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giovedì 28 dicembre 2017
Xenozoic: Cadillac & Dinosauri!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Recentemente la Cosmo ha pubblicato, in due volumi intitolati Xenozoic: Cadillac e dinosauri e Xenozoic: I signori della Terra, la saga a fumetti Xenozoic Tales di Mark Schultz, uscita originariamente in 14 numeri tra il 1987 e il 1996. Meritano la nostra attenzione?
martedì 12 dicembre 2017
The Great Wall
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ho guardato questo film senza saperne NULLA, e la prima cosa che ho pensato è stata: "guarda lì ste armature colorate, sarà una citazione dei film di Zhang Yimou o una scopiazzatura?"
Poi, trullo trullo, arrivo ai titoli di coda e ci rimango di sasso: la regia era proprio di Zhang Yimou! Ma non l'avrei mai detto!
Allora, io ho adorato Hero. ho visto un paio di altri wuxiapian del regista, trovandoli tremendamente noiosi ma sempre assolutamente maestosi dal lato visivo. Ma questo Great Wall...
Ma andiamo con ordine (e dopo essermi informato un po' in rete).
The Great Wall, del 2016, è una coproduzione Cina-USA con un budget di circa 135 milioni di dollari, che l'ha reso il film più costoso girato interamente in Cina.
Alla regia troviamo, per l'appunto, Zhang Yimou, considerato tra i più importanti registi cinesi degli ultimi anni. Alla sceneggiatura, tra gli altri, troviamo Max Brooks, figlio di Mel, autore del più bel libro sugli zombi che abbia mai letto, World War Z. In effetti si nota la somiglianza tra la massa di zombi che scala il muro nell'orrendo filmaccio tratto da quel libro e la massa di Taopie che scala le torri nel finale di The Great Wall (tra l'altro quella scena nel libro non c'era, c'era qualcosa di simile solo in Zombi Story e altri racconti, di cui vi ho già parlato).
Nel ruolo del faccione da eroe americano troviamo Matt Demon. Che poi il personaggio dovrebbe essere inglese, credo, visto che l'America non era ancora stata scoperta... ma si comporta da eroe americano.
Nel ruolo dell'attore grosso in un ruolo inutile troviamo Willem Dafoe, totalmente sprecato.
Ho guardato questo film senza saperne NULLA, e la prima cosa che ho pensato è stata: "guarda lì ste armature colorate, sarà una citazione dei film di Zhang Yimou o una scopiazzatura?"
Poi, trullo trullo, arrivo ai titoli di coda e ci rimango di sasso: la regia era proprio di Zhang Yimou! Ma non l'avrei mai detto!
Allora, io ho adorato Hero. ho visto un paio di altri wuxiapian del regista, trovandoli tremendamente noiosi ma sempre assolutamente maestosi dal lato visivo. Ma questo Great Wall...
Ma andiamo con ordine (e dopo essermi informato un po' in rete).
The Great Wall, del 2016, è una coproduzione Cina-USA con un budget di circa 135 milioni di dollari, che l'ha reso il film più costoso girato interamente in Cina.
Alla regia troviamo, per l'appunto, Zhang Yimou, considerato tra i più importanti registi cinesi degli ultimi anni. Alla sceneggiatura, tra gli altri, troviamo Max Brooks, figlio di Mel, autore del più bel libro sugli zombi che abbia mai letto, World War Z. In effetti si nota la somiglianza tra la massa di zombi che scala il muro nell'orrendo filmaccio tratto da quel libro e la massa di Taopie che scala le torri nel finale di The Great Wall (tra l'altro quella scena nel libro non c'era, c'era qualcosa di simile solo in Zombi Story e altri racconti, di cui vi ho già parlato).
Nel ruolo del faccione da eroe americano troviamo Matt Demon. Che poi il personaggio dovrebbe essere inglese, credo, visto che l'America non era ancora stata scoperta... ma si comporta da eroe americano.
Nel ruolo dell'attore grosso in un ruolo inutile troviamo Willem Dafoe, totalmente sprecato.
venerdì 8 dicembre 2017
Un'avventura testuale all'aglio: Darkiss, di Marco Vallarino
Nel post precedente vi ho spiegato di come ho approcciato per la prima volta le avventure testuali e come si possono far girare su Android e su dispositivi mobili in generale.
La prima avventura che ho provato è in italiano, e si intitola Darkiss! Il bacio del vampiro, realizzata da Marco Vallarino.
Stranamente in tutta l'avventura non si vede l'ombra di un bacio.
E' la storia di Martin Voight, vampiro che si risveglia nella sua bara dopo essere stato sconfitto e dato per morto, con tanto di paletto nel cuore, da un gruppo di cacciatori di vampiri.
Abbiamo a disposizione una decina di stanze da esplorare piene di particolari da esaminare ed enigmi da risolvere per riuscire finalmente ad uscire da quel dannato sotterraneo.
La trama è scarsina, comunque lo stile di scrittura è buono e gli enigmi appassionanti anche se a volte piuttosto complicati, soprattutto quando si comincia a dover esaminare anche i "particolari" degli oggetti.
Purtroppo non c'è un vero finale, perché la storia continua in Darkiss 2: viaggio all'inferno.
venerdì 1 dicembre 2017
John Wyndham e le donne negli anni '60.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Mutanti e mutazioni è una raccolta che comprende tre romanzi e cinque racconti di John Wyndham.
Ora, John Wyndham è l'autore di uno dei miei libri preferiti di sempre, Il Giorno dei Trifidi.
Non vi è mai successo che il primo libro che leggete di un autore vi piaccia moltissimo, tanto da aver paura di leggerne un altro per timore di vedere deluse le vostre aspettative? Ecco, con Wyndham mi è successo così, e per questo ho aspettato parecchio prima di attaccare questa vecchia raccolta trovata in bancarella.
Infatti non ho trovato nessuna storia in grado di competere con il capolavoro di cui sopra, ma è stata comunque una lettura abbastanza piacevole e interessante... ma forse non per il motivo che Wyndham avrebbe preferito.
Mutanti e mutazioni è una raccolta che comprende tre romanzi e cinque racconti di John Wyndham.
Ora, John Wyndham è l'autore di uno dei miei libri preferiti di sempre, Il Giorno dei Trifidi.
Non vi è mai successo che il primo libro che leggete di un autore vi piaccia moltissimo, tanto da aver paura di leggerne un altro per timore di vedere deluse le vostre aspettative? Ecco, con Wyndham mi è successo così, e per questo ho aspettato parecchio prima di attaccare questa vecchia raccolta trovata in bancarella.
Infatti non ho trovato nessuna storia in grado di competere con il capolavoro di cui sopra, ma è stata comunque una lettura abbastanza piacevole e interessante... ma forse non per il motivo che Wyndham avrebbe preferito.
martedì 28 novembre 2017
Soma Bringer, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Soma Bringer è un gioco per Nintendo DS che non ha mai superato i confini dell'Impero del Sol Levante. Per fortuna esistono quei volenterosi, eroici e disinteressati folli che si prendono la briga di fare le traduzioni amatoriali dei giochi che non riescono ad arrivare da noi per vie ufficiali. Nei videogiochi il problema non è il sincronismo con il labiale,ma far stare i testi nelle finestre di gioco, e in alcuni casi tradurre anche testi grafici. Quindi è un lavoro che richiede oltre alla conoscenza della lingua anche un notevole sbattimento dal punto di vista più tecnico. Quindi un grazie a quegli eroi che decidono di spendere tempo e fatica per permetterci di usufruire di opere delle quali altrimenti non avremmo mai sentito parlare!
Soma Bringer è un gioco per Nintendo DS che non ha mai superato i confini dell'Impero del Sol Levante. Per fortuna esistono quei volenterosi, eroici e disinteressati folli che si prendono la briga di fare le traduzioni amatoriali dei giochi che non riescono ad arrivare da noi per vie ufficiali. Nei videogiochi il problema non è il sincronismo con il labiale,ma far stare i testi nelle finestre di gioco, e in alcuni casi tradurre anche testi grafici. Quindi è un lavoro che richiede oltre alla conoscenza della lingua anche un notevole sbattimento dal punto di vista più tecnico. Quindi un grazie a quegli eroi che decidono di spendere tempo e fatica per permetterci di usufruire di opere delle quali altrimenti non avremmo mai sentito parlare!
venerdì 24 novembre 2017
Il grande potere del Chninkel, di Van Hamme e Rosinski. Recensione.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Jean Van Hamme,
fumettista belga autore tra l'altro del capolavoro del fantasy a
fumetti Thorgal, aggiunge con questa storia in tre parti una nuova
perla alla sua bibliografia.
Nella terra di Daar
infuria da tempo immemorabile una guerra tra tre immortali, ognuno
dei quali ha a disposizione terre ed eserciti. Uno di questi eserciti
utilizza la razza dei piccoli Chninkel (ometti con grossi nasi e
orecchie) come schiavi, e uno di loro, il giovane J'on, viene
investito di una sacra missione da parte di una creatura simile al
monolito di 2001 e che si presenta come U'n, la divinità che ha
creato il mondo.
martedì 21 novembre 2017
Justice League: ma che, tutti gli altri hanno i cubi luccicanti e noi no?
Uno dei poster più brutti di sempre! Batman sta facendo la cacca? |
Ok, finalmente la DC è riuscita a fare quello che si era prefissa dall'inizio: allinearsi alla Marvel.
Sì, perché i precedenti film avevano una loro identità, belli o brutti che fossero. Hanno generato discussioni chilometriche proprio perché non si accontentavano di essere semplici blockbuster con trame del più becero high concept, ma volevano essere qualcosa in più, senza peraltro riuscirci appieno. Esemplare il caso di Wonder Woman, un bel film fino all'inguardabile scontro finale, che nega tutto quello che si è visto fino a quel momento per scadere nelle più banali botte tra supereroi.
Riusciti così così, avevano comunque la loro dignità e la loro identità precisa.
Questo Justice League, invece, no.
Qui abbiamo un cattivo con il carisma di una melanzana e delle motivazioni dello spessore della carta velina, come nel 99% dei film del Marvel Cinematic Universe. È troppo potente per gli eroi da soli, che così sono costretti (per lo più loro malgrado, a parte Flash) ad unirsi per fare fronte comune. Già visto in mille film e almeno in centordicimila fumetti? Eh, sì, è un film di supereroi, cosa vi aspettavate?
Beh, magari anche solo il proposito di raccontare qualcosa di più, come succedeva nei film precedenti. Che non erano di sicuro dei capolavori di trama e pathos, ma non erano nemmeno così banali.
venerdì 17 novembre 2017
SimoSol per i Masters of the Universe!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Per la gallery sui Masters di oggi andiamo a pescare le opere di SimoSol, che propone i nostri beniamini nella loro versione più puramente vintage! Niente rielaborazione digitale, si tratta di dipinti a olio di grande formato, che a tutti noi piacerebbe poter appendere in camera! Godeteveli!
