giovedì 8 ottobre 2020

I migliori picchiaduro a scorrimento degli anni 2010

classifica migliori picchiaduro a scorrimento anni 2010


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Continuiamo questa saga infinita: abbiamo cominciano con i picchiaduro degli anni '90, proseguito con quelli degli anni 2000, e ora è il momento di quelli degli anni 2010! E ancora non abbiamo finito...
I link per i precedenti articoli li trovate in fondo al post.

Il proliferare della scena indie negli ultimi anni ha portato alla nascita di decine di giochi che magari sono pure validi, ma spesso poco pubblicizzati. Ne consegue che non posso avere una visione d'insieme di tutto quello che è uscito.
Parlando di produzioni più grandi, comunque, la quantità è decisamente diminuita rispetto al passato. Per questo, questa classifica sarà cortissima rispetto alle precedenti: 10 posizioni, un unico post. Pochi, ma come sempre sentitevi liberi di segnalarmene altri che non conosco e che ritenete meritevoli. Se ne salteranno fuori abbastanza farò un ulteriore articolo con i "ripescati".

Via, via, via con le mazzate!


10 - Aztez (2017, Team Colorblind, svariate piattaforme)
Si tratta di un altro gioco realizzato da un team indipendente, che unisce il picchiaduro a scorrimento allo strategico a turni.
Ambientato nell'impero azteco, comandiamo dei guerrieri di una truppa d'elite, impegnati per conto dell'imperatore a combattere contro minacce soprannaturali e regni confinanti. Più avanti nel gioco compaiono anche i conquistadores spagnoli. Le missioni ci verranno assegnate più o meno a caso e, sebbene il più delle volte consistano nell'andare a menare qualcuno entro un limite di tempo, abbiamo anche parti più strategiche, che in genere consistono nello scegliere quali delle risorse a nostra disposizione utilizzare per ottenere dei risultati.
Le sezioni picchiaduro sono divertenti e stilose, realizzate in bianco e nero con solo il rosso del sangue, e l'ambientazione è assolutamente spettacolare (sì, ho un debole per l'America precolombiana). Purtroppo, per divertenti che siano queste sezioni, tutto quello che le circonda non è il massimo, visto che la parte strategica è confusionaria e complicata da gestire, e da la sensazione di funzionare più in base alla fortuna che alla strategia.



9 - Code of Princess (2012, Studio Saizensen, Nintendo 3ds)
Sebbene abbia diversi elementi da RPG, il gioco tende decisamente verso il classico picchiaduro a scorrimento, con una particolare attenzione allo sviluppo della trama (comunque niente di trascendentale).
Il gameplay è moooolto simile a quello di Guardian Heroes, sia per l'esecuzione delle mosse sia perché anche qui i personaggi sono bloccati su tre "binari", potendo saltare da uno all'altro in ogni momento.
La protagonista seminuda viene affiancata da un nutrito manipolo di compagni, uno più strambo dell'altro (vedi la negromante/zombi che perde i pezzi), purtroppo hanno a disposizione un set di mosse limitato. Tutto il gioco è profuso di ironia, anche la trama è abbastanza demenziale.
La grafica è splendida per quanto riguarda la definizione degli sprite e il character design, ma lo zoom causa spesso problemi.
L'ironia e il character design salvano un gioco alla lunga noioso, sia per le poche mosse a disposizione sia per il bilanciamento della difficoltà sballato, che alterna livelli in cui sembra che i nemici saltino sulla nostra spada ad altri impossibili da superare se prima non si è passato del tempo a "grindare" nei livelli più facili.
Il gioco ha ricevuto conversioni in alta definizione per Windows e Nintendo Switch. Il filmato qui è della versione PC.




8 - Batman: The Brave and the Bold – The Videogame (2010, WayForward Technologies, Wii e Nintendo DS)
E' ispirato all'omonima serie animata per bambini, che vede Batman collaborare con un eroe diverso in ogni episodio.
Nella versione per Wii il gioco offre quattro diversi episodi non legati, in ognuno dei quali Batman avrà insieme un eroe differente: Robin, Blue Beetle, Hawkman e Lanterna Verde. Uno dei due giocatori interpreterà per forza Batman e l'altro il compagno, in caso di gioco in singolo il compagno verrà comandato dalla CPU.
La grafica riproduce il più fedelmente possibile la sensazione di stare guardando una puntata del cartone, impressione rafforzata dai frequenti scambi di battute fra Batman e il suo alleato del momento. Anche i doppiatori in italiano sono gli stessi della serie.
Il gameplay è divertente ma il gioco è davvero troppo facile. Bisogna comunque considerare che è pensato per lo stesso target di età della serie animata.
La versione per Nintendo DS è differente, ha una più forte componente platform ed è a giocatore singolo, giocatore che ha la possibilità di switchare in qualsiasi momento tra un personaggio e l'altro.
Se si è in possesso sia della copia per Wii che di quella per NDS, il giocatore con l'NDS può prendere parte alla partita sulla Wii controllando il Bat-Mite, che può rilasciare bombe sugli avversari o fornire bonus agli alleati.





