volta in mattoni, che ti fa venire in mente una cantina. Ci vuole ancora qualche istante per riuscire a voltare la testa e guardarti intorno, scoprendo di essere in una stanza quadrata con muri di mattoni priva di finestre, probabilmente sotterranea, simile a una cella monacale. O a una cella e basta. L'unica uscita è una massiccia porta di legno con uno spioncino, dal quale due occhi a mandorla ti stanno fissando. Alzi lentissimamente la mano e saluti il tuo scrutatore con un sorriso sghembo, al che lui risponde chiudendo lo spioncino di scatto.
Dopo altri cinque minuti riesci ad alzare la testa, e ti rendi conto che indossi il tuo costume giallo. Questo significa che hanno recuperato il tuo bagaglio e ti hanno spogliato e rivestito. Non riesci a figurarti il perché, ma speri che almeno si siano divertiti nel farlo.
Gli occhi si affacciano altre due volte, senza mai rispondere ai tuoi saluti, mentre riprendi le forze. Quando il tuo carceriere si accorge che riesci a stare in piedi ti abbaia di mettere gli stivali e stare indietro, in un inglese stentato. Ti metti docilmente con la schiena contro la parete opposta, senti tirare un catenaccio, poi la porta della cella si apre ed entrano uno dietro l'altro quattro ninja armati di nunchaku.
«Sta diventando affollato, qui.» commenti.
«Seguimi!» ti intima uno di quelli, dandoti le spalle mentre gli altri ti circondano. Conscio di essere ancora troppo debole per affrontarli e di avere bisogno di più informazioni li segui docilmente fuori dalla tua cella, lungo un breve corridoio sul quale si affacciano altre tre porte simili alla tua. Queste celle sembrano essere vuote. Salite una serie di scalini in pietra e aprire una porta dall'aspetto più innocuo di quelle di sotto.
Attraversate un altro stretto corridoio buio, e all'apertura della porta successiva vieni investito da un'ondata di luce che ti costringe a chiudere gli occhi. I ninja ti spingono in avanti senza darti il tempo di riabituarti alla luce, così che devi avanzare con una mano alzata a coprirti gli occhi. L'eco dei tuoi passi che rimbombano sul pavimento ti fa capire di trovarti in una sala enorme, con un soffitto molto alto.
Man mano che la vista ritorna vedi alte colonne massicce, panche di legno allineate, grandi quadri appesi alle pareti (di qualità dozzinale) con rappresentazioni di scene bibliche. la luce del mattino che filtra dagli ampi finestroni di vetro dipinto crea l'impressione di entrare in un luogo etereo. A parte i quadri, probabilmente abbandonati perché di scarsa qualità, non sembrano esserci gli altri ornamenti sacri che ci si aspetterebbe di trovare in una chiesa.
Il portone di ingresso principale è spalancato, e da su un ampio cortile circondato da caseggiati. L'unico suono che si sente provenire dall'esterno è il cozzare di metallo contro metallo. Altri di questi ninja che si allenano, pensi.
«E così il vostro capo ha pensato bene di stabilirsi in un monastero abbandonato fuori città... Ne ho uno anch'io, sapete?»
«Allora potrai comprenderne e la comodità.» Risponde una voce. L'eco da l'impressione che provenga da ogni direzione, come se ti trovassi nel ventre stesso della bestia che ha parlato.
«Ammetti che hai scelto questo posto per l'acustica!» replichi, voltandoti verso l'abside.
L'altare è stato sostituito da una poltrona, troppo semplice per essere considerata un trono anche se l'intenzione è sicuramente quella. Due torce ai lati e una serie di candele poste dietro cercano di creare una certa atmosfera, tentativo che avrebbe più successo se non fosse pieno giorno. Due ninja in costume nero, immobili come marionette, stanno in piedi ai fianchi dell'uomo seduto.
L'uomo sul trono (diamogli la soddisfazione di chiamarlo così) è coperto da capo a piedi da una tunica rossa con tanto di cappuccio. Ha le mani giunte in grembo, nascoste dalle maniche, e nemmeno gli occhi sono visibili attraverso le strette fessure del cappuccio. È assolutamente immobile.
«Benvenuto, Supermike.»
«Ecco perché mi avete messo il costume... È carnevale.»
Schivi il nunchaku che ti sfiora la nuca, ma non riesci a fare altrettanto con quello che ti colpisce sul retro del ginocchio, costringendoti a inginocchiarti.
«Questa me la paghi!» sibili al ninja che ti ha colpito, ma quello non da segno di avere inteso.
«Immagino che avrai molte domande.» fa l'uomo sul trono.
«Solo una, purtroppo ampiamente prevedibile: cosa volete da me?»
«Collaborazione.»
«Allora potevi chiedere. Offrirmi dei soldi. Rapirmi non mi sembra il modo migliore per iniziare una collaborazione.»
«Avresti potuto rifiutare. Io non accetto rifiuti.»
«Oh ,che paura...»
L'uomo incappucciato continua senza dare il minimo peso alle tue spacconerie.
«Nemmeno i tuoi genitori hanno davvero mai corso dei rischi. Io spero che questo nostro scambio di favori possa concludersi piacevolmente.»
«Quando parli di scambio di favori, significa che io faccio qualcosa per te, ma anche tu fai qualcosa per me.»
«È molto semplice: tu mi dai ciò che voglio, e io ti lascio tornare alla tua vita di sempre. Puoi tornare a scrivere i tuoi libri o a sfidare la gente per strada. Mi dimentico di te e dei tuoi genitori.»
«Mi prendi per uno stupido? Non so cos'è che vuoi, ma sono sicuro che non esiterai un secondo a farmi fuori non appena avrò smesso di esserti utile.»
«Avrei potuto farti torturare. Invece ti ho fatto addirittura indossare il tuo costume per metterti a tuo agio.»
«O per prendermi per il naso più facilmente.»
«Questa discussione mi sta stancando. Tu non sei qui per discutere, ma per obbedire o pagare le conseguenze di un rifiuto.»
Ingoi la rabbia che ti spingerebbe a saltare alla gola di quell'arrogante bastardo, e ascolti [[la proposta]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}«Sono arrivati di notte, silenziosi come fantasmi. Hanno dovuto attraversare la radura che circonda il convento, ma le sentinelle non hanno visto nulla nonostante ci fosse la luna piena. Hanno stordito Bud, ma Anthony ha fatto una fine peggiore.»
«È...»
«No, non è morto, ma gli hanno aperto un brutto buco nel fianco. L'abbiamo poi ricucito, ma è rimasto a lottare con la febbre per tre giorni.»
«...meno male.» dici, stringendo i denti.
«Ma lasciami continuare. Prima che ce ne accorgessimo erano dappertutto. Vestiti di nero, con cappucci che gli lasciavano scoperti solo gli occhi, occhi a mandorla, da cinesi.»
«Non cinesi... Giapponesi. Ninja.»
«Questo non lo so. Tra loro parlavano a sussurri, ma se non era cinese era qualcosa di altrettanto incomprensibile.»
Annuisci, contraendo ritmicamente le dita. L'idea che dei tizi abbiano invaso il "tuo" monastero ti riempie di rabbia... Anche se non è più tuo, in effetti.
«Ci siamo svegliati con i loro pugnali puntati alla gola... Quando non erano delle vere e proprie spade. Ci hanno fatti alzare e radunati al centro del piazzale, sotto la minaccia delle armi. Poi uno di loro ci ha detto cosa volevano, in un buon inglese: "Chi di voi è Mike Gordon?"»
I tuoi occhi si stringono.
«Dopo un po' si sono convinti che non c'eri, ma allora hanno cominciato a chiedere dove potevano trovarti. A parte che non lo sapevamo, nessuno di noi avrebbe mai detto loro dove abitano i tuoi genitori, lo sai.»
«Lo so. E loro che hanno fatto?»
«Hanno minacciato di torturarci uno per volta, e per dimostrare che facevano sul serio hanno deciso di iniziare dal più grosso di tutti.»
«Big Bear?...»
Il Super Penitente sorride.
«Già. Non è stata una grande idea. Non appena due di quelli gli si sono avvicinati, Big Bear ne ha colpito uno con una manata facendogli volare via quella specie di bastone con catena che impugnava, poi l'ha preso per il collo e ha usato la sua testa come una clava contro quella del secondo. E poi hanno cominciato a volare le sberle.»
«Bene!»
«Ci hai addestrati bene, Supermike, ma devo ammettere che se non fossero stati meno della metà di noi ci avrebbero fatti a pezzi.»
«Lo credo. Quella è gente che viene addestrata a uccidere fin dall'infanzia.»
«Fottuti psicopatici. Dovevamo letteralmente massacrarli di botte uno per uno per farli stare giù. Per fortuna, quando si sono accorti che non eravamo dei poveri fraticelli indifesi hanno preferito caricarsi a spalle i feriti e darsela a gambe.»
«Non li avete seguiti, vero?»
«Scherzi? Gente così va affrontata solo quando si è sicuri di essere in vantaggio. E poi sono spariti nel buio come fantasmi, non saremmo riusciti a seguirli comunque.»
«Avete fatto bene.»
«Hai idea di cosa potessero volere da te?»
Ci pensi su per un momento.
Ti viene in mente una cosa che ti aveva detto il tuo editore, quando aveva scoperto l'esistenza di questi tizi. "perché non scrivi una storia con i ninja? tutto deve essere per forza più bello con i ninja! "
Tu hai avuto a che fare con dei ninja, una volta, in una storia di spie e tradimenti alla corte dell'imperatore del Giappone... Ma erano spie, appunto, si vestivano come la gente normale, altrimenti come avrebbero fatto a passare inosservati? Pensavi che la storia dei costumi neri fosse solo propaganda messa in giro da loro stessi. Era forse rimasto qualche conto in sospeso con quei tizi? In effetti hai impedito che venissero rubati alcuni segreti di stato, ma solo perché ti sei trovato sulla loro strada per caso... Ma poi hai saputo che tanto quegli stessi segreti li hanno rubati lo stesso un paio di giorni dopo, quindi non dovrebbero aver motivi di avercela con te. Non tanto da mandare una decina di uomini a seguirti fino in America, almeno.
«No, non ne ho idea. Ma di nemici me ne sono fatti.»
«E adesso cosa hai intenzione di fare? In qualsiasi caso, puoi contare su di me e su tutti i ragazzi dell'ordine.»
Scegli:
[[Accetti l'aiuto di John]]
Ringrazia il tuo amico ma rifiuta il suo aiuto: [[Supermike lavora meglio da solo]]
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Riconoscere i propri limiti. Allineamento più uno.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(set: $penitentiIncontrati to true)
Se hanno abbastanza informazioni su di te, molto probabilmente i ninja sono arrivati in città prima di te e di John.
Scegli :
[[Vai a controllare la casa dei tuoi genitori insieme a John]]. Potrebbero cercare di prenderli in ostaggio. Certo, potrebbero essere già arrivati lì, e in questo caso ti staresti cacciando in una trappola.
Devi prepararti e mettere giù piano per affrontare di questa minaccia. Hai bisogno di portarti in una posizione di vantaggio. Meglio evitare anche gli alberghi dei tuoi genitori, [[prendi una camera al Four Horses]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Troppo sicuro di te stesso. Allineamento meno uno.
(set: $allineamento to $allineamento-1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(set: $aiutoRifiutato to true)
Se hanno abbastanza informazioni su di te, molto probabilmente i ninja sono arrivati in città prima di te e di John.
Scegli :
[[Vai a controllare la casa dei tuoi genitori ->Vai a controllare la casa dei tuoi genitori (da solo)]]. Potrebbero cercare di prenderli in ostaggio. Certo, potrebbero essere già arrivati lì, e in questo caso ti staresti cacciando in una trappola.
Devi prepararti e mettere giù piano per affrontare di questa minaccia. Hai bisogno di portarti in una posizione di vantaggio. Meglio evitare anche gli alberghi dei tuoi genitori, [[prendi una camera al Four Horses]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Allora ci tieni, a quei genitori che dici di detestare. Allineamento più uno.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Esci dal Four Horses insieme a John. Sai che dalla sede dei Super Penitenti i ninja avrebbero avuto tutto il tempo di arrivare a New York prima della tua nave. I tuoi genitori però sono gente abbastanza in vista, se fosse successo loro qualcosa a quest'ora l'avresti già saputo. È plausibile pensare, quindi, che i ninja ti stiano aspettando, magari che stiano tenendo d'occhio la casa per tenderti un agguato. Oppure potrebbero stare tenendo d'occhio i loro alberghi, o la casa editrice... Se non saranno dai tuoi controllerai anche quelle.
Quando lo dici a John la sua risposta ti sorprende.
«Non sapevo della casa editrice... ma il resto è già tutto coperto.»
«Diavolo d'un frate! Pensavo che fossi venuto da solo!»
«Io non l'ho mai detto...» risponde John con un sorriso. «Aspettiamo ancora un istante. Dovrebbero arrivare notizie a momenti.»
Passi i successivi cinque minuti a camminare nervosamente avanti e indietro, ansioso per l'inazione, poi noti l'uomo che si sta avvicinando a passi svelti lungo la strada. Ha dismesso i panni da frate, forse per dare meno nell'occhio, ma la cicatrice che gli deturpa il volto è inconfondibile. Ha rimesso gli abiti che aveva quando l'hai conosciuto e l'hai sfidato a duello, vista la fama di invincibile pistolero che lo accompagnava, prima di fondare l'ordine. Hai vinto, disarmandolo, ma c'è mancato davvero poco. È stato più facile, quando l'hai reincontrato tempo dopo, convincerlo a diventare un Super Penitente.
«Jonah! Diavolo, Sono contento di vederti.»
«E io devo confessarti, per quanto non sia in linea con i precetti dell'ordine, che non vedo l'ora ritornare a far cantare queste mie amiche.» risponde l'uomo, sfiorando con mano leggera i calci delle pistole nelle fondine allacciate basse alle cosce, quasi accarezzandole.
«In qualità di fondatore dell'ordine, ti perdono!» ridi, battendogli una mano sulla spalla.
«Notizie, quindi?» chiede John.
«Sono appostati sui tetti intorno alla casa dei tuoi genitori, Supermike.»
«Bastardi...»
«Sembrano essere tutti lì, non abbiamo individuato nessuno vicino ai tuoi alberghi.»
«Ma in quanti siete venuti?»
«Abbastanza, ma non tanti da poterci confrontare con quei tizi con la sicurezza di avere la meglio... Qualcuno doveva rimanere in sede.»
«Mmh... Riusciamo a radunarci?»
Il pistolero sfregiato fa un cenno alle sue spalle, ruota la mano in aria col dito alzato poi lo punta verso terra. Riconosci il messicano che gli risponde alzando la mano, più avanti lungo la strada, vestito con gli stracci da peone che aveva quando l'hai sfidato nell'uso del coltello. Si allontana di corsa, rapido di gambe come di mano.
Dopo dieci minuti la tua squadra è riunita. C'è Big Bear, grosso come un armadio, reso ancora più imponente dal gilet di pelo bianco; c'è il biondo, che ha ripreso a nascondere sotto il poncho il braccio con cui spara; c'è il muto con quella sua strana pistola; c'è quello di cui non riesci mai a pronunciare correttamente il nome (ricorda : la D è muta), che per fortuna ha smesso di portarsi appresso quell'ingombrante bara; c'è l'indiano con il nome da scemo e la fascia per i capelli; c'è il vecchio ex sceriffo con un occhio solo; c'è il navajo che voleva vendicare lo sterminio della sua tribù; c'è il pelato col suo cappello nero; c'è quello con gli occhi azzurri che ha un bello sguardo anche di nome; c'è quello che definiscono "brutto", ma solo quando non sente; c'è il pistolero che nasconde i suoi trucchi e i suoi gadget sotto i vestiti completamente neri; c'è il bel ragazzo con il sorriso sornione; c'è quello che non si separa mai dalla sua infallibile carabina; c'è il vecchio appassionato di dinamite; c'è quello che amava accompagnare le sue uccisioni col suono dell'armonica che sta suonando anche ora; e altri ancora.
Tutta gente che hai sfidato e battuto, quando non ti facevi scrupoli a mettere alla prova l'abilità altrui; e che hai convinto a seguirti, quando hai fondato il tuo ordine.
I tuoi ragazzi. I Super Penitenti.
Quei ninja sono fregati.
La notte rende le strade di New York silenziose, ma non troppo. C'è troppa gente, a New York, per pretendere che tutti stiano dormendo. Oltre ai ritardatari e agli ubriachi ci sono le prostitute, i ladri, le gang che amano sfidarsi, e tutta quella fauna che trova nella notte il suo elemento naturale.
Fauna che però si concentra per lo più nei vicoli, nelle strade secondarie, nelle piazzette nascoste. Le strade principali sono quasi deserte, quindi pochi fanno caso al gruppo di uomini risoluti, dagli sguardi freddi, dai muscoli scattanti e dalle pistole allacciate basse sui fianchi. E quelli che li vedono distolgono lo sguardo o si allontanano, ansioni di allontanarsi dal gelo di quegli sguardi, da quell'aria pregna di violenza trattenuta che accompagna il gruppo ed emana da esso come volute di nebbia.
Il gruppo cammina a passo svelto e sicuro, fino ad arrivare a tre isolati di distanza dalla villa dei tuoi genitori.
Non per tutti i Super Penitenti salire su un tetto è facile come per te, perciò il messicano forza la porta sul retro di un edificio e guida il gruppo su per le scale interne, fino al terrazzo. Tu, John, lo sfregiato, il belloccio e il messicano, quelli che non hanno paura di saltare oltre qualche vicolo, vi avviate in linea quasi retta verso la casa dei tuoi genitori, mentre gli altri vi seguono facendo un giro più largo e meno acrobatico.
La villetta dei tuoi è separata dalle circostanti da un cortile. I tuoi compagni ti indicano i ninja appostati sulle case intorno ad essa, formando come un cerchio. Sono sette, contro i dieci che avevano assalito la sede dei Super Penitenti. Quelli che mancano devono essere rimasti da qualche parte a leccarsi le ferite. Si sono appostati sui tetti sfruttando ogni possibile anfratto e riparo, ombre tra le ombre, del tutto invisibili da terra, immobili come statue. Se la luna non splendesse alta nel cielo, probabilmente non li avreste visti neanche da lassù. La concentrazione innaturale con cui fissano la strada sotto di loro, oltre ad essere abbastanza inquietante, è quello che li fregherà.
Ora scegli:
Hai a disposizione un manipolo di abili combattenti. Non avete paura di un branco di assassini esaltati. [[Fronteggia il nemico a viso aperto]].
Sii prudente e dimostra a quei musi gialli che puoi batterli sul loro stesso terreno: sei SUPER anche in questo! Fatevi ombre nella notte e [[attaccate i ninja furtivamente]] alle spalle.
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Sei forse impazzito? Come si apprestavano a torturare i membri dell'Ordine dei Super Penitenti, questi tizi non avranno remore a fare lo stesso con i tuoi genitori, finché non saranno convinti che davvero non sanno dove ti trovi. Un tale astio verso di loro è eccessivo, sei uscito dal personaggio, qualunque sia il tuo punteggio di allineamento. È Game over!
Ora se tu fossi onesto dovresti [[ricominciare dall'inizio->Inizia]].
Ma cosa farebbe Supermike? Magari puoi semplicemente barare e rifare l'ultima scelta tornando indietro al passaggio precedente...
Ringrazi John per la sua offerta di aiuto, ma hai intenzione di prendere strade lungo le quali lui non può seguirti. Lo saluti ed esci a cercare una carrozza, dalla quale ti fai portare fino a due isolati da casa dei tuoi genitori.
Sai che dalla sede dei Super Penitenti i ninja avrebbero avuto tutto il tempo di arrivare a New York prima della tua nave. I tuoi genitori però sono gente abbastanza in vista, se fosse successo loro qualcosa a quest'ora l'avresti già saputo. È plausibile pensare, quindi, che i ninja ti stiano aspettando, magari che stiano tenendo d'occhio la casa dei tuoi per tenderti un agguato. Oppure potrebbero stare tenendo d'occhio i loro alberghi, O la casa editrice... Se non saranno dai tuoi controllerai anche quelle.
Ti infili in un vicolo, ti sistemi il bagaglio sulle spalle alla meglio, e ti arrampichi lungo una grondaia fino a raggiungere il tetto. Posi qui la tua valigia: potrai sempre recuperarla dopo, tanto non c'è niente di importante dentro.
La strada dei tetti offre meno nascondigli di quanti ti piacerebbe, ma questo vale anche per i tuoi nemici.
La villetta dei tuoi genitori è circondata da un cortile. Impossibile arrivarci saltando da un tetto vicino, Ma i tetti sono comunque abitati.
Ombre fra le ombre, immobili come statue, rivolgono la loro attenzione alla villa con un intensità e una fissità innaturali. Ma non possono far nulla contro la luce della luna, che rivela le loro sagome accovacciate.
Ti prendi qualche minuto per studiare la situazione. Da quella posizione nei conti cinque. Con grandi cautele ti sposti su un tetto vicino, e poi su un altro, facendo un largo giro. Alla fine ne saltano fuori altri tre.
John ti aveva parlato di una decina di ninja. Gli altri due probabilmente sono ancora da qualche parte a leccarsi le ferite. Dieci assassini addestrati dalla nascita, tutti per te: è quasi lusinghiero. Chiunque sia il tuo nemico, ti conosce bene.
Individui il tuo bersaglio. È come se formassero un cerchio intorno a casa dei tuoi, ma uno è rimasto un po' più indietro degli altri, e puoi arrivare alle sue spalle senza che gli altri se ne accorgano... Comunque, i loro sguardi sono talmente fissi sulla casa che ti sembra strano che non l'abbiano ancora incenerita con la forza del pensiero.
Ti togli le scarpe per fare meno rumore sulle assi del tetto, e inizi ad avvicinarti alle spalle del prescelto con cautela infinita. Tieni la pistola in mano, per evitare che faccia rumore ballando nella fondina. Avanzi a passo di lumaca, e dopo un tempo incommensurabile ti trovi finalmente alle spalle del ninja. Ora sei abbastanza vicino da vedere le cuciture del suo vestito. È ancora immobile come una statua, tanto da farti dubitare che stia respirando. Prendi la pistola per la canna, deciso a colpirlo per fargli perdere i sensi. Questi fanatici potrebbero preferire farsi ammazzare pur di avvertire gli altri. È il momento più rischioso, il rumore del colpo potrebbe allertare gli altri, poi dovrai afferrare il corpo prima che cada e trascinarlo via per la stessa strada dalla quale sei venuto, e usando le stesse cautele. Poi penserai a come convincerlo a parlare.
Controlli la posizione della luna, per essere certo di non rivelare la tua presenza con la tua ombra, poi ti alzi sulle ginocchia e alzi la mano che impugna la pistola mirando alla nuca del ninja.
E in quello stesso istante senti un soffio alle tue spalle, subito seguito da un colpo e una puntura in mezzo alla schiena.
Ti volti di scatto cambiando impugnatura della pistola, sparando quasi alla cieca, ma il ninja sull'altro tetto ha già fatto in tempo a mettersi al riparo con la cerbottana con la quale ti ha lanciato il suo dardo. Deve essere un sonnifero, la vista ti si sta già annebbiando.
Stupido. I due che mancavano non erano rintanati da qualche parte a curarsi dopo l'incontro con i Super Penitenti, erano solo nascosti meglio. Una trappola nella trappola. Il cielo sa quanto ti costa ammetterlo, ma sono stati più in gamba di te.
Cerchi di scappare, ma il ninja alle tue spalle ti blocca con una morsa d'acciaio stringendoti il collo con un braccio, mentre con l'altro estrae un dardo da cerbottana dai meandri del vestito e te lo pianta nella spalla. Punti la pistola dietro la tua testa, ma la sua mano ti blocca il polso. Spari due colpi che si perdono nel vuoto, mentre l'altro ninja sbuca da dietro il suo riparo e ti prende di nuovo di mira con la cerbottana. Il terzo dardo, che ti si pianta nello stomaco, ha ragione della tua resistenza, e ti accasci tra le braccia del tuo avversario.
Sei stato [[catturato]].
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]}Scavezzacollo come sempre. Allineamento meno uno.
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(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Ti alzi in piedi con la pistola spianata, gridando:
«Bene, musi gialli: fermi dove siete e mani in alto!»
All'ingiunzione fa eco il coro dei cani di molte pistole che vengono armati.
Beh, non vi aspettavate una reazione del genere.
I ninja, che fino a un attimo fa erano immobili come statue, ora scattano come molle. Letteralmente, saltano via compiendo balzi alti più di un uomo, e ruotando contemporaneamente su sé stessi con le cerbottane già premute tra le labbra. Dovevano averle tenute così per tutto il tempo, pronte a stenderti non appena ti fossi presentato davanti a casa dei tuoi. Esitano l'istante necessario a individuare i nemici alle loro spalle, poi soffiano, quasi all'unisono, così che nella notte non risuona altro che un lungo sibilo.
Non hai mai avuto degli avversari così reattivi. Molte pistole tuonano prima che i ninja possano soffiare i loro dardi, ma la maggior parte dei colpi cade nel vuoto. Le cerbottane, invece, sono più precise, e il loro veleno agisce in fretta. I tuoi compagni iniziano a cadere, speri solo addormentati.
Fai fuoco e il ninja davanti a te cade, ma nello stesso istante un dardo ti si pianta nel polso, facendoti intorpidire immediatamente la mano. Passi la pistola nella sinistra e spari ancora verso il ninja che ti ha colpito, mancando il bersaglio, e un altro dardo ti si conficca nel fianco. Il ninja cade, colpito da uno dei Super Penitenti, mentre già dai piani sottostanti iniziano a venire le prime grida di paura. Ruoti su te stesso, spari, colpisci qualcosa, e un altro dardo nella spalla. Le gambe ti cedono, non riesci più ad alzare la pistola, e la vista ti si annebbia. La notte si è riempita di spari, e puoi solo sperare che i tuoi compagni abbiano fatto secchi più musi gialli possibile. Senti in lontananza la voce di Big Bear che esplode in un grido rabbioso, e sul volto ti si apre un sorriso, al pensiero della quantità industriale di sedativo che servirà per stendere quell'elefante. Poi tutto si fa nero.
Sei stato [[catturato->catturato (2)]]
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]}Meglio la prudenza. Allineamento più uno.
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(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
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Vi dividete, prendendo posto ognuno a distanza di sicurezza alle spalle di un ninja, aspettando, immobili e in silenzio, il segnale che indicherà che i vostri compagni sono giunti in posizione. Era stato proposto il verso di una civetta, ma hai preferito ripiegare su un più prosaico miagolio di gatto. Di civette, in mezzo a New York, non se ne sentono molte.
