venerdì 29 novembre 2013

Niceville, di Carsten Stroud

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Niceville è un libro dell'autore tedesco Carsten Stroud del 2012, che ho scoperto solo in seguito essere il primo di una trilogia ancora da scrivere. Purtoppo l'ho scoperto solo dopo, altrimenti avrei rimandato la lettura a quando fossero stati disponibili tutti e tre i volumi.

Intanto, beccatevi la trama:


Benvenuti a Niceville, una piccola cittadina del sud degli Stati Uniti, circondata dal verde delle colline, popolata di alberi e di antiche ville coloniali e… abitata dal Male. A Niceville, ogni famiglia nasconde un segreto. A Niceville, la gente sparisce nel nulla, e raramente se ne trova traccia. Per questo, quando Rainey, di soli dieci anni, scompare, tutte le forze di polizia locale si mobilitano, senza alcun indizio da seguire…
È solo il primo anello di una catena di avvenimenti che travolgeranno, nel giro di trentasei ore, la vita di molte persone. Nick Kavanaugh, un poliziotto con un lato oscuro, indaga, aiutato dalla moglie Kate, ma a Niceville il male sembra essere molto più forte degli uomini.

martedì 26 novembre 2013

L'uomo d'acciaio, recensione

http://www.everyeye.it/public/covers/09052013/l-uomo-d-acciaio_cover.jpgSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Finalmente sono riuscito a vedere questo L'uomo d'acciaio (Man of steel, 2013), il reboot della saga cinematografica di Superman per la regia di Zack Snyder e soggetto e sceneggiatura di David S. Goyer e Christopher Nolan.

Zack Snyder è un regista che non mi dispiace. Mi è piaciuto il suo remake di Zombi, L'alba dei morti viventi, anche se è colpevole di aer inaugurato il filone "Zombi che corrono", mi è piaciuto Sucker Punch e anche Il regno di Ga'Hoole. E mi sono piaciute anche le sue riduzioni fumettistiche, 300 e Watchmen. Sì, Watchmen era abbastanza pesante, eppure non penso fosse facile realizzare un film migliore da quel fumetto.

In questo L'uomo d'acciaio (come ne Il cavaliere oscuro, non compare il nome del protagonista nel titolo) Snyder finalmente rinuncia ai rallenty con cui usa riempire tutti i suoi film, e con i quali spesso esagera.
Ciononostante, questo è il suo film che mi è piaciuto di meno.

sabato 23 novembre 2013

Dead Set, recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Dead set è una miniserie televisiva britannica di soli 5 episodi, di cui il primo di 45 minuti e gli altri da 20 (più sigla e riassunto). Facendo il totale, è praticamente un film.

La trama la copincollo da Wikipedia perché non c'ho voglia:

A causa di una terribile epidemia i morti viventi seminano il panico in tutto il Regno Unito. La malattia si propaga a macchia d'olio e tra i pochi superstiti ci sono i concorrenti del Grande Fratello inglese, ignari di cosa stia accadendo. Sarà Kelly, l'assistente della produzione, a dare la sconvolgente notizia ai concorrenti che dovranno lottare per la loro sopravvivenza.

mercoledì 20 novembre 2013

Orfani 2: Non per odio ma per amore, recensione

http://www.sergiobonellieditore.it/resizer/381/-1/true/UpkPfA5XLjjUl8N5lfZby6oA7PeWzzxb1bNvPBHdDBM=--.jpgSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Proseguono le vicende degli Orfani della Bonelli, e di nuovo lo fanno su due linee temporali diverse: quella presa da Il gioco di Ender, con l'addestramento dei giovani guerrieri, e quella presa da Fanteria dello spazio, con l'esercito umano impegnato a conquistare un pianeta alieno.

Diciamo che la brutta impressione suscitata dal primo numero era dovuta soprattutto alle aspettative altissime che come un po' tutti gli appassionati riponevo in questo fumetto, conseguenza della campagna pubblicitaria e delle numerose acclamazioni di Recchioni come salvatore del fumetto italiano.
Ora che sappiamo com'è, possiamo ridimensionare le nostre aspettative. Visto in questa nuova ottica, il secondo numero mi è piaciuto di più del primo.