Per la gallery sui Masters di oggi andiamo a pescare le opere di SimoSol, che propone i nostri beniamini nella loro versione più puramente vintage! Niente rielaborazione digitale, si tratta di dipinti a olio di grande formato, che a tutti noi piacerebbe poter appendere in camera! Godeteveli!
venerdì 10 novembre 2017
Death Race 2050
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
In principio, nel 1975, era Anno 2000 - La corsa della morte (Death Race 2000) , nel quale David Carradine nella parte dell'invincibile pilota sfigurato Frankenstein correva una folle e mortale gara, una traversata degli Stati Uniti in auto corazzate, con lo scopo non solo di arrivare primi ma anche di accumulare punti investendo più pedoni possibili. Vecchietti e bambini valgono di più.
Una sorta di versione live action delle Wacky Races di Hanna e Barbera, con uno stile ancora abbastanza cartonesco ma ettolitri di sangue in più (qui la rece de La Bara Volante e quella del Zinefilo).
In principio, nel 1975, era Anno 2000 - La corsa della morte (Death Race 2000) , nel quale David Carradine nella parte dell'invincibile pilota sfigurato Frankenstein correva una folle e mortale gara, una traversata degli Stati Uniti in auto corazzate, con lo scopo non solo di arrivare primi ma anche di accumulare punti investendo più pedoni possibili. Vecchietti e bambini valgono di più.
Una sorta di versione live action delle Wacky Races di Hanna e Barbera, con uno stile ancora abbastanza cartonesco ma ettolitri di sangue in più (qui la rece de La Bara Volante e quella del Zinefilo).
martedì 7 novembre 2017
Aliens Vs. Boyka: una fanfiction di Lucius Etruscus
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Allora, il titolo l'avete letto, no? Quindi, di che si parla? Di una fanfiction, scritta da Lucius Etruscus, che è uno che cura talmente tanti siti e blog che occuperò mezzo post solo elencandoli: ThrillerMagazine, Gli Archivi di Uruk, Fumetti Etruschi, Il Zinefilo, 30 Anni di Aliens (al quale ho collaborato anch'io con una manciata di articoli), il CitaScacchi, e NonQuelMarlowe... se non ne ho dimenticato nessuno. Inoltre è autore di una nutrita serie di saggi, molti dei quali scaricabili gratuitamente dai suoi siti, e di molti racconti.
Una volta che vi ho spiegato chi è l'autore, passiamo a spiegare chi sono i personaggi: Alien è... va beh.
Boyka potrebbe aver bisogno di qualche presentazione in più: si tratta del villain del film Undisputed II e del protagonista di Undisputed III (nonché del IV, ma è brutto quindi possiamo fare finta che non esista), film nei quali grazie a una caratterizzazione asciutta e perfetta e alle doti sceniche e acrobatiche dell'attore che lo interpreta (Scott Adkins, che purtroppo in seguito si è messo in testa di saper recitare), il personaggio di Boyka è entrato subito nel cuore di tutti gli appassionati dei film di menare.
Appassionati tra i quali rientra anche Lucius, che ha unito questa passione a quella per gli alieni Fox (il suo sito 30 Anni di Aliens è un immenso database di tutto ciò che la creatività umana ha messo sul mercato relativo agli alieni disegnati da H.R.Giger) per creare una divertente (e divertita) fanfiction, nella quale un Boyka del futuro prende a spapagni gli alieni. Che volete di più?
Allora, il titolo l'avete letto, no? Quindi, di che si parla? Di una fanfiction, scritta da Lucius Etruscus, che è uno che cura talmente tanti siti e blog che occuperò mezzo post solo elencandoli: ThrillerMagazine, Gli Archivi di Uruk, Fumetti Etruschi, Il Zinefilo, 30 Anni di Aliens (al quale ho collaborato anch'io con una manciata di articoli), il CitaScacchi, e NonQuelMarlowe... se non ne ho dimenticato nessuno. Inoltre è autore di una nutrita serie di saggi, molti dei quali scaricabili gratuitamente dai suoi siti, e di molti racconti.
Una volta che vi ho spiegato chi è l'autore, passiamo a spiegare chi sono i personaggi: Alien è... va beh.
Boyka potrebbe aver bisogno di qualche presentazione in più: si tratta del villain del film Undisputed II e del protagonista di Undisputed III (nonché del IV, ma è brutto quindi possiamo fare finta che non esista), film nei quali grazie a una caratterizzazione asciutta e perfetta e alle doti sceniche e acrobatiche dell'attore che lo interpreta (Scott Adkins, che purtroppo in seguito si è messo in testa di saper recitare), il personaggio di Boyka è entrato subito nel cuore di tutti gli appassionati dei film di menare.
Appassionati tra i quali rientra anche Lucius, che ha unito questa passione a quella per gli alieni Fox (il suo sito 30 Anni di Aliens è un immenso database di tutto ciò che la creatività umana ha messo sul mercato relativo agli alieni disegnati da H.R.Giger) per creare una divertente (e divertita) fanfiction, nella quale un Boyka del futuro prende a spapagni gli alieni. Che volete di più?
venerdì 3 novembre 2017
The secret
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
The secret è una miniserie a fumetti edita in 8 volumi dalla Star Comics nel 2011.
L'autore del soggetto è Giuseppe di Bernardo, già autore de L'insonne.
La particolarità di questa miniserie è l'argomento trattato: si ipotizza, infatti, che le varie teorie del complotto siano più o meno tutte vere (tranne la Terra piatta, la Terra piatta è veramente troppo).
Terra piatta a parte, c'è davvero di tutto: dagli Illuminati, al New World Order, ai rapimenti alieni, ai cerchi nel grano, grigi, rettiliani, scie chimiche, profezie maya e sumere, templari, tutta quella roba che fa bagnare gli autori di Mistero.
The secret è una miniserie a fumetti edita in 8 volumi dalla Star Comics nel 2011.
L'autore del soggetto è Giuseppe di Bernardo, già autore de L'insonne.
La particolarità di questa miniserie è l'argomento trattato: si ipotizza, infatti, che le varie teorie del complotto siano più o meno tutte vere (tranne la Terra piatta, la Terra piatta è veramente troppo).
Terra piatta a parte, c'è davvero di tutto: dagli Illuminati, al New World Order, ai rapimenti alieni, ai cerchi nel grano, grigi, rettiliani, scie chimiche, profezie maya e sumere, templari, tutta quella roba che fa bagnare gli autori di Mistero.
martedì 31 ottobre 2017
It, anche se ormai ne hanno parlato già tutti
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Non ho intenzione di fare una recensione dettagliata di It (ma più tardi vi darò comunque la mia opinione), per due motivi: il primo è che ormai l'avete già visto tutti, il secondo è che mi sono reso conto che non avrei nulla da aggiungere a recensioni come questa o questa. E, per scrivere le stesse cose, faccio prima a regalare ai ragazzi un paio di backlink che fanno sempre piacere.
Mi interessa di più parlare di quello che It ha generato sui social, o meglio su Facebook, che è l'unico social che uso abitualmente.
Non ho intenzione di fare una recensione dettagliata di It (ma più tardi vi darò comunque la mia opinione), per due motivi: il primo è che ormai l'avete già visto tutti, il secondo è che mi sono reso conto che non avrei nulla da aggiungere a recensioni come questa o questa. E, per scrivere le stesse cose, faccio prima a regalare ai ragazzi un paio di backlink che fanno sempre piacere.
Mi interessa di più parlare di quello che It ha generato sui social, o meglio su Facebook, che è l'unico social che uso abitualmente.
lunedì 30 ottobre 2017
Flamel
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Per la rubrica narrativa e tecnologia, parliamo di un'avventura testuale un po' particolare, Flamel, scritta da Francesco Cordella usando Inform.
La storia tratta di questo Flamel, scrittore da troppo tempo senza più idee, che di punto in bianco viene coinvolto in una bizzarra, drammatica avventura, che lo farà dubitare più volte di essere finito in uno strano mondo parallelo... O quantomeno della sua sanità mentale.
In questo, se lo è, mondo parallelo, a quanto pare lui è un detective privato, e in quanto tale viene assoldato da una ricca signora che farà a malapena in tempo a vedere, prima di essere accusato ingiustamente di omicidio e rinchiuso in uno strano carcere a cielo aperto...
venerdì 27 ottobre 2017
Monsters of the Universe by Phil Postma!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Anche oggi per voi anziani una gallery di illustrazioni dedicata ai Masters Of The Universe, stavolta molto particolare: Phil Postma infatti si è divertito a ritrarre i mostri classici dell'horror in chiave MOTU, raffigurandoli come se fossero i giocattoli degli anni '80 con tanto di scatole originali!
Anche oggi per voi anziani una gallery di illustrazioni dedicata ai Masters Of The Universe, stavolta molto particolare: Phil Postma infatti si è divertito a ritrarre i mostri classici dell'horror in chiave MOTU, raffigurandoli come se fossero i giocattoli degli anni '80 con tanto di scatole originali!
martedì 24 ottobre 2017
Zagor - La fortezza di Smirnoff: il videogioco
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Il 3 novembre uscirà in edicola in edicola il numero 628 di Zagor: La vendetta di Smirnoff, seguito a distanza di ben 39 anni di La fortezza di Smiirnoff, Zagor 150-152 (201-203 secondo la copertina).
Per l'occasione, ho deciso di rispolverare una chicca.
Pochi sanno che esiste un videogioco dedicato a Zagor. Sì, sono usciti già parecchi anni addietro videogiochi ispirati ai fumetti Bonelli. Tex, Nathan Never, Dylan Dog, Martin Mystere e Julia, almeno che io mi ricordi. E pure Zagor, appunto
Aggiungamo anche che si tratta di un'avventura testuale, un genere abbastanza di nicchia, sebbene sopravviva da decenni.
Abbiamo già parlato in questo blog delle avventure testuali, per chi non sapesse di cosa stiamo parlando potete dare un'occhiata qui.
venerdì 20 ottobre 2017
Ambrose, di Fabio Carta
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Questa è una recensione su commissione, nel senso che sono stato contattato dall'autore che mi ha offerto una copia gratuita del libro in cambio di una recensione su questo blog. Come per le altre che ho già pubblicato, anche qui di soldi non ne sono arrivati, quindi la rece sarà assolutamente super partes!
Cominciamo con la quarta di copertina:
Controllore Ausiliario – CA – è uno dei pionieri ad aver sposato la causa della missione Nexus, la frontiera virtuale dove scrivere un nuovo e pacifico capitolo della storia umana. Ma durante la preparazione terapeutica, il suo corpo rimane vittima di danni irreparabili. Logorato dalle metastasi, è costretto a vivere in una speciale tuta eterodiretta da pazzi esaltati, che combattono una guerra in bilico tra realtà e spettacolo. Il suo destino è la morte, mentre un suo gemello elettronico continuerà a simulare la sua esistenza nel cyberspazio. L’infelicità di CA – figlio delle stelle, alieno agli usi terrestri – subisce uno stravolgimento con la comparsa di Ambrose. Un’entità che si presenta come una rosa stillante ambra, una irriverente voce che lo guida verso sviluppi imprevedibili. Come ribellarsi al proprio destino e scoprire cosa si cela realmente dietro i grandi cambiamenti ai quali l’umanità dovrà far fronte.
