giovedì 1 ottobre 2020

I migliori picchiaduro a scorrimento degli anni 2000: posizioni 1-10

classifica migliori picchiaduro a scorrimento anni 2000


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ed eccoci alla seconda e ultima parte della classifica relativa ai giochi di botte migliori (secondo me) degli anni 2000. Classifica decisamente più corta della precedente, dedicata agli anni '90, perché sono usciti molti meno giochi di questo tipo, o magari anche perché io ne conosco molti meno.
Iniziamo!

10 - Gekido - Kintaro's Revenge (GBA, Naps Team, 2002)
Nonostante lo stile da anime giapponese è stato realizzato da sviluppatori italiani. Buon numero di mosse ma un solo personaggio, trama vagamente interessante, elementi da action adventure quali dialoghi ed esplorazione. E' il seguito di Gekido uscito per PS1 nel 2000, che però ha una grafica poligonale e quindi non rispetta i parametri di questa classifica. Ha recentemente goduto di una remastered per Nintendo Switch (c'è qualcosa che NON viene "rimasterato" per Nintendo Switch?).




9 - Castle Crashers (2009, PSN, XBox Live)
Stile cartoonesco con molta ironia, molti personaggi da selezionare e molti nemici da combattere, sistema di combattimento semplice, ma divertente da giocare in compagnia. In effetti il multiplayer è l'attrattiva maggiore del gioco, risultando tra i più divertenti del genere. Il gioco ha anche aspetti da GDR, come caratteristiche da aumentare, poteri e nuove mosse da sbloccare, eccetera.
Però non riesco proprio a farmi andare giù la grafica cartoonesca. Gusti miei, quelli a cui piace gli facciano pure scalare abbondanti posizioni in classifica.
Il video è della versione remastered  per Nintendo Switch (appunto).




8 - Knight of valour - The Seven Spirit (arcade, IGS, 2003)
E' il terzo capitolo della serie Knight of Valour, se non contiamo le numerose versioni dei precedenti capitoli, di cui abbiamo già parlato. Presumo che non sia stato usato il "3" nel titolo perché gira su piattaforma Atomiswave invece che PGM o PGM2 come gli altri. Rispetto ai precedenti capitoli presenta sprite in classica grafica pixellosa, su sfondi in grafica poligonale. Il risultato a volte stona. Gli sprite scalano, cioè diventano più grandi se si avvicinano allo schermo e più piccoli se si allontanano.
Sei personaggi selezionabili più uno segreto, molte mosse a disposizione, comprese magie e attacchi di coppia (che scatenano in genere magie devastanti). Spesso abbiamo contro un gran numero di nemici in contemporanea e che vanno giù facilmente, il che avvicina il gioco al genere musou.
Ogni personaggio ha un suo primo livello personalizzato, e in seguito all'inizio di ogni livello (degli 8 in totale) viene presentata una scelta tra tre strade da intraprendere. Inoltre c'è un boss segreto da sbloccare facendo certe azioni durante il gioco. Questo aggiunge al gioco una grande rigiocabilità.





7 - The Gladiator (arcade, IGS, 2000 o 2001)
Nonostante il nome faccia ben sperare, non è ambientato nell'antica Roma. Il che è un peccato: possibile che non ce ne sia proprio nessuno ambientato in quel periodo? I videogiochi ambientati nell'antica Roma sono quasi tutti strategici, mi manca pestare qualcuno con un gladiatore cazzuto...
Ma non divaghiamo. The Gladiator è ambientato nel solito medioevo cinese tipico delle produzioni IGS, Sei personaggi selezionabili, con una discreta quantità di mosse ciascuno, all'inizio, quantità che aumenta man mano che si va avanti nel gioco. I personaggi hanno cinque slot per le mosse speciali, ma ne possono imparare di più, e switchare tra quelle che possono fare e quelle nell'inventario tramite la pressione di un pulsante. Inoltre molte tecniche speciali possono essere associate alle combo, e si possono anche fare mosse di coppia. Personaggi carismatici, sia tra i protagonisti che tra i boss, e una buona varietà di nemici fanno di questo probabilmente il miglior picchiaduro prodotto da IGS, stranamente anche l'unico che non ha mai avuto un sequel.
Così a occhio sembra avere anche una trama non proprio da buttare, ma non mastico così  bene la lingua...




