Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo
commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché
sempre più spesso mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un
commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé
stante.
Stavolta metto insieme tre film con Nicolas Cage, che però
oltre all'attore hanno ben poco in comune tra di loro. Li ho visti a diverso
tempo di distanza e i commenti sono stati scritti subito dopo la visione per
poi raccoglierli in attesa di farne un articolo, per cui potrebbero risalire
anche a diverso tempo fa.
Mandy (2018)
Mandy è uno strano film, o meglio, vuole essere a tutti i costi un film "strano". Un revenge movie con Nicolas Cage che fa quello che l'ha reso più famoso al di fuori dei film, la "cage rage" i cui meme spopolano sui social. E qui Cage si incazza di brutto.
La prima metà del film presenta eventi drammatici, con una coppia presa di mira da una setta di fanatici religiosi. Poi arriva la metà del film, e arriva la vendetta di un arrabbiatissimo e sporchissimo Nicolas Cage che fa salire la sua recitazione due metri sopra le righe, senza però arrivare al punto da essere ridicolo. Anzi, le scene in cui si dispera sono altamente emotive e mi sembrano una rappresentazione del dolore più che valida, scene in cui fa uscire tutto il talento di cui è dotato e che in alcuni film sembra quasi nascondere. Perché alla fine gli attori devi anche saperli usare.
Ma, se Nicolas Cage da solo vale il prezzo del biglietto, è il regista Panos Comastos che, volendo esagerare, esagera troppo. Mette insieme suggestioni metallare con immagini lisergiche e sequenze oniriche, dialoghi che a momenti appaiono improvvisati, cenobiti motociclisti, ettolitri di sangue, duelli tra motoseghe e un sacco di filtri colorati che coprirebbero ogni cosa se a coprire ogni cosa non ci fosse già Nicolas Cage, il tutto condito con le splendide musiche di Jóhann Jóhannsson, purtroppo scomparso e a cui il film è dedicato. Tutto questo messo insieme alla fine risulta indigesto, forse perché trattato senza nessuna ironia. Anche i momenti "Cage rage" sembrano essere presi molto sul serio, perfino una sequenza come la lotta con il cenobita con la lama al posto del pacco invece di prendere la deriva da "Ash Vs. Evil Dead" che gli elementi da cui è composta farebbero presagire viene resa con eccessiva serietà.
Film comunque che merita una visione se siete fan di Nicolas Cage, il quale ancora una volta dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio con copioni folli e personaggi psicopatici. Per gli altri, anche no.
Dream Scenario - Hai mai sognato quest'uomo? (2023)
Paul è un uomo nella media, con un problema di autostima legato
all'insoddisfazione per la sua vita. Non che abbia una brutta vita, ha una
moglie e due figlie con cui va d'accordo sebbene non lo adorino, ha un lavoro
più che buono (insegnante all'università), ma ha anche una vaga ossessione per
un libro, un saggio scientifico, che vorrebbe vedersi pubblicato. Certo, se
riuscisse anche a finire di scriverlo non sarebbe male, ma quello che a lui
davvero importa è ottenere un riconoscimento dei suoi meriti, o quantomeno dei
meriti che crede di avere.
Tutto cambia quando, in modo totalmente
misterioso, molta gente inizia a sognarlo. Come un intruso nei sogni altrui,
se ne sta lì a non fare niente.
Il film è ispirato a una leggenda metropolitana secondo la quale un uomo in particolare, il cui volto vedete nel ritratto qui sopra, compare nei sogni di molte persone. Ne parla anche Wikipedia. E' stato creato un sito ad hoc per cercare informazioni su quest'uomo (in inglese ci si riferisce alla leggenda urbana proprio come alla storia di "this man", dalla frase "Ever dream this man?" che campeggia nel sito), che in pochi mesi ha avuto migliaia di contatti e segnalazioni di avvistamenti. In realtà si trattava di una campagna promozionale, probabilmente pubblicità per un film che poi non è mai uscito. Comunque, a creare e a diffondere la storia è stato un pubblicitario italiano, Andrea Natella, che per creare il volto si è ispirato a una foto di suo padre da giovane. Impossibile dire quante delle storie di avvistamenti fossero farina del suo sacco e quante reali, presumibilmente frutto di suggestione, se davvero ci sono state. Storia che è cresciuta e si è diffusa fin oltre i confini di internet, se ne è parlato in televisione ed è stata oggetto anche di parodie negli Stati Uniti. Negli anni "quest'uomo" fa varie comparsate sotto forma di cameo, ad esempio nella serie di X-Files e in alcuni videogiochi, ha ispirato un albo di Dylan Dog (il n. 355, L'uomo dei tuoi sogni), e un manga in 5 volumi intitolato This Man.