Questa è una recensione su commissione, nel senso che sono stato contattato dall'autore che mi ha offerto una copia gratuita del libro in cambio di una recensione su questo blog. Come per le altre che ho già pubblicato, anche qui di soldi non ne sono arrivati, quindi la rece sarà assolutamente super partes!
Cominciamo con la quarta di copertina:
Controllore Ausiliario – CA – è uno dei pionieri ad aver sposato la causa della missione Nexus, la frontiera virtuale dove scrivere un nuovo e pacifico capitolo della storia umana. Ma durante la preparazione terapeutica, il suo corpo rimane vittima di danni irreparabili. Logorato dalle metastasi, è costretto a vivere in una speciale tuta eterodiretta da pazzi esaltati, che combattono una guerra in bilico tra realtà e spettacolo. Il suo destino è la morte, mentre un suo gemello elettronico continuerà a simulare la sua esistenza nel cyberspazio. L’infelicità di CA – figlio delle stelle, alieno agli usi terrestri – subisce uno stravolgimento con la comparsa di Ambrose. Un’entità che si presenta come una rosa stillante ambra, una irriverente voce che lo guida verso sviluppi imprevedibili. Come ribellarsi al proprio destino e scoprire cosa si cela realmente dietro i grandi cambiamenti ai quali l’umanità dovrà far fronte.
martedì 17 ottobre 2017
Dave Made A Maze
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Dave Made a Maze è un gioiellino. Una di quelle cose che ti fanno dire: "Toh. Il cinema è ancora capace di stupirmi con gli effetti speciali".
Ma andiamo con ordine.
Annie e Dave sono due trentenni che convivono, dei quali lei è quella ad avere un lavoro stabile mentre lui è una specie di artista fallito, che non riesce mai a concludere quello che inizia. Annie deve andare via per un weekend, lasciando Dave a casa da solo.
L'annoiato ma energico Dave cerca di impiegare il suo tempo in vari modi approfittando dell'assenza della sua ragazza, finché inizia a tagliare e piegare carta.
Tutto questo raccontato nella breve ma già splendida intro musicale a cartoni animati, dove per "cartoni" si intende proprio carta animata tramite stop motion, un po' come le prime stagioni di South Park (o almeno questa è l'impressione che mi ha fatto, non ho trovato conferme).
Poi Annie torna a casa, trovando un mucchio di scatoloni sul pavimento. Dave le parla da dentro il mucchio, ammettendo di aver costruito un labirinto di cartone al centro del salotto perché non sapeva cosa fare... Ma ora si è perso al suo interno.
Annie, con l'aiuto di una comitiva di amici, entrerà quindi nel labirinto per tirarne fuori quell'imbecille del suo ragazzo... ma il labirinto è molto più grande all'interno che all'esterno.
Per non parlare delle trappole.
E del minotauro.
venerdì 13 ottobre 2017
To be continued, un webcomic di Lorenzo Ghetti
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ho scoperto da poco questa piccola perla del fumetto italiano: To Be Continued, di Lorenzo Ghetti, uscito a puntate a partire dal 2014.
Si tratta di un fumetto di supereroi, o meglio di ragazzi con superpoteri in un mondo pieno di gente con superpoteri, iscritti a una scuola per diventare supereroi. Nella loro quotidianità di ventenni alle prese con chat via cellulare, compiti da fare e un futuro davanti che appare remoto e cupo allo stesso tempo, irrompe una nuova alunna che sembra nascondere dei segreti inquietanti.
E' solo il via per una storia supereroistica in piena regola sulla quale preferirei non fare spoiler, che utilizza i superpoteri come metafora in un percorso di formazione, ma che non si fa mancare combattimenti, supercattivi, e risvolti addirittura inquietanti.
Quella che sembrava iniziata come una storia divertente diventa drammatica, quasi tragica, quando i ragazzi si troveranno di colpo in una situazione che sconvolgerà completamente le loro vite, ragazzi che giocavano a fare i supereroi costretti ad affrontare difficoltà che saranno, semplicemente e inesorabilmente, più grandi di loro.
martedì 10 ottobre 2017
La mia su Blade Runner 2049
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ok, cerchiamo di parlare di Blade Runner 2049 senza lanciare orribili spoiler. Me li tengo per la parte finale.
Cominciamo con il dire la cosa più importante: dopo Fury Road Probabilmente questo è il miglior sequel dell'era contemporanea di un film "vintage". E riuscire a dare un degno sequel a una cosa come Blade Runner non è da tutti.
Ora, giusto per farmi odiare da metà degli appassionati mondiali di fantascienza (l'altra metà non mi odierà ma si limiterà a considerarmi una brutta persona): non sono mai stato un fan sfegatato di Blade Runner. Riconosco la sua innegabile importanza storica per il cinema (ancora adesso lo copiano), e lo trovo un film molto bello, ma se mi chiedete quali sono i miei film preferiti vi dico nomi diversi. Ciò non toglie che abbia letto anche Ma gli androidi sognano pecore elettriche? , il primo dei seguiti scritti da K.W. Jeter e un paio di fumetti, oltre ad aver giocato al gioco del 97 (potete controllare qui di cosa sto parlando).
Ciò detto, penso quindi di essere in grado di parlare del nuovo Blade Runner 2049 senza pregiudizi di sorta.
E quello che dico è: molto bello.
Ok, cerchiamo di parlare di Blade Runner 2049 senza lanciare orribili spoiler. Me li tengo per la parte finale.
Cominciamo con il dire la cosa più importante: dopo Fury Road Probabilmente questo è il miglior sequel dell'era contemporanea di un film "vintage". E riuscire a dare un degno sequel a una cosa come Blade Runner non è da tutti.
Ora, giusto per farmi odiare da metà degli appassionati mondiali di fantascienza (l'altra metà non mi odierà ma si limiterà a considerarmi una brutta persona): non sono mai stato un fan sfegatato di Blade Runner. Riconosco la sua innegabile importanza storica per il cinema (ancora adesso lo copiano), e lo trovo un film molto bello, ma se mi chiedete quali sono i miei film preferiti vi dico nomi diversi. Ciò non toglie che abbia letto anche Ma gli androidi sognano pecore elettriche? , il primo dei seguiti scritti da K.W. Jeter e un paio di fumetti, oltre ad aver giocato al gioco del 97 (potete controllare qui di cosa sto parlando).
Ciò detto, penso quindi di essere in grado di parlare del nuovo Blade Runner 2049 senza pregiudizi di sorta.
E quello che dico è: molto bello.
domenica 8 ottobre 2017
La lega dei santi, round robin raccolta in ebook!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Forse ricorderete che vi ho già parlato dei romanzi della Lega dei santi, una serie di romanzi brevi che Massimo Mazzoni ha dedicato a una compagnia di santi guerrieri in lotta contro il demonio. Un po' come La lega degli straordinari gentleman, i santi riuniti sono tutti realmente esistiti, ma in questa versione pestano come fabbri.
La saga ha generato anche una round robin, alla quale ho partecipato anch'io.
E ora è uscito anche l'ebook che raccoglie la round robin , grazie ai ragazzi di Moon Base Factory (in particolare Domenico Attianese, che ha curato insieme a Massimo Mazzoni la realizzazione del volume, e a Giordano Efrodini, copertinista)!
Il racconto che è scaturito da questo coacervo di menti malate è fantastico (lo so, non dovrei dirlo io, ma lo dico lo stesso) e potete addirittura scaricarlo GRATUITAMENTE. Che aspettate, ordunque?
Il link a cui scaricare gratuitamente il racconto in formato epub
e in formato mobi
La pagina Facebook di Moon Base Factory
Il sito di Moon Base Factory
Il blog di Massimo Mazzoni
Scaricatevi questa perla!
Il Moro
Forse ricorderete che vi ho già parlato dei romanzi della Lega dei santi, una serie di romanzi brevi che Massimo Mazzoni ha dedicato a una compagnia di santi guerrieri in lotta contro il demonio. Un po' come La lega degli straordinari gentleman, i santi riuniti sono tutti realmente esistiti, ma in questa versione pestano come fabbri.
La saga ha generato anche una round robin, alla quale ho partecipato anch'io.
E ora è uscito anche l'ebook che raccoglie la round robin , grazie ai ragazzi di Moon Base Factory (in particolare Domenico Attianese, che ha curato insieme a Massimo Mazzoni la realizzazione del volume, e a Giordano Efrodini, copertinista)!
Il racconto che è scaturito da questo coacervo di menti malate è fantastico (lo so, non dovrei dirlo io, ma lo dico lo stesso) e potete addirittura scaricarlo GRATUITAMENTE. Che aspettate, ordunque?
Il link a cui scaricare gratuitamente il racconto in formato epub
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Il blog di Massimo Mazzoni
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Il Moro
venerdì 6 ottobre 2017
Sudario Brando per i Masters Of The Universe!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Le immagini che seguono sono contenute nel portfolio che Sudario Brando ha dedicato ai MOTU, e che ho acquistato in fiera al San Giorgio Brick Expo, del quale sono uno degli organizzatori (ah, tra l'altro, se non siete venuti, siete brutti). E l'aver fatto venire Sudario ci sembra che sia stata una buona idea, come potete vedere dal lavoro qui sotto.
In fiera Sudario Brando è stato simpaticissimo e disponibile, accettando addirittura di realizzare due disegni in formato poster per i due vincitori del concorso di disegno che abbiamo organizzato per i ragazzi di elementari e medie , "crea il tuo supereroe".
E colgo l'occasione per ringraziare anche Niccolò Pugliese, autore del saggio Chi è Sudario Brando?, presente anch'egli in fiera e pure lui simpaticissimo e disponibile. Mi ha pure letto i tarocchi... quelli creati da Sudario, ovviamente.
Per saperne di più su Sudario Brando, oltre ad acquistare l'interessante saggio di cui sopra, potete recarvi sul suo blog o leggere la sua descrizione che ho inserito sul sito del San Giorgio Brick Expo.
Ma basta parlare, vi lascio all'arte.
Le immagini che seguono sono contenute nel portfolio che Sudario Brando ha dedicato ai MOTU, e che ho acquistato in fiera al San Giorgio Brick Expo, del quale sono uno degli organizzatori (ah, tra l'altro, se non siete venuti, siete brutti). E l'aver fatto venire Sudario ci sembra che sia stata una buona idea, come potete vedere dal lavoro qui sotto.
In fiera Sudario Brando è stato simpaticissimo e disponibile, accettando addirittura di realizzare due disegni in formato poster per i due vincitori del concorso di disegno che abbiamo organizzato per i ragazzi di elementari e medie , "crea il tuo supereroe".