6 - Dragon Ball Advance Adventure (2004, Banpresto, GBA)
Sebbene a prima vista possa sembrare un platform, in realtà l'anima da picchiaduro pulsa forte in questo gioco dedicato alla prima parte delle avventure di Goku, prima della "Z", fino allo scontro con il mago Piccolo.
Caratterizzato da una grafica davvero ottima per il GameBoy Advance, il gioco ci vede correre sempre avanti lungo gli scenari di gioco in 2D, demolendo qualsiasi avversario sulla nostra strada a suon di bastonate. Azione frenetica, buon numero di mosse, un po' pochi i nemici ma belle boss fight. Un po' corto se lo si considera un platform, ma una durata intorno alle 5 ore è comunque dieci volte tanto quella di molti dei titoli di questa classifica, e una volta terminato c'è la possibilità di ricominciare usando Crilin, che ha un set di mosse diverso e può raggiungere alcune aree prima inaccessibili per prendere dei potenziamenti nuovi. C'è anche una modalità uno contro uno, in cui si possono usare altri sei personaggi (dopo averli sbloccati sconfiggendoli nel gioco normale). Inoltre dopo aver finito il gioco si può sbloccare una modalità "extra" in cui rigiocare il gioco, senza scenette e con la possibilità di scegliere il livello, con lo scopo di trovare i ritratti di altri 28 personaggi che sono a loro volta utilizzabili nell'extra mode.




5 - Astro Boy: Omega Factor (2003, Treasure, GBA)
Vale la stessa cosa detta per Dragonball Advance Adventures, in questo caso ancora di più, perché le parti più da picchiaduro sono mixate con altre sezioni sparatutto. In quelle parti però il gioco è un classico ibrido tra picchiaduro e platform, con la consueta qualità (elevatissima) dei giochi Treasure, che non ti lasciano un attimo di respiro e ti riempiono le retine con un vero spettacolo. Anche la difficoltà, per fortuna, stavolta è abbastanza accessibile, a differenza di altri titoli della casa.





4 - Odin Sphere (2007, Vanillaware, PS2)
Ero deciso se inserire o meno questo titolo: l'importanza della trama e il gameplay lo avvicinano di più a un GDR action che a un picchiaduro a scorrimento. Le parti action, però, sono né più e né meno che un beat'em up vecchio stile.
Un gioco che mette d'accordo sia gli amanti dei picchiaduro che quelli dei JRPG, che quindi io non posso che adorare.
La recente riedizione su PS3 e PS4 corregge quasi tutti i difetti dell'originale.




3 - Muramasa: The Demon Blade (2009, Vanillaware, Wii, PSvita)
Il discorso è simile a quello fatto per Odin Sphere, ma almeno qui le parti "beat'em up" sono preponderanti e approfondite. Rimangono comunque forti componente GDR e anche platform, che rendono questo gioco intrigante e vario.




2 - Viewtiful Joe (2003, sviluppato dal Capcom Production Studio 4 per il Nintendo GameCube e da Clover Studio per PlayStation 2).
Non ho capito come mai dietro alle due versioni ci siano due team differenti, visto che sono praticamente identiche.
Per arrivare a 20 ho inserito in questa classifica anche altri beat'em up ibridati con platform, e in questo caso ci si mette pure la grafica in 3D. Lo faccio comunque rientrare nei parametri, visto che il gameplay è rigorosamente in 2D, e alla fine è meglio mettere dentro questo che qualche porcheria che magari rispetta i parametri ma è brutta come un pugno in un occhio. Credo.
Viewtiful Joe gioca sulla telecamera fissa per creare particolari effetti visivi, e lega tutta la sua narrativa al mondo del cinema: per esempio, può usare il movimento al rallentatore per schivare proiettili (il famoso "bullet time") o fare più danni.
Viene implementato un sistema simile a quanto visto in Devil May Cry, secondo il quale più variamo le mosse contro i nemici più otteniamo punti utili.
Viewtiful Joe al momento dell'uscita è stato salutato in toni entusiastici, facendone uno dei giochi più apprezzati del periodo ed entrando tra i migliori giochi di sempre per GameCube.
Il gioco ha avuto un seguito e due spin-off per diverse piattaforme, nel 2005 e nel 2006.




