venerdì 19 ottobre 2018

Tokio Tribe

Sion Sono Tokyo Tribe recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Tokio Tribe! Ma quanto è assurdo questo film?

Prima un po' d'introduzione: Tokyo Tribe è un manga seinen (dedicato a maggiorenni) pubblicato in un unico volume nel 1993 dall'autore Santa Inoue. Il sequel si intitola Tokyo Tribe-2 o Tokyo Tribes fuori dal Giappone, ed è stato pubblicato in 12 volumi dal 1997 al 2005. E' proprio da questo sequel che è stato tratto, nel 2014, il film Tokyo Tribe, diretto Sion Sono, regista noto per storie tragiche e visionarie come Suicide Club e Love Exposure.

L'assurdo è: Tokyo Tribe  è un musical rap evidentemente ispirato a I guerrieri della notte.

Un musical rap giapponese. Là dove il rap prevede un'estetica (vestiti, acconciature, perfino il modo di muoversi) di evidente derivazione americana, mischiata però con l'ambientazione e le esagerazioni tipiche della narrativa per ragazzi giapponese. Insomma, piuttosto assurdo... O forse neanche tanto, visto quanto i giovani giapponesi guardano all'occidente per cercare dei valori culturali nuovi, non riuscendo a riconoscersi in quelli tradizionali.

Si ambienta in una Tokyo alternativa, il cui territorio è suddiviso tra un certo numero di gang di delinquenti coloriti, un po' come I guerrieri della notte, appunto. Gang che, pur essendo tra loro avversarie, hanno raggiunto un certo status quo, fino a che Buppa, il capo della gang più potente, non decide di prendere il controllo dell'intera città.
La trama è poverella, ma prevede una ragazza rapita che sembra più indifesa di quanto non sia, una gang di "buoni", un cattivo ossigenato che va in giro in perizoma, cannibalismo, gente usata come mobilia, santoni della mala olografici e altre bizzarrie.

Sion Sono Tokyo Tribe recensione


Ora, a me non piace il rap, e la visione che ho di questo tipo di musica è quella che mi arriva dal poco che sento ogni tanto per caso in radio: questi passano metà del loro tempo a insultarsi tra loro. Poi non sarà così, per carità, ma questa è l'impressione che danno a qualcuno che non segue la loro musica.
Tokyo Tribe non fa niente per ribaltare questo stereotipo, anzi: le canzoni della prima parte del film, con le presentazioni delle gang, non fanno che ripetere quanto loro siano dei fighi che fanno il culo a tutti gli altri. Poi per fortuna smettono e i testi raccontano una storia, anche se più o meno l'andazzo rimane quello.

Sion Sono Tokyo Tribe recensione
Dal negozio IKEA di Tokio...


Non ne capisco niente di rap, dicevo, (o della differenza che c'è tra rap e hip-hop, per dire), ma ho trovato tutta la musica (il film è cantato per quasi tutto il tempo) piuttosto divertente, anche se il ritmo è praticamente sempre lo stesso.

E poi abbiamo luci sparate e colori fluo da far male agli occhi, una telecamera che non sta mai ferma, tette mutandine e machismo ovunque, e risse violente e sanguinose al posto dei balletti da musical.
Una follia visiva e musicale, una rivisitazione moderna, cantata e kitsch dei Guerrieri della notte.

Sion Sono Tokyo Tribe recensione


Dal Giappone di roba folle ne arriva in quantità, e questo è anche un prodotto ben fatto, da parte di un regista che io non conoscevo, ma che scopro essere considerato una mezza divinità nel suo paese e anche fuori.

Insomma, date una chance a questo Tokyo Tribe... e preparatevi a leggere chilometri di sottotitoli!

Il Moro

8 commenti:

  1. Sion Sono butta dentro di tutto, citazioni a Bruce Lee ed Arancia Meccanica, penso sia uno dei suoi primi film che ho visto, anche uno dei pochi, è un regista che dovrei approfondire. Cheers!

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    1. Lo dicono in molti, ma non so quanti altri dei suoi film abbiano questo livello di follia...

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  2. Madonna dev'essere piacevolmente trashissimo... e colorato.
    Sicuramente nulla a che vedere col vero Warriors, però solo per il tizio vestito come Sodom di Street Fighter ne vale la pena^^

    Moz-

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  3. Sicuro sia ispirato a I Guerrieri della Notte? Dalle immagini mi sembra più la versione scema di West Side Story (e non ho molta stima manco di quello 😅).
    Sul rap la pensiamo allo stesso modo, infatti apprezzo solo quello stracriticato dai rapper duri e puri (quelli che insultano le madri a raffica), quello leggero di Vanilla Ice, dei Beastie Boys e di Will Smith.

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    1. I Beastie Boys sono tanta roba. Almeno, tutte e due le canzoni che hanno fatto. :-)

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  4. Si deve essere una roba trashissima, almeno per i nostri standard.Unavisione folle ma divertente!

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