E colgo l'occasione per ringraziare anche Niccolò Pugliese, autore del saggio Chi è Sudario Brando?, presente anch'egli in fiera e pure lui simpaticissimo e disponibile. Mi ha pure letto i tarocchi... quelli creati da Sudario, ovviamente.
Per saperne di più su Sudario Brando, oltre ad acquistare l'interessante saggio di cui sopra, potete recarvi sul suo blog o leggere la sua descrizione che ho inserito sul sito del San Giorgio Brick Expo.
Ma basta parlare, vi lascio all'arte.
martedì 3 ottobre 2017
Valerian
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Se seguite questo blog saprete che i fumetti di Valerian e Laureline mi sono piaciuti molto, e che Il Quinto Elemento è tra i miei film di fantascienza preferiti di sempre (per chi si fosse perso, ricordo che anche Il Quinto Elemento aveva la regia di Luc Besson, e l'estetica si rifaceva dichiaratamente a Valerian e Laureline). Potete quindi immaginare che avessi un certo livello di attesa per questo film.
Allora, questo film non è brutto. Tutt'altro. È che ci sono alcune cose che non funzionano.
Innanzitutto, mi aspettavo che mi venisse riproposta l'estetica particolare e barocca dei fumetti che nel Quinto Elemento era stata ripresa così bene, e c'è, ma non abbastanza. E' presente in qualche scena come quella del mercato iniziale, o nel design delle creature o di qualche ambientazione qua e là, ma si vede comunque troppo poco.
Non sono uno di quei fan talebani che vedono qualsiasi "tradimento" dell'opera originale come un'offesa personale, è solo che trovo che una delle caratteristiche principali del fumetto sia stata eliminata o quasi, e proprio una caratteristica che avrebbe permesso al film di distinguersi fra la massa.
Se seguite questo blog saprete che i fumetti di Valerian e Laureline mi sono piaciuti molto, e che Il Quinto Elemento è tra i miei film di fantascienza preferiti di sempre (per chi si fosse perso, ricordo che anche Il Quinto Elemento aveva la regia di Luc Besson, e l'estetica si rifaceva dichiaratamente a Valerian e Laureline). Potete quindi immaginare che avessi un certo livello di attesa per questo film.
Allora, questo film non è brutto. Tutt'altro. È che ci sono alcune cose che non funzionano.
Innanzitutto, mi aspettavo che mi venisse riproposta l'estetica particolare e barocca dei fumetti che nel Quinto Elemento era stata ripresa così bene, e c'è, ma non abbastanza. E' presente in qualche scena come quella del mercato iniziale, o nel design delle creature o di qualche ambientazione qua e là, ma si vede comunque troppo poco.
Non sono uno di quei fan talebani che vedono qualsiasi "tradimento" dell'opera originale come un'offesa personale, è solo che trovo che una delle caratteristiche principali del fumetto sia stata eliminata o quasi, e proprio una caratteristica che avrebbe permesso al film di distinguersi fra la massa.
venerdì 22 settembre 2017
Doom & Destiny
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Da un certo punto di vista, molto personale, Doom & Destiny è il videogame perfetto.
I JRPG sono stati per lungo tempo il mio genere di videogiochi preferito. Ho fatto anche una classifica.
Ma l'età non più verde e il poco tempo libero mi rendono difficile appassionarmi a un gioco dalla profondità e complessità paragonabile ai vari Final Fantasy (fino al XII, almeno, dopo non so), complessità che una volta era proprio una delle caratteristiche che mi attiravano di più.
Allo stesso tempo non riesco ad adattarmi all'eccessiva semplicità dei giochi per tablet e smartphone, che al momento sembrano essere gli unici che trovo il tempo di giocare, spesso mollandoli prima della metà.
Doom & Destiny è perfettamente a metà tra questi due mondi. Pur essendo, chiaramente e dichiaratamente, un gioco per cellulari, propone una profondità e una complessità notevoli nel sistema di gioco. Niente a che vedere con qualche Final Fantasy dai sistemi di crescita e personalizzazione dei personaggi intricatissimi e ai limiti della comprensione umana, ma non siamo poi così distanti da un Dragon Quest.
Allo stesso tempo il gioco risulta semplice da "imparare" e immediato, come si conviene a un gioco per cellulare, quindi adatto per sessioni "casual" e spesso di pochi minuti.
Da un certo punto di vista, molto personale, Doom & Destiny è il videogame perfetto.
I JRPG sono stati per lungo tempo il mio genere di videogiochi preferito. Ho fatto anche una classifica.
Ma l'età non più verde e il poco tempo libero mi rendono difficile appassionarmi a un gioco dalla profondità e complessità paragonabile ai vari Final Fantasy (fino al XII, almeno, dopo non so), complessità che una volta era proprio una delle caratteristiche che mi attiravano di più.
Allo stesso tempo non riesco ad adattarmi all'eccessiva semplicità dei giochi per tablet e smartphone, che al momento sembrano essere gli unici che trovo il tempo di giocare, spesso mollandoli prima della metà.
Doom & Destiny è perfettamente a metà tra questi due mondi. Pur essendo, chiaramente e dichiaratamente, un gioco per cellulari, propone una profondità e una complessità notevoli nel sistema di gioco. Niente a che vedere con qualche Final Fantasy dai sistemi di crescita e personalizzazione dei personaggi intricatissimi e ai limiti della comprensione umana, ma non siamo poi così distanti da un Dragon Quest.
Allo stesso tempo il gioco risulta semplice da "imparare" e immediato, come si conviene a un gioco per cellulare, quindi adatto per sessioni "casual" e spesso di pochi minuti.
martedì 19 settembre 2017
Orfani - seconda stagione: Ringo
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ho cambiato idea sulla prima stagione di Orfani. Trovate qui tutte le recensioni dei singoli volumi, ma non date loro troppo credito. Il mio "errore", se di errore si può parlare, è stato quello di leggere e recensire un volume per volta. Ma Orfani prima stagione è uno di quei lavori in cui il risultato finale è maggiore della somma delle parti. I singoli volumi non vanno intesi come potrebbero essere ad esempio le puntate di un telefilm con trama orizzontale, episodi a sè stanti che vanno a comporre una trama globale, ma piuttosto come capitoli di un libro. Quelle che erano sembrate grossolane stupidaggini nei primi volumi poi nel complesso dell'opera hanno assunto un valore differente, portando Orfani prima stagione a essere un'ottima miniserie.
Per non ricadere nello stesso errore, ho accumulato tutti i volumi della seconda stagione uno sull'altro prima di iniziare a leggerli, tutti di fila. Certo, nel frattempo altra roba ci si è ammucchiata sopra e intanto di Orfani siamo arrivati alla quarta stagione, ma tant'è, cercate di capirmi, sono anziano, ho i miei tempi.
Ho cambiato idea sulla prima stagione di Orfani. Trovate qui tutte le recensioni dei singoli volumi, ma non date loro troppo credito. Il mio "errore", se di errore si può parlare, è stato quello di leggere e recensire un volume per volta. Ma Orfani prima stagione è uno di quei lavori in cui il risultato finale è maggiore della somma delle parti. I singoli volumi non vanno intesi come potrebbero essere ad esempio le puntate di un telefilm con trama orizzontale, episodi a sè stanti che vanno a comporre una trama globale, ma piuttosto come capitoli di un libro. Quelle che erano sembrate grossolane stupidaggini nei primi volumi poi nel complesso dell'opera hanno assunto un valore differente, portando Orfani prima stagione a essere un'ottima miniserie.
Per non ricadere nello stesso errore, ho accumulato tutti i volumi della seconda stagione uno sull'altro prima di iniziare a leggerli, tutti di fila. Certo, nel frattempo altra roba ci si è ammucchiata sopra e intanto di Orfani siamo arrivati alla quarta stagione, ma tant'è, cercate di capirmi, sono anziano, ho i miei tempi.
venerdì 15 settembre 2017
I racconti di Angelo Benuzzi per 2 minuti a Mezzanotte, recensioni
Torniamo nel mondo di 2 Minuti a
Mezzanotte, con i racconti di Angelo Benuzzi. Per chi non sapesse di
cosa sto parlando, potete dare un'occhiata al sito ufficiale, alla
pagina dei racconti spin-off, alla pagina dei miei contributi e a
tutti i post che ho dedicato all'ambientazione nel tempo.
Back from the grave è un racconto
abbastanza breve, nel quale Angelo tratteggia la storia del Super "Bolt" (cognome impronunciabile, ma il nome da Super può bastare), in
forze all'esercito degli Stati Uniti, che ha il potere di scagliare
folgori, una propensione per l'alcool, un serio problema di gestione
della rabbia e un odio profondo per il Grande Thot, super avversario
che è già comparso in entrambe le stagioni della round robin
(piccola parentesi: il Grande Thot, creato da Alessandro Girola e definito nelle capacità e nel carattere da Matteo Poropat, era uno dei miei
personaggi preferiti [a parte quelli creati da me, ovviamente ;-)],
tanto che ho dedicato totalmente a lui il mio capitolo della seconda
stagione). Odio che sfocia in un devastante combattimento in Libano,
nel 1983...
martedì 12 settembre 2017
Masters Of The Universe in versione LEGO!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Oggi una galleria particolare: non illustrazioni, ma creazioni realizzate con il LEGO e ispirate ai Masters Of The Universe!
Il creatore è Orion Pax, Un Lego designer che ha saputo farsi un nome nell'ambiente con le sue riproduzioni in mattoncini di giocattoli anni '80.
A voi!
Oggi una galleria particolare: non illustrazioni, ma creazioni realizzate con il LEGO e ispirate ai Masters Of The Universe!
Il creatore è Orion Pax, Un Lego designer che ha saputo farsi un nome nell'ambiente con le sue riproduzioni in mattoncini di giocattoli anni '80.
A voi!
venerdì 8 settembre 2017
TD-V26, radiolina cinese: recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Visto che non ho niente di meglio da fare, facciamo due parole su questa radiolina cinese comprata sulla baia per cinque euro.
Sembra una baracca, mi aspettavo una baracca, eppure si è rivelata un prodotto valido per il prezzo che ha.
Tre sono le funzioni principali, prendiamole in esame una per volta.
Radio: ha un'antenna retrattile che le permette di prendere le stazioni radio. Ne trova anche abbastanza, il problema è la ricerca. Spieghiamo: premendo il secondo tasto da sinistra inizia la ricerca delle stazioni. La ricerca non si può fermare fino a che non si è fatto tutto il giro delle frequenze memorizzando tutte le stazioni disponibili. A me è arrivato a memorizzarne anche una settantina. Poi con il terzo e il quarto tasto si cambia stazione, potendo solo avanzare e arretrare di una per volta. Gli stessi due tasti permettono anche di regolare il volume, tenendoli premuti.
E' chiaro che questo metodo è maledettamente scomodo: non c'è memorizzazione delle stazioni preferite, bisogna ricordarsi il numero di canale assegnato, dopo averla cercata tra tutte le altre radio esistenti. L'unica cosa buona è che quando la spegnete alla riaccensione la ritrovate sulla stessa stazione sulla quale l'avete spenta.
