sabato 2 novembre 2013

In Time, recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!


Torniamo alla fantascienza con questo In Time, film del 2011 diretto da tale Andrew Niccol (ha scritto soggetto e sceneggiatura di The Truman Show, mica cazzi) e interpretato da Justine Timberlake, come al solito molto più in gamba come attore che come cantante, insieme ad una tizia con gli occhi talmente grossi da dover farsi fare gli occhiali da sole su misura.

Il film è ambientato in un mondo parallelo, in cui si usa il tempo invece del denaro (sì, "il tempo è denaro", lo sappiamo). Ogni persona porta dentro di sè un timer che conta fino a zero: lo stipendio viene accreditato in ore o giorni di vita, i pagamenti avvengono dando tempo in cambio di merce, è anche possibile scambiarsi tempo semplicemente toccandosi i polsi. Una volta che si arriva a zero, si schiatta. Ma se si continua ad accumulare credito si può vivere indefinitamente, bloccati all'età di 25 anni.
La città (forse il mondo, non è chiario) è divisa in zone, che tengono separati i poveri, che vivono letteralmente alla giornata (raramente riescono ad accumulare più di una settimana di vita per volta con i loro miseri stipendi) e i ricchi che hanno accumulato migliaia, se non milioni di anni.
Il protagonista, abitante della zona più degradata, dove non è strano trovare cadaveri per terra con il timer fermo sullo zero, riceve in regalo da un ricco stufo della vita eterna un secolo di vita. Ansioso di trovare riscatto, si trasferisce nella zona "ricca", con l'intento di sovvertire le regole della società, oltre a spennare qualche riccastro a poker. Però la versione "temporale" della polizia lo scopre e inizia a dargli la caccia. Lui coinvolgerà nella fuga la figlia di uno dei riccastri... e basta, che se no ve lo racconto tutto.


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Tutte le minigonne di Amanda Seyfried: 1...
 Le metafore sociali sono piuttosto evidenti, anche nella frase che più volte viene ripetuta durante la proiezione: "perché pochi possano vivere in eterno, molti devono morire". E' abbastanza chiara da non richiedere spiegazione.
L'idea di base insomma è buona, ma viene affrontata in modo maldestro.
La pellicola parte bene, e, quando il protagonista arricchito di un secolo si reca nella zona ricca con il proposito di rovesciare un sistema distopico che mantiene alto il costo della vita apposta per non far invecchiare troppo i poveri, mi aspettavo una storia di intrighi, una scalata al potere, una serie di modi geniali per beffare l'autorità e cambiare lo status quo....
Invece no, questo si limita a spennare i ricchi a poker.
Nonostante il buon incipit, la pellicola scade presto in un action dalla trama un po' stupidina, nonostante rimangano il forte messaggio di fondo di critica alla società e un ideale un po' filocomunista.


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Tutte le minigonne di Amanda Seyfried: 2...

Visto che i difetti sono più che altro nella trama, per poterne parlare li devo mettere sotto SPOILER (comunque cercherò di andarci leggero):

dopo essere scappati dai "guardiani del tempo", tempolizia o come cavolo vogliate chiamarli, il protagonista e la figlia di papà in minigonna (per tutto il film ne cambierà 4 o 5, ma sempre in minigonna sarà) decidono che il modo migliore per cambiare le cose è trasformarsi in Robin Hood dopo un mash-up con Bonnie & Clide, e si danno a rapinare le banche di tempo (possono accumulare il tempo a credito in appositi apparecchietti) per distribuirlo ai poveri. Sarò scemo, ma a me non sembra un buon metodo.

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Tutte le minigonne di Amanda Seyfried:3...


Poi, il protagonista per qualche misterioso motivo è un incrocio tra Van Damme e Terminator, ma solo quando serve. Non viene spiegato che abbia un passato da militare, o che sia un campione di tiro al bersaglio o roba del genere: semplicemente, quando si trova in una situazione senza via di scampo ne esce con estrema facilità abbattendo gente a pugni e seccando cattivi a un colpo-un morto. WTF?
Sono anche molte altre le situazioni in cui è tutto "troppo" semplice. Rapinano banche come se niente fosse (non si vede una guardia giurata, un poliziotto, niente...), escono con facilità ridicola da situazioni in cui io non avrei potuto fare altro che sedermi a piangere...

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSrDA_OpyCHLHKpaQJSXbz5mctTFjncyK9z494gpu4NKUCJpyW2VhrAiLzvICoB7ND9uxMjPztepzm6fV-0wfwGTB92XUbygdZ1qzB-ZyA1xHFCwshIwjgsG7SBrFoP6AockrRfLTKT-X7/s1600/%255D.jpg
Tutte le minigonne di Amanda Seyfried: 4...

Inoltre in tutto il film vengono seminati dei riferimenti al padre, che forse è stato ucciso, che forse era una specie di eroe anche lui, che conosceva il poliziotto che dà loro la caccia... e poi basta, il film finisce e del padre non sappiamo nient'altro. Ma se non vuoi sviluppare la trama del padre non metterla proprio, no?


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Tutte le minigonne di Amanda Seyfried:5 (e non sono sicuro che siano tutte)

Per non parlare dell'orrida fine dei cattivi: una banda di mafiosi e un poliziotto (Cillian Murphy, nel ruolo del cattivo come suo solito) che lo inseguono per tutto il film e poi vengono eliminati così, come se niente fosse. Il poliziotto, poi, fa la fine più stupida mai riservata ad un personaggio cinematografico che non sia una macchietta: lo scemo si dimentica di ricaricarsi di tempo e rimane senza! Ma si può? Mai si è vista una fine più inutile e cretina, senza contare che è stata destinata ad un personaggio che sembrava avere ancora molto da raccontare (su tutto il suo rapporto col padre del protagonista).

FINE SPOILER.


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Toh! Una gonna un po' più lunga!

Insomma, gli ultimi 5 minuti di film sono quanto di più insulso si sia visto negli ultimi anni. E anche prima non scherza.

Come già accennato, Timberlake e Cillian Murphy se la cavano bene nei loro ruoli, mentre la tizia che si porta appresso è abbastanza inutile anche dal punto d vista recitativo. Le scenografie sono semplici paesaggi urbani o suburbani, non c'è niente di "fantascientifico" (non esistono nemmeno i cellulari), comunque la fotografia in generale è discreta.

Nonostante le varie stupidaggini nella trama, grazie a un buon ritmo e all'impianto "action", si lascia guardare senza annoiare. Peccato che lo si dimentichi più in fretta del tempo che è occorso per guardarlo.
Certo che, viste le premesse, mi aspettavo molto di più.

Il Moro

8 commenti:

  1. La scena in cui si infiltra tra le guardie del corpo... Ne vogliamo parlare? Ahahah il top proprio :D
    OCcasione sprecata con sto film comunque, peccato.

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  2. Il film "si lascia guardare"? Io mi sono addormentato sul finale!
    Leggo che non mi sono perso niente... forse le gambe della Seyfried erano le pati più interessanti da vedere (chissà come sarà nel film sulla vita della pornostar Linda Lovelace).

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    1. Farà un film su una pornostar? allora si stava allenando... :)

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  3. Me lo sono spoilerato volentieri.
    Visto che non ho voglia di vederlo XD

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  4. Io ho trovato questo film intrigante e provocatorio nell'idea iniziale ben azzeccata, e devo dire che in complesso mi è piaciuto. E' comunque vero che dopo la metà diventa un film d'azione molto superficiale.

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    1. Già, buone idee buttate lì e sviluppate alla C.D.C.. Peccato.
      Il Moro

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