martedì 10 agosto 2021

Masters of the universe: Revelation, i primi 5 episodi

Masters of the universe: Revelation, i primi 5 episodi, recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Io non ce la faccio a stare dietro alla rete.
Il giorno stesso che sono state messe su Netflix le prime cinque puntate di Masters Of The Universe: Revelation già metà dell'internèt ne aveva parlato. Io per quel momento avevo visto solo la prima puntata, quindi mi sono guardato bene dall'aprire anche uno solo di quegli articoli.
Tre giorni dopo ne aveva parlato anche l'altra metà. La rete era un campo minato di spoiler in cui sembrava che anche il fruttivendolo dovesse venirmi a dire come andava a finire 'sta roba, e io ero fermo alla prima puntata.
Ora che posso parlarne anch'io, l'argomento, oltre a essere stato sviscerato in ogni suo aspetto togliendomi qualsiasi speranza di affrontarlo in un modo che non sia già stato affrontato altre dieci volte, è abbondantemente passato di moda.
Sarà, ma io ho comunque preferito vedermi tutte le puntate con calma insieme a mio figlio, che coi (miei) Masters ci gioca. 


Avrei voluto scendere nel dettaglio, Ma Miki Moz l'ha fatto così bene in questo articolo che cercherò di evitare di ripetere cose già dette da lui.
A me non dispiacciono cambiamenti e rivisitazioni, tanto più che come abbiamo già detto il "canone" dei Masters è quanto di più vago ci sia, basta che non si tratti di banalizzazioni o forzature fatte per spuntare qualche voce nell'elenco dei favori da fare a qualcuno.
E non mi riferisco neanche tanto all'evitabile cambio di etnia di alcuni personaggi secondari.
Per quanto riguarda Andra la cosa mi è passata completamente inosservata, non tanto perché è un personaggio sconosciuto ma perché l'etnia non è una parte importante della sua caratterizzazione (e poi di Andra ha praticamente solo il nome). Per Re Grayskull invece è un'evidente forzatura, perché questo dovrebbe essere un antenato di He-Man e infatti nel fumetto prequel si vede che ha un figlio nero e uno bianco, che per carità potrebbe essere adottato oppure essere uno di quei casi rari ma verificati di figli di colore diverso da genitori di colore diverso, ma a me sempre forzatura continua a sembrare.
Altra forzatura è l'accenno di lesbismo di Teela, evidente da alcuni sguardi scambiati tra lei e Andra. E, prima di accusarmi di omofobia o di aver paura delle donne, ricordatevi che io sono forse l'unico fan dei MOTU ad aver apprezzato (e neanche poco) la nuova serie di She-Ra, dove però il lesbismo dei personaggi principali era giustificato dalla storia che si voleva raccontare, e nessuno degli altri cambiamenti risultava forzato. Quella versione di Hordak è tutt'ora la mia preferita tra quelle che si sono viste nelle varie versioni del "canone".
Vogliamo continuare con le forzature? Parliamo di Evil-Lyn, che a un certo punto dichiara di essersi sempre annullata per Skeletor.
Ma chi? Evil-Lyn? Quella che nel cartone di cui questo dovrebbe essere il sequel cercava ogni occasione per fare le scarpe a Skeletor e prendere il suo posto, e nella serie 200X si allea con King-Hiss e gli uomini serpente preferendoli al suo vecchio capo? Questa sì che è una frecciatona al servizio del politicamente corretto, peccato che sia stata scagliata dall'arciere sbagliato.
Ma il peggio è la banalizzazione dei concetti di Preternia e Subternia, perché davvero, bastava inventarsi due nomi nuovi che richiamassero il concetto di inferno e paradiso e nessuno si lamentava. Invece così hai solo messo lì due nomi per far vedere che li conoscevi stravolgendone però completamente il significato.
Oltretutto, dopo aver dichiarato a destra e a sinistra che si trattava di un sequel spirituale della serie Filmation, come mai la maggior parte degli elementi che hai utilizzato sono ripresi da rivisitazioni successive, in particolare dal canone MOTU Classics? Ma non è l'unica delle bugie di Kevin Smith, che sono quello che ha dato più fastidio, perché ha dichiarato un sacco di cose che poi sono risultate balle, tipo che He-Man sarebbe stato l'assoluto protagonista.