Finalmente la leggenda urbana ha ottenuto il suo scopo: è davvero uscito un
film ispirato a "This man"!
In realtà il film non è ufficialmente tratto
da questa storia, ma ne è stato chiaramente ispirato. L'aggiuntina del titolo
italiano Dream scenario - Hai mai sognato quest'uomo? non fa
che rendere più evidente la connessione.
Il focus della narrazione non è sul fatto che Paul viene di colpo sognato da
un mucchio di gente, ma su come Paul cerca di sfruttare questa sua improvvisa
popolarità per realizzare i suoi sogni (beh, diciamo "desideri", giusto per
non confonderci), scontrandosi però con vari problemi. Da quelli tipici della
popolarità, come maniaci e tentativi di sfruttarlo commercialmente, il tutto
senza che riesca mai a far interessare nessuno al suo libro, fino a quando la
situazione non si fa più inquietante, e il sogno si trasforma in un incubo, o
meglio in migliaia di incubi. Paul non è Freddy Krueger, è una persona normale
alle prese con una situazione paradossale, e le sue reazioni sono quelle che
potrebbe avere chiunque. E sono quelle che ha chiunque,
quando viene preso in mezzo a una bufera di popolarità o antipopolarità dovuta
ai social, che ci mettono un attimo a far diventare famoso qualcuno che in
realtà non ha nessun merito, e ancora meno a far diventare famigerato qualcuno
che non ha nessuna colpa.
Questo è il messaggio del film, quindi, una
critica a come i social possono masticare e sputare la gente, e averlo fatto
interpretare a Nicolas Cage, a sua volta protagonista di decine di meme
immeritati su internet, suona come una chiusura del cerchio, meme che
funzionano proprio come i sogni di cui è protagonista Paul, si diffondono
ovunque senza che nessuno li vada a cercare.
Già, Nicolas Cage.
Probabilmente stufo di essere trattato come materiale
da meme da gente che disprezza le sue qualità attoriali senza aver mai visto
un suo film e basandosi solo sugli occhi strabuzzati dei meme tratti
da Stress da vampiro, Nicolas Cage fa un film (tratto da un meme,
visto come tutto continua a quadrare?) dove può dimostrare quanto è bravo.
Perché Nicolas Cage è un GRANDE attore quando vuole, solo che, a quanto pare,
preferisce scegliere film dove può fare il cazzone. Un genio? Un idiota? Non
lo so, probabilmente è solo che lui è Nicolas Cage e voi non siete un cazzo.
Dream Scenario è un gran film, con una storia di grande attualità e in grado di far riflettere, recitato meravigliosamente da Cage, con il solo difetto di un ritmo un po' troppo lento. Ammetto di averlo guardato tutto a 1.20x senza quasi accorgermi che la gente si muoveva e parlava più in fretta del normale.
L'unica cosa che non ho capito è perché la locandina presenta questo film come una commedia, quando non lo è nemmeno lontanamente. Non fa ridere. Nicolas Cage è patetico, ossessionato, triste, rabbioso, ma di sicuro non è divertente per niente. Altre volte abbiamo potuto dare la colpa alla distribuzione italiana, ma questa volta è così anche con le locandine americane, francesi, eccetera. Pensa a tutti quelli che sono andati al cinema convinti di vedere una commedia e si sono ritrovati davanti a un drammone surreale...
Longlegs (2024)
Ok, l'hanno fatto tutti e l'ho fatto anch'io: Longlegs non è ancora uscito al cinema in Italia, quindi sono saltato sulla mia macchina del tempo apposta per vederlo!
Longlegs è l'ultima fatica come regista e sceneggiatore di Oz Perkins, figlio dell'attore Antony Perkins, il Norman Bates di Psycho, e infatti ha esordito al cinema interpretando la versione giovane del personaggio in Psycho II. Posso dire di non aver mai visto altri film di questo regista, ma dopo Longlegs mi viene voglia di recuperarne qualcuno.
Una detective dotata di una lievi capacità extrasensoriali viene coinvolta nella ricerca di un serial killer che, a sua volta, uccide le vittime in modi che sembrano quasi magici. Il fatto che sembrino essere all'opera su questo caso solo lei e il suo diretto superiore non può non ricordare X-files, con i due agenti dell'FBI intenti a indagare da soli su casi strani con metodi non ortodossi.