Quando senti il verso di una civetta ti chiedi come diavolo abbiano fatto quegli idioti a confondersi, poi ti rendi conto che il verso è venuto da un punto alle tue spalle.
Ti volti di scatto impugnando la pistola, ma un dardo ti si conficca nella mano, intorpidendola. Dietro di voi il ninja che ha lanciato il dardo dalla sua cerbottana torna al riparo dietro un comignolo, lanciando un grido d'allarme nella sua lingua.
«Attenti! Ci hanno scoperti!» gridi, maledicendoti per non aver pensato che i tre ninja mancanti potessero semplicemente essere nascosti più indietro, a guardare le spalle agli altri.
I Super Penitenti sono tutti uomini abituati a reagire (e ad estrarre) in fretta, ma la sorpresa per essere caduti nella stessa trappola li rallenta quel poco che basta.
Allertati prima dal grido del ninja poi dal tuo, i Super Penitenti si sono voltati tutti nella tua direzione. I ninja, però, sono già scattati come molle al primo grido, come se non stessero aspettando altro. Senza nessuna esitazione, nessun moto di sorpresa, si alzano, si voltano e portano le cerbottane alla fessura che hanno nel cappuccio all'altezza delle labbra, esitano l'istante necessario a individuare i nemici alle loro spalle, poi soffiano, quasi all'unisono, così che nella notte non risuona altro che un lungo sibilo.
Qualcuno riesce a sparare qualche colpo prima di perdere i sensi, colpi che vanno a perdersi nel vuoto. I ninja sembrano ombre agitate nella notte, scompaiono dietro ripari che dovrebbero essere troppo piccoli per degli esseri umani, poi schizzano su come pupazzi a molla e soffiano nelle loro cerbottane, con mira innaturalmente precisa vista la velocità con cui si muovono.
Un secondo dardo ti si pianta nella schiena, e inizi immediatamente a perdere la sensibilità in quella zona. La tua mano destra è inutilizzabile, quindi passi la pistola nella sinistra ringraziando di esserti esercitato a sparare anche con quella e fai fuoco contro il ninja che ti ha colpito per primo. Lo vedi cadere, senza un grido. Ti volti per affrontare quello alle tue spalle, ma un altro dardo ti si conficca nel fianco, e senti le gambe che ti cedono. Non riesci più ad alzare la pistola, e la vista ti si annebbia. La notte si è riempita di spari, e puoi solo sperare che i tuoi compagni abbiano fatto secchi più musi gialli possibile. Senti in lontananza la voce di Big Bear che esplode in un grido rabbioso, e sul volto ti si apre un sorriso, al pensiero della quantità industriale di sedativo che servirà per stendere quell'elefante. Poi tutto si fa nero.
Sei stato [[catturato->catturato (2)]]
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]
]}Il ritorno alla coscienza è relativamente rapido. È il tuo corpo che ci mette un po' a darti retta.
Hai solo qualche istante di disorientamento, prima di ricordarti dei ninja e dei dardi soporiferi. I tuoi occhi però non vogliono saperne di aprirsi. Il resto del tuo corpo sembra assente. Sai di essere sdraiato, ma hai la sensazione di liberarti su una nuvola. Aspetti con pazienza, sicuro che se ti avessero voluto uccidere saresti morto, e che nessuno può avere interesse a renderti un paralitico. Prima viene il formicolio, che comincia dalla punta dei piedi per poi diffondersi su tutto il corpo. È più fastidioso di un chiodo sulla sella, ma aspetti, tanto non puoi fare altro. Man mano che il formicolio si attenua tornano i tuoi sensi. Intorno a te c'è silenzio, tranne per dei passi lontani, ogni tanto. Nessuna voce.
Il tuo corpo torna lentamente al suo peso normale. Ti rendi conto di essere sdraiato su un materasso ruvido e privo di lenzuola, e che la stanza in cui ti trovi è umida. La bocca ti si riempie di un orrido gusto di bile, e ti assale una sete terribile, quasi come quella volta che rimanesti a piedi in mezzo al deserto del Mojave.
Provi ad aprire gli occhi. La stanza è fiocamente illuminata dalla luce di una candela. Sopra di te c'è un soffitto a volta in mattoni, che ti fa venire in mente una cantina. Ci vuole ancora qualche istante per riuscire a voltare la testa e guardarti intorno, scoprendo di essere in una stanza quadrata con muri di mattoni priva di finestre, probabilmente sotterranea, simile a una cella monacale. O a una cella e basta. L'unica uscita è una massiccia porta di legno con uno spioncino, dal quale due occhi a mandorla ti stanno fissando. Alzi lentissimamente la mano e saluti il tuo scrutatore con un sorriso sghembo, al che lui risponde chiudendo lo spioncino di scatto.
Dopo altri cinque minuti riesci ad alzare la testa, e ti rendi conto che indossi il tuo costume giallo. Questo significa che hanno recuperato il tuo bagaglio e ti hanno spogliato e rivestito. Non riesci a figurarti il perché, ma speri che almeno si siano divertiti nel farlo.
Gli occhi si affacciano altre due volte, senza mai rispondere ai tuoi saluti, mentre riprendi le forze. Quando il tuo carceriere si accorge che riesci a stare in piedi ti abbaia di mettere gli stivali e stare indietro, in un inglese stentato. Ti metti docilmente con la schiena contro la parete opposta, senti tirare un catenaccio, poi la porta della cella si apre ed entrano uno dietro l'altro quattro ninja armati di nunchaku.
«Sta diventando affollato, qui.» commenti.
«Seguimi!» ti intima uno di quelli, dandoti le spalle mentre gli altri ti circondano. Conscio di essere ancora troppo debole per affrontarli e di avere bisogno di più informazioni li segui docilmente fuori dalla tua cella, lungo un breve corridoio sul quale si affacciano altre tre porte simili alla tua. Queste celle sembrano essere vuote. Salite una serie di scalini in pietra e aprire una porta dall'aspetto più innocuo di quelle di sotto.
Attraversate un altro stretto corridoio buio, e all'apertura della porta successiva vieni investito da un'ondata di luce che ti costringe a chiudere gli occhi. I ninja ti spingono in avanti senza darti il tempo di riabituarti alla luce, così che devi avanzare con una mano alzata a coprirti gli occhi. L'eco dei tuoi passi che rimbombano sul pavimento ti fa capire di trovarti in una sala enorme, con un soffitto molto alto.
Man mano che la vista ritorna vedi alte colonne massicce, panche di legno allineate, grandi quadri appesi alle pareti (di qualità dozzinale) con rappresentazioni di scene bibliche. la luce del mattino che filtra dagli ampi finestroni di vetro dipinto crea l'impressione di entrare in un luogo etereo. A parte i quadri, probabilmente abbandonati perché di scarsa qualità, non sembrano esserci gli altri ornamenti sacri che ci si aspetterebbe di trovare in una chiesa.
Il portone di ingresso principale è spalancato, e da su un ampio cortile circondato da caseggiati. L'unico suono che si sente provenire dall'esterno è il cozzare di metallo contro metallo. Altri di questi ninja che si allenano, pensi.
«E così il vostro capo ha pensato bene di stabilirsi in un monastero abbandonato fuori città... Ne ho uno anch'io, sapete?»
«Allora potrai comprenderne e la comodità.» risponde una voce. L'eco da l'impressione che provenga da ogni direzione, come se ti trovassi nel ventre stesso della bestia che ha parlato.
«Ammetti che hai scelto questo posto per l'acustica!» replichi, voltandoti verso l'abside.
L'altare è stato sostituito da una poltrona, troppo semplice per essere considerata un trono anche se l'intenzione è sicuramente quella. Due torce ai lati e una serie di candele poste dietro cercano di creare una certa atmosfera, tentativo che avrebbe più successo se non fosse pieno giorno. Due ninja in costume nero, immobili come marionette, stanno in piedi ai fianchi dell'uomo seduto.
L'uomo sul trono (diamogli la soddisfazione di chiamarlo così) è coperto da capo a piedi da una tunica rossa con tanto di cappuccio. Ha le mani giunte in grembo, nascoste dalle maniche, e nemmeno gli occhi sono visibili attraverso le strette fessure del cappuccio. È assolutamente immobile.
«Benvenuto, Supermike.»
«Ecco perché mi avete messo il costume... È carnevale.»
Schivi il nunchaku che ti sfiora la nuca, ma non riesci a fare altrettanto con quello che ti colpisce sul retro del ginocchio, costringendoti a inginocchiarti.
«Questa me la paghi!» sibili al ninja che ti ha colpito, ma quello non da segno di avere inteso.
«Immagino che avrai molte domande.» fa l'uomo sul trono.
«Iniziamo con questa: i miei compagni?» rispondi, rialzandoti. Il ninja alle tue spalle ti lascia fare.
«I miei uomini li hanno lasciati dov'erano, sedati.»
«Mmh... Ne ho un'altra: devo credere a ciò che dici?»
«Quello che mi interessa è la tua collaborazione. Uccidere i tuoi amici avrebbe portato solo odio.»
«Vorresti dire che non li hai ingabbiati da qualche parte come hai fatto con me, per poterli usare per ricattarmi?»
«Non ho bisogno di portarmi in casa altre bocche da sfamare o gente che potrebbe volersi vendicare. Mi basta ricordarti che so dove abitano i tuoi genitori.»
Reprimi l'istinto che ti grida di saltare addosso quel tipo e farlo a pezzi davanti ai suoi scagnozzi.
«Se ti serviva il mio aiuto potevi chiedere. Offrirmi dei soldi. Rapirmi non mi sembra il modo migliore per iniziare una collaborazione.»
«Avresti potuto rifiutare. Io non accetto rifiuti.»
«Oh ,che paura...»
L'uomo incappucciato continua senza dare il minimo peso alle tue spacconerie.
«Nemmeno i tuoi genitori hanno davvero mai corso dei rischi. Io spero che questo nostro scambio di favori possa concludersi piacevolmente.»
«Quando parli di scambio di favori, significa che io faccio qualcosa per te, ma anche tu fai qualcosa per me.»
«È molto semplice: tu mi dai ciò che voglio, e io ti lascio tornare alla tua vita di sempre. Puoi tornare a scrivere i tuoi libri o a sfidare la gente per strada. Mi dimentico di te e dei tuoi genitori.»
«Mi prendi per uno stupido? Non so cos'è che vuoi, ma sono sicuro che non esiterai un secondo a farmi fuori non appena avrò smesso di esserti utile.»
«Avrei potuto farti torturare. Invece ti ho fatto addirittura indossare il tuo costume per metterti a tuo agio.»
«O per prendermi per il naso più facilmente.»
«Questa discussione mi sta stancando. Tu non sei qui per discutere, ma per obbedire o pagare le conseguenze di un rifiuto.»
Ingoia la rabbia che ti spingerebbe a saltare alla gola di quell'arrogante bastardo, e ascolta [[la proposta]].
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]
]}«E dimmi, Cosa vorresti da me?»
«Devi rubare una cosa per me.»
«Rubare?! Hai a disposizione un esercito di ninja! Cosa diavolo c'è al mondo che loro non possono rubare?»
L'incappucciato risponde nel solito tono piatto. Non ha ancora messo neanche un muscolo da quando sei arrivato. «Ciò che mi serve è custodito in un luogo dove nemmeno loro possono arrivare.»
«E io sì? lusinghiero.»
«Il luogo in questione è la base di Altrove.»
«Ah.»
«Quel posto ha delle protezioni che nemmeno i miei uomini migliori sono in grado di superare. Tu, invece, sei conosciuto. Hai lavorato con loro. Ti faranno entrare se glielo chiederai.»
«Perché io? possibile che non hai trovato nessuno da corrompere tra gli impiegati di Altrove?»
«I dettagli non ti devono interessare.»
Però riesci comunque a intuirli. O il nuovo capo di Altrove ha fatto piazza pulita dei corruttibili e si è circondato solo di gente estremamente affidabile, oppure il potere di questo tizio è inferiore a quello che lui cerca di mostrare. Probabilmente una combinazione di entrambe le cose.
«Dato che mi sento di animo magnanimo risponderò anche all'altra tua domanda. Io sono sempre in cerca di alleati validi, e spero che tu possa essere uno di questi. Se sarò soddisfatto del tuo lavoro, ti proporrò di diventare parte del mio disegno.»
«Oh, quale onore... immagino che non mi lascerai molta scelta, visto che, oltre ad essere sotto ricatto, dopo questa impresa, che dovrò per forza compiere a volto scoperto, sarò anche ricercato da Altrove e di conseguenza da qualunque forza di polizia degli Stati Uniti.»
«Esatto.»
«Non sei uno che ci gira intorno, eh? Senti, se devo far parte di questa organizzazione, vorrei almeno sapere qual è il suo scopo...»
L'incappucciato risponde senza mostrare nessuna emozione, come se stesse parlando del tempo. «Il potere. Il dominio assoluto. Non hai bisogno di altri dettagli, per il momento.»
«Lo immaginavo... e posso almeno sapere come ti fai chiamare?»
«Mi piace usare il nome che mi è stato dato in Europa: Il Tessitore.»
«Hai davvero il teatro nel sangue, amico.»
Ora scegli:
Non hai possibilità, rifiutare semplicemente vorrebbe dire farsi ammazzare. [[Accetti la missione]].
C'è sempre una possibilità, tu sei SUPERMIKE! [[Dai a quel tizio da risposta che si merita]].
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]
]}Il museo di scienze naturali di Philadelphia è regolarmente aperto e, nonostante l'ora mattutina, c'è già un certo numero di visitatori, attratti principalmente dai grandi scheletri di dinosauri. Eppure ti accorgi che sta succedendo qualcosa.
Gli uomini che stanno facendo avanti e indietro con casse sigillate non hanno l'aria di operai. Sono stanchi e sudati, ma le facce dure e gli sguardi taglienti parlano piuttosto di agenti addestrati per lavori ben diversi, e il disappunto che si legge su quelle stesse facce fa capire che avrebbero volentieri fatto a meno di questo compito da facchini. Se qualche visitatore rivolge loro domande innocenti, ad esempio se si sta allestendo una nuova ala del museo o se sono arrivati nuovi reperti, sviano il discorso o evitano di rispondere, con cortesia ma con fermezza.
Seguendo il flusso di casse e cassette noti subito che si muove in una sola direzione: verso il retro del museo, dove una serie di carri li attende in strada. Eppure, nessuna area del museo è segnalata come in fase di smantellamento, né vedi "lavori in corso" in generale. Non hai bisogno di seguire il flusso a ritroso per sapere da dove parta: ti dirigi con passo sicuro verso la porta di servizio che conduce al piano sotterraneo, dove Altrove ha i suoi uffici.
Come sempre, la porta è sorvegliata da una guardia con l'uniforme del museo, nerboruta ma dall'aria sveglia, che finge di sorvegliare una sala dove, sotto teche di vetro, sono conservati resti di armi e monili preistorici giunti dall'Europa.
«Signore, mi dispiace ma quest'aria è destinata al solo personale di servizio.» ti dice, alzandosi dalla sedia, mentre ti avvicini. Se voleva impressionarti con la sua statura ha sbagliato i conti, visto che sei più alto e robusto di lui.
Frughi nella memoria per qualche istante. Per fortuna non dimentichi mai una faccia, né un nome.
«Stuart, ci siamo già passati almeno una mezza dozzina di volte.» gli dici, mentre la porta alle sue spalle si apre per far passare un uomo con tra le braccia una cassetta piccola ma dall'aria pesante.
«Le altre volte lei era accompagnato da qualcuno del personale dirigente.» risponde, dando l'impressione di aver messo non tanto un punto al discorso, quanto una pietra tombale.
«Beh, le altre volte non vi siete fatti troppi problemi, quando siete stati voi ad avere bisogno del mio aiuto. Questa volta sono io che ho un favore da chiedere. Mi sembra di averne diritto, visto che, per i miei servizi, ho ricevuto poco più della paga base di un agente interno... Pur facendo cose che nessuno di loro avrebbe mai potuto fare. Potresti quantomeno farmi parlare con il signor Roberts, o con l'agente Jesse.»
La guardia scocca un'occhiata preoccupata alle poche persone che si stavano aggirando nella sala, metà delle quali ha già iniziato a fingere interesse verso i reperti mentre invece tendono le orecchie per seguire questo strano battibecco. Quando Stuart parla, lo fa a voce molto più bassa.
«Temo di non poterla aiutare...»
«Puoi darmi del tu, vecchio mio... Non facevi parte anche tu della squadra con cui andammo a cercare la pietra verde, in Colombia?» eviti di ricordargli che in quell'occasione gli salvasti la pelle, a lui e ai suoi compagni. Sei sicuro che ci arriverà da solo.
Infatti lui ci rimugina per un po', poi ti dice: «Aspetti qui un istante, per favore.»
«Certo. Ma dammi pure del tu.»
Si avvia verso la porta, si scansa per far entrare prima di lui un uomo in tenuta da lavoro che rientra per prendere qualcos'altro da portare via, poi si chiude la porta alle spalle.
Dietro di te il chiacchiericcio dei visitatori riprende, visto che a quanto pare la discussione tra te e la guardia non è destinata a sfociare in una rissa, ma riesci comunque a sentire uno scatto metallico prima delle parole indistinguibili che pronuncia dentro una cornetta. Ti avevano detto che quell'affare, in grado di portare le parole a distanza, è un prototipo basato sulle teorie di uno scienziato italiano di nome Manzetti, ma quando sei stato in Italia, il mese scorso, hai scoperto che il nome di Manzetti era quasi sconosciuto se non in una ristretta cerchia di appassionati tecnofili, e che tra le sue invenzioni non c'era nulla del genere... Almeno non ancora.
Stuart ritorna da te dopo aver riagganciato la cornetta con uno scatto sonoro, e ti rivolge la parola con l'aria truce nascosta dietro una maschera di studiata cortesia. «Qualcuno verrà subito a riceverla, signore.»
«Grazie.» rispondi, e rimanete lì a guardarvi, lui ostentando una granitica ostilità, tu con un sorriso cordiale che non arriva fino agli occhi.
La cosa sta per diventare imbarazzante, ma un istante prima che tu possa chiedergli se vuole un appuntamento la porta alle sue spalle si apre. Esce un uomo con una cassetta su una spalla seguito da un anziano, alto, canuto, con una lunga barba che gli scende a punta fino al petto.
"Diamine." pensi.
L'anziano ringrazia la guardia e ti squadra con occhi penetranti, il cui effetto è a malapena mitigato dagli occhiali che porta pinzati sul naso. «Buongiorno, signor Gordon.»
«Aldus Morrigan! È un piacere rivederla. Ma mi chiami pure Supermike.» rispondi, tendendogli una mano che lui stringe rapidamente, prolungando il contatto il meno possibile. Avresti preferito parlare con il direttore, o con l'agente Jesse. Saranno anche gli elementi più brillanti della base, ma sei sicuro che saresti riuscito a menarli per il naso senza troppi problemi. Invece non sai come trattare con questo vecchio stregone dall'aria indefinibile. Non ti fa domande, aspetta che sia tu a parlare, con le mani incrociate all'altezza della vita.
«Stavolta sono io ad avere bisogno di un favore. Possiamo parlarne in un luogo più discreto?»
«Ma certo. Mi segua.»
Ti conduce oltre la porta, che si apre su una sala ora ingombra di casse. Quelle più voluminose vengono trasportate attraverso un portone aperto che dà sul vicolo di fianco al museo, mentre per le più piccole preferiscono tagliare per la strada più breve attraverso il museo, fino ai carri che attendono sul retro.
«Siete in fase di trasloco?»
«Già.» risponde il mago. La sua voce manda una strana eco, come se rimbombasse contro pareti che tu non sei in grado di vedere, e che non corrispondono con quelle della sala in cui ti trovi. Chi può dire a quante dimensioni dell'esistenza possano accedere coloro le cui conoscenze toccano strati di realtà inaccessibili ai più? In quanti luoghi un mago esiste contemporaneamente? «Abbiamo una nuova sede, in una località segreta. Più grande, meglio protetta.»
«È una buona cosa.» ti sei presentato appena in tempo. Se se ne fossero già andati tu difficilmente saresti riuscito a ritrovarli, almeno non in tempi brevi. Ti chiedi se il sedicente Tessitore lo sapesse.
«Cosa posso fare per lei, signor... Supermike?»
Ora scegli:
Il Tessitore ha un mucchio di assassini a sua disposizione, ma hai avuto l'impressione che la sua organizzazione non sia così potente e ramificata come ha cercato di farti credere, o quantomeno non più. Al contrario, Altrove è una struttura sì fortemente indipendente, ma comunque al servizio degli Stati Uniti. Oltre a disporre di artefatti potenti e di personaggi come lo stregone, che aspetta la tua risposta con una punta di disprezzo nascosta dietro gli occhiali. Dì la verità, [[alleati con Altrove]] e riuscirete senz'altro a spazzare via la minaccia del Tessitore in tempo zero.
Il Tessitore sta sorvegliando la tua famiglia, e anche te. Sei stato seguito fino all'ingresso del museo e, anche se non hai visto volti orientali tra i visitatori, non significa che non ci sia qualcuno che ti ha spiato anche dentro. È meglio se [[prosegui con il piano]], sarai bene in grado di tenere testa a un vecchio mago rimbambito.
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](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Leale e fiducioso, allineamento più uno.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
«È una faccenda piuttosto delicata...» chiedere aiuto ti costa maledettamente caro, ma stringi i denti e riveli la verità al mago, che rimane impassibile fino al termine del tuo racconto.
«È senz'altro un problema, signor Supermike... E questo colorito personaggio non le ha detto perché vuole questi libri?»
«No, ma non credo che sia roba magica, o comunque bizzarra, del tipo che trattate di solito qui dentro. Il diario di Templeton Mudd, il trattato "Storia delle colonie" di Joshua Manning, e il saggio "Le città segrete" di Henry Letterman. Immagino che contengano informazioni su fatti storici, che il Tessitore potrebbe usare per ricattare qualcuno.»
Aldus Morrigan tentenna per qualche istante. «Uh, lei è molto... Perspicace, signor Supermike. Non conosco il contenuto di quei libri, ma so in quale sezione sono custoditi, e credo che lei sia vicino alla verità. Cosa suggerisce, quindi?»
«Crede di potermi procurare una copia di quei libri, una non pericolosa?»
«Non una abbastanza credibile da reggere a un esame più che superficiale. Non in tempi brevi, almeno.»
«E, in tempi brevi, riuscireste a mettere insieme una squadra d'assalto sufficiente a fronteggiare un numero ignoto di ninja assassini? Senza contare che non so dove si trovi il loro rifugio, mi hanno portato via bendato, dovreste trovare il modo di seguirci.»
«Ehm... con il trasloco in corso...»
«Fantastico.»
Il vecchio mago rimugina per qualche istante. «Potrei mettere un incantesimo sui libri...»
«Un che?»
»Venga con me.»
Si rivolge a un operaio con dei fogli in mano, se li fa passare, li consulta rapidamente, glieli restituisce e ti guida a una cassa con su stampigliato il numero 328. Il coperchio è inchiodato, e Morrigan chiede ad un altro operaio di aprirla. La cassa contiene libri e, dopo aver rovistato per qualche istante, il mago estrae i tre titoli indicati da te.
Senza dire altro, il mago si allontana a grandi passi, con i libri tra le mani. Ha le gambe lunghe, e devi aumentare il passo per riuscire a stargli dietro.
Ti guida lungo i corridoi sotterranei del museo, ignorando le porte laterali da cui ogni tanto escono tipi strani, con vestiti bizzarri, oltre a strani odori e rumori, fino a spalancare una porta con scritto il suo nome a lettere dorate.
Non aspetti di essere invitato. Quello in cui entri è a metà tra lo studio di un professore universitario e l'antro di uno stregone: le pareti sono interamente ricoperte di scaffali, pieni per metà di libri e per metà di ampolle, amuleti di ogni foggia e dimensione, piante in vaso, piante in salamoia, cose che sembrano organi di animali (speri) sempre in salamoia, bocce piene di liquidi iridescenti, e giureresti che su quello staffale laggiù in fondo ci sia un banco di nebbia.
I pavimenti sono ingombri di oggetti simili a quelli sugli scaffali, e la grande scrivania al centro della stanza è coperta per metà da libri e scartoffie, per l'altra metà da un complicato sistema di alambicchi nel quale qualcosa sta ribollendo lentamente. Affiancato a uno scaffale c'è una scrivania più piccola, sulla quale giace una forma coperta da un telo, che ricorda in modo inquietante una sagoma umana... ma troppo piccola.
"Quando toccherà a lui inscatolare tutto per il trasloco, sarà un inferno!" pensi.
Il mago armeggia con le ampolle, girovagando da uno scaffale all'altro chiaramente a caso, finché con un gridolino di gioia ne trova una piena di un liquido nero. Ne versa un po' in un calamaio che ha svuotato buttandone il contenuto a terra (dove è colato su un mucchio di carte sparse), aggiunge alcune gocce da un'altra ampolla, poi lo rigira lentamente tra le dita, mentre le sue labbra si muovono pronunciando parole a voce troppo bassa perché tu possa capirle.
Prende da un cassetto della scrivania una piuma d'oca, a cui sussurra qualcos'altro sottovoce, la intinge nel calamaio e alza lo sguardo verso di te. Non eri nemmeno sicuro che si fosse accorto che sei nella stanza.
«Sto per rovinare dei documenti storici di grande valore... Spero che tu sappia quello che fai.»
«Un libro dovrebbe avere valore per ciò che c'è scritto, non per la carta su cui è stampato.» rispondi, sorridendo.
Il mago sbuffa, poi apre il primo dei libri su una pagina a caso e verga alcuni simboli incomprensibili nel margine. Ripete l'operazione con gli altri due libri, poi soffia sull'inchiostro per asciugarlo. Dalle scritte si leva una polverina dorata che sparisce in fretta.
Prende una ciotola larga e bassa da uno scaffale, senza curarsi delle carte che sparge per la stanza quando gliela sfila da sotto, la riempie d'acqua o di qualcosa che le assomiglia abbastanza, poi prende una ciotola più piccola, tonda, e vi versa ciò che resta dell'inchiostro dal calamaio. Appoggia la ciotola piccola sull'acqua, ed essa, galleggiando, si sposta immediatamente in direzione dei libri appoggiati sul tavolo, fermandosi contro i bordi della ciotola grande.
«L'inchiostro cercherà sempre di riunirsi alla parte che gli è stata sottratta. A qualsiasi distanza, noi sapremo in che direzione sono i libri.»
«Ottimo.» rispondi, prendendo i libri che il mago ti consegna. «Adesso devo solo sperare che riusciate ad arrivare in tempo per salvarmi la buccia.»