Masters of the universe: Revelation, i primi 5 episodi, recensione
L'uomo che basa il suo successo sulle faccette buffe e le magliette da nerd e va in giro vestito sempre allo stesso modo da trent'anni per paura di non essere riconosciuto.

Abbastanza infelici anche alcune scelte di sceneggiatura, soprattutto la reazione esagerata di re Randor e di Teela alla notizia che Adam e He-Man erano la stessa persona: come è possibile che la rabbia per non essere stati messi a parte di questo segreto superi e annichilisca il cordoglio per la morte di Adam proprio nelle persone che dovrebbero essere quelle a lui più vicine? A nessuno viene da chiedersi "perché" il segreto sia stato mantenuto tale? E Teela che si mette a fare la scenata isterica pensando solo a sé stessa di fronte a due genitori in lutto? E' perché è una "donna forte"?

Nella foga di mostrare personaggi femminili "forti", sono stati tolti di mezzo gli uomini, perché così le donne non hanno bisogno di confrontarsi con nessuno. Facile fare spiccare i personaggi femminili su quelli maschili, quando i maschi sono un robot e in quanto tale asessuato, un maghetto complessato alto mezzo metro e un bruto bestiale senza cervello. 
Quando poi arrivano degli uomini, in quella specie di paradiso dei guerrieri che hanno brandito la spada, sono degli ottusi bambinoni che passano il tempo a giocare. Quelli che dovrebbero essere i più grandi eroi che il mondo abbia conosciuto.

Masters of the universe: Revelation, i primi 5 episodi, recensione


Anche dal punto di vista di disegni e animazioni siamo diciamo a un livello medio, in giro c'è sicuramente di meglio (ma anche di peggio). Alcune scene d'azione risultano legnose e, se i personaggi femminili hanno guadagnato dei muscoli perfettamente giustificati quando si tratta di guerriere (un po' meno quando si tratta di streghe, forse), in proporzione i personaggi maschili sono esageratissimi. E' vero che anche i muscoli dell'He-Man Filmation e dei giocattoli erano una roba surreale da far invidia a qualsiasi culturista, ma avevano comunque una certa proporzione e armonia di forme. Questi sembra che abbiano due colonne per braccia e due tronchi d'albero per gambe, con montate sopra teste minuscole.

Masters of the universe: Revelation, i primi 5 episodi, recensione

Mi sento comunque di lodare alcune scelte coraggiose, prima tra tutte quella di togliere di mezzo gli ingombranti protagonisti nella prima puntata. Quando ci giocavo io con i Masters, era abbastanza raro che fosse He-Man il protagonista delle mie storie...
Anche nella splendida serie a fumetti del 2012 pubblicata dalla DC He-Man, pur essendo sempre presente e importante nell'economia della storia, non era il "vero" protagonista. Il focus della narrazione era improntato su Teela nella prima parte e su She-Ra nella seconda, personaggi che avevano più spesso su di loro il punto di vista e che avevano l'arco narrativo più completo. Teela protagonista quindi non è nemmeno una novità, ma comunque ben venga, visto che la serie del 2012 mi era piaciuta un sacco.
Piacevoli anche le numerose citazioni, alcune delle quali addirittura ai giocattoli, come la trappola con la rete nella Cittadella del Serpente. Bello il colpo di scena finale, bello il momento "intimo" tra Orko ed Evil-Lyn, spettacolare la rivisitazione di Tri-Klops come messia biocibernetico della fusione tra carne e metallo, speriamo che si veda di più nella seconda parte (ma credo che la storia andrà in tutt'altra direzione). Belle anche le rivisitazioni di Mer-Man e Stinkor, mentre quella di Scare Glow lascia un po' di amaro in bocca, perché questa cosa del demone che si nutre delle tue paure è talmente già vista da dare la nausea.

Masters of the universe: Revelation, i primi 5 episodi, recensione

Questa serie ha un enorme problema di target. 