Innanzitutto, il gioco citazionista, seppur presente, è meno invasivo. Continuano a non esserci elementi di grande originalità, ma non dimentichiamo che si tratta di una serie di fantascienza militare, e quindi più o meno è lecito sapere cosa aspettarsi. Anche l'avventura sul mondo alieno inizia a prendere una piega un po' diversa da starship troopers, anche se quello che trovano alla fine mi sa tanto di già visto. Parecchie volte.

domenica 17 novembre 2013

Los Cronocrimenes, recensione

Salve a tuti, è Il Moro che vi parla!

Los Cronocrimenes, altrimenti noto come Timecrimes, è un film spagnolo di fantascienza del 2007, scritto e diretto da Nacho Vigalongo. E' il suo primo lungometraggio, grazie al quale ha vinto il Premio goya per il miglior regista esordiente.

Il tema è il viaggio nel tempo e i paradossi che questo comporta.

E' chiaramente un film girato con pochi mezzi. I pochi attori ci regalano interpretazioni dignitose ma non memorabili (anche il regista recita nella parte del tecnico). Vigalongo comunque riesce ad utilizzare bene la macchina da presa e le musiche per creare un'atmosfera di tensione, anche se proprio la natura del viaggio nel tempo ci fa capire cosa sta per succedere. Almeno per i primi tre quarti d'ora. Poi la storia si incasina, pur rimanendo assolutamente comprensibile, a patto che non ci si distragga troppo.

giovedì 14 novembre 2013

Batman - Arkham City, recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Sì, io in queste cose arrivo sempre in ritardo.Quand'è che è uscito questo gioco, due anni fa? E nel frattempo è pure uscito il seguito, Arkham Origins. Eh, ma io ci ho giocato adesso, che ci volete fare!

Batman: Arkham City è un giocone (scusate il tecnicismo).

Lo schema di gioco è lo stesso del suo predecessore Batman: Arkham Asylum, quindi vi rimando alla precedente recensione. Anche qui Batman può, a seconda delle preferenze del giocatore (ma più spesso della situazione in cui si trova) pestare come un fabbro decine di nemici  contemporaneamente o preferire un approccio stealth, nonché spostarsi da un palazzo all'altro con facilità a dir poco sovrumana e svolazzare in giro aprendo il mantello. Ha a disposizione un numero ancora maggiore di gadget fantascientifici, su tutti l'incredibile visore che qualsiasi corpo di polizia del mondo reale si sogna di notte. E' un Batman molto simile alla sua controparte fumettistica, forse non proprio la versione cupissima degli ultimi tempi, ma quella più action e investigativa.

lunedì 11 novembre 2013

Player One, di Ernest Cline - Recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Player One (Ready Player One, in lingua originale, e mi piacerebbe sapere perché non andava bene) è il primo romanzo di Ernest Cline, uscito originariamente nel 2010 negli USA. E finalmente sono arrivato a leggerlo anch'io, dopo che è stato recensito praticamente da chiunque nella blogsfera. Perché quindi lo recensisco anch'io? E perché no? :-D

Ernest Cline è un fanatico della cultura POP, basti dire che possiede una DeLorean modificata per assomigliare a quella che tutti noi abbiamo ben presente.
Il suo amore per questo tipo di cultura è evidente in questo romanzo: in un 2045 devastato dall'inquinamento, dalla sovrappopolazione e dalla crisi energetica, l'unico rifugio felice rimasto agli uomini è la realtà virtuale: OASIS, nato come videogioco MMO e sviluppatosi al punto di sostituire la stessa internet (ricorda molto OZ dell'anime Summer Wars, la cui recensione arriverà a breve. O forse non tanto breve).

venerdì 8 novembre 2013

Brad Barron, recensione della miniserie

http://www.nathannever.eu/nathan_never_fantascienza/wp-content/uploads/2013/01/brad001.jpgSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Brad Barron è  stata la prima miniserie del "nuovo ciclo" della Bonelli.
L'autore della serie è Tito Faraci, già collaboratore di un mucchio di testate, tra cui anche alcune Disney e Marvel (da segnalare lo splendido PK).
La storia si svolge negli anni '50: la Terra viene invasa dagli alieni e Brad Barron, ex eroe di guerra, è tra coloro che vengono catturati e costretti a combattere in arene per divertire i capi dei Morb. Riuscirà ovviamente a fuggire, e si metterà in cerca della moglie e della figlia, disperse durante il primo attacco. Durante la sua ricerca verrà coinvolto in varie avventure, fino a diventare determinante nella lotta per la liberazione dell'umanità.