7 - Knight of valour 3 (arcade, IGS, 2011)
Nonostante il 3 nel titolo è in realtà il quarto capitolo della saga.
Rispetto al predecessore The seven spirit gli sfondi qui sono per lo più in bitmap con solo qualche elemento poligonale, e invece dei personaggi classici della saga ci sono i loro figli. In teoria la parte tecnica dovrebbe essere la migliore tra i giochi della IGS di cui abbiamo parlato, visto l'anno di uscita, ma in realtà a me sembra inferiore a quella del 2, che aveva un mucchio di elementi in movimento sullo sfondo. Ne esiste anche una versione HD, che gira su una scheda dedicata.
Per il resto il gioco non è troppo diverso dai suoi predecessori, buona quantità di mosse per un enorme numero di personaggi, bivi nel percorso, ma nemici troppo coriacei da tirare giù. Il sistema di inventario, poi, è intricatissimo. Con un pulsante si apre l'inventario, con un altro si switcha tra le due pagine dell'inventario, e con il tasto start si apre un altro inventario ancora... E poi?
Mi sembra uno di quei giochi con una ripida curva di apprendimento, che può dare soddisfazioni se giocato e rigiocato fino ad impadronirsi delle tecniche... ma a me questo non piace, io voglio solo sfogarmi menando un po' di gente.
Esiste anche un remake/reboot della serie su PS4 intitolato semplicemente Knights of valour, ma per me è già un po' troppo "moderno". Oh, sono vecchio. Comunque ha avuto recensioni abbastanza negative, ed è uno di quei giochi moderni dove devi pagare per sbloccare contenuti extra, tipo altri personaggi e cose così. Tenetevelo.




6 - Scott Pilgrim Vs. The World: The Game (2010, Ubisoft, PS3, XBox 360)
Da un bel fumetto è stato tratto un film eccezionale, e anche il gioco non è male.
Mantiene lo stesso stile grafico del fumetto e ne segue vagamente la trama. Di solito detesto questo stile "super deformed", ma l'ottima qualità grafica di questo titolo aiuta a passarci sopra. Tre personaggi disponibili con buona quantità di mosse e possibilità di raccogliere un buon numero di armi; c'è inoltre una componente "ruolistica", quale la possibilità di acquistare dei potenziamenti. Divertente e con splendide musiche.




5 - Shank (2010, Klei Entertainment, PS3, XBox 360, PC)
Grafica 2D in stile fumettoso per una trama e un gameplay che ricordano molto il film Machete uscito lo stesso anno (non so se sia voluto o una coincidenza, comunque il finto trailer di Machete era uscito insieme a Grindhouse nel 2007).
Buona quantità di mosse e possibilità di usare armi e bombe a mano, gioco in generale piuttosto divertente e spettacolare da vedere. Offre una campagna a un giocatore e una a due giocatori in locale, le due campagne sono diverse come trama e in quella in due giocatori ci sono delle sezioni in cui si deve collaborare per superare alcuni ostacoli.
Il gioco ha avuto un seguito con alcuni miglioramenti nel gameplay, più nemici, visuale più da lontano che aumenta la spettacolarità, ma la modalità multiplayer perde la trama e risulta essere un "semplice" survival.




4 - Dragon's Crown (2013, VanillaWare, PS3, PSVita)
Lo stile è quello dei classici picchiaduro di Dungeons & Dragons, con la trama raccontata al giocatore rivolgendoglisi in seconda persona. Anche il gameplay è simile, un picchiaduro a scorrimento con meccaniche da gioco di ruolo, in questo caso più accentuate. Anche qui, come nei citati giochi Capcom, i dungeon offrono anche alcune possibilità esplorative, porte segrete, anfratti nascosti, dove andare a cercare armi o oggetti specifici richiesti solitamente da qualche PNG per una missione secondaria. Meravigliosamente ricco l'aspetto grafico, peccato che a volte l'azione diventi troppo confusionaria.
Nel 2019 è uscita una versione in alta definizione per PS4.




3 - The Dishwasher: Vampire Smile (2011, Ska Studios, XBox 360 e PC)
Un'ambientazione intrigante, a metà tra horror e cyberpunk, per un picchiaduro bidimensionale che focalizza l'attenzione sul combat system. Molte armi a disposizione, incantesimi devastanti, un profondo sistema di combo ed ettolitri di sangue che colorano lo schermo, altrimenti privo di colore o quasi. Aggiungiamo una notevole durata, nemici vari e scontri con i boss che richiedono una certa tattica. L'unico difetto è quello di cui ai giocatori di questo genere importa meno: la trama sembra interessante, ma è criptica al punto da essere incomprensibile.