È chiaro nonché dichiarato che si rivolge agli adulti che negli anni 80 andavano avanti a pane e Masters. Nonostante sia stata venduta come un sequel spirituale della serie Filmation (spirituale e non ufficiale perché, a quanto pare, i diritti di quella serie non sono in mano alla Mattel), i toni infatti sono decisamente più adulti. Nella vecchia serie era tutto più ingenuo e scanzonato, con He-Man che mulinava una spada in continuazione senza mai ferire nessuno e ti faceva il pistolotto a fine puntata. Ora abbiamo invece veri combattimenti, in modo più simile alla serie del 2002, con una storia più complessa e adulta, e con un sacco di rabbia.
Quindi immaginiamo che il target siano gli adulti , e che la linea di giocattoli abbinata alla serie sia dedicata non tanto ai bambini ma piuttosto ai collezionisti e agli adulti che li comprano per i loro figli, per giocare insieme o per passare la passione. Lo capisco, l'ho fatto anch'io.
Ma è possibile che gli autori di questa serie non abbiano capito che gli adulti in questione sono dei nostalgici isterici che mal sopportano qualsiasi cambiamento al canone (che peraltro è cambiato almeno 6-7 volte)? Stai cercando di fare una serie per i nostalgici o per le nuove leve, che comunque non puoi acchiappare con un prodotto fatto tutto di rimandi e citazioni? Perché guarda che a tenere il piede in due scarpe non è mai stato buono nessuno.

Morale della favola: ci ho messo tanto a guardare i cinque episodi di questa serie perché mio figlio di 6 anni, che gioca regolarmente coi (miei) Masters e ha già visto tutta la serie del 2002 e buona parte di quella degli anni '80, dopo il secondo non aveva voglia di guardare gli altri, preferendogli i video dei criceti nei labirinti su YouTube. Il Maggiore Criceto batte He-Man 1-0 (ah, per inciso, i video di Major Hamster sono bellissimi).
A me però, nonostante tutti gli evidenti difetti, è rimasta la curiosità di vedere anche la seconda parte, anche perché tanto sono solo poche puntate. Magari me la vedrò per conto mio, in inglese, quando uscirà, e se il pargolo vorrà me la rivedrò con lui in italiano...

Il Moro

Qui trovate anche la recensione del secondo gruppo di puntate e del fumetto prequel.

Altri articoli interessanti:


10 commenti:

  1. A noi è piaciuta, certo abbiamo pochi ricordi della serie degli anni '80, ma presa come serie animata a se stante non è affatto male. Quello che succede alla fine ti fa venir voglia di vedere assolutamente la seconda parte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, pare che sia piaciuta di più a chi dei Masters ha solo ricordi vaghi, mentre è stata venduta come dedicata proprio ai fan storici.

      Elimina
  2. Grazie per la citazione!
    Sono d'accordissimo in tutto, specie per quanto riguarda la cazzata su Evil-Lyn e specie per quanto riguarda le assurdità gratuite su Subternia e Preternia, messe lì giusto per citare cose a caso.
    Vedrò i prossimi episodi, ma anche qui è un'occasione -un'altra- sprecata.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che la cosa andava pensata meglio e c'era bisogno di più spazio. Cinque puntate sono troppe per le cose che succedono, a volte sembra di vedere un bignami. Se la serie avesse un po' di respiro in più si sarebbero potuti aggiustare alcune brutture di sceneggiatura (tipo la sceneggiata isterica di Teela) e sarebbe stato più facile perdonarle le citazioni sballate. Così, non riesco a lasciar passare proprio niente.

      Elimina
    2. Vero, ci hanno infilato dentro di tutto e potevano benissimo usare un paio di episodi in più... Certo la presenta di un'altra Andrà e di un altro Re Grayskull, nonché tutti gli altri cambiamenti, non lo fa essere un Masters of the Universe "ufficiale", ma almeno la sceneggiatura sarebbe filata di più!