Il mago non risponde. il fastidio che prova nel vederti ancora nel suo studio è evidente sul suo volto.
Saluti sollevando il cappello con due dita. «Non si disturbi ad accompagnarmi, conosco la strada.»
Esci senza attendere oltre.
Riunirsi con i ninja non è difficile: sono loro a raggiungerti poco distante dal museo. Fanno le facce feroci, ma ti basta mostrar loro i libri che nascondi avvolti nella giacca sottobraccio per farli tranquillizzare.
Recuperate il carro e i cavalli con cui avete raggiunto Philadelpia, e lasciate la città. Ti lasci bendare docilmente, e la benda ti viene tolta solo alla sera, quando i ninja si accampano per la notte, vicino a una delle poche macchie di alberi che punteggiano una radura brulla.
I ninja accendono un fuoco, e ti danno un po' delle loro razioni. Non proprio novelle cousine.
Alcuni di loro sfruttano la luce del fuoco per allenarsi a combattere, disarmati. Li osservi scambiarsi colpi per un po'. Sono mosse improntate all'efficenza, secche, rapide, poco vistose, studiate per eliminare l'avversario il più rapidamente e silenziosamente possibile.
Con i loro pugnali, che chiamano "kunai", o con le corte spade che ora portano ai fianchi, devono essere davvero letali. Ma disarmati non ti sembrano questo granché.
Ora scegli:
[[Sfida un ninja a battersi con te]]. Sarebbe più divertente con le armi ma, per quanto tu sia SUPER, difficilmente riusciresti ad avere la meglio con un'arma che non hai mai usato contro uno che invece è stato addestrato per quello fin da bambino.
Non hai bisogno di sfidare questi burattini. Risparmia le forze per la sfida con il Tessitore, anche se probabilmente sarà una sfida di bugie e sotterfugi. [[Fatti una bella dormita]].
{(link:"Salva il gioco")[
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Game saved!
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
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]}Poca fiducia nei "buoni", allineamento meno uno.
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Ora vediamo se pendi più verso il bene o più verso il male: il prossimo paragrafo cambia a seconda del tuo valore di allineamento.
(if: $allineamento >= 7)[Hai l'aria da bravo ragazzo, uno di cui ci si può fidare. Hai sicuramente argomenti con cui minacciare Altrove, ma potresti ottenere risultati migliori con l'inganno. [[Prova a fare fesso il mago]].]
(else:)[Con quella grinta da delinquente non potresti ingannare nessuno. inutile tentare di fare fesso il vecchio mago.
[[Vai subito al sodo]], chiedendo di accedere immediatamente all'oggetto della tua ricerca. Minacciando, se serve.]
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}«Ho... Bisogno di un libro.»
Il mago inarca un sopracciglio.
«Come probabilmente saprà, ora mi guadagno da vivere scrivendo.»
«Non lo sapevo...»
Lo sa benissimo, il vecchio bacucco, i tuoi libri hanno successo, a volte ti fermano anche per strada per farti i complimenti. Vuole solo farti sentire piccolo. L'irrealizzabilità dell'impresa ti fa sorridere.
«Allora le manderò qualche copia.»
«Mi farà... Enormemente piacere.»
«Ne sono SUPER sicuro. Ora, sto facendo delle ricerche per un nuovo libro. Questa volta non sarà un "semplice" romanzo d'avventura come i miei precedenti, sebbene, in realtà, non ci sia niente di davvero "semplice" in essi... Diciamo che sono rivolti a un pubblico il più ampio possibile. Stavolta invece vorrei entrare nei salotti buoni, consegnando alle stampe un libro che possa essere ricordato anche in futuro. Qualcosa che i ragazzi possano studiare a scuola.»
«Un progetto ambizioso...»
«Dice? A me non sembra, è di certo nelle mie capacità.»
«Immagino... Ma questo cosa c'entra con Altrove?»
«Con il mio libro, sto cercando di fare luce su alcuni aspetti oscuri della storia degli Stati Uniti. Oh, niente che possa dare fastidio ad Altrove o al governo, chiaramente. Vorrei però approfondire alcuni eventi che trovo che non siamo stati trattati nel modo corretto dai libri di storia...»
«Ancora non capisco cosa c'entri Altrove...»
«Vede, è già un po' che sto facendo ricerche, e so che alcuni dei libri della vostra biblioteca potrebbero essermi utili.»
«La nostra biblioteca?...»
«So che qui sono custoditi alcuni libri che raccontano la storia in maniera più dettagliata, e che non sono mai passati sotto le maglie della censura. Cronache precise, che non hanno subito l'influsso dei "vincitori" che riscrivono il passato. Vorrei che mi lasciaste consultare quei libri. Non porterò via niente, ovviamente, e potrete anche sorvegliarmi, se volete. Vi sottoporró i miei appunti prima di portarli fuori, e il manoscritto del romanzo prima di pubblicarlo. Sono disposto ad accettare se mi chiederete di escludere qualcosa, ovviamente nei limiti del ragionevole, e...»
«Assolutamente no!»
«...Ecco.» tentativo maldestro. Potevi fare di meglio.
«Sono... Sicuro che le sue intenzioni siano nobili, signor Supermike. Ma l'accesso ai nostri archivi è escluso. Abbiamo delle regole, per queste cose.»
«Di cosa avete paura? Che qualcosa possa andare a scuotere qualche equilibrio di potere in cui siete invischiati anche voi? Di perdere appoggi al governo? Non è mia intenzione creare scandali. Io voglio solo scrivere un libro di storia, dannazione!» Ti rendi conto di aver alzato la voce, e cerchi di calmarti. «Ho già detto di essere disposto ad evitare le rivelazioni più delicate.»
«Allora il suo libro avrebbe poco senso, non crede?»
Sì, avresti potuto vendergliela meglio. Ma ora è troppo tardi. «Senta, signor Morrigan: io sono stato pagato per tutte le missioni che ho compiuto per voi. Ma ci sono cose per cui il denaro non basta. Nella foresta Amazzonica ho perduto qualcosa... Qualcuno... che mi era molto caro. E nel deserto di Escalante ho, più o meno, salvato il mondo. Ho l'impressione di non aver ricevuto il giusto riconoscimento... O risarcimento... Per questo genere di cose. Ora io chiedo un favore, e mi viene rifiutato? Ma che gente siete?»
«Mi dispiace, ma...»
«Tre libri, in particolare, ho bisogno di consultare! Solo tre! Il diario di Templeton Mudd, il trattato "Storia delle colonie" di Joshua Manning, e il saggio "Le città segrete" di Henry Letterman! Tre libri che non voglio nemmeno portarmi via! Mi sembra che possiate anche farmelo questo favore!»
«Mi... Mi dispiace signor Gordon...»
«Supermike!»
«...Supermike. Non possiamo accontentarla, mi dispiace. Pur non essendo strettamente secretati, quei libri sono tra quelli a cui è consentito l'accesso solo ai dipendenti diretti... I quali hanno firmato un accordo di riservatezza.»
È stato solo un istante, ma non ti è sfuggito. Lo sguardo del mago si è spostato per un fugace momento, quando hai pronunciato i titoli dei libri. Un prestigiatore non avrebbe fatto un errore del genere, ma lui non è un prestigiatore, è un mago vero, e quindi ti ha indicato dove sono i libri: in una cassa quadrata di mezzo metro di lato per tua fortuna isolata dalle altre, con su scritto il numero 328.
Strepiti e borbotti ancora per un po', ma è tutta scena. Ormai hai capito che questo mago, per magico che sia, non può leggerti nel pensiero. Te ne vai sbattendo la porta, e ti allontani con un ghigno.
Ora scegli:
[[Chiedi l'aiuto degli uomini del Tessitore]] per trafugare la cassa. Da solo potresti non farcela, il convoglio sarà sorvegliato da soldati armati.
I ninja potrebbero decidere di uccidere gli uomini della scorta, e preferiresti non essere coinvolto nell'omicidio di agenti governativi. Inoltre se i libri saranno in mano tua potrai usarli come moneta di scambio con il Tessitore. [[Agisci da solo]].
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]}«Come probabilmente saprà, ora mi guadagno da vivere scrivendo.»
«Non lo sapevo...»
Lo sa benissimo, il vecchio bacucco, i tuoi libri hanno successo, a volte ti fermano anche per strada per farti i complimenti. Vuole solo farti sentire piccolo. L'irrealizzabilità dell'impresa ti fa sorridere.
«Allora le manderò qualche copia.»
«Mi farà... Enormemente piacere.»
«Ne sono SUPER sicuro. Ora, sto facendo delle ricerche per un nuovo libro. Questa volta non sarà un "semplice" romanzo d'avventura come i miei precedenti, sebbene, in realtà, non ci sia niente di davvero "semplice" in essi... Diciamo che sono rivolti a un pubblico il più ampio possibile. Stavolta invece vorrei entrare nei salotti buoni, consegnando alle stampe un libro che possa essere ricordato anche in futuro. Qualcosa che i ragazzi possano studiare a scuola.»
«Un progetto ambizioso...»
«Dice? A me non sembra, è di certo nelle mie capacità.»
«Immagino... Ma questo cosa c'entra con Altrove?»
«Si tratterà di un romanzo di fantasia, ma fortemente connesso con la realtà storica. Ho intenzione di ripercorrere gli eventi della storia della nostra nazione, legandoli tra loro grazie all'occhio e alla voce narrante di un protagonista immortale, che ha visto e vissuto quei tempi.» te lo sei inventato sul momento, ma ti sembra un ottimo modo di suscitare l'interesse del vecchio. Non capita tutti i giorni di diventare protagonista di un romanzo.
«Ah.»
«Il protagonista, nonché voce narrante, è essenziale. La storia degli Stati Uniti si può leggere ovunque, per questo ho bisogno qualcosa di più. Di un personaggio intrigante e carismatico, che abbia assistito a tutti gli eventi principali, a volte come spettatore, altre come attore, sempre senza clamore, sempre senza esserne il protagonista principale, ma il cui apporto sia stato spesso determinante, quasi che si possa dire che se oggi abbiamo la nazione che abbiamo lo dobbiamo anche a lui.»
«Non capisco ancora cosa...»
«Non faccia il finto tonto, ha capito benissimo. Vorrei un'intervista.»
Il mago ha l'aria insicura, ora. «Con...»
«Ma con lei, chiaramente!»
«Oh! Ma io non...»
«Andiamo, vorrebbe forse negare di essere vecchio almeno quanto questa stessa città, se non di più? Dovrebbe sapere che non sono uno stupido, anche se avete la tendenza a considerarmi solo una specie di mercenario da ingaggiare quando vi serve un uomo d'azione.»
Ora sembra imbarazzato. «Oh... Ehm... Impressionante.»
«Certo. Me lo dicono in molti. Andiamo, la sua esistenza è sempre stata tenuta in segreto. Non le piacerebbe avere una biografia, scritta da uno scrittore capace e famoso, che per di più è noto per dei romanzi di fantasia, e quindi i cui scritti difficilmente saranno scambiati per cronache di eventi reali? Un romanzo di questo tipo non può nuocere alla sicurezza di Altrove, tanto più che ovviamente eviteremo qualsiasi riferimento alla base o agli avvenimenti più "strani" in cui è stato coinvolto.»
«Io... Ecco... Possiamo continuare a parlarne nel mio ufficio.»
Gli rivolgi un sorriso caloroso.
Vai [[nello studio del mago]]
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Questi ninja potrebbero non farsi troppo scrupolo ad ammazzare qualcuno. Allineamento meno uno.
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(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Esci in fretta dal museo, cammini per un paio di isolati per accertarti di non avere nessuno di Altrove alle spalle, poi ti infili in un vicolo e aspetti. Non ci vuole molto prima che un giapponese (vestito da cinese, tanto, a parte te, in America non c'è praticamente nessuno che possa cogliere la differenza) sbuchi da dietro l'angolo. Lo afferri e lo prendi per la camicia, sollevandolo fino a che non riesce a guardarti negli occhi.
«Ora ascoltami bene: da questo momento tu e la tua squadra siete ai miei ordini. I libri che il vostro capo sta cercando stanno per essere trasferiti in un'altra sede. Li ruberemo durante il tragitto, ma si farà come dico io. Comprende? » avresti anche potuto dirglielo in giapponese, seppure con una pronuncia orribile e sbagliando tutti i tempi verbali, ma preferisci che non sappiano che li capisci quando parlano tra di loro.
Il ninja non appare spaventato, comunque annuisce. Lo lasci andare.
«Bene. Ora, se vuoi far venire i tuoi compagni, ho da illustrare loro il mio piano.»
Se ne va senza dire una parola.
Osservare i ninja al lavoro è quasi un piacere.
Gli uomini di Altrove sono in gamba. Hanno fatto un po' troppo casino nei pressi del museo, forse dovevano sloggiare in fretta, ma il trasferimento è comunque noto solo ai membri del personale e a pochi funzionari. Ancora meno sono quelli che conoscono la meta finale. I colli viaggiano in carri coperti, per lo più conestoga, e stanno lasciando Philadelphia per strade diverse, per non dare nell'occhio. I conducenti a cassetta, uomini e donne, sono camuffati come coloni. Non che il travestimento possa reggere a un'occhiata attenta, visti gli sguardi duri e i fisici atletici. Nascosti dentro i carri ci saranno sicuramente altri uomini armati.
È abbastanza chiaro a questo punto che la nuova sede è lontana, fuori città, probabilmente in un posto isolato. Visto che hanno deciso per un profilo basso, senza grandi scorte armate, è possibile che decidano di raggiungere la nuova sede un carro alla volta, alla chetichella, ma è più probabile che si riuniscano fuori città formando una carovana. A quel punto la cassa che ti interessa sarà troppo ben protetta, dovrete agire mentre i carri sono ancora in città.
Un ninja si è intrufolato in una casa con una finestra che dava sul piccolo piazzale sul retro del museo. Ha detto che gli occupanti della casa non si sono accorti di lui. Speri che sia vero e non si sia limitato a farli fuori, ma hai scelto di coinvolgerli e questo è il prezzo che devi pagare. Da lì ha individuato il carro su cui è stata caricata la cassa 328. Poi un altro ninja, travestito da cinese come gli altri, ha finto di passare di lì per caso con un cesto sulla testa, ha barcollato ed è caduto, segnando il carro con un piccolo strappo al telone, prima di filarsela prodigandosi in mille scuse verso gli uomini che gli gridavano contro.
I ninja travestiti corrono avanti e indietro fingendosi indaffaratissimi garzoni di lavanderia, senza mai guardare direttamente il carro in questione. Tu, alto, biondo e ben conosciuto, ti tieni in disparte, venendo informato solo di tanto in tanto, e solo quando ne acchiappi uno al volo e lo obblighi a dirti qualcosa. Il timore che possano decidere di liberarsi di te e recuperare il "pacco" per conto loro si fa sempre più presente. Ma liberarsi di te non è così facile.
Faresti volentieri a meno di partecipare in prima persona a questa azione. Già così sospetteranno immediatamente di te. Dovresti portare via almeno cinque o sei carri pieni perché La sparizione dei libri a cui tu hai fatto accenno con il vecchio mago possa passare inosservata, ma il Tessitore non ti ha affidato abbastanza uomini. Farti anche vedere toglierebbe ogni dubbio, e tu non hai ancora deciso da che parte stare. Preferisci tenere ancora per un po' il piede in due scarpe. Puoi solo sperare che il cappuccio da ninja che ti sei fatto prestare e i vestiti nuovi, diversi da quelli che hai indossato al museo, che hai comprato al volo in un negozio, bastino a lasciare gli uomini di Altrove almeno col dubbio.
L'azione è rapida ed efficiente. Non conoscendo la strada in anticipo, non potete organizzare un agguato in piena regola, mettendo un carretto di traverso o qualcosa del genere. Vi limitate a saltargli sopra. Non appena il carro giunge in una strada poco frequentata, anche se non del tutto deserta, tu e i ninja vi riunite al fondo della stessa, poi partite di corsa prima che il carro si allontani troppo. I ninja sono veloci, ma non quanto te. Devi rallentare per tenerti nella retroguardia.
Prima che gli uomini sul carro possano anche solo accennare una reazione, quattro ninja l'hanno affiancato dai due lati e sono saltati a cassetta, sbattendo giù i conducenti senza complimenti e afferrando le redini, per poi frustare senza pietà i cavalli. Nel frattempo, prima che il carro acceleri, i ninja saltano agilmente sul carro dal retro, invadendolo come uno sciame di cavallette, in totale silenzio. Il primo degli uomini di Altrove vola fuori dal retro passandoti sopra la testa prima ancora che tu riesca a toccare il carro.
Quando sali a bordo gli uomini di altrove stanno lottando contro le forze preponderanti dei ninja, ostacolati dai loro ingombranti fucili. Ai ninja basta poco per immobilizzarli e lanciarli fuori. Nessuno di loro dovrebbe avere avuto il tempo di notare un occidentale incappucciato in mezzo a tutti quei finti cinesi. Il carro si allontana seguito da qualche colpo di pistola. Ti ripari dietro la paratia di legno e spari qualche colpo per aria, giusto per convincere la gente di Altrove a desistere. Per fortuna i ninja hanno mantenuto la promessa di non uccidere nessuno che sei riuscito a strappare loro prima dell'azione.
I ninja a cassetta vanno giù di frusta, e il carro si allontana lasciandosi indietro gli uomini rabbiosi.
Ora scegli:
[[Porta tutto il carro dal Tessitore]]. Questo confonderà le idee agli inseguitori, che penseranno a un semplice furto senza necessariamente collegarlo a te.
Liberati del carro e [[porta solo i libri al Tessitore]]. Questo, se funziona, potrebbe permetterti di giocare uno scherzetto a quell'intrallazzone, lasciando nel carro un messaggio per Altrove.
{(link:"Salva il gioco")[
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Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Bravo, i ninja non avrebbero avuto difficoltà a far del male a qualcuno. Allineamento più uno.
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(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Ora che sei tornato nell'ala pubblica del museo devi trovare il modo di liberarti dei ninja che ti seguono. È il momento di controllare se la tua fortuna è SUPER come la tua faccia tosta!
Ti tieni in disparte, ignorando gli sguardi dei giapponesi travestiti sulla tua schiena, e osservi la coda di uomini di Altrove indaffarati a trasportare le casse. Vedere passare la 328 sarebbe chiedere troppo anche alla tua fortuna, è una cassa grande e se è piena di libri sarà anche piuttosto pesante, la faranno uscire dal vicolo.
Finalmente individui una faccia conosciuta, che arranca sotto il peso di una cassa piccola ma dall'aria pesante, evidentemente spossato.
«Ehi, Lionel!» chiami, avvicinandoti da dietro, così che sembri che tu stia provenendo dalla sua stessa direzione. «Lascia, dai, questa la porto io. Tu vai a riposarti un momento.»
Lui accenna una protesta, poi ti affida la cassetta e va a cercarsi un posto per sedere, detergendosi la fronte con un fazzoletto.
Porti diligentemente la tua cassetta sul retro e aiuti gli uomini di Altrove a caricare le casse per un po', in attesa, chiacchierando e scherzando come se fosse tutto normale ma cercando di non dare troppo nell'occhio, e sperando che Aldus Morrigan non decida di uscire a vedere come procedono i lavori. Speri che sia vero lo stereotipo dello studioso poco avvezzo ai lavori di fatica.
Ci vuole più di un'ora prima che tu veda arrivare, portata su una carriola insieme ad altre, la cassa 328.
Ti avvicini con aria indifferente e afferri la cassa. La tua fortuna non è così SUPER, oggi: il coperchio è inchiodato.
La tentazione di farti largo a spallate e correre via è forte, ma è anche una stupidaggine.
La cassa pesa parecchio, ti offrono aiuto, rifiuti sollevandola senza difficoltà e ti dirigi con noncuranza verso il più defilato dei carri. Ci posi sopra la cassa, sali a tua volta e la sposti verso l'interno, apparentemente per sistemarla meglio. Non appena sei sicuro che nessuno ti stia guardando, nella semioscurità del tendone, estrai il pugnale dalla fondina alla cintura allacciata dietro la schiena e cominci a lavorare febbrilmente sul coperchio inchiodato. Ci stai mettendo troppo, smetti e scendi, prendi un'altra cassa a caso, la carichi sullo stesso carro e salti di nuovo su, riprendendo ad attaccare il coperchio.
Devi rifare il giochetto altre due volte prima di riuscire a schiodare quel dannato affare. Affondi le mani nella cassa rivoltando quei libri ammucchiati male, finché non riesci a a scovare i tre che interessano al Tessitore. Ti togli la giacca e ce li avvolgi dentro, rimetti il coperchio sulla cassa, poi ne prendi un'altra altrettanto pesante, la sollevi e la lasci cadere sopra quella dei libri. Se va bene i chiodi si sono ripiantati al loro posto, se va male si sono solo piegati, comunque la cassa è chiusa o almeno lo sembra.
Scendi con l'involto sotto il braccio, come se ti fossi tolto la giacca perché accaldato dal lavoro. Saluti cordialmente gli uomini di Altrove più vicini, che ti ringraziano per l'aiuto, e ti defili passando dietro ai carri, appena in tempo: senti la voce di Morrigan che si avvicina. Come non detto, la tua fortuna è sempre SUPER!
Ora scegli:
Segui il piano e [[riporta i libri al tessitore]].
Hai ciò che il tessitore vuole, ma perché mai dovresti portarglielo docilmente, quando potresti usarlo come merce di scambio? [[Semina i ninja]].
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](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Prudente. Preferisci non spingere il Tessitore a pensare di vendicarsi sui tuoi genitori. Allineamento più uno.
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(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Riunirsi con i ninja non è difficile: sono loro a raggiungerti poco distante dal museo. Fanno le facce feroci, ma ti basta mostrar loro i libri che nascondi avvolti nella giacca sottobraccio per farli tranquillizzare.
Recuperate il carro e i cavalli con cui avete raggiunto Philadelpia, e lasciate la città. Ti lasci bendare docilmente, e la benda ti viene tolta solo alla sera, quando i ninja si accampano per la notte, vicino a una delle poche macchie di alberi che punteggiano una radura brulla.
I ninja accendono un fuoco, e ti danno un po' delle loro razioni. Non proprio nouvelle cousine.
Alcuni di loro sfruttano la luce del fuoco per allenarsi a combattere, disarmati. Li osservi scambiarsi colpi per un po'. Sono mosse improntate all'efficenza, secche, rapide, poco vistose, studiate per eliminare l'avversario il più rapidamente e silenziosamente possibile.
Con i loro pugnali, che chiamano "kunai", o con le corte spade che ora portano ai fianchi, devono essere davvero letali. Ma disarmati non ti sembrano questo granché.
Ora scegli:
[[Sfida un ninja a battersi con te->Sfida un ninja a battersi con te (2)]]. Sarebbe più divertente con le armi ma, per quanto tu sia SUPER, difficilmente riusciresti ad avere la meglio con un'arma che non hai mai usato contro uno che invece è stato addestrato per quello fin da bambino.
Non hai bisogno di sfidare questi burattini. Risparmia le forze per la sfida con il Tessitore, anche se probabilmente sarà una sfida di bugie e sotterfugi. [[Fatti una bella dormita(2)]].
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}A New York sapresti come seminare questi ninja senza troppi problemi. Ti basterebbe infilarti nei Five Points, dove hai ancora molti amici d'infanzia che sarebbero felici di trovarti una via di fuga tra gli edifici fatiscenti. Ma qui sei a Philadelpia.
Ti dirigi a passi rapidi verso la zona più povera della città, sperando di trovare qualcuno disposto ad aiutarti in cambio di denaro, ma senti gli occhi dei ninja piantati nella schiena. Ricorri a tutte le astuzie che conosci per liberarti di loro, furibondo per il pensiero che probabilmente Zagor, al posto tuo, ci sarebbe riuscito.
Proprio quando sei quasi certo di essere riuscito a far perdere le tue tracce, un sibilo proveniente da sopra di te ti fa voltare. Non sei abbastanza veloce, però: il dardo di cerbottana di si pianta nella spalla, subito seguito da altri due.
E questa volta non è un narcotico.
Crolli a terra, rimanendo cosciente il tempo che basta per vedere i ninja che si avvicinano e sentire le mani che ti spostano per prendere i libri che erano caduti sotto di te.
Muori così, da solo, in un vicolo polveroso, consapevole di aver contribuito a distruggere la democrazia negli Stati Uniti.
Ed è Game Over!
Ora se tu fossi onesto dovresti [[ricominciare dall'inizio->Inizia]].
Ma cosa farebbe Supermike? Magari puoi semplicemente barare e rifare l'ultima scelta tornando indietro al passaggio precedente.
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Game saved!
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Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Così fai prima e senza tentare strani scherzi al Tessitore. I tuoi genitori rimangono al sicuro. Allineamento più uno.
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Proseguite con il carro, lasciando dietro di voi due ninja che torneranno a Philadelpia per recuperare il carro e i cavalli con cui siete venuti.
Vi fermate per la notte vicino a una delle poche macchie di alberi che punteggiano una radura brulla. I ninja accendono un fuoco, e ti danno un po' delle loro razioni. Non proprio nouvelle cousine.
Alcuni di loro sfruttano la luce del fuoco per allenarsi a combattere, disarmati. Li osservi scambiarsi colpi per un po'. Sono mosse improntate all'efficenza, secche, rapide, poco vistose, studiate per eliminare l'avversario il più rapidamente e silenziosamente possibile.
Con i loro pugnali, che chiamano "kunai", o con le corte spade che ora portano ai fianchi, devono essere davvero letali. Ma disarmati non ti sembrano questo granché.
Ora scegli:
[[Sfida un ninja a battersi con te (2)]]. Sarebbe più divertente con le armi ma, per quanto tu sia SUPER, difficilmente riusciresti ad avere la meglio con un'arma che non hai mai usato contro uno che invece è stato addestrato per quello fin da bambino.
Non hai bisogno di sfidare questi burattini. Risparmia le forze per la sfida con il Tessitore, anche se probabilmente sarà una sfida di bugie e sotterfugi. [[Fatti una bella dormita(2)]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Attento, tradendo il tessitore potresti mettere in pericolo i tuoi genitori. Allineamento meno uno.
(set: $allineamento to $allineamento-1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Spieghi ai tuoi complici che è meglio abbandonare il carro pieno, magari dopo aver ribaltato in giro un po' di casse. I vostri inseguitori potrebbero pensare che vi siete accorti che sopra non c'era nulla che potesse avere valore per dei semplici ladri, e smettere di inseguirvi. Si accorgeranno che mancano tre libri solo dopo aver fatto l'inventario.