Inoltre se vi spostate (a me è capitato di usarla come radiolina guidando una vecchia Panda senza autoradio) e oltrepassate un limite oltre il quale cambiano le frequenze ovviamente non si sente più nulla, e dovete rifare la sintonizzazione da capo. Facile che ci metta più tempo di quello che vi serve per arrivare a destinazione.
Visto che non ho niente di meglio da fare, facciamo due parole su questa radiolina cinese comprata sulla baia per cinque euro.
Sembra una baracca, mi aspettavo una baracca, eppure si è rivelata un prodotto valido per il prezzo che ha.
Tre sono le funzioni principali, prendiamole in esame una per volta.
Radio: ha un'antenna retrattile che le permette di prendere le stazioni radio. Ne trova anche abbastanza, il problema è la ricerca. Spieghiamo: premendo il secondo tasto da sinistra inizia la ricerca delle stazioni. La ricerca non si può fermare fino a che non si è fatto tutto il giro delle frequenze memorizzando tutte le stazioni disponibili. A me è arrivato a memorizzarne anche una settantina. Poi con il terzo e il quarto tasto si cambia stazione, potendo solo avanzare e arretrare di una per volta. Gli stessi due tasti permettono anche di regolare il volume, tenendoli premuti.
E' chiaro che questo metodo è maledettamente scomodo: non c'è memorizzazione delle stazioni preferite, bisogna ricordarsi il numero di canale assegnato, dopo averla cercata tra tutte le altre radio esistenti. L'unica cosa buona è che quando la spegnete alla riaccensione la ritrovate sulla stessa stazione sulla quale l'avete spenta.
Inoltre se vi spostate (a me è capitato di usarla come radiolina guidando una vecchia Panda senza autoradio) e oltrepassate un limite oltre il quale cambiano le frequenze ovviamente non si sente più nulla, e dovete rifare la sintonizzazione da capo. Facile che ci metta più tempo di quello che vi serve per arrivare a destinazione.
martedì 5 settembre 2017
Inbooki, più di un editor per storie a bivi.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Inbooki nasce da un progetto tutto italiano e, come dicevamo nel titolo, non vuole limitarsi ad essere un "semplice" editor per storie a bivi.
L'idea è di sfruttare a fondo tutte le possibilità fornite da uno smartphone per creare storie che non siano mai uguali se vorrete rileggerle.
Inbooki fornisce un editor online per la creazione delle storie, che permette anche di provare i racconti sulla app. E la app è la piattaforma su cui leggere le storie tramite smartphone e tablet. La app si interfaccia al sistema operativo dello smartphone per leggere i dati dell'orologio, del sensore della luminosità, del GPS. L'autore può quindi creare contenuti diversi nei vari casi, a seconda che il lettore legga il racconto di sera o di giorno, al buio o alla luce. Inoltre si può impostare la temperatura dell'ambiente, il sesso e l'età del lettore e altri parametri, che sarà l'app stessa a chiederci a inizio lettura. Addirittura si potrà scegliere di rendere un capitolo disponibile sono se il lettore si trova in un certo punto (si sceglie su una mappa e si indica il raggio di km entro cui il capitolo è leggibile). Alcuni capitoli potrebbero essere disponibili solo in dati momenti del giorno, o solo per lettori di una certa età o sesso, o solo in certe condizioni meteo.
Inbooki nasce da un progetto tutto italiano e, come dicevamo nel titolo, non vuole limitarsi ad essere un "semplice" editor per storie a bivi.
L'idea è di sfruttare a fondo tutte le possibilità fornite da uno smartphone per creare storie che non siano mai uguali se vorrete rileggerle.
Inbooki fornisce un editor online per la creazione delle storie, che permette anche di provare i racconti sulla app. E la app è la piattaforma su cui leggere le storie tramite smartphone e tablet. La app si interfaccia al sistema operativo dello smartphone per leggere i dati dell'orologio, del sensore della luminosità, del GPS. L'autore può quindi creare contenuti diversi nei vari casi, a seconda che il lettore legga il racconto di sera o di giorno, al buio o alla luce. Inoltre si può impostare la temperatura dell'ambiente, il sesso e l'età del lettore e altri parametri, che sarà l'app stessa a chiederci a inizio lettura. Addirittura si potrà scegliere di rendere un capitolo disponibile sono se il lettore si trova in un certo punto (si sceglie su una mappa e si indica il raggio di km entro cui il capitolo è leggibile). Alcuni capitoli potrebbero essere disponibili solo in dati momenti del giorno, o solo per lettori di una certa età o sesso, o solo in certe condizioni meteo.
venerdì 1 settembre 2017
Tramonti a mezzanotte, di Aristide Capuzzo
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Questa è una recensione su commissione. Nel senso che l'autore del racconto mi ha contattato e mi ha mandato la sua opera chiedendo una recensione. L'ho già fatto in passato e mi fa piacere, e ci tengo a precisare che le mie recensioni anche in questo caso sono assolutamente imparziali. Mica mi pagano! ;-)
I quadri hanno sempre suscitato un fascino particolare negli scrittori dell'orrore.
Forse perché sembrano finestre su altre realtà, realtà di cui ci è permesso di scorgere solo un minuscolo scorcio, nel quale potrebbe nascondersi, non visto dall'osservatore, qualunque cosa.
Come possiamo noi sapere cosa si nasconde dietro quella porta, o oltre quell'angolo? Chi ci sta spiando da dietro quella tenda? Dove sta andando o da dove arriva quel personaggio? E cosa c'è in quel fagotto che sta trasportando? L'artista lo sapeva quando l'ha dipinto, o si è limitato a ritrarre ciò che vedeva nella sua mente, come un'istantanea di un sogno?
Questa è una recensione su commissione. Nel senso che l'autore del racconto mi ha contattato e mi ha mandato la sua opera chiedendo una recensione. L'ho già fatto in passato e mi fa piacere, e ci tengo a precisare che le mie recensioni anche in questo caso sono assolutamente imparziali. Mica mi pagano! ;-)
I quadri hanno sempre suscitato un fascino particolare negli scrittori dell'orrore.
Forse perché sembrano finestre su altre realtà, realtà di cui ci è permesso di scorgere solo un minuscolo scorcio, nel quale potrebbe nascondersi, non visto dall'osservatore, qualunque cosa.
Come possiamo noi sapere cosa si nasconde dietro quella porta, o oltre quell'angolo? Chi ci sta spiando da dietro quella tenda? Dove sta andando o da dove arriva quel personaggio? E cosa c'è in quel fagotto che sta trasportando? L'artista lo sapeva quando l'ha dipinto, o si è limitato a ritrarre ciò che vedeva nella sua mente, come un'istantanea di un sogno?
martedì 29 agosto 2017
Alvin Lee per i Masters Of The Universe!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
L'illustratore americano Alvin Lee ha creato, in occasione del trentesimo anniversario dei Masters, una serie di immagini da utilizzare come materiale promozionale. L'intento era creare immagini dal taglio moderno, ma senza tradire l'aspetto "iconico" dei personaggi. Direi che c'è riuscito.
L'illustratore americano Alvin Lee ha creato, in occasione del trentesimo anniversario dei Masters, una serie di immagini da utilizzare come materiale promozionale. L'intento era creare immagini dal taglio moderno, ma senza tradire l'aspetto "iconico" dei personaggi. Direi che c'è riuscito.
venerdì 18 agosto 2017
Il cacciatore e la regina di ghiaccio, recensione.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
A volte escono dei film che non si sa bene perché.
Questo Il cacciatore e la regina di ghiaccio è il seguito di Biancaneve e il cacciatore, che ho recensito qui. Ho dovuto andare a rileggermi la recensione perché non me lo ricordavo assolutamente, e nel giro di un giorno o due anche il seguito farà la stessa fine.
Abbandonata del tutto la fiaba di riferimento, questo sequel/prequel/spin-off (non ci facciamo mancare niente) almeno è una storia originale, che in questi tempi di cinema derivativo è già di per sé un pregio. Ma non c'è molto altro.
C'è una prima parte ambientata durante l'infanzia del cacciatore, che è stato rapito insieme ad altri dagli uomini di Freya, sorella della regina cattiva di Biancaneve, altrettanto cattiva e altrettanto regina, per rimpinguare le fila del suo esercito. Poi si passa al sequel vero e proprio, dopo che Biancaneve è diventata regina (ma per fortuna non dovremo mai sorbirci la faccia paralizzata di Kristen Stewart), e il cacciatore dovrà di nuovo affrontare colei che ha rovinato la sua infanzia e influenzato la sua vita, dopo essere riuscito a sfuggirle anni fa.
A volte escono dei film che non si sa bene perché.
Questo Il cacciatore e la regina di ghiaccio è il seguito di Biancaneve e il cacciatore, che ho recensito qui. Ho dovuto andare a rileggermi la recensione perché non me lo ricordavo assolutamente, e nel giro di un giorno o due anche il seguito farà la stessa fine.
Abbandonata del tutto la fiaba di riferimento, questo sequel/prequel/spin-off (non ci facciamo mancare niente) almeno è una storia originale, che in questi tempi di cinema derivativo è già di per sé un pregio. Ma non c'è molto altro.
C'è una prima parte ambientata durante l'infanzia del cacciatore, che è stato rapito insieme ad altri dagli uomini di Freya, sorella della regina cattiva di Biancaneve, altrettanto cattiva e altrettanto regina, per rimpinguare le fila del suo esercito. Poi si passa al sequel vero e proprio, dopo che Biancaneve è diventata regina (ma per fortuna non dovremo mai sorbirci la faccia paralizzata di Kristen Stewart), e il cacciatore dovrà di nuovo affrontare colei che ha rovinato la sua infanzia e influenzato la sua vita, dopo essere riuscito a sfuggirle anni fa.
martedì 8 agosto 2017
Bouncer, di Alejandro Jodorowsky e François Boucq.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
The Bouncer è un fumetto di Alejandro Jodorowsky e François Boucq, pubblicato originariamente in francia nel xxxx, ripubblicato in Italia prima dalla Magic Press in tre volumi a colori e di grandi dimensioni, rispettosi del formato originale, dalla Cosmo in quattro bonellidi in bianco e nero, che sono quelli in mio possesso, e ultimamente in sei volumi allegati alla Gazzetta dello Sport, di nuovo a colori
Vengono narrate le avventure del bouncer del Infierno, dove bouncer significa buttafuori e Infierno è un locale che tiene fede al suo nome.
Nei primi due albi, racconti in un unico volume da Cosmo, si racconta di come il Bouncer prenda sotto la sua ala un ragazzino assetato di vendetta, insegnandogli ad essere un assassino.