2 - Slaps And Beans (2017, Trinity Team srl, uscito per un sacco di piattaforme)
E' finalmente il momento del nume tutelare di questa lunghissima classifica! Peccato non avergli potuto dare il primo posto...
Il Kickstarter è andato più che bene, così l'azienda italiana ha potuto portare a termine l'operazione: un gioco di botte a scorrimento con come protagonisti Bud Spencer e Terence Hill!
Giocando da soli, l'altro personaggio sarà controllato dalla CPU, e ci sarà la possibilità di scambiarlo in qualsiasi momento. Le caratteristiche dell'uno o dell'altro saranno utili per superare alcune sezioni (Terence Hill può arrampicarsi, Bud Spencer sfondare le porte, cose così).
Il gioco è un enorme tributo alla cinematografia dei due, visto che ci muoviamo in scenari e situazioni presi dai film di cui sono stati protagonisti. Scenari spesso inframezzati da simpatici minigiochi. Da segnalare qualche incertezza nel gameplay, soprattutto nelle sezioni diverse dal picchiaduro classico (ad esempio quelle in cui si guida la dune buggy) che denuncia l'origine quasi amatoriale del gioco, ma scompaiono nelle ondate di nostalgia che emana.
Ok, dal punto di vista più tecnico meriterebbe qualche posizione in meno, ma sono Bud Spencer e Terence Hill, come si può non amarlo?




1 - Mother Russia Bleeds (2016, Le Cartel Studio, Windows, Linux, PS4, Switch)
del sanguinolento picchiaduro francese ho già parlato in lungo e in largo in questo articolo. Sono dell'idea che si meriti il primato dei picchiaduro a scorrimento moderni.




Bonus:
Streets of rage IV (2020, DotEmu, PC - PS4 - Xbox One - Nintendo Switch)
Bonus perché è uscito nel 2020, quindi non rientra nel decennio in questione. Ma mi sembrava brutto non parlarne, visto che si tratta probabilmente dell'evento più atteso dagli amanti del genere negli ultimi vent'anni.
Il nuovo capitolo di una delle saghe di picchiaduro più amate di sempre gode di una moderna grafica disegnata a mano, ma sempre nel rigoroso 2,5D tipico del genere e della serie. Contiene molte citazioni da giochi classici, anche esterni alla saga, anche se quello a cui appare più legato è Streets of rage 2. Il sistema di combattimento mostra alcune raffinatezze, quali la possibilità di prendere al volo le armi, di rimbalzarsi i nemici l'un l'altro o contro i muri. A questo proposito, va sottolineato che i limiti dello schermo questa volta sono muri insuperabili, anche per i nemici (possiamo perfino farceli rimbalzare contro) evitando l'odioso effetto dei nemici che ci tirano cazzotti rimanendosene fuori dallo schermo che ha afflitto tutti i picchiaduro a scorrimento dalla loro nascita (beh, molti dei primi non avevano questo problema perché la telecamera manteneva il giocatore sempre al centro dello schermo... ma non divaghiamo). Si conta anche l'aggiunta di una mossa speciale devastante (che però fa più scena che effettivo danno).
Di contro, c'è da dire che i cinque personaggi hanno davvero poche mosse a disposizione, meno che nei predecessori, il che risulta essere un notevole passo indietro, e a parte una non possono correre. E nel 2020 non posso vedere ancora i boss "riciclati" che ritornano dopo qualche livello.
A me sembra ancora inferiore a Streets of rage remake, ma è comunque un gioco da avere per tutti gli amanti della saga.
Se dovessi estendere di un anno il decennio di questa classifica (undicennio?) probabilmente lo metterei al quarto o quinto posto, giusto perché piace a mio figlio cinquenne.




Come per gli anni '90 e 2000, se vi sembra che abbia dimenticato qualche titolo non esitate a segnalarmelo. Li raccoglierò per un eventuale post con i "ripescati", se ne salteranno fuori abbastanza.

Che sia dunque finita qui questa enorme classifica?
Eh, quanta impazienza... NO!
Sì, stiamo andando avanti da due mesi, e ormai siamo arrivati ai giorni nostri... Ma c'è ancora un ultimo capitolo da affrontare: i giochi amatoriali realizzati con OpenBOR!
Sì, avete capito bene, ce n'è ancora e, visto che molti di questi giochi non hanno granché da invidiare ai giochi commerciali, vi invito a rimanere da queste parti ancora per un po'!

Vi lascio con i link relativi alla classifica dei picchiaduro degli anni '90:

Posizioni 71-80
Posizioni 61-70
Posizioni 51-60
Posizioni 41-50
Posizioni 31-40
Posizioni 21-30
Posizioni 11-20
Ho pubblicato diverse compilation di videogiochi, videogiochi cioè accomunati da un tema particolare. Ad esempio tutti i videogiochi dove compare un particolare attore o personaggio, o seguiti più o meno apocrifi di un videogioco classico, e altre. Alcune sono "elenchi ragionati", altre veri e propri approfondimenti sul tema. Le trovate tutte a questo link.


Il Moro

3 commenti:

  1. Tra quelli che ho giocato io (non molti in realtà) mi sento di consigliare River City Girls, piacevole versione al femminile di Kunio-kun, e Fight 'n Rage.

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  2. Lo è!
    Slap And Bean è bello, ma troppo "amatoriale" in diversi momenti.

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