martedì 28 novembre 2017

Soma Bringer, recensione

recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Soma Bringer è un gioco per Nintendo DS che non ha mai superato i confini dell'Impero del Sol Levante. Per fortuna esistono quei volenterosi, eroici e disinteressati folli che si prendono la briga di fare le traduzioni amatoriali dei giochi che non riescono ad arrivare da noi per vie ufficiali. Nei videogiochi il problema non è il sincronismo con il labiale,ma far stare i testi nelle finestre di gioco, e in alcuni casi tradurre anche testi grafici. Quindi è un lavoro che richiede oltre alla conoscenza della lingua anche un notevole sbattimento dal punto di vista più tecnico. Quindi un grazie a quegli eroi che decidono di spendere tempo e fatica per permetterci di usufruire di opere delle quali altrimenti non avremmo mai sentito parlare!


Soma Bringer è a tutti gli effetti un action-rpg. Abbiamo combattimenti in tempo reale con nemici visibili sulla mappa, con visuale dai tre quarti. C'è la possibilità di personalizzare i tasti con le varie mosse che vengono messe a disposizione con il progredire del livello, ma alla fine terremo sempre le stesse, perché per potenziare una mossa bisogna depotenziarne un'altra, ed è meglio avere poche mosse ma che fanno un male cane, no?

retrogame


All'inizio del gioco potremo scegliere quale personaggio utilizzare tra quelli disponibili e che compongono il party già da subito. Ovviamente io ho scelto quello che è in effetti il vero protagonista, cioè il novellino, ma tanto durante le cutscene sono sempre tutti presenti. Questo è utile più che altro per la modalità multiplayer, visto che si può affrontare tutto il gioco in squadra con degli amici con i quali ci si possono scambiiare oggetti e armi trovati, ma di contro riduce la profondità della campagna in singolo, visto che non avremo nessun controllo sui due compagni che comporranno il nostro party in battaglia, nel sul movimento, nè sulla crescita o sulla scelta delle armi. Faranno tutto da soli.

gioco di ruolo giapponese


Punto di forza del gioco è la grafica, forse la più bella che ho visto finora in un gioco per NDS. I personaggi poligonali si fondono più che bene con gli sfondi bidimensionali, ma a colpire sono soprattutto le affascinanti ambientazioni, quali ad esempio la città delle macchine.
L'ambientazione è abbastanza classica, la solita mistura di fantasy e fantascienza tanto cara ai JRPG, che gira intorno all'utilizzo dell'energia chiamata "Soma" per far funzionare un po' tutto.
Il nostro gruppo di eroi fa parte di un'organizzazione militare chiamata Pharzuph, inviata a investigare sulle misteriose creature chiamate Visitor che hanno inziato a infestare il mondo e che hanno il potere di prendere possesso dei corpi degli animali. Durante una missione i nostri salvano una ragazza priva di memoria ma dotata di poteri misteriosi, e che sembra avere delle connessioni con la banda di supercattivi che sta dietro a tutto. E poi boh, si salva il mondo, c'erano dubbi?
La scarsa originalità è comunque attenuata da dei validi colpi di scena svelati con il procedere della trama.

Nintendo DS best jrpg

Il problema principale del gioco è che è troppo facile. Rinunciando alla varietà delle mosse privilegiando la potenza si fa in fretta a diventare dei carri armati in grado di stendere chiunque. A ciò aggiungiamo che in caso di morte ad esempio contro qualche boss particolarmente ostico si viene immediatamente resuscitati alla base, e tramite i portali sparsi per il gioco si può andare in un attimo a finire di menare il boss che nel frattempo non recupererà l'energia persa.

Un bel gioco per gli amanti degli action-rpg, ma non irrinunciabile.

Il Moro

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