venerdì 8 aprile 2016

la trilogia Dayworld, di Philip J. Farmer

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Mi accosto con piacere a questa trilogia, memore del ciclo del Mondo del fiume letto tempo fa e che ho adorato.
La trilogia di Dayworld, uscita originariaente tra il 1985 e il 1990, ha una premessa interessante quanto assurda. Nel futuro la sovrappopolazione ha raggiunto livelli insopportabili, ma si è anche riusciti a  inventare un metodo per un'ibernazione istantanea e priva di controindicazioni che viene chiamata pietrificazione.
Si decide così di adottare una misura drastica: ogni persona potrà vivere solo un giorno a settimana, per il resto del tempo rimarrà pietrificato.
Abbiamo quindi case condivise da sette famiglie diverse che non si incontrano mai, sette diversi governi (comunque tutti uguali), mode e usanze che cambiano da un giorno all'altro, eccetera.



Ma c'è stato anche uno scienziato geniale che ha inventato un siero in grado di bloccare l'invecchiamento. Rendendosi conto delle consegueneìze di una simile scoperta in un mondo già sovraffollato, ha deciso di non renderla pubblica, e di condividerla solo con un ristretto numero di collaboratori e le loro famiglie.
Gli Immer, così si fanno chiamare abbreviando il nome dell'inventore del siero, non invecchiano e di conseguenza possono concedersi la possibilità di vivere tutti i giorni, invece che uno solo a settimana. Ovviamente si tratta di una pratica profondamente illegale, perciò la svolgono in gran segreto. molti di loro hanno sette vite, sette diverse famiglie di cui tenere conto.


Philip J. Farmer

Il protagonista della trilogia è proprio uno degli immer, Jefferson Cervantes Caird, il quale ha portato a un nuovo livello la divisione settimanale della sua vita: ognuna delle sue personalità non è un ruolo recitato, ma una personalità vera, costruita a tavolino e ottenuta tramite un procedimento simile all'auto ipnosi. Ognuna di queste sette persone è solo in parte consapevole della presenza degli altri, e vive la sua vita autonomamente.

Nel primo libro del ciclo, Il sistema "Dayworld" (Dayworl, 1985) un serial killer, nonché un immer, ha giurato vendetta contro Caird, colpevole di averlo arrestato nel giorno della settimana in cui lavora come poliziotto, e lo insegue attraverso i giorni sconvolgendo tutte le sue vite. Le sue azioni minacciano non solo Caird ma tutti gli immer, perché se questo folle dovesse essere catturato e interrogato non solo verrebbe a galla l'esistenza degli immer, ma anche il loro piano per rovesciare il governo.


Philip J. Farmer

Sì, perché il mondo in cui Caird si muove ha numerosi aspetti distopici, tra cui la stretta sorveglianza a cui sono sottoposti tutti i cittadini, e l'ipocrisia della classe dirigente che tiene per sè molti privilegi nonostante continui a predicare l'uguaglianza tra ognuno.

I libri seguenti sono purtroppo meno interessanti del primo, venendo a mancare l'elemento delle molte personalità del protagonista. Ci si concentra soprattutto su inseguimenti, sparatorie e fughe rocambolesche, che dopo un po' stroppiano.
Sono comunque divertenti e piacevoli, si leggono in fretta e lasciano un buon sapore in bocca. E poi nel secondo incontra un tizio uguale a Bud Spencer.


Philip J. Farmer

L'inventiva di Farmer gli consente di approfondire questo mondo assurdo in molteplici aspetti, trovando ad esempio numerosi, insospettabili utilizzi anche per la tecnologia della pietrificazione. Una delle mogli di Caird, un'artista, ad esempio la usa per pietrificare gli insetti, dipingerli con colori vivaci innocui e poi liberarli nella città. Oppure è possibile anche usare come materiale da costruzione della semplice carta pietrificata, come tale indistruttibile e impermeabile.

Riflessione filosofica: chi di voi fa un lavoro che lo tiene impegnato dal mattino alla sera non si sente un po' come Caird? Non vi sembra di svegliarvi una volta a settimana, e di passare il resto del tempo in stato catatonico?

Il Moro


5 commenti:

  1. Letto solo il primo, una delle ultime opere notevoli scritte da Farmer, secondo me.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, il primo è decisamente meglio dei successivi.

      Elimina
  2. Farmer è un geniale costruttore di mondi: magari poi perde smalto, m la scintilla iniziale è sempre grandiosa!
    Sono un fan sfegatato del Mondo del Fiume, anche se la spettacolare genialità del primo libro la trovo drasticamente appannata in seguiti non sempre all'altezza: non ho mai letto quest'altro "mondo" di Farmer ma dalla tua rece mi sembra dannatamente intrigante ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più che aaltro il primo libro.
      Sì, il mondo del fiume è una figata. Più che altro è l'ultimo libro che non è all'altezza, anche perché se non sbaglio l'ha scritto poi dopo penso su richiesta dell'editore. Comunque sia il registro cambia talmente che sembra non c'entrare più niente.

      Elimina
  3. Aggiungo che questi racconti espandono l'idea di un racconto di vent'anni prima (fu pubblicato da Fantascienza Ciscato).
    Però non ho capito il nesso tra non invecchiare e non Dover dormire 6 giorni su 7: mi sembrano entrambi provilegi

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
;