The Bouncer è un fumetto di Alejandro Jodorowsky e François Boucq, pubblicato originariamente in francia nel xxxx, ripubblicato in Italia prima dalla Magic Press in tre volumi a colori e di grandi dimensioni, rispettosi del formato originale, dalla Cosmo in quattro bonellidi in bianco e nero, che sono quelli in mio possesso, e ultimamente in sei volumi allegati alla Gazzetta dello Sport, di nuovo a colori
Vengono narrate le avventure del bouncer del Infierno, dove bouncer significa buttafuori e Infierno è un locale che tiene fede al suo nome.
Nei primi due albi, racconti in un unico volume da Cosmo, si racconta di come il Bouncer prenda sotto la sua ala un ragazzino assetato di vendetta, insegnandogli ad essere un assassino.
martedì 1 agosto 2017
Avventure testuali su Android.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Una volta giocavo ai videogiochi e leggevo libri e fumetti in quantità esagerata.
Poi sono cresciuto... e ho continuato imperterrito.
Poi sono invecchiato, e ora sono tutti ca771 miei.
Non ho più tempo per stare dietro a tutto quello che mi piace, neanche per la decima parte. Fatico a trovare il tempo di leggere, figuriamoci di perdere le ore attaccato ai videogiochi.
Forse è per questa ragione che ho iniziato ad avvicinarmi a un genere di giochi che prima non volevo toccare neanche con un bastone. Magari cerco un modo di mettere insieme le cose che mi mancano, mettendo insieme in un unico piatto il videogioco e la narrativa.
Così ho iniziato con le avventure grafiche, come To the Moon, che recensii qui, e Life is strange, che invece trovate qui.
Poi, dopo aver comprato un telefono nuovo (non questo, alla fine ne ho preso uno vero), octacore, 3 GB di RAM, e tutta una serie di figate ipertecnologiche... ho scoperto le avventure testuali. Potrei giocare a qualunque cosa su quel telefono, e ci faccio girare giochi senza grafica nè sonoro. Solo io.
Una volta giocavo ai videogiochi e leggevo libri e fumetti in quantità esagerata.
Poi sono cresciuto... e ho continuato imperterrito.
Poi sono invecchiato, e ora sono tutti ca771 miei.
Non ho più tempo per stare dietro a tutto quello che mi piace, neanche per la decima parte. Fatico a trovare il tempo di leggere, figuriamoci di perdere le ore attaccato ai videogiochi.
Forse è per questa ragione che ho iniziato ad avvicinarmi a un genere di giochi che prima non volevo toccare neanche con un bastone. Magari cerco un modo di mettere insieme le cose che mi mancano, mettendo insieme in un unico piatto il videogioco e la narrativa.
Così ho iniziato con le avventure grafiche, come To the Moon, che recensii qui, e Life is strange, che invece trovate qui.
Poi, dopo aver comprato un telefono nuovo (non questo, alla fine ne ho preso uno vero), octacore, 3 GB di RAM, e tutta una serie di figate ipertecnologiche... ho scoperto le avventure testuali. Potrei giocare a qualunque cosa su quel telefono, e ci faccio girare giochi senza grafica nè sonoro. Solo io.
martedì 25 luglio 2017
De Bello Alieno, di Davide Del Popolo Riolo. Recensione.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Chi segue i miei lavori forse ricorderà che ho dedicato una pagina sull'altro mio sito, ucroniasaga.altervista.org, a tutte le ucronie aventi come punto focale l'impero romano. Oggi ho deciso di approfondire uno dei romanzi citati in quell'articolo.
De Bello Alieno, di Davide Del Popolo Riolo, è un romanzo ucronico-fantascientifico-steampunk uscito nel 2014 per la Delos Books e vincitore del Premio Odissea 2014.
La premessa ucronica è interessante, per quanto surreale: si presume che il genio sia "generico", e quindi che chi eccelle in un campo avrebbe potuto eccellere in qualsiasi altro se la sua vita avesse preso una strada diversa. Io non credo che sia così, credo piuttosto che ci siano cose alle quali siamo particolarmente portati, e una delle mie trame nel cassetto verte appunto su questo argomento... Ma questo romanzo ha questa premessa e quindi va accettato così.
Si ipotizza quindi che Giulio Cesare non abbia intrapreso la carriera di condottiero e politico, ma si sia dedicato invece alla scienza e all'ingegneria. Il risultato è che nel giro di pochi anni Roma è percorsa da treni a vapore, è dotata di luce elettrica ed è circondata da fabbriche automatizzate.
Chi segue i miei lavori forse ricorderà che ho dedicato una pagina sull'altro mio sito, ucroniasaga.altervista.org, a tutte le ucronie aventi come punto focale l'impero romano. Oggi ho deciso di approfondire uno dei romanzi citati in quell'articolo.
De Bello Alieno, di Davide Del Popolo Riolo, è un romanzo ucronico-fantascientifico-steampunk uscito nel 2014 per la Delos Books e vincitore del Premio Odissea 2014.
La premessa ucronica è interessante, per quanto surreale: si presume che il genio sia "generico", e quindi che chi eccelle in un campo avrebbe potuto eccellere in qualsiasi altro se la sua vita avesse preso una strada diversa. Io non credo che sia così, credo piuttosto che ci siano cose alle quali siamo particolarmente portati, e una delle mie trame nel cassetto verte appunto su questo argomento... Ma questo romanzo ha questa premessa e quindi va accettato così.
Si ipotizza quindi che Giulio Cesare non abbia intrapreso la carriera di condottiero e politico, ma si sia dedicato invece alla scienza e all'ingegneria. Il risultato è che nel giro di pochi anni Roma è percorsa da treni a vapore, è dotata di luce elettrica ed è circondata da fabbriche automatizzate.
giovedì 20 luglio 2017
Guarda un po', un Liebster Award!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
E così, sono stato insignito dell'ambitissimo Liebster Award! Quasi meglio di un Oscar!
Ma quali sono le regole di questa trappola che è tutto fuorché un premio? Eccole:
1.Ringraziare chi ti ha premiato e rispondere alle undici domande che ti sono state poste.
2.Premiare altri undici blogger che abbiano meno di 200 followers e che ritenete meritevoli.
3.Comunicare la premiazione nelle bacheche dei "vincitori".
4.Proporre a vostra volta undici domande.
martedì 18 luglio 2017
Nathan Rosario per i Masters Of The Universe!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Un'altra gallery dedicata ai Masters Of The Universe, che qui non ne abbiamo mai abbastanza.
Questa volta tocca a Nathan Rosario, che reinventa i MOTU in una versione più cupa, vicina all'horror, con qualcosa di "Barkeriano".
Basti vedere lo scettro di Evil-Lyn realizzato con una colonna vertebrale, o Two-Bad con le teste fuse insieme. E cosa se ne farà Trap-Jaw di tutti quei ganci e catene da macellaio? Inquietante, no?
A voi la gallery!
Un'altra gallery dedicata ai Masters Of The Universe, che qui non ne abbiamo mai abbastanza.
Questa volta tocca a Nathan Rosario, che reinventa i MOTU in una versione più cupa, vicina all'horror, con qualcosa di "Barkeriano".
Basti vedere lo scettro di Evil-Lyn realizzato con una colonna vertebrale, o Two-Bad con le teste fuse insieme. E cosa se ne farà Trap-Jaw di tutti quei ganci e catene da macellaio? Inquietante, no?
A voi la gallery!
martedì 11 luglio 2017
Spider-Man Homecoming
E così eccoci a parlare di questo nuovo film dell'amichevole Uomo Ragno di quartiere, intitolato Homecoming per sottolineare il ritorno dei diritti del personaggio di punta della Marvel alla Marvel, appunto.
Questo film ha alcune cose belle, altre cose brutte, e altre che dipende un po' da come le guardi.
Cose belle: le scene d'azione, sopratutto quella finale, il personaggio di Peter, decisamente azzeccato, la decisione di mostrare un Uomo Ragno già in azione e risparmiarci l'ennesimo pistolotto sulle responsabilità e l'intero personaggio dello zio Ben, oltre che il morso del ragno, il costume del cattivo e il cattivo stesso, uno dei pochi cattivi decenti dei film Marvel (così a memoria l'unico cattivo del MCU che mi è davvero piaciuto è quello di Civil War, ma anche quello del secondo Guardiani della Galassia non era da buttare). A questo proposito, visto che Hitchcock diceva che più riuscito è il cattivo più riuscito sarà il film, viene da chiedersi come mai nella più importante saga cinematografica degli ultimi anni non siamo ancora riusciti (o non abbiano voluto) ad inserire un cattivo davvero valido. I cattivi dei telefilm dei difensori si mangiano per traverso tutti quelli dei film senza fare nessuna fatica. Possibile che il target giovanile dei film preferisca un cattivo che non sia mai in grado di adombrare il buono dal punto di vista del carisma? Mah.
martedì 4 luglio 2017
La Mummia (2017)
Salve a tutti è Il Moro che vi parla!
Un paio di "tomb raider" trovano in Iraq la tomba di una strega egiziana, toccano quello che non devono toccare, la strega si risveglia e sono cazzi per tutti.
Questa la trama in una frase, ma se proprio non vi basta possiamo parlare ancora un po' del film.
Primo del cosiddetto "Dark Universe" della Universal, dopo che quella boiata di Dracula Untold è stato cancellato dai libri di storia, La Mummia è sì un tentativo di lanciare un universo cinematografico, idea che più o meno chiunque sta cercando di copiare alla Marvel dopo aver visto che "paga", ma altresì è un film che riesce a reggersi sulle sue gambe (a differenza della stragrande maggioranza dei film Marvel, appunto), forse proprio per l'insicurezza da parte dei produttori di avere il riscontro necessario per poter produrre davvero una serie di film.
E' un film, quindi, e non una puntata di telefilm gonfiata, il che è già un pregio per il cinema d'intrattenimento moderno.
E come film com'è?
Un paio di "tomb raider" trovano in Iraq la tomba di una strega egiziana, toccano quello che non devono toccare, la strega si risveglia e sono cazzi per tutti.
Questa la trama in una frase, ma se proprio non vi basta possiamo parlare ancora un po' del film.
Primo del cosiddetto "Dark Universe" della Universal, dopo che quella boiata di Dracula Untold è stato cancellato dai libri di storia, La Mummia è sì un tentativo di lanciare un universo cinematografico, idea che più o meno chiunque sta cercando di copiare alla Marvel dopo aver visto che "paga", ma altresì è un film che riesce a reggersi sulle sue gambe (a differenza della stragrande maggioranza dei film Marvel, appunto), forse proprio per l'insicurezza da parte dei produttori di avere il riscontro necessario per poter produrre davvero una serie di film.
E' un film, quindi, e non una puntata di telefilm gonfiata, il che è già un pregio per il cinema d'intrattenimento moderno.
E come film com'è?
mercoledì 28 giugno 2017
Superman - American Alien
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Superman - American Alien è un fumetto del 2017 di Max Landis (figlio del regista John Landis) e disegnata da sette autori diversi, uno per ogni capitolo.
La trama ripercorre diversi momenti dell'infanzia e della giovinezza di Clark Kent.