Per fortuna (la tua SUPER fortuna) hai ancora con te il piccolo kit di scrittura che porti sempre dietro da quando sei diventato un autore di dime novels. Scrivi in fretta e furia un messaggio su una pagina del tuo blocco e lo nascondi sotto i libri e gli oggetti sparsi per il carro. Purtroppo non sei in grado di rivelare la posizione della base del Tessitore, ma speri che riescano comunque a seguire la tua pista. Male che vada capiranno almeno che sei ancora dalla loro parte.
Viaggiate per qualche ora a piedi, alternandovi sui due cavalli staccati dal carro, facendo un largo giro per tornare a Piladelphia. Tu insieme ad altri attendete poco fuori dalla città, mentre due dei ninja vanno a recuperare il carro con cui siete venuti. Quando escono montate tutti, e ti lasci bendare docilmente.
Vi fermate per la notte vicino a una delle poche macchie di alberi che punteggiano una radura brulla. I ninja accendono un fuoco, e ti danno un po' delle loro razioni. Non proprio novelle cousine.
Alcuni di loro sfruttano la luce del fuoco per allenarsi a combattere, disarmati. Li osservi scambiarsi colpi per un po'. Sono mosse improntate all'efficenza, secche, rapide, poco vistose, studiate per eliminare l'avversario il più rapidamente e silenziosamente possibile.
Con i loro pugnali, che chiamano "kunai", o con le corte spade che ora portano ai fianchi, devono essere davvero letali. Ma disarmati non ti sembrano questo granché.
Ora scegli:
[[Sfida un ninja a battersi con te]]. Sarebbe più divertente con le armi ma, per quanto tu sia SUPER, difficilmente riusciresti ad avere la meglio con un'arma che non hai mai usato contro uno che invece è stato addestrato per quello fin da bambino.
Non hai bisogno di sfidare questi burattini. Risparmia le forze per la sfida con il Tessitore, anche se probabilmente sarà una sfida di bugie e sotterfugi. [[Fatti una bella dormita]] prima di proseguire verso il rifugio del Tessitore.
{(link:"Salva il gioco")[
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Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Era ora che menassi qualcuno. Allineamento meno uno.
(set: $allineamento to $allineamento-1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Questi tizi non sembrano avere gerarchie, ma ti hanno dato l'impressione che provino rispetto particolare per il più anziano. E a lui che ti avvicini, quindi, per dirgli: «Sono bravi i tuoi ragazzi. Qual è il migliore?»
Ti squadra con la faccia scolpita nel granito. Se voleva essere uno sguardo minaccioso, gli mancano almeno una ventina di centimetri di altezza perché possa fare effetto.
«Sono tutti abili guerrieri.» Risponde poi, visto che tu non sembri intenzionato a lasciarlo in pace.
«Bravo, bravo, non mostrare preferenze, sei un vero capo.» Te lo lasci alle spalle e ti avvicini ai ninja che si allenano.
«Siete tutti molto in gamba! Vorrei allenarmi un po' anch'io... qualcuno di voi è disposto a farmi da sparring partner?»
Ci vuole qualche istante perché la richiesta arrivi a tutti, tradotta da quelli che capiscono l'inglese. I ninja ridacchiano e si danno manate sulle spalle, come un gruppo di ragazzini intenti a preparare un bello scherzo. Guardano il più anziano alle tue spalle, che annuisce, poi uno di loro si fa avanti. Si batte le mani contro il petto nudo, fissandoti con un ghigno spavaldo, mentre gli altri si fanno tutti intorno, formando un cerchio. Ti togli la giacca, sotto la quale hai nel frattempo indossato la tua casacca gialla con il simbolo sul petto, e inizi a fare alcuni rapidi esercizi di riscaldamento.
«Sapete, gli indiani mi chiamano "diavolo giallo". Sorridi. «Sono curioso di sapere come mi chiamerete voi, che siete già gialli di vostro.»
La battuta non deve essere piaciuta granché, visto che i sorrisi sui volti dei ninja si sono tramutati in smorfie. Tranne per quello che saltella sul posto davanti a te, che continua a sorridere. non deve essere uno di quelli che capisce la tua lingua.
Smetti con gli esercizi e ti metti in guardia. «Quando sei pronto...»
Non si fa pregare oltre. Scatta verso di te tenendosi basso, cercando di sorprenderti con una spazzata mirata al tuo piede destro. Illuso. Alzi il piede e ti lasci cadere in avanti, mettendo tutto il tuo peso nel pugno che gli cali sullo zigomo. Rotola su un fianco, geme, cerca di alzarsi, inciampa, cade, si rialza di nuovo, barcolla e si appoggia a un suo compagno, ma non riesce a rimanere dritto sulle gambe.
«Tutto qui?» commenti.
Il più anziano abbaia un ordine che tu non riesci a capire, e si fa avanti un altro ninja, con un fisico nervoso e l'aria decisa.
«Ah, allora ce l'hai un preferito.» dici al più anziano, poi ti rivolgi al tuo nuovo avversario facendogli un cenno con la mano per invitarlo a farsi sotto.
Questo è più prudente del precedente. Si avvicina lentamente, ti gira intorno, prova qualche finta, cerca di studiarti. Fai lo stesso con lui. Per un po' vi scambiate colpetti che non lasceranno segni a lungo termine su braccia e fianchi, fino a che non decidi di iniziare a fare sul serio. Ti chini in avanti, finta col sinistro, poi porti avanti il piede destro puntando al suo ginocchio. Lui gira la gamba in modo da prendere il colpo con il minimo danno e lascia partire un sinistro verso il tuo volto. Ha i riflessi pronti, l'amico. Tiri indietro la testa schivando per un pelo, e lui approfitta del tuo sbilanciamento per sferrare un potente pugno col destro. Tu però lo anticipi allungando il tuo destro con le dita unite e protese, un colpo di scarsa potenza ma che gli penetra dolorosamente nel fianco, facendolo indietreggiare.
Vi fronteggiate tirando il fiato, poi le cose si fanno confuse.
Ti attacca con una serie di mosse rapidissime, fatte di piccoli movimenti secchi, controllando anche il respiro. Nessun movimento sprecato, nessuna esagerazione, estrema efficienza. Braccia vicine al corpo, peso ben distribuito sulle gambe, i colpi non vengono mai caricati ma partono rapidissimi, colpi il cui scopo è aprire una falla nella tua guardia, alla ricerca di una leva, un punto di presa, un modo per afferrarti e sbatterti a terra, o in alternativa a colpirti in un punto dove ti faccia abbastanza male da stenderti. E' tremendamente rapido, tanto che sei talmente impegnato a parare i suoi colpi da non avere il tempo di contrattaccare.
Ma hai già capito la sua tattica. Hai già combattuto contro qualcuno che usava questo tipo di approccio, agenti segreti di qualche governo, Uomini In Nero, gente così, che combatte per stendere l'avversario il più in fretta possibile e senza far rumore.
E hai vinto.
Pianti bene i piedi per terra, e fingi di non riuscire a sottrarti all'ennesimo tentativo di presa del ninja, lasciando che ti afferri un polso. Indietreggi leggermente, invitandolo a metterti l'altra mano sotto il gomito, in un presa che ti romperebbe il braccio... se tu non fossi SUPER forte.
Alzi il braccio, tirandoti dietro le mani del ninja, che così rimane scoperto. Ti aveva afferrato così saldamente che i suoi piedi si staccano da terra. Colpisci con tutta la tua forza con una ginocchiata nelle parti intime che gli fa strabuzzare gli occhi, seguita da un pugno allo stomaco con la mano libera che lo trova già senza fiato. Le sue mani si staccano, lo spingi all'indietro e ruoti appoggiando le mani a terra, in una mossa di capoeira. Un attimo dopo essere rimbalzato al suolo il tuo ginocchio si pianta, ancora, nel suo stomaco.
Ti rialzi sospirando per calmare il ritmo del tuo respiro, mentre il tuo avversario rimane giù e si piega su sé stesso, tossendo convulsamente.
Gli sguardi dei ninja sono freddi e taglienti come ghiaccio, compreso quello del più anziano.
«È stato divertente!» esclami, raccogliendo la tua giacca per poi allontanarti dal cerchio. «Rifacciamolo, qualche volta!»
Prosegui verso [[il rifugio del Tessitore]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Il Tessitore sembra apprezzare molto il bel regalo che gli porti. Ti accoglie con gentilezza (ha rimontato il pupazzo sulla sedia... oppure ci si è seduto davvero, stavolta, comunque continua a non muovere un muscolo) e ti fa i complimenti per l'operato, mentre uno dei ninja prende in consegna i libri. Sembra che il tuo timore di venire freddato non appena la tua missione fosse compiuta sia infondato. Puoi rilassare un po' i muscoli, che stavano già iniziando a dolere.
«Quindi, ora posso andare e amici come prima?»
«Certo.» risponde il Tessitore, mentendo spudoratamente. «Ma preferirei che rimanessi. Insieme, potremmo fare grandi cose.»
Incroci le braccia davanti al petto, aspettando il resto. Sai di essere ben diverso dagli sgherri di cui si circonda abitualmente, e lo sa anche lui.
«Fin'ora mi sono circondato di uomini fedeli, anche fino alla morte. Perfetti esecutori dei miei piani. Ma guardali: non sono uomini, sono armi. Armi affilate, perfette, ma niente di più. Man mano che la mia organizzazione diventa più grande e ramificata, inizio ad avere sempre più bisogno di teste pensanti. Alleati in grado prendere decisioni autonome, e che sappiano apprezzare i vantaggi che deriveranno loro quando il nuovo ordine sarà instaurato.»
«E vorresti offrire a me uno di questi incarichi?»
«Hai tutto ciò che serve. Intelligenza. Spietatezza. Ma sei comunque attento ai valori, quali la tua famiglia o i tuoi amici. Ti manca un po' di ambizione, forse, ma ti piacciono le sfide. Quella che ti propongo è una grande sfida, forse la più grande. Aspetta, forse riesco a rimodularla in modo da solleticare il tuo appetito: potresti dimostrare di essere un governante e un politico migliore di tutti quelli che hanno occupato quelle cariche fin'ora, in questo paese.»
Inevitabilmente, senza che tu possa fare nulla per fermarlo, un sorriso si allarga sul tuo volto.
Il Tessitore non ha tutti, i torti. Ma qualcuno sì.
Sebbene l'idea di entrare a far parte di un'organizzazione segreta volta al dominio oscuro del mondo sia allettante, non riesci a vederti in quel ruolo.
Tuo padre direbbe che non vuoi assumerti nessuna responsabilità. “Beh, papà, se fossi cresciuto come mi volevi tu a quest'ora avrei un ruolo di rilievo in una potente organizzazione criminale!”
Fingi di volere del tempo per pensarci, e passi la notte nel dormitorio dei ninja, in un giaciglio solo un po' più confortevole della cella dell'altra volta. I ninja chiacchierano pensando che tu non li capisca, ma non dicono niente di interessante. Se a qualcuno da fastidio l'idea che tu possa diventare un loro superiore, lo tiene per sé. Oppure, visto come sono fatti questi tizi, non gliene frega davvero niente.
Il giorno dopo prendi ancora un po' di tempo, sperando che quegli imbecilli di Altrove riescano a organizzarsi prima che il Tessitore si spazientisca. Il successivo dici al Tessitore che vorresti saperne qualcosa di più di quello che sarà il tuo ruolo, e la tiri avanti ancora così fino a sera. Il terzo giorno, finalmente, succede qualcosa.
Lo senti prima come un fastidio alla nuca, come se qualcuno ti stesse osservando. Poi, dopo qualche minuto, inizi a sentire le voci.
Ti spaventeresti, se non sapessi che tu sei troppo SUPER per impazzire così, per niente. Rimani in ascolto fino a che quell'insistente brusio non prende forma, e le parole iniziano ad avere un senso.
“Attaccheremo un'ora prima dell'alba. Trovati un riparo”.
E basta, ripetuto ossessivamente.
Dopo un po' provi a rispondere, cercando di produrre l'equivalente mentale di “parlare a voce alta”:
“Ho capito, accidenti a te, esci dalla mia testa!”
Finalmente il telepate ti lascia perdere. Avevano preso la tua impronta mentale in occasione di una missione nello Yucatán, tempo fa, procedura necessaria perché un telepate potesse contattarti a distanza, ma ti avevano assicurato di averla cancellata. Sarà meglio fare quattro chiacchiere con Roberts quando questa storia sarà finita.
Aspetti la sera poi, un un'ora prima del momento previsto per l'attacco, ti alzi come se dovessi andare alle latrine, cosa che effettivamente fai, ma poi invece di tornare a letto ti avvicini furtivamente alla chiesa, tenendoti al riparo. Non c'è nessuno in giro, e gli occhi delle sentinelle sugli spalti sono rivolti all'esterno (avrebbero potuto chiederti di metterne fuori gioco una per facilitare il loro compito, ma non te l'hanno chiesto, quindi cavoli loro), e non fanno caso a te.
Come avevi immaginato, la porta laterale della chiesa è aperta. Entri indisturbato, ti incammini lungo la navata e raggiungi la porta del corridoio che porta alle celle nelle quali eri rinchiuso. Entri e scendi le scale, superi la tua ex cella e arrivi a quella porta che avevi notato durante il tuo soggiorno forzato là sotto. È diversa dalle altre, in effetti, in particolare non ha nessuno spioncino, e dalle fessure arriva una corrente fredda.
È chiusa, ma la serratura non resiste molto ai tuoi tentativi di scasso. La porta si apre su un cunicolo buio, la luce della tua lampada non arriva fino al fondo. Come avevi immaginato: l'antico monastero prevedeva una via di fuga segreta in caso di assedio, in timore di un attacco da parte degli indiani, magari. Non c'è nessun dubbio che il Tessitore sappia di questo cunicolo.
Ti infili nel corridoio, ti chiudi la porta alle spalle, spegni la lampada e ti metti comodo, in attesa.
Il primo rumore è quello di una soddisfacente esplosione, seguito da grida sia in giapponese che in inglese. I ragazzi di Altrove devono aver usato qualche loro trucco per avvicinarsi non visti, e devono anche essersi portati dietro un reparto di cavalleria, a giudicare dal rumore di spari e di zoccoli.
La terra trema, squassata da altre due esplosioni. Ti chiedi se non hai fatto uno sbaglio a infilarti in un sotterraneo. Le tue orecchie vengono ferite da strani suoni stridenti, che sembrano grattare contro l'aria stessa che le trasporta come pelle di squalo sulle mani. Le formule magiche a volte hanno questo effetto, la maggior preoccupazione dei maghi più potenti è mantenere questo livello di frizione tra la magia e la struttura della realtà a livelli accettabili per evitare un collasso della realtà stessa. Curiosamente, ti sembra di sentire anche delle parole in giapponese, tra quelle formule. Un po' ti penti di esserti nascosto lì sotto: hai già sentito parlare del “Kuji-Kiri”, la pratica a metà tra magia e concentrazione estrema che alcuni maestri ninja sarebbero in grado di utilizzare, ma non l'hai mai vista in azione.
I rumori continuano, alle grida di guerra e di dolore si aggiungono quelle di terrore quando qualcuno invoca qualche creatura spaventosa o qualche nebbia paralizzante o roba del genere. Stai quasi per spazientirti e tornare di sopra a mettere fine a questa farsa, quando senti la porta del sotterraneo che si apre. Allora aspetti, sorridendo.
Un attimo dopo si apre anche la porta che dà sul corridoio in cui ti trovi. Il tuo pugno colpisce il viso dell'uomo che si è affacciato sulla soglia quasi nello stesso istante.
Il Tessitore vola all'indietro, sprizzando sangue dal naso e finendo lungo tirato per terra. Il vetro della sua lampada si rompe, ma la fiamma non si spegne. Tenta di estrarre una pistola, ma al tuo confronto è lento come una lumaca: gliela fai saltare via di mano con uno schiaffo noncurante e gli sali a cavalcioni, colpendolo ripetutamente al volto, incurante delle mani con cui cerca di coprirsi, poi gli togli il cappuccio e continui il lavoro. Ha un viso piuttosto anonimo. Chissà,perché, te lo aspettavi.
L'uomo sotto di te pigola. È un uomo di ingegno, non d'azione. Per uno abituato a influenzare equilibri e scelte politiche di interi paesi, stare lì a prendersi i pugni in faccia deve essere un bel trauma. L'idea ti fa sorridere.
«I i tuoi genitori!...» riesce a mormorare, tra le labbra gonfie e spaccate. Smetti di colpire. «Ho ancora degli uomini a New york... Lasciami andare o moriranno!»
Ti chini per guardarlo meglio negli occhi. Lui non distoglie lo sguardo.
Fissi intensamente quegli occhi chiari che stanno già iniziando a scomparire dietro le palpebre gonfie. Senti che il Tessitore trattiene il fiato. Tieni d'occhio il contrarsi delle pupille, il movimento del pomo d'adamo, il ritmo del respiro. Poi raddrizzi la schiena ed estrai lentamente la pistola, puntandogliela alla fronte.
Le tue azioni finora determinano il finale di questa storia. Il prossimo capitolo cambia a seconda del tuo valore di allineamento.
(if: $allineamento <= 6)[Diciamo che non sei proprio un bravo ragazzo... vai al [[finale!->Finale cattivo con Altrove]]]
(else:)[In fondo non sei una cattiva persona... vai al [[finale!->Finale buono con Altrove]]]
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Era ora che menassi qualcuno. Allineamento meno uno.
(set: $allineamento to $allineamento-1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Questi tizi non sembrano avere gerarchie, ma ti hanno dato l'impressione che provino rispetto particolare per il più anziano. E a lui che ti avvicini, quindi, per dirgli: «Sono bravi i tuoi ragazzi. Qual è il migliore?»
Ti squadra con la faccia scolpita nel granito. Se voleva essere uno sguardo minaccioso, gli mancano almeno una ventina di centimetri di altezza perché possa fare effetto.
«Sono tutti abili guerrieri.» Risponde poi, visto che tu non sembri intenzionato a lasciarlo in pace.
«Bravo, bravo, non mostrare preferenze, sei un vero capo.» Te lo lasci alle spalle e ti avvicini ai ninja che si allenano.
«Siete tutti molto in gamba! Vorrei allenarmi un po' anch'io... qualcuno di voi è disposto a farmi da sparring partner?»
Ci vuole qualche istante perché la richiesta arrivi a tutti, tradotta da quelli che capiscono l'inglese. I ninja ridacchiano e si danno manate sulle spalle, come un gruppo di ragazzini intenti a preparare un bello scherzo. Guardano il più anziano alle tue spalle, che annuisce, poi uno di loro si fa avanti. Si batte le mani contro il petto nudo, fissandoti con un ghigno spavaldo, mentre gli altri si fanno tutti intorno, formando un cerchio. Ti togli la giacca, sotto la quale hai nel frattempo indossato la tua casacca gialla con il simbolo sul petto, e inizi a fare alcuni rapidi esercizi di riscaldamento.
«Sapete, gli indiani mi chiamano "diavolo giallo". Sorridi. «Sono curioso di sapere come mi chiamerete voi, che siete già gialli di vostro.»
La battuta non deve essere piaciuta granché, visto che i sorrisi sui volti dei ninja si sono tramutati in smorfie. Tranne per quello che saltella sul posto davanti a te, che continua a sorridere. non deve essere uno di quelli che capisce la tua lingua.
Smetti con gli esercizi e ti metti in guardia. «Quando sei pronto...»
Non si fa pregare oltre. Scatta verso di te tenendosi basso, cercando di sorprenderti con una spazzata mirata al tuo piede destro. Illuso. Alzi il piede e ti lasci cadere in avanti, mettendo tutto il tuo peso nel pugno che gli cali sullo zigomo. Rotola su un fianco, geme, cerca di alzarsi, inciampa, cade, si rialza di nuovo, barcolla e si appoggia a un suo compagno, ma non riesce a rimanere dritto sulle gambe.
«Tutto qui?» commenti.
Il più anziano abbaia un ordine che tu non riesci a capire, e si fa avanti un altro ninja, con un fisico nervoso e l'aria decisa.
«Ah, allora ce l'hai un preferito.» dici al più anziano, poi ti rivolgi al tuo nuovo avversario facendogli un cenno con la mano per invitarlo a farsi sotto.
Questo è più prudente del precedente. Si avvicina lentamente, ti gira intorno, prova qualche finta, cerca di studiarti. Fai lo stesso con lui. Per un po' vi scambiate colpetti che non lasceranno segni a lungo termine su braccia e fianchi, fino a che non decidi di iniziare a fare sul serio. Ti chini in avanti, finta col sinistro, poi porti avanti il piede destro puntando al suo ginocchio. Lui gira la gamba in modo da prendere il colpo con il minimo danno e lascia partire un sinistro verso il tuo volto. Ha i riflessi pronti, l'amico. Tiri indietro la testa schivando per un pelo, e lui approfitta del tuo sbilanciamento per sferrare un potente pugno col destro. Tu però lo anticipi allungando il tuo destro con le dita unite e protese, un colpo di scarsa potenza ma che gli penetra dolorosamente nel fianco, facendolo indietreggiare.
Vi fronteggiate tirando il fiato, poi le cose si fanno confuse.
Ti attacca con una serie di mosse rapidissime, fatte di piccoli movimenti secchi, controllando anche il respiro. Nessun movimento sprecato, nessuna esagerazione, estrema efficienza. Braccia vicine al corpo, peso ben distribuito sulle gambe, i colpi non vengono mai caricati ma partono rapidissimi, colpi il cui scopo è aprire una falla nella tua guardia, alla ricerca di una leva, un punto di presa, un modo per afferrarti e sbatterti a terra, o in alternativa a colpirti in un punto dove ti faccia abbastanza male da stenderti. E' tremendamente rapido, tanto che sei talmente impegnato a parare i suoi colpi da non avere il tempo di contrattaccare.
Ma hai già capito la sua tattica. Hai già combattuto contro qualcuno che usava questo tipo di approccio, agenti segreti di qualche governo, Uomini In Nero, gente così, che combatte per stendere l'avversario il più in fretta possibile e senza far rumore.
E hai vinto.
Pianti bene i piedi per terra, e fingi di non riuscire a sottrarti all'ennesimo tentativo di presa del ninja, lasciando che ti afferri un polso. Indietreggi leggermente, invitandolo a metterti l'altra mano sotto il gomito, in un presa che ti romperebbe il braccio... se tu non fossi SUPER forte.
Alzi il braccio, tirandoti dietro le mani del ninja, che così rimane scoperto. Ti aveva afferrato così saldamente che i suoi piedi si staccano da terra. Colpisci con tutta la tua forza con una ginocchiata nelle parti intime che gli fa strabuzzare gli occhi, seguita da un pugno allo stomaco con la mano libera che lo trova già senza fiato. Le sue mani si staccano, lo spingi all'indietro e ruoti appoggiando le mani a terra, in una mossa di capoeira. Un attimo dopo essere rimbalzato al suolo il tuo ginocchio si pianta, ancora, nel suo stomaco.
Ti rialzi sospirando per calmare il ritmo del tuo respiro, mentre il tuo avversario rimane giù e si piega su sé stesso, tossendo convulsamente.
Gli sguardi dei ninja sono freddi e taglienti come ghiaccio, compreso quello del più anziano.
«È stato divertente!» esclami, raccogliendo la tua giacca per poi allontanarti dal cerchio. «Rifacciamolo, qualche volta!»
Prosegui verso [[il rifugio del Tessitore(2)]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
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](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Il Tessitore sembra apprezzare molto il bel regalo che gli porti. Ti accoglie con gentilezza (ha rimontato il pupazzo sulla sedia... oppure ci si è seduto davvero, stavolta, comunque continua a non muovere un muscolo) e ti fa i complimenti per l'operato, mentre uno dei ninja prende in consegna i libri. Sembra che il tuo timore di venire freddato non appena la tua missione fosse compiuta sia infondato. Puoi rilassare un po' i muscoli, che stavano già iniziando a dolere.
«Quindi, ora posso andare e amici come prima?»
«Certo.» risponde il Tessitore, mentendo spudoratamente. «Ma preferirei che rimanessi. Insieme, potremmo fare grandi cose.»
Incroci le braccia davanti al petto, aspettando il resto. Sai di essere ben diverso dagli sgherri di cui si circonda abitualmente, e lo sa anche lui.
«Fin'ora mi sono circondato di uomini fedeli, anche fino alla morte. Perfetti esecutori dei miei piani. Ma guardali: non sono uomini, sono armi. Armi affilate, perfette, ma niente di più. Man mano che la mia organizzazione diventa più grande e ramificata, inizio ad avere sempre più bisogno di teste pensanti. Alleati in grado prendere decisioni autonome, e che sappiano apprezzare i vantaggi che deriveranno loro quando il nuovo ordine sarà instaurato.»
«E vorresti offrire a me uno di questi incarichi?»
«Hai tutto ciò che serve. Intelligenza. Spietatezza. Ma sei comunque attento ai valori, quali la tua famiglia o i tuoi amici. Ti manca un po' di ambizione, forse, ma ti piacciono le sfide. Quella che ti propongo è una grande sfida, forse la più grande. Aspetta, forse riesco a rimodularla in modo da solleticare il tuo appetito: potresti dimostrare di essere un governante e un politico migliore di tutti quelli che hanno occupato quelle cariche fin'ora, in questo paese.»
Inevitabilmente, senza che tu possa fare nulla per fermarlo, un sorriso si allarga sul tuo volto.
Le tue azioni finora determinano il finale di questa storia. Il prossimo capitolo cambia a seconda del tuo valore di allineamento.
(if: $allineamento <= 6)[Diciamo che non sei proprio un bravo ragazzo... vai al [[finale!->Finale cattivo senza Altrove]]]
(else:)[In fondo non sei una cattiva persona... vai al [[finale!->Finale buono senza Altrove]]]
{(link:"Salva il gioco")[
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Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Sogni d'oro, bel bambino. Allineamento più uno.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Prosegui verso [[il rifugio del Tessitore]].
{(link:"Salva il gioco")[
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](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Sogni d'oro, bel bambino. Allineamento più uno.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Prosegui verso [[il rifugio del Tessitore(2)]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}La tua scarsa capacità di valutazione del pericolo ti costa un meno uno di allineamento.
(set: $allineamento to $allineamento-1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Forse dovresti valutare quanti nemici hai intorno, dove ti trovi, il tuo stato di forma non ancora ottimale, eccetera. Ma quando ti fanno arrabbiare non perdi tempo a fare di questi ragionamenti.
«Allora, la tua risposta?» insiste l'uomo incappucciato.
«Mi rapisci, mi narcotizzi, mi minacci... Tessitore, non so chi ti credi di essere, ma una cosa te la posso dire: non si pestano i piedi a SUPERMIKE!»