A interpretare la protagonista una Maika Monroe stranamente imbruttita e quasi irriconoscibile rispetto all'unico altro film nel quale ricordo di averla vista recitare, anche perché per puro caso l'ho visto giusto un paio di giorni prima di questo, The guest (del quale parleremo prossimamente). Probabilmente perché in The guest era conciata in modo da essere molto più appariscente, mentre qui appare dimessa, viene rappresentata come una donna quasi schiacciata dalla responsabilità, dal dover sfuttare un potere nel quale forse nemmeno lei crede davvero per prendere un assassino che non si è nemmeno del tutto sicuri che esista. Notevole la sua prova, la telecamera la segue quasi costantemente, e a tenerci in tensione per tutto (e dico tutto) il tempo è soprattutto il fatto che noi percepiamo la "sua" tensione.
Come hanno già notato in molti, Longlegs ha nel Silenzio degli innocenti la sua maggiore ispirazione, sia come atmosfere, sia nella gestione del "cattivo". Sì, perché ora arriviamo anche a Nicholas Cage, che è oggetto di questo articolo ma che in questo film si vede ben poco. Proprio come Anthony Hopkins nella parte di Hannibal the Cannibal, appunto, probabilmente anche meno. Eppure è sempre presente, una presenza strisciante, invadente, sia come minaccia, perché sembra quasi che possa entrare in casa di chiunque senza farsi notare, sia come ossessione, una paura atavica che permea i pensieri della protagonista. Il regista decide di mostrarlo per la maggior parte del tempo di sbieco, o non completamente, svelando solo alcuni particolari, e ci vuole un po' perché riusciamo a capire finalmente che faccia ha (e il trucco è così pesante che anche Cage è difficilmente riconoscibile). Ancora una volta Cage è perfettamente a suo agio nel ruolo del folle, perché questo personaggio è chiaramente un pazzo, uno dal quale viene istintivo stare più alla larga possibile anche vedendolo per caso per strada, senza la lucidità e il fascino oscuro che caratterizzavano il personaggio di Anthony Hopkins. Un mostro fatto e finito, che si muove tra gli uomini come uno squalo in cerca di prede, senza nemmeno cercare di nascondersi né tantomeno di integrarsi. Le scene in cui Nicholas Cage da il meglio di sé saranno anche poche, ma sono tutte da gustare.
Andate a vedere Longlegs e non ve ne pentirete. Purtroppo, se non avete una macchina del tempo vi toccherà aspettare!
Il Moro
P.S.: Stranamente sono pochissimi i film con Nick Cage di cui ho parlato sul blog. Se vi interessa, qui parlai del bizzarro Prisoners of the Ghostland, e l'articolo su Ghost Rider - Spirito di vendetta risale agli albori del blog e un po' me ne vergogno. Se lo leggete comunque noterete come nel tempo ho cambiato idea riguardo al nostro nipote di Francis Ford Coppola preferito.
Uno meglio dell'altro, "Triello Cage" davvero notevole ;-) Cheers
RispondiEliminaCage merita questo e altro! 😁
EliminaTra tutti, quello che ho preferito meno è stato Mandy. Dream Scenario bellissimo e angosciante, mentre Longlegs non vedo già l'ora di rivederlo, al momento è l'horror dell'anno, per me.
RispondiEliminaSì Mandy è decisamente un film di importanza minore, anche come fattori produttivi. Ma Cage che fa gli occhiacci da pazzo ha sempre il suo perché!
EliminaSono storicamente un anti-Cage, non mi piace sin dai suoi esordi degli anni Ottanta, eppure una volta iniziato Mandy sono finito in un gorgo di pazzia e genialità che mi ha incastrato, non riuscivo più a staccarmi dall'ipnotica follia. E poi ci sono libri falsi, motoseghe e armi fantastiche, come faccio a resistere? Rambo al massimo ha forgiato un pezzo di ferro: Cage forgia un'intera spada con gli occhiali da sole come unica protezione: e Rambo... muto! :-D
RispondiEliminaCage non si batte!
EliminaEcco, pur essendo metallaro, Mandy l'ho candidamente detestato, mentre sono l'unico a non essersi strappato i capelli per Longlegs - che è un bel film, eh.
RispondiEliminaDream scenario, con la sua umanità disturbata, è quello che ho preferito
Dream scenario è un gran bel film che non ha avuto grande successo. Il protagonista è un personaggio estremamente realistico in una situazione surreale, e Cage lo interpreta alla grande.
EliminaHo visto solo il primo, bel trip, ma non mancherò di vedere gli altri due.
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