Il capitolo iniziale vede un Clark bambino, alle prese con le prime manifestazioni dei suoi poteri che non è ancora in grado di controllare. Saper volare può essere un problema, quando ti stacchi a terra anche quando non vuoi e quando vuoi invece non ci riesci. Quando ti ritrovi sospeso a mezz'aria e non riesci né a tornare giù né a spostarti. Quando sei un bambino che vorrebbe solo essere come gli altri, e vive nella paura che qualcuno scopra questi poteri e cerchi di imprigionati per studiarli.
I disegni di questo capitolo riflettono quest'essenza infantile con uno stile manga, con occhioni e bocca sproporzionatamente grandi, e francamente non mi è piaciuto tanto.
Superman - American Alien è un fumetto del 2017 di Max Landis (figlio del regista John Landis) e disegnata da sette autori diversi, uno per ogni capitolo.
La trama ripercorre diversi momenti dell'infanzia e della giovinezza di Clark Kent.
Il capitolo iniziale vede un Clark bambino, alle prese con le prime manifestazioni dei suoi poteri che non è ancora in grado di controllare. Saper volare può essere un problema, quando ti stacchi a terra anche quando non vuoi e quando vuoi invece non ci riesci. Quando ti ritrovi sospeso a mezz'aria e non riesci né a tornare giù né a spostarti. Quando sei un bambino che vorrebbe solo essere come gli altri, e vive nella paura che qualcuno scopra questi poteri e cerchi di imprigionati per studiarli.
I disegni di questo capitolo riflettono quest'essenza infantile con uno stile manga, con occhioni e bocca sproporzionatamente grandi, e francamente non mi è piaciuto tanto.
venerdì 23 giugno 2017
Sega e il retrogaming
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
La Sega ha sempre avuto un occhio di riguardo per il retrogaming. Forse nostalgia per la gloria del passato, chi lo sa. Abbiamo avuto ad esempio la collana Sega Ages, vecchi classici per Mega Drive e Master System riproposti con la grafica rifatta a nuovo e nuove modalità di gioco.
Peccato che facessero cagare, tutti quanti.
martedì 20 giugno 2017
Life is strange, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ammetto di non aver mai giocato prima ad un'avventura grafica (non è del tutto vero, avevo Discworld su PS1, ma era una cosa molto diversa e comunque non l'ho finito). E' un genere che non mi ha mai interessato.
E questo nonostante abbia sempre preferito i giochi nei quali la trama avesse una parte preponderante (almeno da quando, sempre per la mitica PS1, ho scoperto il mio primo JRPG, Final Fantasy VII. Su Megadrive e prima ancora su Commodore 64 non avevo mai giocato a niente di così complesso. Tra l'altro, andate a dare un'occhiata alla mia classifica dei JRPG).
Ma sto diventando vecchio, sono pieno di impegni e il tempo da dedicare ai videogiochi si è ridotto mostruosamente (per non dire quasi svanito del tutto), e quindi non posso più star lì a livellare o a completare i quadri al 100%. La trama ormai per me è quasi l'unica caratteristica che mi interessa di un videogioco, e deve pure andare avanti abbastanza alla veloce.
E se questo ancora non bastava a riconciliarmi col genere delle avventure grafiche, ecco che salta fuori questa perla di Life is Strange.
martedì 13 giugno 2017
Lovecraft Collection, app per Android. Recensione.
Si sa che per Android si trova veramente di tutto, ci si può perdere delle mezze giornate solo a girovagare per il Play Store.
In particolare sono stato colpito da questa app gratuita, e adesso vi beccate pure voi una breve recensione.
L'app è stata sviluppata dai Designers of Code, team di sviluppo spagnolo, ed è definibile come la versione smartphone (direi "versione 2.0" se questa definizione non valesse ormai più o meno per qualunque cosa e non mi avesse profondamente rotto i coglioni) del romanzo illustrato.
Contiene un racconto scritto da Lovecraft nel 1918, The beast in the cave, edito in Italia come La bestia della caverna o L'essere nella caverna.
In pratica al testo su schermo si accompagnano disegni in semianimazione. Per chi non sapesse cosa significa, sono disegni animati solo in parte, magari ci può essere un volto nel quale si muovono solo gli occhi, cose così.
I disegni seguono la storia illustrandone molte scene man mano che si va avanti nella lettura, e molti sono anche parzialmente interattivi. Toccando lo schermo si può cioè far partire una semianimazione, tipo zoomare o far muovere la torcia in mano al protagonista.
La lettura è inoltre accompagnata da una musica d'atmosfera con alcuni effetti sonori nei punti giusti.
martedì 6 giugno 2017
Blade Runner: riduzioni, seguiti, spin-off, tutto l'universo espanso.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
I trailer di Blade runner 2049 hanno scimmiato un po' tutti, e quindi ho deciso di approfondire un po' la questione.
Vorrei quindi provare a fare una panoramica di tutto quello che è uscito fino a oggi relativo a Blade Runner, una sorta di cronologia, giusto per curiosità, in attesa del nuovo film. Alcune di queste opere le conosco e ve ne parlerò, per altre sarà una semplice voce in elenco, che se volete potete integrare nei commenti.
Sarà una cosa lunga.
1968: esce Do Androids Dream of Electric Sheep?
di Philip K. Dick. Stampato in Italia con i titoli Il cacciatore di androidi, Cacciatore di androidi, Blade Runner e Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
L'opera di Dick ha già avuto legioni di analisti più qualificati di me, quindi non andrò a impelagarmi nel parlare troppo a fondo di questo Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, mi limiterò ad esprimere la mia personalissima opinione. Si tratta secondo me di un ottimo romanzo, non eccezionale, che dipinge con nera ironia una società futura complessa e i suoi decadenti valori morali e spirituali.
Propone molti spunti per riflessioni profonde su argomenti che vanno dal razzismo alla paura della morte, al rapporto uomo-macchina, al concetto di coscienza, e molti altri. Pur splendido dal punto di vista filosofico, non mi ha avvinto particolarmente dal lato più "narrativo", con delle parti che ho trovato piuttosto pesanti e alcune cose nella trama che "non tornano" (su tutte tutta la parte dell'altra centrale di polizia).
Letto dopo aver visto il film, ho notato l'assenza della "glorificazione" degli androidi vista in Blade Runner, qui molto più terreni e simili agli umani, anche nei difetti. Purtroppo questo si traduce anche in una minore importanza ed epicità tragica dei personaggi in questione.
Il libro è ambientato nel 1992, il film nel 2019. Ormai siamo quasi arrivati anche lì. Vi lascio qualche secondo per ripensare a quanto siete anziani.
I trailer di Blade runner 2049 hanno scimmiato un po' tutti, e quindi ho deciso di approfondire un po' la questione.
Vorrei quindi provare a fare una panoramica di tutto quello che è uscito fino a oggi relativo a Blade Runner, una sorta di cronologia, giusto per curiosità, in attesa del nuovo film. Alcune di queste opere le conosco e ve ne parlerò, per altre sarà una semplice voce in elenco, che se volete potete integrare nei commenti.
Sarà una cosa lunga.
1968: esce Do Androids Dream of Electric Sheep?
di Philip K. Dick. Stampato in Italia con i titoli Il cacciatore di androidi, Cacciatore di androidi, Blade Runner e Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
L'opera di Dick ha già avuto legioni di analisti più qualificati di me, quindi non andrò a impelagarmi nel parlare troppo a fondo di questo Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, mi limiterò ad esprimere la mia personalissima opinione. Si tratta secondo me di un ottimo romanzo, non eccezionale, che dipinge con nera ironia una società futura complessa e i suoi decadenti valori morali e spirituali.
Propone molti spunti per riflessioni profonde su argomenti che vanno dal razzismo alla paura della morte, al rapporto uomo-macchina, al concetto di coscienza, e molti altri. Pur splendido dal punto di vista filosofico, non mi ha avvinto particolarmente dal lato più "narrativo", con delle parti che ho trovato piuttosto pesanti e alcune cose nella trama che "non tornano" (su tutte tutta la parte dell'altra centrale di polizia).
Letto dopo aver visto il film, ho notato l'assenza della "glorificazione" degli androidi vista in Blade Runner, qui molto più terreni e simili agli umani, anche nei difetti. Purtroppo questo si traduce anche in una minore importanza ed epicità tragica dei personaggi in questione.
Il libro è ambientato nel 1992, il film nel 2019. Ormai siamo quasi arrivati anche lì. Vi lascio qualche secondo per ripensare a quanto siete anziani.
sabato 3 giugno 2017
I pirati dei Caraibi - la vendetta di Salazar
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
È uscito un altro film sui Pirati dei Caraibi, che volete farci. Magari non andarlo a vedere, per carità, ma io invece l'ho visto quindi ora vi beccate la mia opinione al riguardo, contenti?
Niente di nuovo sotto il sole: Jack Sparrow viene per l'ennesima volta coinvolto in un'avventura folle alla ricerca di un tesoro o di un oggetto magico, avventura durante la quale riuscirà a cavarsela anche nelle situazioni più impossibili grazie a una certa agilità e una fortuna sfacciata. C'è una (un'altra) ciurma di non morti, maledizioni marine, Barbossa e tutto il repertorio classico della serie accompagnato dalle solite, splendide musiche. Sempre le stesse, ma sono belle.
E ora qualche opinione sparsa.
Niente da dire dal lato visivo: è quello a cui siamo abituati, con scene estremamente luminose contrapposte ad altre molto scure, con un design dei cattivi non troppo diverso dal solito, con scene d'azione spettacolari, esagerate oltre ogni limite del buon senso e divertenti.
martedì 30 maggio 2017
Solaris, di Stanislaw Lem
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Solaris, pubblicato nel 1961, è probabilmente il più noto tra i libri scritti dall'autore polacco Stanislaw Lem, del quale ricorderete che ho già recensito qui le sue Fiabe per robot.
La trama non è particolarmente complicata: lo psicologo Kelvin viene inviato nella stazione sospesa sopra l'oceano di Solaris, uno dei grandi misteri dell'universo: numerosi fatti provano senza ombra di dubbio che l'oceano stesso, composto di una materia gelatinosa in grado di mutare rapidamente forma e caratteristiche chimiche, è una gigantesca creatura vivente, e probabilmente intelligente. Al suo arrivo Kelvin non si trova ad avere a che fare solo con gli strani fenomeni che coinvolgono l'oceano, quali la formazione di incredibili estrusioni organiche dalle forme più disparate eppure in qualche modo "matematiche" e perfette, quasi espressioni tridimensionali di complesse equazioni volte a rivelare la natura dell'universo. Quello che trova sulla stazione è ben più inquietante: come anche i due scienziati che lo attendevano lì anche lui subirà la visita di un "ospite" molto particolare, la moglie morta qualche anno prima. E non è un fantasma, ma un costrutto solido e apparentemente immortale, dotato a quanto pare di pensieri e sentimenti propri, anche se i suoi ricordi sono confusi.