La serie si basa sui classici stereotipi dei film di fantascienza degli anni '50, nei quali è ambientata la vicenda, su tutti l'invasione di alieni antropomorfi e cattivissimi che atterarno sulla Terra per colonizzarla. I Morb, oltre a mettere in schiavitù la razza umana, contaminano anche l'ecosistema terrestre inserendovi numerose specie aliene, che a volte si fondono con quelle terrestri con effetti di solito devastanti, oltre che orribili.

martedì 5 novembre 2013

"Una storia di masche" nella raccolta "Halloween all'italiana"!



Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Come avrete notato dalla nuova copertina qui a destra, è disponibile un nuovo mio racconto in una prestigiosa raccolta, eh già.

Il noto sito "Letteratura Horror" ha indetto il concorso "Halloween all'italiana" per racconti horror. 124 sono i racconti pervenuti. Il vincitore è stato Dolcetto o scherzetto di Jaqueline Miu, secondo posto per Saggina di Matteo Pisaneschi e terzo per L'orrore sconosciuto di Giuliana Ricci.

Io non sono riuscito a salire sul podio, ma il mio racconto è tra i 50 selezionati per far parte dell'ebook finale.
Su questa pagina troverete l'elenco dei racconti selezionati.

Il mio racconto si intitola Una storia di masche.
Per chi non lo sapesse, le masche sono le streghe del folclore piemontese.
Sono presenti in molte zone del Piemonte, e le tradizioni che le riguardano sono spesso diverse tra loro, a volte addirittura contraddittorie.
A volte benefiche guaritrici, più spesso megere incattivite con il potere di effettuare la "fisica" (incantesimo). Quasi esclusivamente femmine, possono però soggiogare al loro volere altre persone, anche uomini. In molte versioni, a differenza delle streghe classiche, non hanno rapporti col diavolo, e possono quindi entrare in chiesa e ricevere sacramenti.
Si dice che, per tenere lontano il malocchio operato dalle masche, si debba tenere fuori dalla porta un coccio di legno bruciato.

Se volete sapere qual è la mia versione di queste fattucchiere delle mie parti, non vi resta che comprare l'ebook.

sabato 2 novembre 2013

In Time, recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!


Torniamo alla fantascienza con questo In Time, film del 2011 diretto da tale Andrew Niccol (ha scritto soggetto e sceneggiatura di The Truman Show, mica cazzi) e interpretato da Justine Timberlake, come al solito molto più in gamba come attore che come cantante, insieme ad una tizia con gli occhi talmente grossi da dover farsi fare gli occhiali da sole su misura.

Il film è ambientato in un mondo parallelo, in cui si usa il tempo invece del denaro (sì, "il tempo è denaro", lo sappiamo). Ogni persona porta dentro di sè un timer che conta fino a zero: lo stipendio viene accreditato in ore o giorni di vita, i pagamenti avvengono dando tempo in cambio di merce, è anche possibile scambiarsi tempo semplicemente toccandosi i polsi. Una volta che si arriva a zero, si schiatta. Ma se si continua ad accumulare credito si può vivere indefinitamente, bloccati all'età di 25 anni.
La città (forse il mondo, non è chiario) è divisa in zone, che tengono separati i poveri, che vivono letteralmente alla giornata (raramente riescono ad accumulare più di una settimana di vita per volta con i loro miseri stipendi) e i ricchi che hanno accumulato migliaia, se non milioni di anni.
Il protagonista, abitante della zona più degradata, dove non è strano trovare cadaveri per terra con il timer fermo sullo zero, riceve in regalo da un ricco stufo della vita eterna un secolo di vita. Ansioso di trovare riscatto, si trasferisce nella zona "ricca", con l'intento di sovvertire le regole della società, oltre a spennare qualche riccastro a poker. Però la versione "temporale" della polizia lo scopre e inizia a dargli la caccia. Lui coinvolgerà nella fuga la figlia di uno dei riccastri... e basta, che se no ve lo racconto tutto.

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