sabato 2 marzo 2013

Superman: Red son

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Oggi provo per la prima volta a fare la recensione di un fumetto. Ho già parlato di fumetti in passato, ma era un discorso più generico, mentre stavolta vorrei entrare nel dettaglio. Se contate anche che ho letto questo fumetto in inglese, e che la conoscenza della lingua non è tra le mie caratteristiche migliori, capirete che per me è un bel passo avanti!

Si tratta di un elseworld, ovvero una storia alternativa, estranea alla continuity della saga della DC Comics. L'incipit pone una semplice domanda: cosa sarebbe successo se il razzo che ha portato Superman sulla Terra fosse arrivato qualche ora dopo, atterrando quindi in Ucraina?







Il personaggio Superman (o Nembo Kid, come i più vecchi tra noi ricorderanno!) mi è sempre stato altamente sulle scatole. Non solo per la sua semi-onnipotenza, ma anche per il suo essere un perfettino con la puzza sotto il naso. Ma, in questo caso, Superman non è il "vero" protagonista della storia.

L'autore, Mark Millar, imposta la storia in modo da mostrarci come si evolverebbe nel tempo un mondo con un Superman onnipotente (è la versione della golden age, che vola più veloce della luce, impara un libro in pochi secondi e può sentire ogni sussurro nel mondo) cresciuto con i valori del comunismo, senza dimenticare un intreccio interessante e coinvolgente.

E' interessante come Superman mantenga le sue caratteristiche morali: perseguire il bene a ogni costo, cercare sempre di fare il meglio per chiunque. Però, invece di essere cresciuto con l'ideologia dell'"American way of life", viene allevato con gli ideali comunisti.
Superman cercherà quindi di porre il mondo intero sotto il suo controllo (Stalin gli passerà il potere alla sua morte) non per sete di dominio, ma perché è convinto che sia il modo migliore di proteggere l'umanità da sè stessa. Non un Superman "cattivo", quindi, ma solo uno con ideali differenti.
D'altro canto, l'America rifiuterà la sua protezione e sprofonderà sempre di più nella paranoia che l'ha caratterizzata durante la guerra fredda (e che un po' permane tutt'ora), paranoia che sfocierà nell'odio e nella violenza.


Anche i più noti personaggi dell'universo DC faranno la loro brava comparsa. Batman nei panni di un terrorista (con un cappello orribile), deciso a sovvertire l'ordine costituito da Superman e ripristinare il libero arbitrio, restituendo agli uomini la possibilità di sbagliare. Lex Luthor continuerà ad essere l'arcimenico di Superman, ma avrà un'interessante evoluzione verso la fine. Brainiac verrà sconfitto e costretto da Superman a lavorare per lui.
L'autore evita facili moralismi. Entrambe le ideologie, americana e sovietica, vengono analizzate, svelando i loro punti di forza ma soprattutto di debolezza.


Mark Millar si dimostra ancora una volta uno dei "grandi" autori del fumetto made in USA. Personalmente, lo metto dietro a Neil Gaiman e Alan Moore, prima di Garth Ennis e Grant Morrison, più o meno a parimerito con Frank Miller. Tiè.


Altra nota di merito per i disegni di Dave Johnson e Kilian Plunkett, che ricalcano i classici manifesti comunisti dell'epoca, soprattutto nelle splendide copertine che potete trovare sparse in giro per questo articolo.

Insomma, un fumetto eccezionale. Da leggere assolutamente.

Il Moro

10 commenti:

  1. Interessante... ma Batman con la visiera in pelo stile colbacco è terribile.

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    1. Una delle peggiori versioni di Batman mai viste... Meglio quello con la pancetta dei telefilm, piuttosto!
      Il Moro

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  2. Non ho mai letto granché di Superman, però conoscendo la storia, questo mi piacerebbe leggerlo... Interessante! Grazie!

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    1. A me Superman in generale non piace, ma questo è davvero niente male.
      Il Moro

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    1. Sì, Mark Millar è degno di stare tra i grandi.
      Il Moro

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  4. Red Son è una delle migliori "what if" supereroistiche che abbia mai letto. E il punto che sottolinei, quello dell'assenza di moralismi è davvero importante. Se posso permettermi ti consiglierei anche Kingdom Come di Ross e Waid, non proprio un what if ma ambientato in un mondo dove i vecchi supereroi sono stati sostituiti da nuove leve più accattivanti e prive di legami morali.
    Ciao

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    1. L'ho letto nella versione che era uscita insieme a qualche giornale tempo fa. Bello, ma la sua più grande forza era nei disegni *da urlo* di Alex Ross, se gli avessi tolto quelli secondo me buona parte del fascino sarebbe andato perso. Ho letto anche un paio di seguiti, niente di che.
      Il Moro

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  5. "Il personaggio Superman [...] mi è sempre stato altamente sulle scatole. Non solo per la sua semi-onnipotenza, ma anche per il suo essere un perfettino con la puzza sotto il naso. "
    Ecco il motivo (i motivi) per cui in mio stomaco si torce anche solo davanti la copertina di un fumetto di Superman. Non vorrei immaginare cosa potrebbe succedermi leggendolo.

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    1. Però alcuni autori riescono a sfruttare anche queste sue caratteristiche nel modo giusto. In questo, ad esempio, il suo "perfettinismo" (e abbiamo inventato un'altra parola nuova!) viene applicato a un'ideologia di comunismo ideale, con ottimi risultati.
      Anche Frank Miller nel suo "Il ritorno del cavaliere oscuro" sfrutta queste caratteristiche... Rendendolo però in questo caso un villain perfetto!
      Il Moro

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