giovedì 12 agosto 2021

The Suicide Squad: saranno pure supereroi, ma mi sa che quelli che sono stati squartati rimarranno morti!

The Suicide Squad recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

La Squadra Suicida ritorna dopo essersi abbondantemente suicidata con il primo film, si vede che non si era suicidata abbastanza. E per fortuna, viene da dire dopo aver visto il risultato.

Io spero che sia questo il trend che vogliono seguire alla Warner con i loro film di supereroi: film che, pur essendo ambientati nello stesso universo narrativo degli altri, sono film a sé stanti e non abbisognano di aver studiato le origini e tutti i cazzi dei vari personaggi prima di poterli vedere. In questo senso, questo secondo Suicide Squad (il cui titolo si distingue dal primo capitolo per la sola aggiunta di un The davanti) funziona benissimo: è vero che non si perde tempo a spiegare cosa sia la squadra suicida (ma credo che sia perfettamente comprensibile anche per chi va a vedere il film completamente digiuno dell'argomento), ma anche che non c'è nessuna correlazione con altri film se non qualche vago accenno (tipo Rick Flag che conosceva già Harley Quinn). Che bello poter vedere un film di supereroi senza dovermi preoccupare di quello che è venuto prima o che verrà dopo (anche il film con protagonista Harley, Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, è perfettamente inutile ai fini della visione di questo... e anche quello si poteva guardare per conto suo). 

The Suicide Squad recensione


James Gunn, dopo essere stato allontanato dalla Disney per questioni che vanno oltre il demenziale, si prende la sua rivincita dirigendo il film di supereroi più sporco, cattivo e grondante sangue della DC, e vince tutto non solo realizzando un ottimo prodotto, ma anche facendosi riassumere dalla Marvel per Guardiani della galassia 3 (qui i miei articoli sul primo e sul secondo).

James Gunn ritorna ai tempi in cui lavorava per la Troma firmando un film dove la violenza e il gore sono usati in modo allegro e scanzonato, da perfetto film "trash". Più violento anche di Deadpool (qui i miei articoli sul primo e sul secondo).
Bisogna ammettere che i due Deadpool facevano più ridere, ma per quelli l'aspetto comico era quello principale. Il che non vuol dire che qui non si rida di gusto, in un paio di occasioni ho dovuto faticare per soffocare le risate o mi sarei fatto mandare a quel paese dal resto del cinema.

The Suicide Squad recensione
E ridono pure loro, pensando al loro cachet. Qui vediamo anche la tuta usata per il motion capture della donnola, interpretata dal fratello del regista.


Il fatto che non conoscessi quasi nessuno dei personaggi sicuramente è un vantaggio, sia per me che guardo che così non mi perdo in futili confronti con la controparte cartacea, sia per chi il film lo scrive che usando personaggi poco conosciuti può permettersi una maggiore libertà.
Ritorna ovviamente Margot Robbie nei panni di Harley Quinn, che ricordiamo essere ormai considerata il personaggio femminile più remunerativo dalla DC avendo superato anche Wonder Woman, ma fortunatamente il film non si incentra su di lei preferendo un approccio più "corale" (anche se è evidente che lei e Bloodsport sono comunque i personaggi principali). Deliziose le prese in giro di Gunn a Will Smith e al suo "Deadshot padre dell'anno" con il rapporto tra Bloodsport e la figlia, e ai "cattivi" DC tutti uguali con in squadra ben due assassini che trasformano qualsiasi oggetto in un'arma letale... ma quanti ce ne sono così nei fumetti DC?!
Dopo Dave Bautista, James Gunn sdogana nei film di supereroi un altro wrestler, John Cena, che di sicuro non è l'attore migliore sulla piazza ma è perfetto per interpretare il patriota ottuso Peacemaker. Pare che sia in lavorazione una serie dedicata a lui... speriamo che sia anche quella una roba guardabile a sé.

The Suicide Squad recensione
Curiosità: Peacemaker, che mi risulta non essere mai apparso nei fumetti come membro della Suicide Squad, fu fonte d'ispirazione per il personaggio del Comico di Watchmen.

Intendiamoci, non è un film che cambierà la vita a nessuno né la storia del cinema (anche perché non crea niente di nuovo, anzi, si limita a ricalcare cose già fatte anche da Gunn stesso), ma la dimostrazione che si possono ottenere dei bei prodotti anche nell'ambito dei cinecomics quando lasci gli autori liberi di esprimersi. James Gunn si conferma così il miglior regista per le pellicole di supereroi, quindi d'ora in avanti fateli fare tutti a lui (anche se aspetto ancora il prossimo Dottor Strange diretto da Sam Raimi).

Se prendiamo in considerazione solo i "cinecomics" del ciclo presente, da Iron Man in avanti, mettendo dentro tutti quelli dell'MCU ed del DC Extended Universe, cioè tutti quelli che cercano di esistere in un universo condiviso (senza andare quindi a scomodare i Batman di Nolan, gli Spider-Man di Raimi, Un nuovo universo o i vecchi Batman o Superman) allora questo The Suicide Squad si piazza senza ombra di dubbio tra i migliori, superando opere ben più blasonate (vero Zack Snyder?), anche se devo dire che il primo Guardiani della galassia mi è piaciuto di più. 
Dai, giusto per farci due risate, vi dico qui la mia top five dei preferiti tra i film di supereroi con gli universi estesi, classifica che ovviamente cambia a seconda del mio stato d'animo:

1 - I guardiani della galassia
2 - Captain America: The Winter Soldier
3 - Deadpool 2
4 - The Suicide Squad
5 - I guardiani della galassia 2

Il Moro

8 commenti:

  1. Dici che se li fanno fare tutti a lui è schiavismo? 😅

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  2. Addirittura due di cui mi fido, te e Cassidy, promuovono questo film: dovrò vederlo per forza! :-P

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    1. Film prepotentemente ignorante, ben conscio di essere un filmaccio ma che ha avuto a disposizione un sacco di soldi: merita una visione.

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  3. Il film ha parecchi spunti divertenti e si fa guardare. Dopo il primo Suicide Squad comunque si poteva solo fare di meglio...

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    1. Sì, diciamo che James Gunn partiva avvantaggiato, anche perché molti avevano voglia di vedere un film decente su questi personaggi dopo la delusione del primo.

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  4. Nonostante l'idea che Gunn avrebbe potuto osare ancora di più, senza scomodare la sua verve in stile Guardiani della Galassia, lo reputo un bel film con tante belle trovate. Oltretutto la presenza di Starro, memore delle storie di Morrison, non ho potuto che adorare la sua frase finale.

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    1. Ecco, quella è una di quelle cose spettacolari di questo film, hai avuto a che fare fino adesso con un cattivo cattivissimo e poi di colpo ti spiazza mettendolo in una luce diversa con una sola frase.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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