      Moz-

      Elimina
  3. Mille volte meglio il cricetino, lui almeno non finge pseudo-femminismo per ingraziarsi il (sedicente) pubblico femminile :-D
    Non so quale molestie sessuali debba farsi perdonare Kevin Smith, o se invece in questi anni Dieci del Duemila in cui tutti hanno paura di scrivere personaggi femminili perché le spettatrici - che NON guardano questi prodotti - sono lì fuori coi forconi, ma di certo questi Masters sono il più brutto prodotto che ho visto questo nuovo millennio: trovo addirittura più gradevoli i pipponi di He-Man di fine episodio nella serie anni Ottanta! :-D
    Prendere una serie totalmente maschile e parlare di sole donne, forti e indipendenti, che accusano i loro ex compagni di avventura di averle oppresse e di aver loro tarpato le ali, e di essere ora alla ricerca di una libertà che secondo gli americani arriva solo tramite l'omosessualità (perché una donna libera che va a letto con gli uomini è ancora la Prostituta di Satana, per gli americani) lo trovo un abisso di ignominia, e sapere che dietro c'è Kevin Smith, che decenni fa era un bravo autore, è davvero un triste spettacolo.
    Visto che oggi esiste SOLO il girl power (tipo "Star Trek: Lower Decks"), perché non hanno fatto una serie da She-Ra? Perché non hanno rispolverato "Jem & The Holograms" o "Kiss Me Licia"? :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti colgo in fallo, Lucius: una serie da She-Ra l'hanno fatta, e c'è pure il tuo commento sotto il mio articolo! 😁
      Per Jem e le Holograms ti annuncio che è stato fatto un film nel 2015, che non ho visto né probabilmente vedrò mai. Kiss me licia ancora manca all'appello, ma facciamoci bastare i trashissimi sequel italiani con Cristina d'avena di fine anni '80/inizio '90... 😅
      Diciamo che non è detto che Teela sia diventata lesbica di colpo, qualcuno ha visto lo sguardo d'intesa con Andra come un rapporto più madre-figlia, vista anche la differenza di età... ma la prima cosa che è venuta in mente a mia moglie che di Masters sa ben poco è che fosse diventata lesbica.
      Il punto è che ci sono dei maschi bianchi eterosessuali americani che per ragioni più commerciali che etiche buttano dentro a caso personaggi femminili, neri o di altre etnie, ed essendo maschi bianchi eterosessuali americani sono razzisti e sessisti, quindi scrivono dei personaggi di merda e li mettono nel posto sbagliato.
      La serie di She-Ra era scritta da donne giovani per ragazze (ma anche ragazzi) di oggi, con giusto qualche strizzata d'occhio ai vecchi fan, maschi o femmine che fossero. Sarà pure vero che la percentuale di omosessuali su Etheria è surreale, ma i personaggi erano scritti divinamente, al punto che il più grosso difetto di quella serie era di non dare a tutti lo spazio che avrebbero meritato.
      Ho visto le prime puntate di Lower Decks e, per ora, mi sembra che i personaggi siano tutti uno più stupido dell'altro, maschi o femmine che siano... 😅 Certo, la protagonista è un po' meno stupida degli altri, ma non possiamo nemmeno liquidare qualsiasi storia con una protagonista femminile come un inno al girl power.

      Elimina
  4. Ma per She-Ra e Jem si è scomodato l'intero Internet a commentare? :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Beh, di Jem non sapevo nulla fino a stamattina, immagino che sia passato così in sordina che non l'hanno visto nemmeno gli attori che ci hanno recitato... She-Ra è stato odiato da quasi qualunque fan dei Masters tranne me, basta guardare nei gruppi facebook dei MOTU, per lo più a partito preso, senza nemmeno provare a vederlo, ma in realtà al di fuori dei vecchi fan ha avuto un certo successo.
      Revelation "chiama" i commenti, essendo un'enorme operazione nostalgia con strizzate d'occhio continue da far invidia a J.J.Abrams, a differenza di She-Ra che era una serie pensata per raccontare una storia. E poi sono solo cinque puntate, si fa in fretta a vederla e avere un nuovo argomento di conversazione... 😁

      Elimina

;