Non ti hanno legato, ed è stato molto stupido. Forse pensavano che le minacce bastassero a tenerti buono. Errore, errore.
Scatti come una molla all'indietro, mandando il tuo gomito a schiantarsi contro il muso del ninja che ti ha costretto a inginocchiarti. Cade giù come una pera dall'albero, senza un suono. Una piccola soddisfazione.
Lasci perdere gli altri ninja e ti lanci verso il Tessitore, coprendo la distanza che vi separa in un istante. Lui continua a rimanere immobile, mentre tu già sorridi, pregustando il collo di quel teatrante da quattro soldi sotto le tue dita, e gli ordini che lo costringerai a dare ai suoi ninja. Salti a braccia protese, travolgendolo e trascinandolo a terra, rotolando sui marmi della chiesa sconsacrata.
Ti serve qualche istante per capire che stai stringendo un mantello e un cappuccio vuoti.
Ti rialzi stupefatto. Dal mantello che stringi in mano cade la semplice impalcatura di legno, ora rotta, che dava forma umana alla stoffa.
Ti senti un completo imbecille, ma dura poco. Il pugno violentissimo che ti colpisce in mezzo alla schiena è sufficiente a distrarti. Prima che tu possa reagire due mani ti afferrano le spalle e un piede ti si infila tra le gambe. Vieni proiettato a terra e riesci a malapena a mettere le mani avanti per non sbattere la faccia sul marmo, poi i ninja ti sono addosso e iniziano a tempestarti di pugni e calci, senza usare i nunchaku, per fortuna... o per un ordine preciso, più probabilmente.
Non tutti i ninja, noti mentre fai del tuo meglio per proteggerti. Uno dei sei se ne sta in piedi a guardarti. “Eccolo lì, il dannato intrigante” pensi, cercando di capire se gli occhi che si intravedono dietro il cappuccio siano a mandorla.
Un secco ordine, e i ninja smettono di picchiarti. Ti sollevano di peso (non riusciresti ad alzarti in altro modo) e ti riportano dov'eri prima, facendoti sedere nella seconda fila di panche e prendendo posto intorno a te, mentre un altro raccoglie il mantello e il cappuccio del Tessitore e li appoggia sul trono.
Quando riprende a parlare, ti rendi conto che continui a non capire da dove provenga la voce, e che non sapresti dire quale dei ninja sia quello che è rimasto in disparte.
«Una divertente dimostrazione del suo carattere, signor Supermike, ma significa che non mi posso fidare di lei.»
«La cosa è reciproca.» Ti rendi conto che ti sei rivolto al mucchio di stracci abbandonato sulla sedia.
«Anche alla luce di questa rivelazione, servirmi di lei rimane il metodo più semplice per ottenere ciò di cui ho bisogno. Facciamo così: le lascio un'altra notte per riflettere con calma. La mia offerta di entrare a far parte della mia squadra non è decaduta, non dispero di riuscire a convincerla, e un uomo col suo talento mi farebbe comodo. Rimane valida anche l'offerta di lasciarla in vita e non importunare più la sua famiglia. Un ulteriore gesto di ribellione, però, corrisponderà alla morte di uno dei suoi genitori, lascerò scegliere a lei quale. Un secondo gesto di ribellione, e assisterà alla morte dell'altro suo genitore prima di morire a sua volta. Ci rifletta mentre si riprende dalle ferite, e buonanotte.»
Quattro ninja (improbabile che tra di loro ci sia il Tessitore) ti sollevano e ti riportano alla tua cella.
Ora scegli:
Supermike non si lascia domare da botte e minacce. [[Tenta la fuga durante la notte]].
Il bastardo ha messo in chiaro chi comanda. [[Accetti la missione]], in attesa di una buona occasione.
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Il mago ti guida lungo i corridoi sotterranei del museo, ignorando le porte laterali da cui ogni tanto escono tipi strani, con vestiti bizzarri, oltre a strani odori e rumori, fino a spalancare una porta con scritto il suo nome a lettere dorate.
Non aspetti di essere invitato. Quello in cui entri è a metà tra lo studio di un professore universitario e l'antro di uno stregone: le pareti sono interamente ricoperte di scaffali, pieni per metà di libri e per metà di ampolle, amuleti di ogni foggia e dimensione, piante in vaso, piante in salamoia, cose che sembrano organi di animali (speri) sempre in salamoia, bocce piene di liquidi iridescenti, e giureresti che su quello staffale laggiù in fondo ci sia un banco di nebbia.
I pavimenti sono ingombri di oggetti simili a quelli sugli scaffali, e la grande scrivania al centro della stanza è coperta per metà da libri e scartoffie, per l'altra metà da un complicato sistema di alambicchi nel quale qualcosa sta ribollendo lentamente. Affiancato a uno scaffale c'è una scrivania più piccola, sulla quale giace una forma coperta da un telo, che ricorda in modo inquietante una sagoma umana... ma troppo piccola.
"Quando toccherà a lui inscatolare tutto e fare il trasloco, sarà un inferno!" pensi.
Aldus Morrigan estrae una sedia da sotto un mucchio di carte e strani aggeggi metallici simili a sestanti, e la mette di fronte alla scrivania al centro della stanza, invitandoti a sederti. Inclina la sua fino a far scivolare per terra tutto quello che c'è sopra, poi fa altrettanto.
Estrai il tuo taccuino, prepari il kit per scrivere e inizi a fare le domande che ti sei preparato mentre camminavi lungo i corridoi di Altrove. Da quanto tempo lavora qui, com'era agli inizi, e in particolar modo gli chiedi di raccontarti alcuni eventi di cui è stato protagonista. Ti serve un mucchio di tempo e pazienza (i maghi sono come tutti gli altri vecchi: se li lasci parlare, ti racconteranno tutta la loro vita), ma infine riesci a deviare il discorso sul periodo storico che ti interessa, e che riguarda i tre libri che il Tessitore di ha chiesto di trovare. Il diario di Templeton Mudd, il trattato "Storia delle colonie" di Joshua Manning, e il saggio "Le città segrete" di Henry Letterman.
Il mago ormai parla a ruota libera, e ti bastano pochi accenni mirati per scoprire che i libri sono contenuti, insieme agli altri che riguardano lo stesso periodo storico, in una cassa destinata al trasloco. La 328, per l'esattezza. Quando provi a indagare sul contenuto dei libri o su cosa sia effettivamente successo a quei tempi, il mago tentenna, e capisci che è meglio non insistere.
Tiri avanti la pantomima ancora per un tempo che ti sembra infinito, poi cogli l'occasione di un attimo di pausa nel suo fiume di parole per congedarti.
«Ho già un mucchio di materiale, e la ringrazio molto. Ora però avrei bisogno di un po' di tempo per riordinare questi appunti. Le va bene se mi faccio di nuovo sentire tra un paio di giorni?»
Il mago acconsente, dispiaciuto che l'unico giovane disposto a dare retta ai suoi sproloqui stia per andarsene. «Non le ho nemmeno offerto nulla...»
«Oh, non importa, sarà per la prossima volta. Grazie ancora!»
Gli porgi la mano e stringi con fermezza. «Non si distrubi ad accompagnarmi, conosco la strada.»
Ora è il caso di prelevare quei libri. Purtroppo la cassa non è più nel locale dove le stavano ammucchiando. Deve essere già fuori, o addirittura già su uno dei carri.
Scegli:
[[Chiedi l'aiuto degli uomini del Tessitore]] per trafugare la cassa. Da solo potresti non farcela, il convoglio sarà sorvegliato da soldati armati.
I ninja potrebbero decidere di uccidere gli uomini della scorta, e preferiresti non essere coinvolto nell'omicidio di agenti governativi. Inoltre se i libri saranno in mano tua potrai usarli come moneta di scambio con il Tessitore. [[Agisci da solo]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Non avevi altra scelta... o sì? Allineamento più uno.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Vai a [[Philadelphia]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Niente ti convince a startene tranquillo, eh?
(set: $allineamento to $allineamento-1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Una volta chiuso nella tua cella riposi per qualche ora, aspettando che scenda la notte e che il dolore dei lividi diminuisca ad un livello accettabile. Se pensano di averti spezzato, si sbagliano di grosso. John Jackson, detto "il gentleman", ti ha ridotto molto peggio di così (beh, eri giovane), eppure ti sei rialzato.
Quando ti senti pronto ti alzi e ti avvicini alla porta. Dallo spioncino non si vede nessuno. Rimani in ascolto per un po' ma, a meno che questi diavolo di musi gialli non riescano a occultare il respiro e il battito del cuore, nessuno ti sta sorvegliando, almeno non da vicino. La tua fortuna sta tornando ad essere SUPER.
Ti togli lo stivale sinistro e tiri il filo che chiude la cucitura della fodera, che hai lasciato lasco appositamente. All'interno della fodera trovi i grimaldelli che ci hai nascosto dopo essere stato rinchiuso, per errore ovviamente, nel carcere di Sing Sing. Dopo quella volta ti sei ripromesso che non sarebbero più riusciti a tenerti in gabbia così facilmente.
Ti avvicini alla porta con i ferri, e ti inginocchi davanti alla serratura.
Ora, scopriamo se il tuo allineamento pende verso il "cattivo" quanto basta per riuscire aforzare [[la serratura]]!
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}(if: $allineamento <= 5)[Il tuo allineamento verso il male è abbastanza alto da permetterti di scassinare la serratura! Ora sei quasi [[libero!]]]
(else:)[Non sei abbastanza malvagio per essere considerato un vero delinquente! Provi e riprovi fino a farti sanguinare i polpastrelli, trattenendoti a stento dall'urlare la tua frustrazione, ma la serratura si fa beffe dei tuoi tentativi di forzarla! Sei costretto a rinunciare.
Al mattino, quando i tuoi carcerieri tornano a prenderti, li accogli sbottando:
«Va bene, dannati musi gialli, va bene. Non ho nessuna voglia di sentire un altro sermone da parte di quel teatrante del vostro capo. Ditemi cosa volete da me, ci sto.»
Vai a [[Philadelphia]].]
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Ci vuole un'eternità, un'eternità fatta di sudore che cola dalla fronte, dolore alle dita che devi far scrocchiare sempre più spesso, e bestemmie sussurrate sotto voce. Ci vuole un'eternità, ma alla fine quella maledetta bastarda cede con un click così forte che per un momento temi di aver svegliato anche le statue dei santi in chiesa.
Lasci passare qualche altro minuto con le orecchie tese, ma niente Si muove. Allora apri lentissimamente la porta.
Il corridoio non è più illuminato della tua cella. Anche qui, la fioca luce entra attraverso delle minuscole finestrelle nella parte più alta della parete di destra, attaccate al soffitto. Sono abbastanza grandi da lasciar passare la luce della luna e l'aria fresca della notte, ma di certo non abbastanza per te.
Ti guardi intorno nella luce azzurrina, cercando il tuo bagaglio. Ti piacerebbe recuperare almeno gli appunti che hai preso durante il viaggio in Europa. Del bagaglio non c'è traccia, ma non importa, la tua memoria è SUPER, potrai ricostruirli facilmente.
Ti incammini verso le scale, ma ti blocchi immediatamente. Qualcuno sta scendendo. È silenzioso come un gatto, ma un gatto non è abbastanza silenzioso per le tue orecchie.
Attenzione, ora inizia quello che potremmo considerare un mini-gioco, o meglio, due, a seconda del cammino che sceglierai. Hai due metodi per affrontare quanto segue: il metodo furtivo (allineamento +1) e il metodo bulldozer (allineamento -1). Non ci saranno ulteriori variazioni dell'allineamento durante i mini-giochi.
Attento: a questo gioco puoi perdere!
Ora scegli:
La porta della cella a fianco della tua è solo accostata. Infilati lì dentro per evitare il nuovo venuto e inizia la tua [[fuga furtiva]].
Corrigli incontro e attaccalo, e spiana ogni ostacolo che incontrerai. [[fatti strada a cazzotti]]!.
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Hai scelto di andarci piano. Allineamento più uno.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Ti infili nella porta della cella di fianco alla tua e la chiudi lentamente, senza far rumore. Non cigola, grazie alla tua SUPER fortuna.
I passi si avvicinano rapidamente. Devi aspettare che il ninja superi la porta dietro cui ti trovi e si fermi davanti alla tua cella.
Attenzione: clicca sugli occhi del ninja quando sono rivolti dall'altra parte!
{(live: 0.5s)[
(either: "...[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]...", "...[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]...", "...[[(¬_¬)->esci dal corridoio]]...", "...[[(¬_¬)->esci dal corridoio]]...", "...[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]...", "...[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]...")
]}
(set: $salute to 8)
(set: $saluteNinja to 4)
(set: $saluteNinja2 to 5)
(set: $saluteNinja3 to 6)
(set: $saluteNinja4 to 7)
(set: $kitMedico to true)
Corri verso il ninja che sta arrivando, ma è troppo lontano. Pur colto di sorpresa, ha il tempo di mettersi in guardia e schivare il primo pugno diretto al suo volto.
Ti sono stati assegnati 8 punti salute su 10 (ti ricordi che prima ne hai prese un bel po'?). Più tardi ti verrà data la possibilità di ripristinarne una parte.
Quando cliccherai sul link sottostante, inizierà il combattimento!
[[Combatti!->combattimento 1]]
Sei stato scoperto! L'allarme viene dato e vieni stato attaccato da forze preponderanti. Ti difendi strenuamente, ma la tua rabbia e la tua forza questa volta hanno un effetto deleterio: se ti fossi arreso, avresti avuto ancora una possibilità. Per riuscire a trattenerti, invece, i ninja del Tessitore sono costretti a ucciderti.
Amico, è Game Over!
Ora se tu fossi onesto dovresti [[ricominciare dall'inizio->Inizia]].
Ma cosa farebbe Supermike? Magari puoi semplicemente barare e rifare l'ultima scelta tornando indietro al passaggio precedente.Un attimo dopo che il ninja è passato ti lanci fuori dalla porta prendendolo alle spalle, e stringi il suo collo tra le tue braccia fino a che non sei sicuro che abbia perso i sensi. Poi stringi ancora per un po'.
Quando lo lasci andare si accascia a terra, e non ti fermi a controllare se respira ancora. Lo perquisisci in fretta, trovando su di lui solo un pugnale, che prendi, e una corta spada, troppo diversa da un fioretto o da una sciabola, che invece sapresti usare così bene. Ti accontenti del pugnale.
Percorri con cautela ma rapidamente il corridoio, sali le scale ed entri nel corridoio superiore.
Socchiudi la porta che dà verso l'interno della chiesa sconsacrata e quasi ti viene un colpo: un altro ninja sta venendo dalla tua parte.
Ti ritrai rapidamente, badando a non toccare ulteriormente la porta. Probabilmente quello sta venendo a cercare il primo, chiedendosi perché non è ancora tornato.
Ti appiattisci dietro la porta aspettando che entri. Non devi aspettare molto.
La porta si apre schiacciandoti contro il muro e il ninja entra nel corridoio, con l'aria tesa.
Attenzione: clicca sugli occhi del ninja quando sono rivolti dall'altra parte!
{(live: 0.5s)[
(either:
".........[[(ಠ_ಠ)->Game Over]].....................................",
"....................................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]..........",
"..................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]............................",
"......[[(¬_¬)->entra nella chiesa]].........................................",
"......[[(¬_¬)->entra nella chiesa]].........................................",
"[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]..............................................",)
]}
Tenti di ripetere con quest'altro ninja lo stesso giochetto di prima, ma la porta cigola quando la apri. Poco, ma basta.
Il ninja si gira di scatto, ma il cigolio l'hai sentito anche tu: il giapponese non riesce ad evitare il pugno che gli si abbatte sul naso e lo fa volare lungo il corridoio.
Gli sei sopra prima che possa anche solo tentare di rialzarsi, gli prendi la testa tra le mani e la sbatti ripetutamente per terra, trasalendo a ogni "toc" sordo del cranio sul pavimento. Ma dalle altre porte che danno sul corridoio non arriva nessuna reazione.
Ti rialzi lasciando lì il corpo esanime e corri alla porta, per sbirciare fuori con prudenza. Niente si muove. Nella chiesa non sembra esserci nessun altro, ma il portone principale è aperto. Accanto al portone c'è una lampada a olio accesa, posata probabilmente da uno dei due ninja che hai steso. Getta un alone di luce che riesce a dissipare solo le ombre più vicine. Il resto dell'edificio è immerso nelle tenebre, la luce della luna che filtra dalle vetrate invece di fugarle le accentua, rendendo i confini degli oggetti indistinti, quasi liquidi, confondendo la vista, formando nuove, bizzarre sagome che niente hanno a che vedere con quello che vedresti se fosse giorno.
Una chiesa sconsacrata di notte potrebbe fare paura a molti. Non a te, ovviamente. Ti tieni basso e avanzi rapidamente lungo il muro, ombra tra le ombre, allontanandoti dal portone principale e dirigendoti invece verso l'altare, sperando di trovare delle uscite laterali.
La chiesa è abbastanza grande da averne, e nessuno ha pensato di chiuderle. D'altronde la chiesa si trova presumibilmente al centro del monastero occupato dai ninja.
Apri la porta con la consueta prudenza. È pesante e fai fatica a tenerla aperta, ma almeno non cigola. Fuori, sul lato sinistro c'è un muro che si interrompe dopo una decina di metri. A destra si apre un ampio cortile. La chiesa sembra essere addossata a un caseggiato, forse originariamente era l'alloggio dell'abate. Purtroppo il complesso sembra trovarsi al centro di uno spiazzo circondato da mura.
Esci chiudendoti silenziosamente la porta alle spalle, e strisci con le spalle addossate alla parete fino ad arrivare all'angolo formato dal muro della chiesa con quello del caseggiato. Nascosto nella piccola pozza di oscurità formata dall'angolo, protetto dalla luce di una luna un po' troppo allegra, stasera, osservi con calma, attento a cogliere ogni particolare.
Dopo una decina di minuti sei sicuro di aver individuato tutte le sentinelle sulle mura. C'è un camminamento che gira tutto intorno, evidentemente i monaci di qui temevano assalti da parte degli indiani. Ci sono due ninja che camminano avanti e indietro sui due lati che riesci a vedere, e probabilmente altrettanti sulle altre mura alle tue spalle.
Sotto il camminamento sono accumulate alcune casse che potrebbero offrirti un riparo, e la luna quasi esattamente sopra la tua testa getta un'ombra che renderà ancora più difficile individuarti là sotto.
Ma tra te e il muro ci sono una quindicina di metri di spazio aperto, senza nessun riparo.
Cerca di individuare il momento giusto per lanciarti e attraversare di corsa il cortile.
Attenzione: clicca sugli occhi del ninja quando sono rivolti dall'altra parte!
{(live: 0.5s)[
(either:
"............................
........[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]........
............................
............................",
"........[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]........
............................
............................
............................",
"............................
............................
............................
........[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]........",
"............................
............................
........[[(¬_¬)->esci dalla chiesa]].........
............................",
"............................
............................
........[[(¬_¬)->esci dalla chiesa]].........
............................",
"............................
............................
........[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]........
............................",)
]}Trattieni il fiato e ti lanci attraverso il cortile con tutta la rapidità che puoi raggiungere dovendo correre piegato in due e tenendo il piede leggero per non fare rumore. Non rallenti fino all'ultimo istante, quasi tuffandoti contro il muro, poi attutisci il colpo con le braccia. Rimani per un istante col cuore in gola, temendo che le vibrazioni siano state sufficienti a mettere in allarme il ninja sul camminamento. Aspetti, ma non succede nulla.
Rilasci il fiato rendendoti conto che i polmoni avevano iniziato a farti male, e studi la tua nuova situazione. Il muro circonda tutta l'area del monastero, le uniche uscite sono un paio di porte e portoni, sicuramente chiusi. E non puoi di certo metterti ad armeggiare con il grimaldello, ci vorrebbe troppo tempo e non ci sono ripari che possano nasconderti vicino alle porte.
Però c'è una scala che porta sopra al camminamento. Se riuscirai a salire lì potrai scavalcare il muro.
Però dovrai farti un bel pezzo a piedi prima di arrivare alla scala. Potresti salire con un volteggio, ma il rischio che qualcuno ti veda è troppo grosso. Meglio raggiungere la scala.
Devi muoverti con prudenza, da una cassa all'altra, sfruttando le zone d'ombra.
Attenzione: clicca sugli occhi del ninja quando sono rivolti dall'altra parte!
{(live: 0.5s)[
(either:
"............................
...[[(ಠ_ಠ)->Game Over]].............
............................
............................",
".............[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]...
............................
............................
............................",
"............................
............................
............................
................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]",
"............................
............................
[[(¬_¬)->attraversa il cortile]].................
............................",
"............................
............................
[[(¬_¬)->attraversa il cortile]].................
............................",
"............................
............................
.....[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]...........
............................",)
]}È stata lunga e snervante, ma sei arrivato sotto la scala. Ora, prima di salire, devi essere sicuro che il ninja sopra di te non ti veda. Devi basarti sul rumore dei suoi passi sulle assi, aspettare che si stiano allontanando.
E tenere d'occhio anche gli altri tre ninja sugli spalti: tra la distanza e il buio, ti è quasi impossibile capire se stiano guardando verso di te o no. Sarà una questione quasi più di fortuna che di abilità. Ma a te la fortuna non manca, no?
Attenzione: clicca sugli occhi del ninja quando sono rivolti dall'altra parte!
{(live: 0.5s)[
(either:
"........[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]........................
............................................
............................................
............................................
............................................",
"............................................
............................................
............................................
......................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]..........
...........................................",
"...........................................
............................................
............................................
............................................
...[[(ಠ_ಠ)->Game Over]].............................",
"...........................[[(¬_¬)->scavalca il muro]]......
............................................
............................................
............................................
............................................",
"...........................[[(¬_¬)->scavalca il muro]]......
............................................
............................................
............................................
............................................",
"............................................
................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]................
............................................
............................................
............................................",
"..............................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]..
............................................
............................................
............................................
............................................",
"............................................
............................................
[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]................................
............................................
...........................................", )
]}I passi si avvicinano e si allontanano. La prima volta lasci che arrivino al fondo del loro percorso e tornino indietro, visto che ti è sembrato che uno degli altri ninja stesse guardando dalla tua parte. La seconda volta, la tua pazienza si è esaurita.
Non appena ti sembra che i passi si siano allontanati abbastanza ti lanci su per la scala, senza stare a guardare le altre sentinelle, e scavalchi il muro senza esitazione, lasciandoti cadere dall'altra parte.
Qui ti appiattisci contro la parete, parzialmente nascosto dall'ombra. il paesaggio davanti a te è deludente: terra secca e sabbiosa, pochi e radi cespugli e arbusti dietro cui nasconderti. C'è un ammasso roccioso a una cinquantina di metri di distanza, poi il terreno si fa più brullo e irregolare. Se riuscirai ad arrivare lì sarai a posto.
Ma arrivarci sarà un casino, visto anche che dalla tua posizione non puoi vedere se il ninja sul muro ti stia guardando o no. Puoi solo cercare di calcolare in che direzione sia rivolto in base al suono dei suoi passi.
Attenzione: clicca sugli occhi del ninja quando sono rivolti dall'altra parte!
{(live: 0.5s)[
(either:
"........[[(ಠ_ಠ)->Game Over]].................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
............................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]..............
.....................................................",
".....................................................
.......................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]...................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
...............................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]..........
....................................................",
"....................................................
..........................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]...............
.....................................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
...[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]......................................",
".....................................................
.....................................................
........[[(¬_¬)->esci dal convento]]..................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................",
".....................................................
.....................................................
........[[(¬_¬)->esci dal convento]]..................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................",
".....................................................
..[[(ಠ_ಠ)->Game Over]].......................................
.....................................................
................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]].........................
.....................................................
.....................................................
.....................................................",
".......................................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]..
.....................................................
.....................................................
.......[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]...................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................",
".....................................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
[[(ಠ_ಠ)->Game Over]].........................................
.....................................................
............................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]].............",
".....................................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]....
.....................................................
........................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]..................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................",
".....................................................
.....................................................
.................................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]........
.....................................................
......................[[(ಠ_ಠ)->Game Over]]...................
.....................................................
....................................................",)
]}Raggiungere le rocce è un incubo che ti sembra duri ore, anche se non devi averci messo più di un paio di minuti, correndo talmente piegato da toccare quasi terra col mento e approfittando di ogni minima zona d'ombra. Hai imparato un mucchio di cose nella tua vita, ma questo è uno di quei momenti in cui pensi che avresti dovuto frenquentare più pellerossa.
Alla fine ce la fai, e appoggi la schiena a una roccia, godendo della protezione che ti da. Riprendi fiato per qualche istante, ma non è il momento di riposare. Quando si accorgeranno che sei sparito inizieranno una caccia all'uomo, loro hanno i cavalli e tu sei sempre all'aperto armato solo di un coltello. Devi allontanarti il più possibile.
Ti incammini nella direzione che immagini ti porterà a New York, che non deve essere troppo lontana, pensando a come fare a farla pagare al Tessitore.
Vai a [[New York]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}
(if: (either: 0, 1, 2) is 0)[
Il ninja ti attacca!
(if: (either: 0, 1, 2) is 0)[
Sei stato colpito!
(set: $salute to $salute - (either: 1,2,3))
(if: $salute < 1)[
Sei stato [[sconfitto]]!
]
(else:)[
La tua salute è $salute.
[[continua a combattere!->combattimento 1]]
]
]
(else:)[
Hai evitato il colpo!
La tua salute è $salute.
[[continua a combattere!->combattimento 1]]
]
]
(else:)[
Attacchi il ninja!
(if: (either: 0, 1, 2, 3) is not 0)[
L'hai colpito!
(set:$saluteNinja to $saluteNinja - (either: 1,2,3))
(if: $saluteNinja < 1)[
Il ninja è a terra! [[scavalcalo e vai avanti->vuoi riposare?]]!
]
(else:)[
La salute del ninja è $saluteNinja.
[[continua a combattere!->combattimento 1]]
]
]
(else:)[Il ninja ha evitato il colpo!
La salute del ninja è $saluteNinja.
[[continua a combattere!->combattimento 1]]
]
]Ti hanno fatto nero, eh?
Per stavolta, invece del GAME OVER ti dò la possibilità di ricominciare dal [[primo combattimento->fatti strada a cazzotti 2]]. Ma cerca di dosare meglio le tue riserve, stavolta...
Altrimenti, se vuoi puoi tornare direttamente all'[[inizio della storia->Inizia]].Perquisisci in fretta il ninja a terra, trovando su di lui solo un pugnale, che prendi, e una corta spada, troppo diversa da un fioretto o da una sciabola, che invece sapresti usare così bene. Ti accontenti del pugnale, che infili nella cintura, dietro la schiena.
