L'uomo d'acciaio, recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Finalmente sono riuscito a vedere questo L'uomo d'acciaio (Man of steel, 2013), il reboot della saga cinematografica di Superman per la regia di Zack Snyder e soggetto e sceneggiatura di David S. Goyer e Christopher Nolan.

Zack Snyder è un regista che non mi dispiace. Mi è piaciuto il suo remake di Zombi, L'alba dei morti viventi, anche se è colpevole di aer inaugurato il filone "Zombi che corrono", mi è piaciuto Sucker Punch e anche Il regno di Ga'Hoole. E mi sono piaciute anche le sue riduzioni fumettistiche, 300 e Watchmen. Sì, Watchmen era abbastanza pesante, eppure non penso fosse facile realizzare un film migliore da quel fumetto.

In questo L'uomo d'acciaio (come ne Il cavaliere oscuro, non compare il nome del protagonista nel titolo) Snyder finalmente rinuncia ai rallenty con cui usa riempire tutti i suoi film, e con i quali spesso esagera.
Ciononostante, questo è il suo film che mi è piaciuto di meno.


David Goyer e Christophen Nolan sono i nomi che stanno dietro alla trilogia di Batman, entrambi sceneggiatori e uno anche regista. Cioè, la nuova trilogia di Batman, mica cazzi.
Che tra l'altro non sono i film che ho preferito tra quelli diretti da Nolan.
Eppure, con questo Superman perdono colpi anche loro.

Rinarrare le orgini dei personaggi è una delle classiche usanze sia del cinema, in questo periodo di reboot/remake, sia della DC, che negli anni ha raccontato qualcosa tipo millemila origini di Superman (e di tutti gli altri personaggi), sempre con pochi cambiamenti. Se date un'occhiata al mio post dove vi persento le migliori storie di Superman potrete trovarne un discreto quantitativo (e non ho ancora finito di aggiornarlo).

C'hai mica un po' di collirio? Sai com'è, sulla Terra ho scoperto internet e Youporn...

La principale fonte d'ispirazione per questo film è probabilmente l'elseworld Superman - Terra uno di J. Michael Straczynski (che ho recensito qui). Da qui è derivato il nuovo costume dell'azzurrone, che qui non è più così azzurro e si è ricodato di mettersi le mutande prima dei pantaloni, e in generale il suo atteggiamento introverso e riflessivo, il suo sentirsi "alieno" e non sapere cosa fare della sua vita, almeno finché non scopre la verità sulle sue origini.
Di contro, chi non ha letto quel fumetto potrebbe trovarsi spaesato da un Clark Kent così cupo e solitario, contrapposto all'eroe solare e positivo a cui siamo abituati.

Un'attrice che c'entrasse meno con il pesonaggio di Lois Lane non potevano trovarla.

Particolare anche la gestione dei genitori di Clark: nei fumetti la parte più importante della vita dell'eroe, coloro dall'inizio lo hanno spronato a usare i suoi poteri per il bene della gente. Qui addirittura assumono una valenza negativa:
(SPOILER)
Jonathan Kent arriva perfino a rimproverare il figlio per aver salvato una cinquantina di ragazzini su un pullman, rischiando così di rivelare i suoi poteri. Che stronzo.
(FINE SPOILER).
E che dire delle reazioni "eccessive", a volte, alle provocazioni, quando ancora girovaga per l'America? Umane, comprensibili, ma non "da Superman".
Scelta bizzarra, spiegabile forse con l'intenzione di rendere Superman più "nolaniano" (e quindi "batmaniano"), incupendo lui e tutto quello che lo circonda.
Peccato che poi si smentiscano da soli con gli evidenti rimandi alla figura di Gesù.

La locandina alternativa.

Parliamo della resa visiva: qui Snyder ha pochi rivali, e infatti il film ha effetti speciali fantastici, soprattutto nella parte iniziale su Krypton, a cui dev'essere stato dedicato anche un non indifferente studio di design per una parte che dura meno di mezz'ora.
Tra l'altro, non sapevo che su Krypton i bambini fossero fatti nascere in capsule e predestinati a una specifica carriera, esattamente come sul pianeta Vegeta. Saranno vicini di sistema solare.

Notare il prograssivo ingrossamento muscolare. Con gli anni progredisce anche la chimica.

Bella anche la parte finale, con le super-mazzate e la gente che si lancia dentro i palazzi. Belli gli effetti, voglio dire, perché questo Superman irresponsabile che provoca indirettamente la morte di qualche centinaio di persone (che nel film non viene comunque sottolineata) contrasta con tutto ciò che sapevamo dell'ex azzurrone, ora blu scuro/grigio. E anche di Gesù.

Insomma, dialoghi imbarazzanti, momenti noiosi, recitazione a fasi alterne (alcuni attori se la cavano, Crowe e Kostner in primis, ma il protagonista fa recitare praticamente solo i bicipiti), sceneggiatura con buchi belli grossi, in contrasto con una realizzazione visiva eccezionale.

Il protagonista Henry Cavill nel suo momento di miglior performance. Notare l'espressività dei bicipiti e degli addominali.

Come dicevamo, è evidente che si è cercato di seguire il filone inaugurato da Batman, ma senza gli stessi risultati.

La differenza è che Batman si adatta ad atmosfere cupe, e che i film, se si pensa di stare guardando la storia di un ninja metropolitano miliardario invece che di Batman, sono belli.
Prendiamo a esempio anche Iron Man. Da quel poco che so del fumetto, Tony Stark non ha praticamente niente da spartire con il personaggio interpretato da Robert Downey Jr.. Ma i film sono delle divertenti baracconate, piacevoli da vedere.
Sono i migliori film tratti da fumetti? No, ma se parliamo esclusivamente di quelli tratti da personaggi seriali probabilmente sì. E allora sentiamoci legittimati a modificare i fondamenti di un personaggio a piacimento, che le altre volte è andata bene.
Beh, stavolta non è andata così bene. E trasformare un personaggio solare e positivo in un cupo buzzurro vendicativo non è una scelta vincente, soprattutto per i fan.

Tutto questo per dire che questo film ha senso visto solo in HD su un televisore adeguato. Senza, si può anche farne a meno

Il Moro