1 - Dungeon Fighter Online (2005, ma solo nel 2015 è stato distribuito al di fuori dell'originaria Sud Corea. Sviluppato da Neople per PC)
Si tratta in tutto e per tutto di un MMORPG, cioè un gioco di ruolo multiplayer, ambientato in un vasto mondo di gioco a cui giocatori di tutto il pianeta possono accedere online contemporaneamente. La sua particolarità è che, invece di una grafica tridimensionale alla World of Wardcraft o titoli similari, questo è proprio un beat'em up a scorrimento orizzontale di stampo fantasy, che ricorda nella grafica, nell'ambientazione e anche nel gameplay i due Dungeons & Dragons di Capcom.
Io non ne sento parlare quasi mai, eppure pare che sia uno dei giochi più giocati al mondo e che ha portato il maggior profitto di sempre. Per dire, nella classifica degli incassi totali al momento sta al settimo posto, dietro a Space Invaders e prima di Street Fighter, e addirittura al secondo posto nella classifica dei giochi giocati da più persone (sappiate che il solitario di Windows, e chiunque abbia mai avuto un computer Windows una partita nella vita l'ha fatta di sicuro, è al nono posto. Il primo è un tale Crossfire che non ho mai sentito nominare).
Dopo aver selezionato il proprio personaggio, personalizzabile nelle caratteristiche, si può quindi portarlo ad affrontare un dungeon stracarico di mostri, da soli o con un party formato da giocatori online. Al classico gameplay da hack'n slash a scorrimento si aggiungono componenti tipiche dei giochi di ruolo, MMO o meno, quali personaggi non giocanti che ci affibbiano missioni secondarie e cose così. Si sale di livello, e ci sono alcune missioni disponibili solo per i livelli più avanzati. Moltissime abilità a disposizione, nemici molto vari, boss fight spettacolari, insomma, siamo di fronte al picchiaduro a scorrimento più ricco e complesso di tutti i tempi. Sempre che non vi dia fastidio la totale mancanza di una trama, ovviamente. Se dovessimo fare una classifica generale e non divisa per decennio, si giocherebbe il primo posto assoluto con Guardian Heroes.
Dal gioco sono stati tratti anche un anime e un manga.
E' l'unico videogioco che sia riuscito a farmi venire voglia di provare a giocare online.



Sì, c'è molto platform in questa classifica di picchiaduro. 
 Oh, non è colpa mia se questi giochi sono più belli, anche se deviano un po' dal "picchiaduro a scorrimento" che è l'oggetto di questa classifica.

Come per la classifica degli anni '90, se pensate che abbia dimenticato qualche titolo, non esitate a segnalarmelo. Finirà in un post con i "ripescati", se ne salteranno fuori abbastanza.

Chiaramente è già pronta anche la classifica dei giochi di botte degli anni 2010... e sarà ancora più corta! Alla prossima settimana!

Vi lascio con i link relativi alla classifica dei picchiaduro degli anni '90:

Posizioni 71-80
Posizioni 61-70
Posizioni 51-60
Posizioni 41-50
Posizioni 31-40
Posizioni 21-30
Posizioni 11-20


degli anni 2000:

e dei giochi amatoriali creati con OpenBOR:


I link diventeranno cliccabili quando gli articoli saranno pubblicati.

Ed ecco le altre compilation sui videogiochi pubblicate in questo blog:

    Il Moro

    2 commenti:

    1. Niente, non ne conosco manco uno, ma l'ultimo (cioè il numero 1) mi intriga assai :-P

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      Risposte
      1. Questo tipo di giochi, realizzati dagli anni 2000, sono "troppo nuovi" per gli appassionati di retrogame e hanno invece uno stile "troppo retrò" per i giocatori più giovani. Alla fine piacciono solo a quelli come me: io non mi reputo tanto un amante dei giochi vecchi, quanto piuttosto dei giochi realizzati in 2D con grafica pixellosa. Si vede che siamo pochi, perché nessuno di questi giochi è rimasto nella storia come invece hanno fatto molti di quelli della classifica degli anni '90... A parte il numero uno, che a quanto pare è una macchina da soldi inarrestabile! Mi ferma solo il fatto che si debba giocare per forza online, altrimenti temo che ci perderei un sacco di tempo...

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