Sali le scale ed entri nel corridoio. Cerchi di fare silenzio, ma in realtà non ne hai voglia. Vorresti solo spaccare crani.
Attraversi in fretta il corridoio al pian terreno e allunghi una mano verso la porta che dà sulla chiesa, ma qualcuno ti precede. La porta si apre verso di e nel vano compare un nìnja. Non vi rimane per molto, però: lo afferri per un braccio e lo tiri verso di te, mandandolo a ruzzolare nel corridoio alle tue spalle. Si rialza agilmente e si mette in guardia, mentre tu richiudi la porta con un sorriso.
Quando cliccherai sul link sottostante, inizierà il combattimento!
[[Combatti!->combattimento 2]]
(if: (either: 0, 1, 2) is 0)[
Il ninja ti attacca!
(if: (either: 0, 1, 2) is 0)[
Sei stato colpito!
(set: $salute to $salute - (either: 1,2,3))
(if: $salute < 1)[
Sei stato [[sconfitto]]!
]
(else:)[
La tua salute è $salute.
[[continua a combattere!->combattimento 2]]
]
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(else:)[
Hai evitato il colpo!
La tua salute è $salute.
[[continua a combattere!->combattimento 2]]
]
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(else:)[
Attacchi il ninja!
(if: (either: 0, 1, 2, 3) is not 0)[
L'hai colpito!
(set:$saluteNinja2 to $saluteNinja2 - (either: 1,2,3))
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Il ninja è a terra! [[scavalcalo e vai avanti->vuoi riposare?2]]!
]
(else:)[
La salute del ninja è $saluteNinja2.
[[continua a combattere!->combattimento 2]]
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(else:)[Il ninja ha evitato il colpo!
La salute del ninja è $saluteNinja2.
[[continua a combattere!->combattimento 2]]
]
]Ti lasci alle spalle il corridoio ed entri nella chiesa. Non sembra esserci nessun altro, ma il portone principale è aperto. Accanto al portone c'è una lampada ad olio accesa, posata probabilmente da uno dei due ninja che hai steso. Getta un alone di luce che riesce a dissipare solo le ombre più vicine. Il resto dell'edificio è immerso nelle tenebre, la luce della luna che filtra dalle vetrate invece di fugarle le accentua, rendendo i confini degli oggetti indistinti, quasi liquidi, confondendo la vista, formando nuove, bizzarre sagome che niente hanno a che vedere con quello che ci sarebbe se fosse giorno.
Una chiesa sconsacrata di notte potrebbe fare paura a qualcuno. Non a te, ovviamente. Preferisci evitare il portone principale, quindi ti incammini verso l'altare, sperando di trovare delle uscite laterali.
La chiesa è abbastanza grande da averne, e nessuno ha pensato di chiuderle. D'altronde la chiesa si trova presumibilmente al centro del monastero occupato dai ninja.
Il ninja nascosto nell'ombra riesce quasi a coglierti di sorpresa. Quasi.
Un luccicchio quasi impercettibile ti avvisa un istante prima che scagli lo shuriken che ti avrebbe scavato un buco in fronte, se non ti fossi buttato in avanti in tempo.
Travolgi il ninja con tutto il tuo peso e rotolate a terra insieme, facendo cadere un incensiere, un cero e qualche altra cosa che non riesci a distinguere ma che ti batte dolorosamente su una spalla. Il ninja avvinghia le gambe intorno alla tua vita e si prepara a colpirti. Lo consideri un invito.
Quando cliccherai sul link sottostante, inizierà il combattimento!
[[Combatti!->combattimento 3]]
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Il ninja ti attacca!
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Sei stato colpito!
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Sei stato [[sconfitto]]!
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La tua salute è $salute.
[[continua a combattere!->combattimento 3]]
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(else:)[
Hai evitato il colpo!
La tua salute è $salute.
[[continua a combattere!->combattimento 3]]
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Attacchi il ninja!
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L'hai colpito!
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Il ninja è a terra! [[scavalcalo e vai avanti->vuoi riposare?3]]!
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(else:)[
La salute del ninja è $saluteNinja3.
[[continua a combattere!->combattimento 3]]
]
]
(else:)[Il ninja ha evitato il colpo!
La salute del ninja è $saluteNinja3.
[[continua a combattere!->combattimento 3]]
]
]Apri la porta. È pesante e fai fatica a tenerla aperta, ma almeno non cigola. Fuori, sul lato sinistro c'è un muro, che si interrompe dopo una decina di metri. A destra si apre un ampio cortile. La chiesa sembra essere addossata a un caseggiato, forse originariamente era l'alloggio dell'abate. Purtroppo il complesso sembra trovarsi al centro di uno spiazzo circondato da mura.
Esci chiudendoti la porta alle spalle, e ti avvicini all'angolo formato dal muro della chiesa con quello del caseggiato, per poi fermarti a osservare. C'è un camminamento che gira tutto intorno sulle mura, evidentemente i monaci di qui temevano assalti da parte degli indiani. Ci sono due ninja che camminano avanti e indietro sui due lati che riesci a vedere, e probabilmente altrettante sugli altri lati.
Tra te e il muro ci sono una quindicina di metri di spazio aperto, senza nessun riparo, sotto la luce della luna, ma sotto il camminamento sono accumulate alcune casse che ti nasconderanno alla vista delle sentinelle.
I ninja sono entrambi girati dall'altra parte. Ti butti in avanti, attraversando lo spazio aperto più in fretta possibile, ma devi aver fatto troppo rumore, perché il ninja più vicino si gira verso di te.
Non hai bisogno di pensare per decidere cosa fare. Salti verso la cassa più vicina, e su quella ti puntelli per un altro salto che ti porta ad afferrare il bordo del camminamento. Ti tiri su con un agile volteggio e ti ritrovi accovacciato sul camminamento, dove tiri indietro la testa appena in tempo per evitare il calcio del ninja. Spazzi con la gamba facendolo cadere, e ti lanci su di lui, che però riesce a rotolare di lato. Vi rialzate all'unisono e vi fronteggiate, in guardia.
Quando cliccherai sul link sottostante, inizierà il combattimento!
[[Combatti!->combattimento 4]]Hai scelto di far vedere chi è che comanda. Allineamento-1.
(set: $allineamento to $allineamento-1)
(set: $fuggitoCombattendo to true)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
[[Inizia a combattere!->fatti strada a cazzotti 2]] Ti siedi appoggiando la schiena a una parete, ti rilassi imponendo un ritmo precisi al tuo respiro, e ti concentri.
Entri in trance dopo giusto qualche secondo. Non ti accorgi del tempo che passa mentre sei in questo stato, ma quando ti riprendi sai per esperienza che sono passati tre o quattro minuti al massimo.
Ti senti rinvigorito e pronto ad affrontare un esercito di ninja! Peccato che non durerà, quindi sarà meglio che ti sbrighi.
(set: $salute to $salute + 5)
(if: $salute > 10)[(set: $salute to 10)]
(set: $kitMedico to false)
La tua salute è $salute.
[[Affronta il tuo prossimo avversario!->secondo ninja]]
(if: (either: 0, 1, 2) is 0)[
Il ninja ti attacca!
(if: (either: 0, 1, 2) is 0)[
Sei stato colpito!
(set: $salute to $salute - (either: 1,2,3))
(if: $salute < 1)[
Sei stato [[sconfitto]]!
]
(else:)[
La tua salute è $salute.
[[continua a combattere!->combattimento 4]]
]
]
(else:)[
Hai evitato il colpo!
La tua salute è $salute.
[[continua a combattere!->combattimento 4]]
]
]
(else:)[
Attacchi il ninja!
(if: (either: 0, 1, 2, 3) is not 0)[
L'hai colpito!
(set:$saluteNinja4 to $saluteNinja4 - (either: 1,2,3))
(if: $saluteNinja4 < 1)[
Il ninja è a terra! [[scavalcalo ed esci dal monastero->esci dal monastero]]!
]
(else:)[
La salute del ninja è $saluteNinja4.
[[continua a combattere!->combattimento 4]]
]
]
(else:)[Il ninja ha evitato il colpo!
La salute del ninja è $saluteNinja4.
[[continua a combattere!->combattimento 4]]
]
]Non appena sei riuscito a buttare a terra l'ultimo ninja salti giù dal muro senza pensarci un istante, e nell'attimo stesso in cui tocchi terra scatti in una direzione a caso, inseguito dal primo grido d'allarme.
La fortuna è ancora una volta dalla tua: la tua direzione scelta a caso ti porta verso un ammasso roccioso a una cinquantina di metri di distanza. Corri con tutta la velocità che ti consentono le tue gambe, e non è poca. Dietro di te senti grida e imprecazioni, ma questi ninja si affidano troppo alle loro armi da assassini. Ci vuole troppo tempo perché qualcuno trovi un fucile, e quel qualcuno non è abbastanza bravo da impensierirti. Le pallottole impattano lontane da te, non hai nemmeno bisogno di correre a zig-zag.
Corri, memore dell'allenamento che hai seguito per concorrere nella gara di Carnwath, in Scozia. Corsa che hai vinto con notevole vantaggio, ovviamente. Corri ritmando il passo e il respiro, con un'andatura costante. Ma con i cavalli ti raggiungeranno comunque, a lungo andare.
Una volta raggiunte le rocce il terreno si fa brullo, con macchie di cespugli, qualche albero. Più avanti la luce della luna svela un bosco. Se è abbastanza esteso potrai far perdere le tue tracce là dentro, prima che ti inseguano con i cavalli.
Una volta raggiunto il bosco scarti di lato, e ti arrampichi su un albero. Questo è un trucco che hai imparato da Zagor. Riprendi fiato con calma, cercando di placare il respiro e i battiti del cuore, mentre ascolti il rumore di un portone che si apre, seguito da zoccoli in corsa.
Un gruppo di otto ninja si avvicina rapidamente sotto la luce della luna.
Sono silenziosi. Sembra che abbiano usato tutte le parole a loro disposizione nella giornata per imprecare sulla tua fuga.
Li lasci passare sotto di te, tenendo l'occhio sull'ultimo della fila. Quando la distanza tra voi è minima, ti lasci cadere.
Atterri sulla groppa del cavallo, contro la schiena del ninja. Lui si muove rapidamente, si china in avanti e la sua mano corre alla cintura, ma sei svelto ad afferrare la sua testa tra le mani, torcere e strattonare.
Cade di sella senza un grido, ma quello davanti a voi deve aver sentito qualcosa, perché si volta e sbarra gli occhi.
Estrai il pugnale che hai preso al primo ninja che hai battuto e, con un movimento fluido, che hai imparato da quel lanciatore di coltelli che hai sfidato (e battuto) a Boston, lo lanci.
Il coltello si pianta nella gola del ninja, che si accascia sulla sella. Il cavallo senza guida prosegue sulla strada percorsa dai suoi compagni, con il suo carico ora inerme. Gli altri non sembrano essersi accorti di nulla, ma non ci metteranno molto. Sproni il cavallo nella direzione opposta, uscendo dal fitto degli alberi. Farai prima a girare intorno alla foresta che a passarci dentro. Se il cavallo che hai rubato non è un brocco, riuscirai ad accumulare vantaggio sufficiente per raggiungere New York prima che i tuoi inseguitori raggiungano te.
Intravedi già le luci della città, in lontananza. A New York c'è sempre qualcuno che non ama dormire.
Sproni ancora il cavallo, chiedendogli tutto quello che ha, mentre pensi a come fare a farla pagare al Tessitore.
Vai a [[New York]].(if: $kitMedico is true) [Dall'ultimo tuo viaggio tra i monaci tibetani hai appreso una tecnica di meditazione che ti permette di ignorare il dolore e combattere al tuo massimo per un breve periodo. Ti basta concentrarti per qualche minuto per spingere il tuo corpo a consumare tutte insieme le tue risorse di energia residue e tornare come nuovo. Ma questo ha ripercussioni sul tuo fisico, quindi dopo averla usata per una volta ti serve una settimana per recuperare.
Questo significa che puoi ripristinare la tua salute di cinque punti, ma puoi farlo una volta soltanto!
Par farlo, [[fermati a meditare]].
Ora la tua salute è $salute. Ricordati che la tua salute massima è 10. Se hai ancora 7 punti vita e ne ripristini 5, non avrai 12 punti ma solo 10.
Altrimenti, [[prosegui per la tua strada->secondo ninja]].
]
(else:) [(go-to: "secondo ninja")](if: $kitMedico is true) [Ora la tua salute è $salute. Vuoi [[fermarti a meditare->fermati a meditare 2]]per ripristinare la tua salute?
Ricordati che la tua salute massima è 10. Se hai ancora 7 punti vita e ne ripristini 5, non avrai 12 punti ma solo 10.
Altrimenti, [[prosegui per la tua strada->terzo ninja]].
]
(else:) [(go-to: "terzo ninja")]Ti siedi appoggiando la schiena a una parete, ti rilassi imponendo un ritmo precisi al tuo respiro, e ti concentri.
Entri in trance dopo giusto qualche secondo. Non ti accorgi del tempo che passa mentre sei in questo stato, ma quando ti riprendi sai per esperienza che sono passati tre o quattro minuti al massimo.
Ti senti rinvigorito e pronto ad affrontare un esercito di ninja! Peccato che non durerà, quindi sarà meglio che ti sbrighi.
(set: $salute to $salute + 5)
(if: $salute > 10)[(set: $salute to 10)]
(set: $kitMedico to false)
La tua salute è $salute.
[[Affronta il tuo prossimo avversario!->terzo ninja]] (if: $kitMedico is true) [Ora la tua salute è $salute. Vuoi [[fermarti a meditare->fermati a meditare 3]]per ripristinare la tua salute?
Ricordati che la tua salute massima è 10. Se hai ancora 7 punti vita e ne ripristini 5, non avrai 12 punti ma solo 10.
Altrimenti, [[prosegui per la tua strada->quarto ninja]].
]
(else:) [(go-to: "quarto ninja")]Ti siedi appoggiando la schiena a una parete, ti rilassi imponendo un ritmo precisi al tuo respiro, e ti concentri.
Entri in trance dopo giusto qualche secondo. Non ti accorgi del tempo che passa mentre sei in questo stato, ma quando ti riprendi sai per esperienza che sono passati tre o quattro minuti al massimo.
Ti senti rinvigorito e pronto ad affrontare un esercito di ninja! Peccato che non durerà, quindi sarà meglio che ti sbrighi.
(set: $salute to $salute + 5)
(if: $salute > 10)[(set: $salute to 10)]
(set: $kitMedico to false)
La tua salute è $salute.
[[Affronta il tuo prossimo avversario!->quarto ninja]] È stata dura, ma sei finalmente riuscito a tornare a New York.. Sei stanco morto e hai bisogno di una doccia, ma non hai tempo per riposare. I ninja saranno probabilmente ancora sulle tue tracce, se non per cercare ancora di portarti dalla loro parte per eliminarti, visto che ora sai troppo. E sono sicuramente in grado di indovinare dove andrai.
(if: $penitentiIncontrati is true)[ [[Vai a cercare i Super Penitenti->game over abbandonato genitori]]. Devi accertarti che stiano bene, e che possano ancora aiutarti.]
(else:)[Un vecchio amico voleva incontrarti al [[Four Horses->game over abbandonato genitori]]. Se hai ragione su chi pensi che sia, il suo aiuto potrebbe essere prezioso.]
Oppure potresti andare saltare su un treno e andare a [[Philadelphia->game over abbandonato genitori]]. Ad Altrove sarebbero molto interessati a conoscere le trame di questo Tessitore.
Ma forse dovresti prima [[tornare a casa->metti in sicurezza i tuoi genitori]] per assicurarti che i tuoi genitori siano al sicuro.
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Fiducia nell'autorità. Allineamento più uno.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Corri alla stazione e prendi un biglietto per il primo treno per Philadelphia. Nelle ultime ore sei stato talmente in movimento che i pochi minuti di immobilità in attesa del treno ti sembrano una tortura. L'adrenalina ancora in circolo ti dà l'impressione di avere delle molle al posto delle ginocchia. Alterni brevi camminate rapide avanti e indietro a nervosi saltelli sul posto, guardandoti continuamente intorno. Il soprabito a scacchi che hai recuperato a casa dei tuoi, e che lascia intravedere la casacca gialla con la M sul petto, non basta a nascondere lo strato di sporcizia e sudore di cui sei coperto. Gli altri passeggeri in attesa si allontanano creando Il vuoto intorno a te, e ti guardano con curiosità, timore oppure sospetto.
Il treno arriva appena in tempo, prima che qualcuno decida di avvisare il capostazione del tuo strano comportamento.
Sali di corsa e quasi ti tuffi sulla prima panca libera. Scruti ansiosamente dal finestrino la gente rimasta a terra, ma non vedi occhi a mandorla. Quando il treno parte ti concedi un attimo di rilassamento, la stanchezza accumulata nelle ultime ore ti crolla addosso di colpo, con l'impeto di una cascata. Senti tutti i muscoli rilassarsi contemporaneamente, e gli occhi che si chiudono per il sonno. Ti sforzi di tenerli aperti ancora per un momento, per scrutare il passeggero seduto di fronte a te. I suoi vestiti sono di un taglio abbastanza raffinato, ma sono logori, consumati, e non sembrano appaiati al grosso cappello con la tesa spiovente. Ha l'area di un tipo a cui farebbe piacere hai qualche soldo.
«Ehi, amico.» lo chiami, porgendogli un dollaro. «Questo è per te se mi fai un favore: svegliami Nell'attimo stesso in cui dovessi vedere entrare un giapponese.»
«Un...»
«Un cinese. non importa come è vestito.»
L'uomo afferra il dollaro con le mani unte. «Puoi stare tranquillo, amico!»
"Come no..." pensi, e lo ringrazi con un cenno prima di inclinare la testa contro la spalliera e chiudere gli occhi.
Ti risvegli a [[Philadelpia->Philadelphia scappato]].
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Ben fatto, figliol prodigo. Allineamento +1.
(set: $allineamento to $allineamento+1)
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Ti precipiti verso la casa dei tuoi, rallentando solo quando giungi nei pressi. Controlli le vie laterali e i tetti, con prudenza ma cercando di fare in fretta, e non trovi nessuno in agguato. Ma arriveranno presto.
Entri in casa gridando. E' mattina presto, ma sai che sono tipi mattinieri.
«Cosa succede?» grida tua madre di rimando, accorrendo all'ingresso. Tuo padre la segue con l'aria corrucciata, senza dire una parola.
«Dovete scappare! adesso!» esclami, mentre corri nella tua stanza a recuperare la tua pistola di riserva.
«Ma...» inizia tua madre, ma tuo padre interviene, gridandoti dietro: «Hai fatto qualche stupidaggine, vero?»
Un sorriso cattivo ti anima il volto. «La stupidaggine non l'ho fatta io...» mormori, senza farti sentire.
Ci vuole più tempo di quello che avresti sperato, ma riesci a mettere abbastanza urgenza nelle tue parole da convincere i tuoi ad andarsene per un paio di giorni in un albergo a caso, non uno dei loro, senza nemmeno fare i bagagli. Te la faranno pagare cara, di sicuro.
Li scorti fuori con i sensi all'erta, fermi la prima carrozza che passa e ce li spingi sopra, intimando al vetturino di filare. Non perdi tempo a salutarli, anche se lo sguardo preoccupato (per te) di tua madre ti ha fatto un po' stringere il cuore. Tuo patre non ti ha neanche guardato.
Controlli ancora per un po' la zona, per assicurarti che nessuno li stia seguendo, poi sparisci anche tu.
(if: $penitentiIncontrati is true)[ [[Vai a cercare i Super Penitenti->Four Horses, superpenitenti già incontrati]]. Devi accertarti che stiano bene, e che possano ancora aiutarti.]
(else-if: $aiutoRifiutato is true) [ [[Vai a cercare i Super Penitenti->Four Horses, superpenitenti incontrati aiuto rifutato]]. L'aiuto che avevi rifiutato ora ti farà comodo.]
(else:)[Quando sei arrivato in città, ti hanno detto che un vecchio amico voleva incontrarti al [[Four Horses->Four Horses, superpenitenti non incontrati]]. Se hai ragione su chi pensi che sia, il suo aiuto potrebbe essere prezioso.]
Oppure potresti andare saltare su un treno e andare a [[Philadelphia->chiedi aiuto ad Altrove]]. Ad Altrove sarebbero molto interessati a conoscere le trame di questo Tessitore.
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Eh, no! Non ti rendi conto di quello che rischiano i tuoi genitori? Il Tessitore li ha minacciati direttamente più di una volta! Forse pensavi di avere tempo di pensare a loro dopo esserti assicurato degli alleati?
(if: $fuggitoCombattendo is true)[Non ti ricordi che i ninja, se non hanno abbandonato l'inseguimento, hanno solo qualche minuto di ritardo dietro di te?]
(else:)[Ma quanto potrebbero averci messo ad accorgersi della tua fuga? Nessuno andrà a cercare il ninja che hai steso? Se non sono già col fiato sul tuo collo, ci arriveranno presto.]
Qualunque sia il tuo allineamento, questa scelta di lasciare i tuoi genitori al loro destino ti identifica come irrecuperabilmente malvagio!
Sei uscito dal personaggio, e per te è GAME OVER!
Ora se tu fossi onesto dovresti [[ricominciare dall'inizio->Inizia]].
Ma cosa farebbe Supermike? Magari puoi semplicemente barare e rifare l'ultima scelta tornando indietro al passaggio precedente.(if: $cancModifAllin is not true)[Scarsa fiducia nell'autorità. Allineamento meno uno.
(set: $allineamento to $allineamento-1)]
(if: $allineamento >= 10)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
(if: $allineamento <= 0)[(go-to: "Game over uscita dal personaggio")]
Il frate salta in piedi non appena ti vede entrare nella bettola.
«Supermike! Temevo di non vederti più!» esclama, poi nota il tuo aspetto sconvolto. «Vedo che non è stata facile. Mi dispiace, ma non siamo stati in grado di seguire i tizi che ti hanno portato via. Si spostavano come ombre.»
«Oh, non sono ombre, sono solo psicotici esaltati. Sono preparati, sono cattivi, ma con un po' di piombo in corpo crepano come chiunque altro. Lo prova il fatto che sono riuscito a sfuggirgli.»
Racconti a fratello John quello che ti è successo.
«E ora dimmi: i ragazzi sono ancora qui?»
«Ti stanno cercando in giro per la città. Io sono tornato qui per aspettarti in caso... Beh, ho avuto ragione.»
«E sono ancora duri, determinati e arrabbiati?»
«Sono mai stati diversi?»
Sorridete entrambi, pensando a quello che aspetta quel buffone mascherato.
[[Fai vedere al Tessitore chi comanda]]
{(link:"Salva il gioco")[
(if:(save-game:"Slot A"))[
Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}(if: $cancModifAllin is not true)[Scarsa fiducia nell'autorità. Allineamento meno uno.
(set: $allineamento to $allineamento-1)]
Il four horses ha la stessa puzza che ha sempre quel tipo di bettole, e lo stesso tipo di clientela. Anche tu puzzi parecchio, in effetti. Gli avventori presenti ti squadrano per qualche istante poi distolgono lo sguardo, forse intimoriti dalla tua stazza, o dalla tua espressione. O magari hanno una sacra soggezione dell'abito indossato dall'uomo seduto a un tavolo d'angolo, da solo, con davanti un boccale di birra mezzo pieno.
Ti avvicini salutando il frate con un cenno del capo.
«Fratello John! Lo immaginavo»
«Fratello Supermike! Ho fatto bene ad avere pazienza...»
«Non sono più un fratello da tempo.»
Il frate accoglie quelle parole con un sorriso triste, e ti invita a sederti.
John Rivetti, ex rapinatore di banche, che si è fatto cinque anni di galera per colpa di Zagor... Nonché l'uomo insieme a cui hai fondato l'ordine dei Super Penitenti.
«Sono felice che tu mi abbia aspettato, ho un favore da chiederti... Ma prima dimmi, come vanno le cose nell'Ordine?» Chiedi.
«Alti e bassi...» Risponde l'uomo, esitante. «L'Ordine non è più la stessa cosa, da quando te ne sei andato. Molti hanno rinunciato all'abito e sono tornati a fare la vita di prima.»
"Come me..." Pensi, ma eviti di dirlo. Ti limiti ad alzare un braccio per ordinare una birra. La tua gola brucia e il tuo corpo ti chiede liquidi a gran voce.
«Però siamo ancora abbastanza da poter fare del bene. Sai, ci sono state alcune comunità di contadini che ci hanno addirittura scritto per chiedere il nostro aiuto, contro rancheros prepotenti o quel genere di cose.»
«Dai, sono contento. E glieli avete risolti i problemi?»
«Certo, a suon di schiaffi, come sempre!»
Ridete entrambi.
«Perché sei venuto fino qui, john?» Chiedi infine, dopo un lungo sorso di birra.
«Beh, per due motivi. Il primo è chiederti se hai valutato l'idea di rientrare nell'ordine...»
«No, lo sai. Quella fase della mia vita è conclusa.»
«Immaginavo... Il secondo è avvertirti.»
«Avvertirmi?»
«Siamo stati attaccati, Supermike.»
«Ho una mezza idea di sapere cosa stai per dirmi.»
«Davvero?»
«Vai avanti. Racconta.»
John beve un lungo sorso dal suo bicchiere, prima di iniziare il racconto.
«Sono arrivati di notte, silenziosi come fantasmi. Hanno dovuto attraversare la radura che circonda il convento, ma le sentinelle non hanno visto nulla nonostante ci fosse la luna piena. Hanno stordito Bud, ma Anthony ha fatto una fine peggiore.»
«È...»
«No, non è morto, ma gli hanno aperto un brutto buco nel fianco. L'abbiamo poi ricucito, ma è rimasto a lottare con la febbre per tre giorni.»
«...meno male.» Dici, stringendo i denti.
«Ma lasciami continuare. Prima che ce ne accorgessimo erano dappertutto. Vestiti di nero, con cappucci che gli lasciavano scoperti solo gli occhi, occhi a mandorla, da cinesi.»
«Non cinesi... Giapponesi. Ninja.»
«Questo non lo so. Tra loro parlavano a sussurri, ma se non era cinese era qualcosa di altrettanto incomprensibile.»
Annuisci, contraendo ritmicamente le dita. L'idea che quel balordo del Tessitore abbia invaso il "tuo" monastero ti riempie di rabbia... Anche se non è più tuo, in effetti.
«Ci siamo svegliati con i loro pugnali puntati alla gola... Quando non erano delle vere e proprie spade. Ci hanno fatti alzare e radunati al centro del piazzale, sotto la minaccia delle armi. Poi uno di loro ci ha detto cosa volevano, in un buon inglese:
"Chi di voi è Mike Gordon?"»