Solaris, pubblicato nel 1961, è probabilmente il più noto tra i libri scritti dall'autore polacco Stanislaw Lem, del quale ricorderete che ho già recensito qui le sue Fiabe per robot.
La trama non è particolarmente complicata: lo psicologo Kelvin viene inviato nella stazione sospesa sopra l'oceano di Solaris, uno dei grandi misteri dell'universo: numerosi fatti provano senza ombra di dubbio che l'oceano stesso, composto di una materia gelatinosa in grado di mutare rapidamente forma e caratteristiche chimiche, è una gigantesca creatura vivente, e probabilmente intelligente. Al suo arrivo Kelvin non si trova ad avere a che fare solo con gli strani fenomeni che coinvolgono l'oceano, quali la formazione di incredibili estrusioni organiche dalle forme più disparate eppure in qualche modo "matematiche" e perfette, quasi espressioni tridimensionali di complesse equazioni volte a rivelare la natura dell'universo. Quello che trova sulla stazione è ben più inquietante: come anche i due scienziati che lo attendevano lì anche lui subirà la visita di un "ospite" molto particolare, la moglie morta qualche anno prima. E non è un fantasma, ma un costrutto solido e apparentemente immortale, dotato a quanto pare di pensieri e sentimenti propri, anche se i suoi ricordi sono confusi.
martedì 23 maggio 2017
Rogue One, che a me non è piaciuto.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Come da titolo, a me non è piaciuto Rogue One: A Star Wars Story. E fino lì tutto bene, non penso di poter essere giudicato una brutta persona per questo (vi darò altri motivi per farlo più sotto).
Il punto è che non ho capito bene "perché" non mi sia piaciuto, visto anche che a quanto pare è piaciuto più o meno a chiunque, anche a quelli che non l'hanno visto.
Che io non sia mai stato un fan sfegatato di Guerre Stellari l'ho già dichiarato qui, e lo confermo. Confermo un po' di meno il tono della recensione appena linkata, che ripensandoci l'Episodio VII faceva ben più schifo di quanto ho scritto lì.
Come da titolo, a me non è piaciuto Rogue One: A Star Wars Story. E fino lì tutto bene, non penso di poter essere giudicato una brutta persona per questo (vi darò altri motivi per farlo più sotto).
Il punto è che non ho capito bene "perché" non mi sia piaciuto, visto anche che a quanto pare è piaciuto più o meno a chiunque, anche a quelli che non l'hanno visto.
Che io non sia mai stato un fan sfegatato di Guerre Stellari l'ho già dichiarato qui, e lo confermo. Confermo un po' di meno il tono della recensione appena linkata, che ripensandoci l'Episodio VII faceva ben più schifo di quanto ho scritto lì.
martedì 16 maggio 2017
I MOTU di Ryan Barger
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Tornano le gallery dedicate ai Masters Of The Universe. Ne ho già pubblicate alcune in passato, e altre ne pubblicherò, quindi se siete appassionati dei MOTU ogni tanto tornate a farmi un giro da queste parti.
Come ho già spiegato altre volte, io adoro le rivisitazioni moderne dei classici Masters. In questo senso l'artista statunitense Ryan Barger mi dà molte soddisfazioni, con delle versioni dei Masters che modernizzano gli originali senza mai tradirli, piuttosto accentuando quella commistione di medioevo fantasy e tecnologia avanzata che caratterizzava l'ambientazione delle storie dei Masters. Oltre ad essere disegnate splendidamente.
Questo il suo sito:
http://www.ryanbarger.net
E ora, vi lascio alla gallery.
Tornano le gallery dedicate ai Masters Of The Universe. Ne ho già pubblicate alcune in passato, e altre ne pubblicherò, quindi se siete appassionati dei MOTU ogni tanto tornate a farmi un giro da queste parti.
Come ho già spiegato altre volte, io adoro le rivisitazioni moderne dei classici Masters. In questo senso l'artista statunitense Ryan Barger mi dà molte soddisfazioni, con delle versioni dei Masters che modernizzano gli originali senza mai tradirli, piuttosto accentuando quella commistione di medioevo fantasy e tecnologia avanzata che caratterizzava l'ambientazione delle storie dei Masters. Oltre ad essere disegnate splendidamente.
Questo il suo sito:
http://www.ryanbarger.net
E ora, vi lascio alla gallery.
martedì 9 maggio 2017
Valérian e Laureline agenti spazio-temporali
Salve a tutti, Il Moro che vi parla!
E' prevista per settembre l'uscita del film Valerian e la città dei mille pianeti, il nuovo film di fantascienza di Luc Besson. Forse non sapete che il film è tratto da un famoso fumetto francese, Valérian et Laureline, noto in Italia con il titolo di Valérian e Laureline agenti spazio-temporali, scritto da Pierre Christine e disegnato da Jean-Claude Mézières.
Pubblicato in modo sporadico dal 1967 al 2010, è stato anche tradotto in italiano.
La storia editoriale italiana di Valerian e Laureline è a dir poco confusa, con almeno tre o quattro diverse case editrici che si sono succedute nella pubblicazione senza nemmeno tenere granché conto dell'ordine corretto degli episodi.
Sono usciti dapprima una manciata di storie brevi da sedici pagine, nelle quali Valerian, che all'epoca in Italia veniva chiamato Valex, non conosceva ancora Laureline, che nei primi numeri in Italia veniva chiamata Loretta. La serie vera e propria, con i classici volumi da 46 pagine tipici dei formati francesi, comincia proprio con l'incontro con Laureline.
E' prevista per settembre l'uscita del film Valerian e la città dei mille pianeti, il nuovo film di fantascienza di Luc Besson. Forse non sapete che il film è tratto da un famoso fumetto francese, Valérian et Laureline, noto in Italia con il titolo di Valérian e Laureline agenti spazio-temporali, scritto da Pierre Christine e disegnato da Jean-Claude Mézières.
Pubblicato in modo sporadico dal 1967 al 2010, è stato anche tradotto in italiano.
La storia editoriale italiana di Valerian e Laureline è a dir poco confusa, con almeno tre o quattro diverse case editrici che si sono succedute nella pubblicazione senza nemmeno tenere granché conto dell'ordine corretto degli episodi.
Sono usciti dapprima una manciata di storie brevi da sedici pagine, nelle quali Valerian, che all'epoca in Italia veniva chiamato Valex, non conosceva ancora Laureline, che nei primi numeri in Italia veniva chiamata Loretta. La serie vera e propria, con i classici volumi da 46 pagine tipici dei formati francesi, comincia proprio con l'incontro con Laureline.
martedì 2 maggio 2017
I guardiani della galassia vol. 2, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Tornano i miei personaggi preferiti dell'universo cinematografico Marvel (e dico cinematografico non a caso, visto che di loro fumetti non ho mai letto praticamente nulla), vuoi che non andassi a vedere il film?
E infatti l'ho visto, ed ecco puntale la mia recensione. Senza spoiler, tranquilli!
Non molto tempo dopo gli eventi del primo film, i Guardiani sono una specie di gruppo di mercenari cosmici, al momento al servizio dei Sovereign, una razza di alieni che seleziona e migliora geneticamente ogni nascituro per avvicinarsi ad un'ideale di perfezione di razza (sì, i rimandi alla "pura razza ariana" sono facilmente intuibili anche nell'aspetto dei personaggi) che vive su un pianeta con lo stesso nome, minacciato da un'entita extradimensionale. Così sì apre I guardiani della galassia vol. 2, con quello che probabilmente è il combattimento più divertente dell'intera cinematografia Marvel e musica anni '80 a manetta.
Dopo l'intro a dir poco esaltante le avventure dei Guardiani più stupidi della galassia proseguono in un caleidoscopio di colori psichedelici, battutacce da caserma, gag una più idiota dell'altra, roba che esplode, sparatorie, e perfino una trama e qualche tentativo di inscenare dei momenti seri e drammatici... tentativi allegramente buttati all'aria dopo pochi secondi da ulteriori pudanade.
Insomma, è bellissimo.
Tornano i miei personaggi preferiti dell'universo cinematografico Marvel (e dico cinematografico non a caso, visto che di loro fumetti non ho mai letto praticamente nulla), vuoi che non andassi a vedere il film?
E infatti l'ho visto, ed ecco puntale la mia recensione. Senza spoiler, tranquilli!
Non molto tempo dopo gli eventi del primo film, i Guardiani sono una specie di gruppo di mercenari cosmici, al momento al servizio dei Sovereign, una razza di alieni che seleziona e migliora geneticamente ogni nascituro per avvicinarsi ad un'ideale di perfezione di razza (sì, i rimandi alla "pura razza ariana" sono facilmente intuibili anche nell'aspetto dei personaggi) che vive su un pianeta con lo stesso nome, minacciato da un'entita extradimensionale. Così sì apre I guardiani della galassia vol. 2, con quello che probabilmente è il combattimento più divertente dell'intera cinematografia Marvel e musica anni '80 a manetta.
Dopo l'intro a dir poco esaltante le avventure dei Guardiani più stupidi della galassia proseguono in un caleidoscopio di colori psichedelici, battutacce da caserma, gag una più idiota dell'altra, roba che esplode, sparatorie, e perfino una trama e qualche tentativo di inscenare dei momenti seri e drammatici... tentativi allegramente buttati all'aria dopo pochi secondi da ulteriori pudanade.
Insomma, è bellissimo.
martedì 25 aprile 2017
Torino Comics 2017
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Io non ci volevo andare, a Torino Comics.
Non ci vado da dieci anni e passa. Una volta non era male, poi ha iniziato a esserci di tutto tranne i fumetti (oltre ad avere un prezzo d'ingresso allucinante), e quindi ho smesso.
Ma ora sono stato biecamente tirato dentro all'organizzazione di una fiera del fumetto, quindi ho "dovuto" andare a fare un giro a quella più grande dalle mie parti, per prendere ispirazione e magari qualche contatto utile.
Non è che sia migliorato negli ultimi anni, Torino Comics.
Il punto forse è il nome. Torino Comics. Hanno aggiunto il sottotitolo "fumetti cosplay games", va bene. Magari per mantenere il nome "storico". Però per uno che si fida del nome e ci va per i fumetti, francamente...
Io non ci volevo andare, a Torino Comics.
Non ci vado da dieci anni e passa. Una volta non era male, poi ha iniziato a esserci di tutto tranne i fumetti (oltre ad avere un prezzo d'ingresso allucinante), e quindi ho smesso.
Ma ora sono stato biecamente tirato dentro all'organizzazione di una fiera del fumetto, quindi ho "dovuto" andare a fare un giro a quella più grande dalle mie parti, per prendere ispirazione e magari qualche contatto utile.
Non è che sia migliorato negli ultimi anni, Torino Comics.
Il punto forse è il nome. Torino Comics. Hanno aggiunto il sottotitolo "fumetti cosplay games", va bene. Magari per mantenere il nome "storico". Però per uno che si fida del nome e ci va per i fumetti, francamente...