venerdì 28 febbraio 2014

The Raid: Redemption

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ho visto questo film in seguito alla segnalazione di Hell sul suo blog. La recensione è vecchiotta, e nel frattempo The raid: redemption è uscito pure col doppiaggio in italiano, ma per qualche motivo era rimasta sepolta nei meandri di Blogger e quindi ve la beccate adesso.

Nella zona più povera di Giacarta c'è un palazzo, una quindicina di piani fatiscenti, appartenente al temuto gangster Tama Riyadi (Ray Sahetapy), che lo utilizza come fabbrica per produrre droga e per dare rifugio a altri criminali, visto che nemmeno la polizia osa avvicinarsi.
Ora però una squadra speciale arriva in sordina al palazzo, con l'intento di infiltrarsi fino ai piani superiori e snidare il boss.
Dopo una prima mezz'ora nella quale vediamo l'incursione e una serie di feroci sparatorie, si cambia registro e si passa alle mani. 
E giù mazzate.


Sì, si pestano per più di un'ora di film. Misteriosamente sembrano scomparire tutte le armi da fuoco, per essere sostituite da un set di machete che nemmeno lo chef Tony.
La trama in effetti è abbastanza lineare, sa molto di già visto e anche i pochi colpi di scena sono ampiamente prevedibili. Il vantaggio è che almeno una trama c'è, a differenza che in prodotti analoghi (ad esempio la serie Ong Bak), e che gli stunt (parlare di attori è un po' fuori luogo) si sforzano di dare un senso alla loro recitazione anche quando non "se menano".

E menano, oh, se menano!

Detto così sembra una palla, eppure l'esile trama contibuisce comunque a mantenere desto l'interesse, e anche la coreografia dei combattimenti permette di guardare gesti atletici non indifferenti.
Però niente ralenty e niente trucchetti cinematografici: qua si pestano alla grande e basta. Ottima anche l'idea che il protagonista non sia "tanto" più forte di quelli con cui si scontra, solo "un po'".
Diciamo che ho trovato i combattimenti, anche se belli, spesso ripetitivi. Capita che le stesse mosse vengano mostrate molte volte (provate a contare quanta gente viene afferrata per una gamba e sbattuta contro un muro).
Però sono comunque spettacolari, e fanno anche aprire qualche spunto di riflessione: ma che vita fanno gli stuntman in indonesia? Quanto li pagano? Sono sopravvissuti a questo film? Questa gente si fa un male del diavolo!

Occhio alla testa!

VABBE' sul fatto che in questo condominio tutti, anche le signore delle pulizie, siano campioni assoluti di arti marziali. Che si diano sberle per ore e non abbiano nemmeno il fiatone, che attacchino l'eroe sempre solo uno per volta, che si presentino in gruppi con le armi uguali, proprio come nei videogiochi di botte tipo Streets of Rage. Ma che altro volete? E' un film "di menare", per la miseria! L'importante è l'esaltazione che procura, e ne procura parecchia!

Piccola nota di produzione: per la versione per il mercato americano il film si avvale di una nuova colonna sonora composta da Mike Shinoda dei Linkin Park.



Yayan Ruhian un attimo prima di pitturare i muri con le interiora dei Linkin Park.
La coreografia dei combattimenti è opera di Iko Uwais e Yayan Ruhian, nel film rispettivamente Rama e Mad Dog, protagonista e principale antagonista. L'arte marziale usata è il Penkat Silat, arte marziale di origine indonesiana, il cui nome tradotto dovrebbe significare qualcosa del tipo "raffinati movimenti del corpo per difesa personale e loro applicazioni in ambito marziale". Ecco i principali siti che ho trovato sull'argomento: 1 e 2. Si basa principalmente su tecniche di combattimento molto ravvicinato che mirano a sbilanciare l'avversario e a stordirlo con attacchi continui. Nel film vedrete sequenze anche lunghissime di queste tecniche. Una curiosità, e cito da uno dei siti che ho linkato poco fa: E' chiaro che come tutte le strategie ci sono dei limiti anche qui. Uno per tutti: mai da applicare in caso di scontro con avversari multipli! [...] impegna tutto il nostro corpo per un solo avversario.
Questo al regista gallese Gareth Evans deve essere sfuggito, o non avrebbe messo un uomo solo contro decine di avversari armati... Ma, in effetti, lo attaccano sempre uno per volta, quindi va bene! :-D


Vola! Ma allora è Dragonball!

Come film di arti marziali probabilmente non si è mai visto niente di meglio, parlando di botte "pure", niente acrobazie alla Jackie Chan qui.e niente ironia. Consigliato, soprattutto a chi vuole vedere in un film quello che faceva in sala giochi, venti-venticinque anni fa sperperando la paghetta in titoli come Double Dragon o Final Fight.

Da vedere per godersi un centinaio di minuti di azione ben fatta. Consigliato.

Il Moro

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