«...già. Certo.»
«Dopo un po' si sono convinti che non c'eri, ma allora hanno cominciato a chiedere dove potevano trovarti. A parte che non lo sapevamo, nessuno di noi avrebbe mai detto niente del luogo dove abitano i tuoi genitori, lo sai.»
«Lo so. E loro che hanno fatto?»
«Hanno minacciato di torturarci uno per volta, e per dimostrare che facevano sul serio hanno deciso di iniziare dal più grosso di tutti.»
«Big Bear?...»
Il super penitente sorride.
«Già. Non è stata una grande idea. Non appena due di quelli gli si sono avvicinati, Big Bear ne ha colpito uno facendogli volare via quella specie di bastone con catena che impugnava con una manata, poi l'ha preso per il collo e ha usato la sua testa come una clava contro quella del secondo. E poi hanno cominciato a volare le sberle.»
«Bene!»
«Ci hai addestrati bene, Supermike, ma devo ammettere che se non fossero stati meno della metà di noi ci avrebbero fatti a pezzi.»
«Lo credo. Quella è gente che viene addestrata a uccidere fin dall'infanzia.»
«Fottuti psicopatici. Dovevamo letteralmente massacrarli di botte uno per uno per farli stare giù. Per fortuna, quando si sono accorti che non eravamo dei poveri fraticelli indifesi hanno preferito caricarsi a spalle i feriti e darsela a gambe.»
«Non li avete seguiti, vero?»
«Scherzi? Gente così va affrontata solo quando si è sicuri di essere in vantaggio. E poi sono spariti nel buio come fantasmi, non saremmo riusciti a seguirli comunque.»
«Avete fatto bene.»
«Hai idea di cosa potessero volere da te?»
«So perfettamente cosa vogliono da me.»
«Cosa vuoi dire? Li hai già incontrati?»
Fai a John un riassunto di quello che è successo. Ti fissa a bocca aperta.
«E adesso cosa hai intenzione di fare?» chiede, poi. «In qualsiasi caso, puoi contare su di me e su tutti i ragazzi dell'ordine.»
Sorridi. «Quindi, gli altri sono in città?»
«Non tutti, non potevamo lasciare il convento indifeso. Ma i migliori sono qui, e aspettano solo un tuo cenno.»
«E sono ancora duri, determinati e arrabbiati?»
«Sono mai stati diversi?»
Sorridete entrambi, pensando a quello che aspetta quel buffone mascherato.
Esci dal Four Horses insieme a John. Noti che saluta un uomo dall'altra parte della strada, che si stacca dal muro a cui è appoggiato e ti si avvicina. Ha dismesso i panni da frate, forse per dare meno nell'occhio, ma la cicatrice che gli deturpa il volto è inconfondibile. Ha messo gli abiti che aveva quando l'hai conosciuto, prima di fondare l'ordine, e l'hai sfidato a duello, vista la fama di invincibile pistolero che lo accompagnava. Hai vinto, disarmandolo, ma c'è mancato davvero poco. È stato più facile, quando l'hai rincontrato tempo dopo, convincerlo a diventare un Super Penitente.
«Jonah! Diavolo, Sono contento di vederti.»
«E io devo confessarti, per quanto non sia in linea con i precetti dell'ordine, che non vedo l'ora ritornare a far cantare queste mie amiche.» risponde l'uomo, sfiorando con mano leggera i calci delle pistole nelle fondine allacciate basse alle cosce, quasi accarezzandole.
«In qualità di fondatore dell'ordine, ti perdono!» ridi, battendogli una mano sulla spalla.
«E gli altri?»
Il pistolero sfregiato fa un cenno alle sue spalle, ruota la mano in aria col dito alzato poi lo punta verso terra. Riconosci il messicano che gli risponde alzando la mano, più avanti lungo la strada, vestito con gli stracci da peone che aveva quando l'hai sfidato nell'uso del coltello. Si allontana di corsa, rapido di gambe come di mano.
Dopo dieci minuti la tua squadra è riunita. C'è Big Bear, grosso come un armadio, reso ancora più imponente dal gilet di pelo bianco; c'è il biondo, che ha ripreso a nascondere sotto il poncho il braccio con cui spara; c'è il muto con quella sua strana pistola; c'è quello di cui non riesci mai a pronunciare correttamente il nome (ricorda : la D è muta), che per fortuna ha smesso di portarsi appresso quell'ingombrante bara; c'è l'indiano con il nome da scemo e la fascia per i capelli; c'è il vecchio ex sceriffo con un occhio solo; c'è il navajo che voleva vendicare lo sterminio della sua tribù; c'è il pelato con la sua aria di efficenza da professionista; c'è quello con gli occhi azzurri che ha un bello sguardo anche di nome; c'è quello che definiscono "brutto", ma solo quando non sente; c'è il pistolero che nasconde i suoi trucchi e i suoi gadget sotto i vestiti completamente neri; c'è il bel ragazzo con il sorriso sornione; c'è quello che non si separa mai dalla sua infallibile carabina; c'è il vecchio appassionato di dinamite; c'è quello che amava accompagnare le sue uccisioni col suono dell'armonica che sta suonando anche ora; e altri ancora.
Tutta gente che hai sfidato e battuto, quando non ti facevi scrupoli a mettere alla prova l'abilità altrui; e che hai convinto a seguirti, quando hai fondato il tuo ordine.
I tuoi ragazzi. I Super Penitenti.
Quei ninja sono fregati.
[[Fai vedere al Tessitore chi comanda]]
{(link:"Salva il gioco")[
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Game saved!
](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}Il museo di storia naturale di Philadelphia è sorvegliato. O magari sei solo tu che sei paranoico.
Con il soprabito ben chiuso sopra al costume, e il largo cappello che per un altro dollaro hai comprato al tuo compagno di viaggio a nascondere i tuoi capelli biondi, ti aggiri fingendo indifferenza nei dintorni del museo. Ti sembra che ci siano un po' troppi cinesi che spingono carretti, portano ceste, o semplicemente vanno avanti e indietro con un atteggiamento simile al tuo.
Nessuno da segno di riconoscerti. D'altronde è probabile che i ninja che ti hanno visto da vicino non siano ancora giunti a Philadelphia. È altrettanto probabile che ce ne siano di stanza qui e che abbiano ricevuto una tua descrizione via telegrafo.
Hai avuto l'impressione che la banda del Tessitore fosse in fase di ricostruzione. È possibile, ma non certo, che la quantità di uomini a sua disposizione sia limitata. Ti sembra improbabile che tutti i cinesi che vedi qui in giro siano in realtà giapponesi ai suoi ordini. Qualcuno sì, però, ed è anche probabile che sul suo libro paga ci sia qualcuno che non ha gli occhi a mandorla.
Anche se dovessero riconoscerti, è pomeriggio e sia la strada che il museo sono pieni di gente. Non oseranno avvicinarti. [[Entra nel museo dall'ingresso principale]].
Hai notato una fila di carri che si allontana, partendo dal retro del museo. Sembra che ci sia un trasloco in corso. Potresti sfruttarla per [[passare da dietro->entra nel museo dal retro]].
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]
]}Calchi in testa il cappello, fino a che non si abbassa tanto da coprirti gli occhi, e ti incammini con lo sguardo a terra. Cammini spedito, senza guardarti intorno nel tentativo di non attrarre l'attenzione.
Sei quasi arrivato all'ingresso del museo. Metti il piede sul primo scalino quando ti accorgi di del movimento alle tue spalle, ma è troppo tardi. La fredda lama del coltello penetra nel tuo costato prima che tu possa finire di girarti. Scivoli a terra sulla scala, cercando con lo sguardo il tuo assassino per rendergli almeno la pariglia con un colpo di pistola, ma riesci giusto a intercettare per un istante il suo sguardo prima che sparisca tra la folla che già si sta assiepando intorno a te. Muori con una maledizione sulle labbra.
Ahi ahi ahi, è GAME OVER!
Ora se tu fossi onesto dovresti [[ricominciare dall'inizio->Inizia]].
Ma cosa farebbe Supermike? Magari puoi semplicemente barare e rifare l'ultima scelta tornando indietro al passaggio precedente.(set: $cancModifAllin to true)
Studi la fila di carri. Dietro al museo c'è uno spiazzo, ma non è abbastanza grande da ospitare molti carri. Ecco, infatti, due carri vuoti che si muovono in direzione contraria a quelli pieni che si allontanano, per prendere il loro posto. Ti avvicini al secondo di quelli.
Riconosci l'uomo a cassetta, è un agente di altrove con cui hai già lavorato in passato. Ma non ti fai riconoscere a tua volta, per paura che possa salutarti chiamandoti per nome. Passi a fianco del carro con noncuranza, ti porti sul retro e, con altrettanta noncuranza, salti sopra.
Sei stato agile come un gatto, come al solito. L'uomo a cassetta non si è accorto di niente. Aspetti che il carro si immetta nel vicolo, e quando è quasi arrivato allo spiazzo dietro al museo salti giù.
Nel piazzale c'è un bel fermento di gente che carica e scarica. Alcuni degli oggetti sono troppo grandi per stare dentro le casse, e riconosci cose provenienti dal magazzino di Altrove.
Nessun cinese in giro. Ti togli il cappello e ti inoltri tra la gente al lavoro, salutando con un sorriso quelli che conosci. Tra gli altri vedi un uomo anziano, alto, canuto, con una lunga barba che gli scende a punta fino al petto, intento a discutere con un altro con una pila di fogli in mano, e ti dirigi da quella parte.
"Aldus Morrigan". Pensi. Avresti preferito trattare con Roberts o Jesse, quel vecchio mago intrigante ti inquieta e, chissà perché, ti dà l'impressione che ti trovi tremendamente antipatico. Comunque sia, ti avvicini a grandi passi e armandoti di un gran sorriso.
«Buongiorno, signor Morrigan!»
L'anziano ti squadra con occhi penetranti, il cui effetto è a malapena mitigato dagli occhiali che porta pinzati sul naso. «Signor Gordon...» replica, gelido.
«Mi chiami pure Supermike.» gli tendi una mano che lui stringe rapidamente, prolungando il contatto il meno possibile.
«Ho delle notizie che potrebbero interessarvi. Possiamo parlarne in un luogo più discreto?»
«Ma certo. Mi segua.»
Ti conduce oltre la porta, che si apre su una sala ora ingombra di casse.
«Siete in fase di trasloco?»
«Già.» risponde il mago. La sua voce manda una strana eco, come se rimbombasse contro pareti che tu non sei in grado di vedere, e che non corrispondono con quelle della sala in cui ti trovi. Chi può dire a quante dimensioni dell'esistenza possano accedere coloro le cui conoscenze toccano strati di realtà inaccessibili ai più? In quanti luoghi un mago esiste contemporaneamente? «Abbiamo una nuova sede, in una località segreta. Più grande, meglio protetta.»
«È una buona cosa.» ti sei presentato appena in tempo. Se se ne fossero già andati tu difficilmente saresti riuscito a ritrovarli, almeno non in tempi brevi. Ti chiedi se il sedicente Tessitore lo sapesse.
«Cosa posso fare per lei, signor... Supermike?»
Senza troppi preamboli, riassumi al mago quello che ti è successo.
«È senz'altro un problema, signor Supermike... E questo colorito personaggio non le ha detto perché vuole questi libri?»
«No, ma non credo che sia roba magica, o comunque strana, del tipo che trattate di solito qui dentro. Il diario di Templeton Mudd, il trattato "Storia delle colonie" di Joshua Manning, e il saggio "Le città segrete" di Henry Letterman. Immagino che contengano informazioni su fatti storici, che il Tessitore potrebbe usare per ricattare qualcuno.»
Aldus Morrigan tentenna per qualche istante. «Uh, lei è molto... Perspicace, signor Supermike. Non conosco il contenuto di quei libri, ma so in quale sezione sono custoditi, e credo che lei sia vicino alla verità. Cosa suggerisce, quindi?»
«A parte mettere al sicuro i libri? Ha veramente bisogno che glielo dica? Andiamo a prendere a calci in culo quel pazzoide! So dov'è il suo rifugio. Ha a disposizione una discreta quantità di ninja addestrati, ma sono sicuro che voi siete in grado di mettere insieme abbastanza uomini e, magari, artefatti potenti o persone con capacità simili alle sue, da farli a pezzi in un secondo.»
L'alto mago tentenna, con l'aria imbarazzata. E prima ancora che ti risponda ti rendi conto di aver commesso un errore.
Altrove non è una organizzazione di stampo militare. Possono mettere insieme piccoli gruppi di uomini anche eccezionali, come quelli di cui hai fatto parte anche tu, ma non possono muovere un esercito. Il mago sta già cominciando ad accampare scuse sul trasloco in corso, sugli uomini che non sono tutti disponibili, sul lasciare sguarnita la base, eccetera. Lo togli dall'imbarazzo.
«Se voi non potete aiutarmi, potete almeno garantire per me presso le autorità. Io sono già finito in galera una volta, difficilmente l'esercito mi darà retta.»
«Oh, beh, sì, forse qualcosa si può fare... devo sentire il direttore, che si metterà in contatto con in generale...»
Ti passi una mano sul viso, mentre aspetti che finisca, impiegando il tempo per chiederti in che pasticcio ti sei messo. Ci vorrà troppo tempo. Nel tempo che ci metteranno questi burocrati per firmare abbastanza carte da far spostare un contingente il Tessitore avrà già levato le tende, e nessuno potrà più ritrovarlo. E la tua famiglia continuerà a essere in pericolo. Fai promettere al mago che farà avviare l'iter, gli spieghi dove si trova il rifugio del Tessitore, ma dichiari che tu ti tiri fuori, sei stanco e vuoi riposare. Te ne vai senza salutare.
(if: $penitentiIncontrati is true)[ [[Vai a cercare i Super Penitenti->Four Horses, superpenitenti già incontrati]]. Devi accertarti che stiano bene, e che possano ancora aiutarti.]
(if: $aiutoRifiutato is true) [ [[Vai a cercare i Super Penitenti->Four Horses, superpenitenti incontrati aiuto rifutato]]. L'aiuto che avevi rifiutato ora ti farà comodo.]
(else:)[Quando sei arrivato in città, ti hanno detto che un vecchio amico voleva incontrarti al [[Four Horses->Four Horses, superpenitenti non incontrati]]. Se hai ragione su chi pensi che sia, il suo aiuto potrebbe essere prezioso.]
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]
]}Il frate salta in piedi non appena ti vede entrate nella bettola.
«Ho fatto bene ad aspettare qui, sperando che cambiassi idea!» Esclama, porgendoti la mano.
«E io ho fatto male a non accettare il tuo aiuto.» Rispondi, stringendogliela con decisione.
Fratello John lascia vagare il suo sguardo sui tuoi vestiti sporchi e sul tuo aspetto sconvolto. «Già, ho avuto questa impressione.»
Fai a John un riassunto di quello che ti è successo.
«Quindi, gli altri sono in città?»
«Non tutti, non potevamo lasciare il convento indifeso. Ma i migliori sono qui, e aspettano solo un tuo cenno.»
«E sono ancora duri, determinati e arrabbiati?»
«Sono mai stati diversi?»
Sorridete entrambi, pensando a quello che aspetta quel buffone mascherato.
Esci dal Four Horses insieme a John. Noti che saluta un uomo dall'altra parte della strada, che si stacca dal muro a cui è appoggiato e ti si avvicina. Ha dismesso i panni da frate, forse per dare meno nell'occhio, ma la cicatrice che gli deturpa il volto è inconfondibile. Ha messo gli abiti che aveva quando l'hai conosciuto, prima di fondare l'ordine, e l'hai sfidato a duello, vista la fama di invincibile pistolero che lo accompagnava. Hai vinto, disarmandolo, ma c'è mancato davvero poco. È stato più facile, quando l'hai rincontrato tempo dopo, convincerlo a diventare un Super Penitente.
«Jonah! Diavolo, Sono contento di vederti.»
«E io devo confessarti, per quanto non sia in linea con i precetti dell'ordine, che non vedo l'ora ritornare a far cantare queste mie amiche.» risponde l'uomo, sfiorando con mano leggera i calci delle pistole nelle fondine allacciate basse alle cosce, quasi accarezzandole.
«In qualità di fondatore dell'ordine, ti perdono!» ridi, battendogli una mano sulla spalla.
«E gli altri?»
Il pistolero sfregiato fa un cenno alle sue spalle, ruota la mano in aria col dito alzato poi lo punta verso terra. Riconosci il messicano che gli risponde alzando la mano, più avanti lungo la strada, vestito con gli stracci da peone che aveva quando l'hai sfidato nell'uso del coltello. Si allontana di corsa, rapido di gambe come di mano.
Dopo dieci minuti la tua squadra è riunita. C'è Big Bear, grosso come un armadio, reso ancora più imponente dal gilet di pelo bianco; c'è il biondo, che ha ripreso a nascondere sotto il poncho il braccio con cui spara; c'è il muto con quella sua strana pistola; c'è quello di cui non riesci mai a pronunciare correttamente il nome (ricorda : la D è muta), che per fortuna ha smesso di portarsi appresso quell'ingombrante bara; c'è l'indiano con il nome da scemo e la fascia per i capelli; c'è il vecchio ex sceriffo con un occhio solo; c'è il pelato con la sua inconfondibile grinta; c'è quello con gli occhi azzurri che ha un bello sguardo anche di nome; c'è quello che definiscono "brutto", ma solo quando non sente; c'è il pistolero che nasconde i suoi trucchi e i suoi gadget sotto i vestiti completamente neri; c'è il bel ragazzo con il sorriso sornione; c'è quello che non si separa mai dalla sua infallibile carabina; c'è il vecchio appassionato di dinamite; c'è quello che amava accompagnare le sue uccisioni col suono dell'armonica che sta suonando anche ora; e altri ancora.
Tutta gente che hai sfidato e battuto, quando non ti facevi scrupoli a mettere alla prova l'abilità altrui; e che hai convinto a seguirti, quando hai fondato il tuo ordine.
I tuoi ragazzi. I Super Penitenti.
Quei ninja sono fregati.
[[Fai vedere al Tessitore chi comanda]]
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]
]}L'ex monastero ferve d'attività, nonostante ormai sia notte. I ninja, ora tramutati in facchini, stanno caricando su un paio di carri tutte le loro cose. È gente che viaggia con poco bagaglio. Anche se difficilmente Supermike riuscirà a farsi ascoltare dalle autorità, c'è sempre il rischio che riesca a far arrivare il nome del Tessitore a qualcuno abbastanza in alto da conoscerlo e temerlo, e uno così potrebbe di sicuro far muovere una gran quantità di soldati. Questa sistemazione gli piace, ma il Tessitore è abbastanza prudente da sapere quando è ora di levare le tende.
Per quanto possano essere presi dalla foga dei preparativi, i ninja non sono così imprudenti da trascurare la sorveglianza. Gli spalti continuano ad essere sorvegliati come sempre, e in aggiunta due uomini stanno pattugliando i dintorni, per evitare sorprese.
I cadaveri di questi due giacciono abbandonati sulle colline, alle spalle dell'uomo in costume giallo che porta le mani a coppa davanti alla bocca e lancia il suo grido.
«EEYYOOOOWWW!!!»
I ninja si muovono con efficienza, abbandonando quello che stanno facendo e raggiungendo in fretta gli spalti, dopo aver recuperato le armi. Non uno di loro emette un fiato.
Ci pensi tu a ravvivare la nottata.
«EEYYOOOOWWW!!!»
La notte è priva di luna, e nel buio è difficile per i ninja scorgere la tua sagoma, nonostante il costume giallo. Non fai nulla per nasconderti, ma ti tieni lontano.
Le ombre incappucciate in paludamenti da frati, quasi dello stesso colore del terreno brullo, sono invece invisibili nella notte a occhi distratti dall'urlatore, mentre si avvicinano al forte dai lati, usando tutti i trucchi insegnati loro dagli indiani del gruppo. In materia di furtività, gli indiani d'America non hanno nulla da imparare dai ninja giapponesi.
«Tessitore! Sono venuto a prenderti! Vieni fuori!»
Uno dei ninja porta il fucile alla spalla, prende la mira, e preme il grilletto.
Il proiettile si pianta davanti ai tuoi piedi, a tre metri abbondanti di distanza.
«Beh, almeno la direzione era giusta.» mormori, sorridendo. Poi, a voce un po' più alta, ma non abbastanza da farti sentire dal monastero: «Ancora un attimo, ragazzi. Facciamoli arrabbiare ancora un po'.»
Torni a gridare: «Tutto qui? Questo è il tuo miglior tiratore? Mia nonna spara meglio! I tuoi tirapiedi sono buoni solo a farti gli ossequi, Tessitore, ma valgono meno di una cicca!»
Questa volta ti risponde una salva di spari. Ridi, facendoti beffe delle pallottole che si piantano nel terreno lontano da te. «Io sono Supermike! Io sono invulnerabile!»
Poi, a voce più bassa: «Ragazzi, quando volete.»
Un attimo dopo, i Super Penitenti mimetizzati nel terreno, distanziati sui tuoi fianchi, aprono il fuoco verso il punto dove hanno visto i lampi degli spari dei ninja. Seguono adeguate grida di dolore.
«Vedi? È per questo che io preferisco affidarmi ai migliori tiratori del west!»
Altri quattro ninja fanno fuoco con l'unico risultato di farti un po' di vento e morire un attimo dopo.
«Se vuoi un omicidio ben fatto, cerca un ninja. Ma se vuoi una bella battaglia, nessuno è meglio di un Super Penitente!»
I ninja smettono di sparare. Pensavi che ci sarebbero arrivati prima. Ora tocca agli altri, che nel frattempo sono arrivati a ridosso delle mura laterali e hanno già acceso un paio di sigari.
Vedi chiaramente l'arco scintillante dei primi due candelotti di dinamite che si elevano nel cielo notturno, per poi ricadere all'interno delle mura. Se le esplosioni che ne conseguono ti sembrano rumorose da questa distanza, dentro al monastero devono aver fatto davvero un gran fracasso.
Afferri fulmineamente il saio da frate appallottolato ai tuoi piedi e il fucile, e corri di lato mentre ti infili il saio, rendendoti più difficilmente individuabile. Tu e gli altri Super Penitenti vi spostate e vi dividete in modo da tenere sotto tiro i muri laterali del monastero, e dare così copertura a quelli addetti al lancio di confetti esplosivi.
La pioggia di candelotti continua per un paio di minuti, riempiendo la notte di boati come nemmeno il più furioso dei temporali ha mai osato. I ninja che si affacciano vengono inesorabilmente falciati dal vostro fuoco di copertura, poi finalmente si fanno furbi e si ritirano più all'interno. Rimanendo nei pressi della chiesa e degli edifici adiacenti sono fuori tiro dei candelotti lanciati dai Super Penitenti addossati al muro, che devono per forza percorrere un arco alto e quindi breve, e possono impedire che gli attaccanti si arrampichino sui muri, tenendone sotto tiro le sommità.
Non appena ti accorgi che i ninja hanno smesso di saltare fuori dalla copertura del muro a farsi bucare, dai l'ordine di muoversi. Non visti, i due gruppi di tiratori corrono verso i due portoni di ingresso principali. Nel frattempo, gli addetti alla dinamite accumulano gli ultimi candelotti alla base del muro e si allontanano, tappandosi le orecchie.
Mentre il boato delle esplosioni che aprono due varchi nei muri ancora rimbomba, fate saltare con i fucili le serrature dei portoni, ignorati dai ninja che stanno concentrando i colpi verso il fumo delle esplosioni nelle mura laterali.
"Questi tizi sono abituati ad attaccare nell'ombra," pensi, "difendersi da un attacco aperto non è il loro forte. Tutto come previsto."
Irrompete attraverso i portoni, allargandovi a cercare riparo prima di innaffiare di piombo i ninja che stanno guardando altrove.
Gli ci vuole del tempo per organizzare una difesa, che principalmente consiste nel rifugiarsi dentro la chiesa e fare fuoco attraverso le vetrate. Se i tuoi calcoli sono giusti, più di metà dei ninja sono caduti, e tu e i tuoi non avete neanche un graffio. "Quello che si dice un'operazione ben riuscita", pensi.
Stai per ordinare di buttare giù la chiesa con i tre o quattro candelotti di dinamite che devono essere rimasti, poi ti viene in mente una cosa che hai visto quando sei scappato da quell'area sotterranea.
"Il Tessitore è un furbo di tre cotte. Possibile che non abbia previsto una via di fuga?" Tanto più che questo si accorderebbe con le porte che c'erano là sotto, non tutte sembravano condurre a delle celle da frate. Questo monastero è abbastanza antico da essere stato costruito quando quelle terre erano ancora infestate da indiani, come dimostrano le mura, così niente di più facile che ci sia un cunicolo interrato.
«Quel bastardo se la starà filando da un passaggio sotterraneo!» gridi ai tuoi compagni.
«E i suoi uomini li molla qui?» ti risponde qualcuno.
«Sono dei fanatici dell'accidente, penseranno che è loro dovere immolarsi per lui o qualche stupidaggine del genere! Devo andare a prenderlo, copritemi!»
Stringete il cerchio intorno ai ninja avanzando e mantenendo un inferno di fuoco continuo verso le poche finestre, nelle quali ormai non c'è più traccia di vetri. Fai cenno a Big Bear e John di seguirti verso la stessa porta attraverso la quale sei scappato, mentre altri due si dirigono verso la sua gemella sull'altro lato. Una volta davanti alla porta provi delicatamente la maniglia: la serratura è ancora aperta.
Vi scambiate un altro cenno d'intesa, poi vi lanciate contro la porta, spalancandola di colpo e gettandovi per terra subito dopo, sparando in direzione dei ninja accovacciati sotto le finestre. L'altro gruppo fa lo stesso dalla porta opposta, un paio di secondi dopo.
I ninja superstiti schizzano come formiche impazzite, sfruttando la loro agilità per arrampicarsi sulle colonne o nascondersi dietro le panche, ma ormai anche gli altri Super Penitenti sono entrati dalla porta o sparano attraverso le finestre, da ogni direzione. Alcuni ninja cercano di avvicinarsi e attaccare con le armi bianche o con le cerbottane.
«Non fatevi coinvolgere in uno scontro ravvicinato!» gridi. «Teneteli a distanza!»
I Super Penitenti ti ascoltano, come sempre, tranne Big Bear, che preferisce atterrare con un pugno in testa dato a martello dall'alto il ninja che aveva cercato di ricamargli la grossa pancia con un coltello.
