martedì 12 dicembre 2017

The Great Wall

the great wall recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ho guardato questo film senza saperne NULLA, e la prima cosa che ho pensato è stata: "guarda lì ste armature colorate, sarà una citazione dei film di Zhang Yimou o una scopiazzatura?"
Poi, trullo trullo, arrivo ai titoli di coda e ci rimango di sasso: la regia era proprio di Zhang Yimou! Ma non l'avrei mai detto!
Allora, io ho adorato Hero. ho visto un paio di altri wuxiapian del regista, trovandoli tremendamente noiosi ma sempre assolutamente maestosi dal lato visivo. Ma questo Great Wall...

Ma andiamo con ordine (e dopo essermi informato un po' in rete).
The Great Wall, del 2016, è una coproduzione Cina-USA con un budget di circa 135 milioni di dollari, che l'ha reso il film più costoso girato interamente in Cina.
Alla regia troviamo, per l'appunto, Zhang Yimou, considerato tra i più importanti registi cinesi degli ultimi anni. Alla sceneggiatura, tra gli altri, troviamo Max Brooks, figlio di Mel, autore del più bel libro sugli zombi che abbia mai letto, World War Z. In effetti si nota la somiglianza tra la massa di zombi che scala il muro nell'orrendo filmaccio tratto da quel libro e la massa di Taopie che scala le torri nel finale di The Great Wall (tra l'altro quella scena nel libro non c'era, c'era qualcosa di simile solo in Zombi Story e altri racconti, di cui vi ho già parlato).
Nel ruolo del faccione da eroe americano troviamo Matt Demon. Che poi il personaggio dovrebbe essere inglese, credo, visto che l'America non era ancora stata scoperta... ma si comporta da eroe americano.
Nel ruolo dell'attore grosso in un ruolo inutile troviamo Willem Dafoe, totalmente sprecato.


the great wall recensione
"Dovrei seriamente considerare l'idea di cambiare agente."


Parla di un gruppo di avventurieri di varia estrazione europea (credo di aver sentito anche un nome italiano, all'inizio) che viaggiano verso oriente nella speranza di poter tornare con un carico della mitica "polvere nera", ovvero polvere da sparo. Solo due arrivano alla Grande Muraglia, per scoprire che in realtà è stata eretta per tenere lontano dalla Cina un esercito di mostri che si risveglia ogni 60 anni.
A questo punto Matt Demon eroieggia in giro, dimostrandosi tra l'altro un arciere migliore di quanto un Robin Hood qualsiasi potrebbe mai sognare, e tutto finisce bene, meno male, che questo film bisogna venderlo anche agli americani.

the great wall recensione
Armature azzurre invece che rosa per le femmine. Ehi, volete mandarmi in confusione?

Il film non ha nessuna pretesa di ricostruzione storica: si tratta nè più e nè meno di un fantasy-action, con armature colorate e azioni spericolate e surreali. Carine le varie idee  per la difesa della muraglia, come le forbicione che tagliano i mostri mentre salgono, anche se mi sembra assurdo che nessuno abbia pensato di tirare giù un po' del caro, vecchio e sempre affidabile olio bollente.

the great wall recensione
World War Great Wall

Si lascia vedere con piacere, scorre bene, scene d'azione carine, scene di massa con tutte le armature colorate carine, personaggi moderatamente simpatici seppure tutti già visti e stravisti. Insomma niente che possa rimanere impresso per più di mezz'ora dopo la fine del film.
L'avrei potuto catalogare come un film carino, se non avessi scoperto il nome del regista. Non appena ho letto "Zhang Yimou" nei titoli di coda il film ha perso di colpo una decina di punti. Passare da Hero a una boiata all'americana così è uno scivolone che fatico a digerire.

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E poi vorrei aprire un piccolo capitolo a parte per la "regina" dei mostri.
A me queste "regine" hanno francamente rotto i marroni.
Non è possibile che qualsiasi specie ci attacchi, siano alieni o residui di un passato ancestrale o coniglietti della Duracell, abbiano tutti una "regina" che fatta fuori quella abbiamo vinto. E ovviamente la regina è perfettamente protetta, tranne che per un'azione eroica e solitaria del mascellone americano di turno.
L'esempio più fastidioso del genere l'abbiamo forse avuto in Edge of tomorrow, e non può mancare neanche qui. L'unica "regina" che è stata utilizzata alla grande a oggi rimane quella di Aliens Scontro Finale (ma sentitevi liberi di segnalarmene altre che ho dimenticato).

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Curiosità: i mostri vengono qui chiamati "Taotie". il nome non è inventato: il taotie è una decorazione tipica di vasi rituali e altre suppellettili cinesi dei periodi Shang e Zhou. Viene rappresentata una testa mostruosa vista di fronte, a volte in comune con due corpi. Di solito quindi, quando ci sono anche i corpi, il mostro in questione ha sei zampe (le due anteriori sono comuni come la testa). La testa può essere di drago, di tigre o anche di uomo. La parola "taotie" è anche il nome dell'animale che qui chiamiamo ghiottone (wolverine, in inglese).

Il Moro

7 commenti:

  1. Anch'io ho provato la stessa cosa, moderatamente divertente a vederlo ma già alla fine l'avevo bello che dimenticato. Tranne per la paraculata di inventarsi un deus ex machina onestamente imbarazzante: almeno potevano rifarsi a Wells e inventarsi che i germi degli stranieri occidentali faceva morire di raffreddore i mostri!
    Sono contento per il conto corrente di Yimou, che da tempo non azzecca più niente, ma ormai è lontano il regista dei primi anni Novanta (quando era di rottura) e dei primi Duemila (diventato di regime ma almeno genio visivo).

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    1. Eh, gli americani sembrano avere un debole per far fuori le regine. Che elisabetta debba preoccuparsi? ;-)

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    1. Lo farò anch'io tra 3, 2, 1... Di cosa stavamo parlando?

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  3. Concordo: un Dafoe completamente sprecato ed inutile.
    E concordo anche sulla rottura di cabasisi dovuta alle sempre più scontate regine dei mostri, nelle loro mille inutili varianti.

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    1. Sì, a volte invece della regina c'è il cervello centrale, o altra roba del genere... L'unica volta che c'era un re invece di una regina, che io ricordi almeno, era "Il regno del fuoco". A parte il sesso, comunque, era esattamente la stessa cosa.

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  4. Un intero esercito di power rangers! dio ci salvi!

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