venerdì 29 novembre 2013

Niceville, di Carsten Stroud

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Niceville è un libro dell'autore tedesco Carsten Stroud del 2012, che ho scoperto solo in seguito essere il primo di una trilogia ancora da scrivere. Purtoppo l'ho scoperto solo dopo, altrimenti avrei rimandato la lettura a quando fossero stati disponibili tutti e tre i volumi.

Intanto, beccatevi la trama:


Benvenuti a Niceville, una piccola cittadina del sud degli Stati Uniti, circondata dal verde delle colline, popolata di alberi e di antiche ville coloniali e… abitata dal Male. A Niceville, ogni famiglia nasconde un segreto. A Niceville, la gente sparisce nel nulla, e raramente se ne trova traccia. Per questo, quando Rainey, di soli dieci anni, scompare, tutte le forze di polizia locale si mobilitano, senza alcun indizio da seguire…
È solo il primo anello di una catena di avvenimenti che travolgeranno, nel giro di trentasei ore, la vita di molte persone. Nick Kavanaugh, un poliziotto con un lato oscuro, indaga, aiutato dalla moglie Kate, ma a Niceville il male sembra essere molto più forte degli uomini.

La sparizione del ragazzino e la presenza del "Male" nella città sono solo uno dei temi presenti nel romanzo. Ci sono in realtà diverse store parallele, che coinvolgono alcuni personaggi colpevoli di una rapina con annessa sparatoria, Il passato da reduce di guerra di un poliziotto, il rapporto della di lui moglie con il padre, i segreti nascosti dalle famiglie fondatrici della cittadina, un paio di altri tizi coinvolti in storie di ricatti...


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Insomma, ci sono un mucchio di personaggi, di solito vanno a coppie, a cui è dedicato un capitolo per volta, alternati. Il gran numero di personaggi, però, aggravato dal fatto che la maggior parte di loro ha nomi di quattro lettere, rende difficile ricordare chi è chi.
Bisogna anche stare attenti a distinguere i particolari veramente importanti nella massa di informazioni che ci viene fornita. Stroud ci dice per filo e per segno tutto quello che fanno i suoi personaggi, in un'apoteosi dello show don't tell del quale francamente non sono un così grande fan. Finché lo fanno Lansdale o Hell va bene, ma qui l'eccesso di particolari è ulteriore motivo di confusione.

Bisogna quindi non solo leggere con molta attenzione (che non è neanche un male), ma anche non abbandonare il libro per più di un giorno o due (e magari non fare come me che leggo sempre almeno due libri contemporneamente), o avrete bisogno di tornare a qualche capitolo precedente per capire di chi diavolo si sta parlando.


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Prima che pubblicassi la recensione è uscito anche il secondo libro della trilogia: Ai confini del nulla (titolo inglese: The Homecoming). 

Con questo non voglio dire che non mi piacciono libri che siano troppo complicati da seguire, anzi: ho letto cose con anche più personaggi, vari libri di Stephen King, ad esempio, o di Dan Simmons, ma non ho mai avuto di questi problemi. A questo punto credo che sia proprio Stroud ad avere qualche mancanza nella gestione dei personaggi, oppure che il libro non è abbastanza avvincente da farmi venire la voglia di dedicarci tanta attenzione.

Aggiungiamo che, come già detto in apertura, non sapevo che fosse il primo di una trilogia, quindi ci sono rimasto male per la mole di sottotrame che sono rimaste aperte alla conclusione del libro, che non è nemmeno così corto. Non solo pochissimo ci viene spiegato del "Male" che affligge Niceville, ma anche molte delle sottotrame che niente hanno a che fare con il soprannaturale non vengono chiuse.


News 1
Il terzo dovrebbe uscire a giugno 2014, ma non ho capito se si intitolerà The reckoning o The departure.

Di buono c'è l'abilità con cui l'autore è riuscito a incrociare le varie storie parallele e far interagire un così gran numero di personaggi. C'è un qualcosa, in questa interazione basata abbondantemente sul caso, che rende la vicenda stranamente realistica. E' un po' difficile da spiegare, ma è la sensazione che mi ha dato: che le storie non si intreccino per la volontà dell'autore ma semplicemente perché, nella vita, funziona così.

Insomma, a me non è piaciuto granché, ma non mi sento di sconsigliarlo in toto. Sicuramente, conviene aspettare che escano anche i restanti della trilogia e leggere tutto di fila, perché se anche nei prossimi saranno mantenuti tutti questi personaggi lasciar passare troppo tempo tra un libro e l'altro sarà decisamente deleterio.


Il Moro

4 commenti:

  1. Un mio amico me ne aveva parlato bene, ma ultimamente ho troppe cose in arretrato da finir di leggere

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    1. Ho lo stesso problema... :)
      Il Moro

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    2. La cosa che mi incuriosisce è che lo scrittore sia tedesco, sai? Voglio dire, è difficile e interessante parlare dell'America se non sei americano. Io credo che lo leggerò (quando avrò tempo) principalmente per quello!

      Saludos!

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    3. Mah, d'altronde anche loro come noi saranno cresciuti con i film americani... anche molti italiani abientano le loro storie in America...

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