Lasci ai tuoi compagni il compito di finire i ninja superstiti (non provi nemmeno a chiedere loro di arrendersi) e ti precipiti verso la porta che dà sul sotterraneo. La spalanchi lanciandoti in avanti e rotolando per terra, temendo un agguato, ma quando ti rialzi col fucile spianato ti rendi conto che non c'è nessuno. Attraversi il corridoio, scendi le scale, ed eccoti di nuovo nelle celle da cui sei così faticosamente scappato.
Senza aspettare oltre, ti infili di corsa nella porta al fondo del corridoio, che è rimasta socchiusa. È buio come il ventre di una prostituta di New Orleans, a malapena rischiarato dalla luce tremolante di una lampada, più avanti, che rivela un cunicolo angusto rozzamente scavato e puntellato con travi di legno dall'aria poco rassicurante, oltre che antica.
Corri a testa bassa. Il Tessitore, ancora nascosto sotto il cappuccio da ninja, ti sente, si volta, estrae una pistola e spara convulsamente. Due colpi passano alti sopra la tua testa, conficcandosi nel soffitto del cunicolo, e non gli lasci il tempo di provarci di nuovo.
Gli lanci addosso il fucile, costringendolo ad alzare le braccia per ripararsi, poi lo travolgi con tutto il tuo peso. La pistola rotola via insieme alla lanterna. Il vetro si rompe, ma la fiamma non si spegne.
Schiacci Il bastardo sotto di te colpendolo ripetutamente al volto, incurante delle mani con cui cerca di coprirsi, poi gli togli il cappuccio e continui il lavoro. Ha un viso piuttosto anonimo. Chissà,perché, te lo aspettavi.
L'uomo sotto di te pigola. È un uomo di ingegno, non d'azione. Per uno abituato a influenzare equilibri e scelte politiche di interi paesi, stare lì a prendersi i pugni in faccia deve essere un bel trauma. L'idea ti fa sorridere.
«I i tuoi genitori!...» riesce a mormorare, tra le labbra gonfie e spaccate. Smetti di colpire. «Ho ancora degli uomini a New york... Lasciami andare o moriranno!»
Ti chini per guardarlo meglio negli occhi. Lui non distoglie lo sguardo.
Fissi intensamente quegli occhi chiari che stanno già iniziando a scomparire dietro le palpebre gonfie. Senti che il Tessitore trattiene il fiato. Tieni d'occhio il contrarsi delle pupille, il movimento del pomo d'adamo, il ritmo del respiro. Poi raddrizzi la schiena ed estrai lentamente la pistola, puntandogliela alla fronte.
Le tue azioni finora determinano il finale di questa storia. Il prossimo capitolo cambia a seconda del tuo valore di allineamento.
(if: $allineamento <= 6)[Diciamo che non sei proprio un bravo ragazzo... vai al [[finale!->Finale cattivo 1]]]
(else:)[In fondo non sei una cattiva persona... vai al [[finale!->Finale buono 1]]]
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](else: )[
Spiacente, non sono riuscito a salvare. Forse stai usando la navigazione anonima?
]
]}«Ancora uomini a new york, eh?» armi il cane, godendoti il suo sguardo terrorizzato. «Ti è andata male, amico. Hai davanti a te miglior giocatore di poker di tutti gli Stati Uniti. So riconoscere un bluff quando lo vedo.»
Il suo accenno di protesta viene coperto dal soddisfacente suono della detonazione che rimbomba nel corridoio buio.
Ti rialzi con un sospiro soddisfatto, e ti trascini indietro il cadavere del Tessitore fino alla chiesa. I Super Penitenti hanno già radunato i pochi ninja sopravvissuti, la maggior parte dei quali è stata resa docile dalle brutte ferite che gli avete inferto. Nessuno di loro accenna a una qualche reazione emotiva, alla vista del cadavere del loro capo.
Anche i Super Penitenti hanno le loro brave ferite, ma nessuno sembra grave. Ti accolgono con grida di esultanza o sorrisi complici, a seconda della loro indole.
«Abbiamo fatto fuori un altro bullo, ragazzi!» proclami. «E stavolta abbiamo anche salvato gli Stati Uniti da un complotto! Un'altra giornata fruttuosa per i Super Penitenti!»
Il grido di risposta scuote ciò che resta delle vetrate della chiesa.
Dovrete trovare qualcuno a cui consegnare questi ninja. Sarà meglio passare attraverso Altrove, perché un'operazione come questa, con la tua faccia di mezzo, potrebbe non risultare gradita alle autorità. Ma ci penserai più tardi. Ora alzi le braccia al cielo e lanci il tuo grido, godendoti la vittoria.
«EEYYOOOOWWW!!!»
=><=
''FINE''
<==
La tua avventura è finita... oppure no?
Cosa sarebbe potuto succedere se avessi fatto scelte diverse?
L'unico modo per scoprirlo è provare...
[[Ricomincia dall'inizio->Inizia]] «Ancora uomini a new york, eh?» armi il cane, godendoti il suo sguardo terrorizzato, ma esiti. Sei il miglior giocatore di poker degli Stati Uniti. Sai riconoscere un bluff quando lo vedi. E questo tizio non sta bluffando.
«Mi metti in una posizione difficile, amico.»
«Lasciami andare, e saranno salvi.»
«Certo. Come se potessi fidarmi della tua parola. Ti sembra che in fronte abbia scritto giocondo?»
«Se...»
«Zitto. Sto pensando.» sottolinei la frase premendo a fondo la canna della pistola contro la gola del Tessitore, e quello tace.
Rimugini sulla faccenda per qualche istante, poi ti alzi e costringi l'uomo a fare lo stesso, per poi spingerlo bruscamente indietro, verso la chiesa.
I Super Penitenti hanno già radunato i pochi ninja sopravvissuti, la maggior parte dei quali è stata resa docile dalle brutte ferite che gli avete inferto. Nessuno di loro accenna a una qualche reazione emotiva, alla vista del loro capo.
Anche i Super Penitenti hanno le loro brave ferite, ma nessuno sembra grave. Ti accolgono con grida di esultanza o sorrisi complici, a seconda della loro indole.
«Ok, bello. Ora siediti qui.» comandi, schiacciandolo su una delle panche, poi ti rivolgi al meno acciaccato dei suoi scagnozzi.
«Tu ora prendi e vai dai tuoi colleghi che sono rimasti in città. Dici loro che il regno del Tessitore è finito per mano dei Super Penitenti. Gli dici che non c'è più bisogno di sorvegliare la casa dei miei genitori, perché tanto il Tessitore sta per venire scortato nelle patrie galere. Una volta fatto questo, torni a riferire, da solo, e poi per me siete liberi di andare a farvi impiccare altrove.» Ricevi qualche sguardo perplesso dai Super Penitenti, ma tu hai già avuto a che fare con dei ninja, e sai come funziona la mentalità di questa gente. Hanno bisogno di qualcuno che dica loro cosa fare. Non si vendicheranno di loro iniziativa. Per loro, voi siete solo un lavoro andato male. «Ci fai uno scherzo qualsiasi, tipo tornare qui in forze, e vi ammazziamo tutti dopo aver passato a filo di coltello il tuo ex capo e tutti i tuoi compatrioti ancora vivi.»Torni a rivolgerti al Tessitore. «Quanto a te, l'offerta di essere lasciato libero non vale. Ma, se convinci il tuo scagnozzo a fare quanto gli ho chiesto, eviterò di lasciarti nelle mani dei miei amici indiani.» I ragazzi chiamati in causa estraggono immediatamente i coltelli e prendono a rigirarseli tra le mani con sorrisi a mezz'asta degni dei migliori teatri londinesi. «Niente scherzi. E voglio la tua parola che ti dimenticherai della mia faccia e della mia famiglia. Ti converrà. Come ti ho fatto il culo una volta, posso farlo di nuovo.»
Il Tessitore ti guarda negli occhi per qualche istante, forse cercando un segno di cedimento, un appiglio che gli consenta di uscirne, forse anche solo la speranza di poter fartela pagare, un giorno. Trova solo granito.
Fa un cenno di assenso in direzione del ninja, che si alza in piedi dopo essere stato slegato dai Super Penitenti, e corre fuori senza una parola, verso la stalla.
«Abbiamo fatto fuori un altro bullo, ragazzi!» proclami allora ai tuoi amici. «E stavolta abbiamo anche salvato gli Stati Uniti da un complotto! Un'altra giornata fruttuosa per i Super Penitenti!»
Il grido di risposta scuote ciò che resta delle vetrate della chiesa.
Dovrete trovare qualcuno a cui consegnare il Tessitore. Sarà meglio passare attraverso Altrove, perché un'operazione come questa, con la tua faccia di mezzo, potrebbe non risultare gradita alle autorità. Ma ci penserai più tardi. Ora alzi le braccia al cielo e lanci il tuo grido, godendoti la vittoria.
«EEYYOOOOWWW!!!»
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''FINE''
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La tua avventura è finita... oppure no?
Cosa sarebbe potuto succedere se avessi fatto scelte diverse?
L'unico modo per scoprirlo è provare...
[[Ricomincia dall'inizio->Inizia]] «Ancora uomini a new york, eh?» armi il cane, godendoti il suo sguardo terrorizzato. «Ti è andata male, amico. Hai davanti a te miglior giocatore di poker di tutti gli Stati Uniti. So riconoscere un bluff quando lo vedo.»
Il suo accenno di protesta viene coperto dal soddisfacente suono della detonazione che rimbomba nel corridoio buio.
Ti rialzi con un sospiro soddisfatto, e ti trascini indietro il cadavere del Tessitore fino alla chiesa.
La battaglia è finita come doveva finire. Il monastero è in parte distrutto, compresa una delle pareti della chiesa. Gli ultimi ninja devono essersi rifugiati proprio lì, ma non gli è servito a molto. Riesci a contare una mezza dozzina di cadaveri incappucciati sparsi in giro per la chiesa, e altrettanti sono i ninja inginocchiati con le mani legate dietro la schiena, sotto tiro da parte di un pugno di soldati. Ci sono anche corpi in uniforme o con gli abiti civili usati dagli agenti di Altrove. I ninja devono essersi difesi bene, ma ad Altrove devono aver deciso di prendere la minaccia sul serio, visto il coinvolgimento dell'esercito e il fatto che sia venuto anche il direttore, Roberts, che sta avanzando verso di te con una leggera esitazione nel passo.
«Signor Supermike!» esclama, tendendoti la mano. «Grazie al suo intervento abbiamo potuto sgominare...»
Lo zittisci con un gesto. «Uno: Perché diavolo non vi siete decisi prima, se consideravate la questione così importante da smobilitare un contingente dell'esercito e maghi o artefatti in grado di buttare giù i muri? Secondo: perché diavolo avete ancora la mia impronta mentale?»
«Ehm...»
«Mentre ci pensi, puoi iniziare a prenderti cura di questo.»
Lanci ai suoi piedi il cadavere del Tessitore.
«Ehi!» fa Roberts, saltellando via per sottrarsi agli schizzi di sangue. «E questo cosa vorrebbe dire?!»
«Quello è il boss di tutta questa baracca, il Tessitore in persona! Cioè, ciò che ne resta.»
Roberts osserva schifato il cadavere ai suoi piedi, poi alza lo sguardo verso di te, con la stessa espressione.
«Non ringraziarmi, vecchio mio! È sempre un piacere salvare la democrazia! EEYYOOOOWWW!!!»
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''FINE''
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La tua avventura è finita... oppure no?
Cosa sarebbe potuto succedere se avessi fatto scelte diverse?
L'unico modo per scoprirlo è provare...
[[Ricomincia dall'inizio->Inizia]] «Ancora uomini a new york, eh?» armi il cane, godendoti il suo sguardo terrorizzato, ma esiti. Sei il miglior giocatore di poker degli Stati Uniti. Sai riconoscere un bluff quando lo vedi. E questo tizio non sta bluffando.
«Mi metti in una posizione difficile, amico.»
«Lasciami andare, e saranno salvi.»
«Certo. Come se potessi fidarmi della tua parola. Ti sembra che in fronte abbia scritto giocondo?»
«Se...»
«Zitto. Sto pensando.» sottolinei la frase premendo a fondo la canna della pistola contro la gola del Tessitore, e quello tace.
Rimugini sulla faccenda per qualche istante, poi ti alzi e costringi l'uomo a fare lo stesso, per poi spingerlo bruscamente indietro, verso la chiesa, nonostante le sue proteste.
La battaglia è finita come doveva finire. Il monastero è in parte distrutto, compresa una delle pareti della chiesa. Gli ultimi ninja devono essersi rifugiati proprio lì, ma non gli è servito a molto. Riesci a contare una mezza dozzina di cadaveri incappucciati sparsi in giro per la chiesa, e altrettanti sono i ninja inginocchiati con le mani legate dietro la schiena, sotto tiro da parte di un pugno di soldati. Ci sono anche corpi in uniforme o con gli abiti civili usati dagli agenti di Altrove. I ninja devono essersi difesi bene, ma ad Altrove devono aver deciso di prendere la minaccia sul serio, visto il coinvolgimento dell'esercito e il fatto che sia venuto anche il direttore, Roberts, che sta avanzando verso di te con una leggera esitazione nel passo.
«Signor Supermike!» esclama, tendendoti la mano. «Grazie al suo intervento abbiamo potuto sgominare...»
Lo zittisci con un gesto. «Uno: Perché diavolo non vi siete decisi prima, se consideravate la questione così importante da smobilitare un contingente dell'esercito e maghi o artefatti in grado di buttare giù i muri? Secondo: perché diavolo avete ancora la mia impronta mentale?»
«Ehm...»
«Mentre ci pensi, puoi iniziare a prenderti cura di questo.»
Lanci ai suoi piedi il Tessitore, che geme di dolore per il pestaggio a cui l'hai sottoposto.
«Ma che...» fa Roberts, saltando all'indietro per evitare che l'uomo gli crolli sulle scarpe.
«Quello è il boss di tutta questa baracca, il Tessitore in persona!»
Il Tessitore ti guarda con l'aria furiosa, di sfida.
«Ascoltami bene, Roberts.» dici, avvicinandoti al direttore di Altrove. «Questo tizio ha minacciato la mia famiglia. Mi ha promesso che l'avrebbe fatta uccidere se non l'avessi lasciato andare. Ma io mi voglio fidare di te: non consegnare questo balordo all'esercito. Tenetevelo ad Altrove.»
«Ma...»
«Non esistono prigioni in grado di impedirgli di ordinare ai suoi uomini di attaccare la mia famiglia. Ad Altrove, invece, potete tenerlo isolato dal resto del mondo. Lo mettete insieme a quegli altri tizi...»
Roberts ti zittisce con un'occhiataccia, accennando all'ufficiale dell'esercito che sta passando di lui. Abbassi la voce, avvicinandoti. «Quegli altri aspiranti padroni del mondo.»
«Quelli erano affari di Altrove.» risponde Roberts, a voce ancora più bassa. «Stregoni oscuri, negromanti, viaggiatori del tempo, gente così. Questo è solo un intrigante...»
«Roberts. Non l'ho lasciato libero perché sto cercando di fare la cosa giusta. Avrei potuto lasciarlo andare e mettere la mia famiglia al sicuro. Ora lo sto affidando a te. Vuoi avere i miei vecchi sulla coscienza?»
Ti sale alle labbra anche una minaccia, ma scegli di evitare. Hai già evitato di dire che sei certo che lasciar andare il Tessitore non avrebbe affatto garantito la sicurezza dei tuoi genitori.
Roberts rimane in silenzio per qualche istante, poi annuisce. «Va bene. Vedremo di trovargli un posto.»
Roberts chiama un paio di uomini che sollevano di peso il Tessitore prendendolo sotto le ascelle. Ti aspettavi minacce e insulti, ma lui si limita a guardarti con uno sguardo talmente carico d'odio da far tremare «E un'altra cosa...»
«Tranquillo.» ti risponde Roberts. «I tuoi genitori sono già sotto sorveglianza. Torchieremo il Tessitore, o gli prometteremo maggiori comodità se collabora, o gli faremo estorcere le informazioni da un telepate... comunque la sua organizzazione sarà totalmente smantellata nel giro di qualche giorno, te lo posso assicurare.»
Annuisci, poi ti rivolgi al Tessitore, gridandogli dietro prima che lo portino fuori dalla chiesa: «Ehi, grand'uomo! Ho ancora una cosa da dirti!»
Porti le mani a coppa intorno alla bocca e lanci il tuo grido di vittoria: «EEYYOOOOWWW!!!»
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La tua avventura è finita... oppure no?
Cosa sarebbe potuto succedere se avessi fatto scelte diverse?
L'unico modo per scoprirlo è provare...
[[Ricomincia dall'inizio->Inizia]]
È così, dunque. Sei un vero bastardo. Bravo.
Il Tessitore non ha tutti i torti. Anzi.
L'idea di entrare a far parte di un'organizzazione segreta volta al dominio oscuro del mondo ti sembra stranamente allettante.
Tuo padre diceva che non vuoi assumerti nessuna responsabilità. “Beh, papà, hai visto? Ho fatto come volevi tu: ora occupo un ruolo di rilievo in una potente organizzazione criminale!”
Ti getti anima e corpo nella tua nuova passione, chiedendoti se durerà un po' di più delle altre. Ti interessi a ogni mossa del Tessitore, fai domande, gli stai vicino in ogni momento, e quando non ti vuole vicino lo spii. E impari, come hai sempre imparato qualunque cosa: più in fretta di quanto chiunque crederebbe possibile, alla perfezione, e senza nessun dubbio.
E allo stesso tempo reciti, blandisci, conquisti la fiducia del Tessitore, che ti mette a parte di sempre più segreti, e altri riesci a sottrarglieli a sua insaputa. In capo a un paio di mesi sai tutto quello che c'è da sapere della sua organizzazione, della sua rete, dei suoi piani.
Il passaggio avviene in modo quasi naturale, del tutto indolore. Quando mostri la sua testa, staccata dal resto del corpo, ai capoclan dei ninja, essi si limitano ad annuire e ad accettarti come nuovo leader. Le altre cellule della rete non hanno bisogno di sapere che l'uomo sotto la maschera è cambiato.
Ti siedi su quell'imitazione di trono, ben deciso a procurarti al più presto qualcosa di più adatto, rigirandoti tra le mani la maschera del Tessitore. «Se fossi stato davvero così intelligente avresti dovuto prevederlo, quando hai messo di mezzo Supermike. Eeyyoow, perdente.»
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''FINE''
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La tua avventura è finita... oppure no?
Cosa sarebbe potuto succedere se avessi fatto scelte diverse?
L'unico modo per scoprirlo è provare...
[[Ricomincia dall'inizio->Inizia]] Sei un bravo ragazzo, in fondo. Molto in fondo.
Il Tessitore non ha tutti, i torti. Ma qualcuno sì.
Sebbene l'idea di entrare a far parte di un'organizzazione segreta volta al dominio oscuro del mondo sia allettante, non riesci a vederti in quel ruolo.
Tuo padre direbbe che non vuoi assumerti nessuna responsabilità. “Beh, papà, se fossi cresciuto come mi volevi tu a quest'ora avrei un ruolo di rilievo in una potente organizzazione criminale!”
Fingi di volere del tempo per pensarci, e passi la notte nel dormitorio dei ninja, in un giaciglio solo un po' più confortevole della cella dell'altra volta. I ninja chiacchierano pensando che tu non licapisca, ma non dicono niente di interessante. Se a qualcuno da fastidio l'idea che tu possa diventare un loro superiore, lo tiene per sé. Oppure, visto come sono fatti questi tizi, non gliene frega davvero niente.
Il giorno dopo prendi ancora un po' di tempo Il successivo gli dici che vorresti saperne qualcosa di più di quello che sarà il tuo ruolo, e il giorno dopo ancora ti dici seriamente interessato.
Non sai cosa stia facendo il Tessitore con i libri che gli hai portato. Vedi partire e arrivare ninja che portano dispacci tutti i giorni a qualsiasi ora, e senti accennare all'idea di installare una linea telegrafica. Puoi solo immaginare che stia ricattando qualcuno.
Ti dimostri un allievo obbediente e interessato. Il Tessitore ha iniziato a parlare con te direttamente, sebbene se ne vada per la maggior parte del tempo in giro vestito da ninja con tanto di cappuccio, senza più nascondersi dietro quel fantoccio da teatro. In capo a una settimana, hai conquistato la sua fiducia a sufficienza perché ti sia permesso di aggirarti nel monastero senza sorveglianza (in realtà per un paio di giorni ti hanno ancora sorvegliato, di nascosto, ma ovviamente te ne sei accorto).
A questo punto, ogni momento è buono per agire.
Non hai ancora il permesso di allontanarti dal monastero, non ora che hai iniziato a sapere troppe cose dei traffici del Tessitore. Potresti comunque riuscire a scappare, e senza nemmeno sforzarti troppo, ma rischieresti che il Tessitore e la sua banda spariscano prima che tu possa tornare indietro con i rinforzi.
Aspetti una sera, lasciando che l'ora si faccia tarda. I ninja sono a letto, quelli che non sono di guardia. Ti alzi dal tuo giaciglio e ti vesti, piegando poi il tuo costume e nascondendolo sotto la camicia. Ci aggiungi il coltello che hai rubato ieri. Non ti è ancora permesso portare armi, ma se ci tenessero davvero dovrebbero stare più attenti a non lasciarne in giro. Te ne vai, abbandonando il resto del tuo bagaglio. Non c'è niente di cui sentirai la mancanza.
Raggiungi l'edificio dove il Tessitore ha il suo studio e la camera da letto. Dalle finestre filtra ancora la luce tremolante di più di una lampada.
Di fronte all'ingresso ci sono due ninja. Ti sei chiesto più volte se questa ulteriore guardia, in un luogo abitato solamente di uomini fedeli al Tessitore, sia la norma o sia stata predisposta appositamente per te, ma in fondo ti va bene così.
Ti piazzi davanti a loro, proclamando con aria grave: «Devo parlare urgentemente con il Tessitore. Ho avuto un'idea che gli interesserà sicuramente.»
Senza dire nulla, uno dei ninja entra chiudendosi poi la porta alle spalle. Dopo qualche istante la riapre facendo un cenno affermativo, e si fa da parte per farti entrare. Il secondo ninja ti segue.
Il Tessitore è chino sulla sua scrivania ingombra di carte, senza il cappuccio da ninja. Da un paio di giorni ti fregia dell'onore di mostrarti la sua faccia.
Inizia a dire «Buonasera, Supermike, cosa-» ma non ascolti il resto.
Estrai il coltello e lo pianti nello stomaco del ninja al tuo fianco, spingendolo fino all'elsa. Nello stesso istante scagli la testa all'indietro cogliendo impreparato il ninja alle tue spalle, e senti il suo naso frantumarsi. Ti volti abbassandoti e spazzandogli le gambe, facendogli perdere l'equilibrio, spingi via le sue braccia che cercano di afferrarti mentre cade, lo fai voltare e gli afferri la testa, torcendola poi con un colpo secco.
L'altro ninja non è ancora caduto, sta guardando il coltello che gli spunta dallo stomaco senza però osare toccarlo. Prima che possa gridare per chiamare aiuto gli sferri un pugno al collo con tutte le tue forze, facendolo schizzare all'indietro. Gli strappi il coltello dalle carni mentre cade e ti rivolgi verso il Tessitore, che sta già frugando in un cassetto. Gli lanci il coltello con l'abilità che ti ha fatto vincere le sfide con diversi lanciatori professionisti, mandandolo a piantarsi nel suo bicipite destro e costringendolo a lasciar cadere la pistola. Ti lanci su di lui scavalcando la scrivania, lo travolgi sbattendolo a terra e schiacciandolo sotto il tuo peso, e gli premi una mano sulla bocca impedendogli di gridare.
«Pensa un po'.» gli dici. «Tutti questi piani, sotterfugi, tradimenti, complotti, accordi... E poi tutto finisce così, per l'unico sbaglio di aver voluto mettere di mezzo l'uomo sbagliato.»
Non gli dai modo di rispondere, prima di tagliargli la gola. Ti rialzi e lo lasci a morire senza degnarlo di altro sguardo, per spogliare rapidamente il cadavere con il vestito meno rovinato. Indossi l'abito nero sopra i tuoi, cappuccio compreso, poi metti al cadavere il tuo costume giallo.
Prendi tutte le lampade che trovi in giro e rovesci l'olio ovunque, facendo attenzione a impregnare ben bene la testa del giapponese che indossa i tuoi vestiti. Spargi in giro anche i libri e le carte del tessitore per far sì che il fuoco si sviluppi più in fretta possibile.
Ti metti con le spalle alla porta, facendo dondolare avanti e indietro l'ultima lampada ancora accesa, poi la lanci nel mezzo della stanza.
Le fiamme divampano con un rumore e una luce soddisfacenti. Aspetti fino a che non diventa pericoloso, poi spalanchi la porta ed esci fuori di corsa, per fare quello per cui ti sei esercitato continuamente in segreto negli ultimi due giorni: gridare “Al fuoco!” in giapponese con una pronuncia pressoché perfetta.
Il monastero si trasforma immediatamente in un formicaio impazzito. I ninja in mutande, tirati giù dal letto, formano due catene di secchi per cercare di spegnere l'incendio, che però ormai è troppo grande, quindi si limitano ad abbattere l'edificio vicino perché l'incendio non si propaghi. Le fiamme, comunque, fin dall'inizio erano troppo forti perché qualcuno osasse entrare a cercare eventuali superstiti.
Approfittando della confusione, rubi un cavallo e te la svigni, inosservato. Non sai se lo stratagemma dei vestiti scambiati sarà sufficiente a depistare i giapponesi, è più probabile che si limiterà a rallentarli. Ma tu hai già avuto a che fare con dei ninja, e sai come funziona la mentalità di questa gente. Hanno bisogno di qualcuno che dica loro cosa fare. È difficile che decidano di vendicarsi di loro iniziativa. Per loro, tu sei solo un lavoro andato male.
Mentre galoppi lasciandoti alle spalle il monastero in fiamme, ti viene voglia di lanciare un grido di esultanza. Ma sei ancora troppo vicino, potrebbero sentirti. Ti limiti a mormorare, tra i denti stretti in un sorriso:
«Eeyyoow, perdenti.»
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La tua avventura è finita... oppure no?
Cosa sarebbe potuto succedere se avessi fatto scelte diverse?
L'unico modo per scoprirlo è provare...
[[Ricomincia dall'inizio->Inizia]] Ahi ahi ahi, sei uscito dal personaggio!
(if: $allineamento <= 0)[Sei stato un po' troppo cattivo, diavoletto!]
(if: $allineamento >= 10)[Stai forse mirando alla santità?]
Niente, così non si può andare avanti! [[Torna all'inizio e prova di nuovo!->Inizia]]
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