sabato 26 ottobre 2013

La mia storia del cesso

Va bene, dai, l'hanno fatto tutti, lo faccio anch'io, che poi non si dica che sono asociale.

Cos'è la storia del cesso? Vi andate a leggere questo articolo di Hell e a guardare il video in esso contenuto, e lo sapete.
Hell, senza faro apposta, ha dato il via all'ennesimo meme. Colpa tua, Hell, ce ne ricorderemo.

E allora, le domande sono quelle che seguono alla prima "cosa fai nella vita" se ti sbagli di rispondere "scrivo". Bravo, fesso. E quindi andiamo avanti di "cosa scrivi", "come hai cominciato", "perché hai cominciato" e "ma hai anche un lavoro vero?"

E allora, perché no? Ecco a voi la VERA STORIA VERAVERAMENTE VERA di come ho deciso di diventare lo scrittore più importante della storia dell'umanità e della transumanità!



Era una notte buia e tempestosa. La luce dei lampi filtrava attraverso le persiane, la furia del vento lanciava secchiate d'acqua contro le finestre... Le solite cose, insomma.
Dormire era difficile, se non impossibile. Una strana inquietudine pervadeva il mio animo, tessendo fili sottili in cui la mia anima veniva man mano avviluppata. Sentivo un impulso misterioso, una spinta interiore: c'era qualcosa che voleva uscire.
La tempesta continuava a scuotere le mie finestre, cercando di portare il suo caos nell'ordine della mia casa. Ma la tempesta era già dentro di me, e mi spingva a rigirarmi spargendo in giro le mie coperte, sempre più inquieto.
Finalmente, vincendo la naturale ritrosia dell'uomo ad abbandonare un rifugio caldo e sicuro, ho preso una decisione: mi sono alzato. Rabbrividendo dal freddo e sobbalzando a ogni nuovo tuono, ho superato in fretta il corridoio, ho acceso la luce, ho alzato il sedile e, finalmente, mi sono seduto sul cesso.
Appena in tempo.
Ed ecco che tutto quello che scuoteva le mie interiora scivolava via, con naturalezza, lasciandomi un senso di piacevole vuoto e vaga soddisfazione.
Mentre aspettavo che il mio corpo terminasse di espellere ciò che lo opprimeva, ho spostato la mano intorpidita dal freddo sul davanzale della finestra, cercando qualcosa con cui occupare la mente.
Ma la mano si posò sul gelido marmo, senza incontrare ostacoli.
Con un crescente senso d'orrore, alzai lo sguardo sul davanzale: niente. Non una rivista, un libro, un giornalino, con cui nutrire la mia mente, che ha sempre bisogno di nuovi stimoli per appagare la sua sete di conoscenza. Una mente come la mia non può essere lasciata inattiva, ad aspettare i comodi di un corpo che non ha fretta di lasciarmi tornare al mio giaciglio. Avevo bisogno di qualcosa.
Allungando il braccio fino a sentire le giunture mandare scricchiolii sinistri riuscii ad afferrare uno shampoo alla mela verde, ma le istruzioni sul retro terminarono la loro utilità in un tempo davvero troppo breve.
E fu in quel momento che ebbi l'illuminazione, proprio mentre un breve black out faceva precipitare la stanza nel buio, subito fugato da un lampo che colorò le maioliche di blu: non sarei mai più rimasto senza nulla da leggere.
E, mentre la luce ritornava, il mio proposito si fece fermo e inossidabile come la ceramica smaltata del lavandino. Se anche avessi letto ogni foglio scritto presente in casa, non sarei mai più rimasto a secco. Perché io stesso avrei scritto.
Sarei diventato uno scrittore.
Mi alzai giusto in tempo per evitare il formicolio nelle gambe, con i glutei intirrizziti dal contatto con il sedile gelido, e tornai a letto, con un sorriso sul volto e un nuovo obbiettivo in mente.
Fuori, la tempesta lasciò gradualmente il posto a una placida pioggerella.


http://www.1stuniquegifts.co.uk/blog/wp-content/uploads/1-dp-reading-room-toilet-door-plaque.jpg

Ed ecco la VERA STORIA VERAVERAMENTE VERA di come tutto questo è iniziato. Affascinante, no?

Se volete sapere anche le "storie del cesso" di miei illustri colleghi, su questo post nel blog di Hell trovate un elenco costantemente aggiornato.

E ora aspettiamo di sapere da Hell come diavolo si usano le tre conchigliette.

Il Moro

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