martedì 14 marzo 2023

Opinioni in pillole, Zagor: La nave volante, Il passato di Rochas, La maschera del diavolo

Salve a tutti, È il moro che vi parla! 

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, magari modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.


Color Zagor n. 16: La nave volante, di Perniola e Russo recensione

Color Zagor n. 16: La nave volante, di Perniola e Russo

Questo Color Zagor è l'ultimo, almeno per ora, della "Trilogia di Ol-Undas", la città nascosta sulla cima di una rupe isolata, dove per millenni è sopravvissuto un insediamento atlantideo nel quale ciò che rimane dell'antica tecnologia avanzata viene trattato alla stregua di magia, misteriosa e nelle mani dei pochissimi che hanno qualche idea di come si usa. Come ci ricorda l'introduzione la prima apparizione di Ol-Undas fu nel 1990 nello speciale n.3 La città sopra il mondo di Toninelli e Ferri, ed è stata ripresa recentemente nel 2020 con il Color Zagor n. 11. Ammetto di ricordare poco le due storie citate, la seconda in particolare che molto probabilmente ho letto una volta sola, ma non ho voglia di rileggerle e mi accontento del riassunto a inizio volume.

Color Zagor n. 16: La nave volante, di Perniola e Russo recensione


Nel secondo volume scoprivamo che i "mostri" creati dai macchinari atlantidei avevano preso il sopravvento e sterminato gli abitanti, sotto la guida di uno scimmione chiamato Serkis, in un'evidente citazione dagli ultimi tre film della saga del Pianeta delle scimmie
Il terzo volume è, francamente, un'inutile appendice. Un proseguimento non richiesto di una storia già mediocre, che arranca nel tentativo di trovare qualcosa da scrivere per sfruttare ancora una volta un'ambientazione intrigante, che però gli autori avevano già distrutto nel secondo volume!
Icaro la Plume, personaggio già orribilmente e ingiustamente "demacchiettizzato" in precedenza, qui viene addirittura sostituito interamente dall'inutile Scarlet, che porta in giro una nave volante come se fosse normale. Ed è solo uno dei vari personaggi secondari uno più inutile dell'altro.
Uno sviluppo piatto, un nemico banale, almeno saltassero fuori dei mostri nuovi ma sono sempre gli stessi tre modelli della prima storia, che già aveva i suoi problemi.
Possibile che non si potesse fare di meglio come seguito dell'originale storia di Toninelli, invece di una semplice sequenza di scontri dove i mostri a momenti sembrano invulnerabili e a momenti vanno giù come birilli? Il problema era già nel precedente, perché far arrivare Zagor in un luogo desolato da uno scontro già avvenuto? Sarebbe stato molto meglio secondo me approfondire la città, i macchinari che funzionano ma nessuno sa bene come e nessuno sa riparare, magari presentare i mostri come creature con un minimo di intelligenza e ghettizzate, giustificando così una ribellione... Insomma, si poteva fare di meglio.


Zagor 689/691: Il passato di Rochas, di Burattini e Gramaccioni recensione

Zagor 689/691: Il passato di Rochas, di Burattini e Gramaccioni

Poco dopo un color con Rochas come protagonista, ecco tre numeri della serie regolare dedicati a una vicenda del passato dello stesso personaggio.
Ero passato oltre al nome dello sceneggiatore senza badarvi, ma sono bastati pochi dialoghi per farmi capire immediatamente chi fosse: spiegoni inseriti forzatamente in bocca ai personaggi ottenendo come risultato dialoghi surreali è la cifra stilistica di Burattini! Per fortuna questa tendenza riguarda solo alcuni dialoghi della prima parte della storia, dopo migliora (ma rimangono burattinate come Zagor che spiega quello che sta facendo mentre si vede perfettamente quello che sta facendo).

Zagor 689/691: Il passato di Rochas, di Burattini e Gramaccioni recensione

Storia senza infamia e senza lode, si legge scorrevolmente grazie anche ai discreti disegni di un Gramaccioni che mi sembra migliorato nel tempo, anche se deve ancora perfezionarsi. La trama risulta comunque ampiamente prevedibile, e molto "già vista" in praticamente tutte le sue parti. Già vista anche su Zagor, per lo più. Mi sembra una di quelle storie rassicuranti, per lettori che vogliono ritrovare le stesse trame della loro giovinezza. Quanti "corpi speciali" sono già passati per Darkwood, per venire puntualmente distrutti? Dopo un po' non si sparge la voce che è meglio tenersi alla larga? 😄
Peccato per l'assenza totale di Cico.
E sono anche un po' stufo della scena del protagonista che si inginocchia accanto al corpo dell'amata e grida "NUOOOO!" rivolto al cielo. 😱


Zagor + n. 8: La maschera del diavolo, di Russo e Esposito Bros recensione

Zagor + n. 8: La maschera del diavolo, di Russo e Esposito Bros

Posso dire che era da un po' che non leggevo una storia di Zagor così intrigante. Non perfetta, ma visto come gira ultimamente ci si può solo leccare le dita.
Il nuovo cattivo è sullo stile di Thunderman, un volgare bandito che si è ritrovato di colpo infuso di superpoteri, quindi continua a comportarsi come prima diventando nient'altro che un supervolgare superbandito. Manca insomma di carisma, e la maschera rischia di renderlo ridicolo invece che spaventoso. Gli Esposito Bros mi piacciono molto, le loro scene d'azione sono sempre iperdinamiche, ma un cattivo con una faccia del genere meriterebbe di essere ritratto in modo particolare, magari sempre al buio, o con inquadrature studiate appositamente per renderlo più terribile, non sempre in piena luce come qui.
A uscirne meglio sono gli adepti della congrega dei Senza Volto, questi sì cattivi davvero interessanti e finalmente utilizzati al meglio: dopo la prima, bella storia di Sclavi le loro successive apparizioni non sono state un granché. Molto bello l'effetto dei loro artigli che "cancellano" Zagor durante lo scontro onirico. A queste condizioni, spero di rivederli presto in azione.

Zagor + n. 8: La maschera del diavolo, di Russo e Esposito Bros recensione

La storia procede spedita con un gran ritmo, con un buon utilizzo del pancione messicano e un paio di graditi ritorni, quali gli "effetti speciali" di Zagor per stupire gli indiani e Molti Occhi tornato a essere il personaggio che è stato creato per essere, piuttosto che una semplice "voce narrante".
Russo, recentemente tornato alla scrittura di Zagor dopo un'assenza ventennale, si sta rivelando un "ritorno" più gradito di quelli di Mortimer e di Golnor.

Il Moro

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Le mie fanfiction (gratuite) su Zagor:

Tutti i miei articoli su Zagor

2 commenti:

  1. Contento di leggere le tue critiche alla Nave Volante, credevo di essere io poco compatibile con le storie zagoriane più recenti: il primo volume l'ho apprezzato il giusto, non mi ha fatto strappare i capelli ma è stata una lettura piacevole (che di questi tempi è oro colato!), mentre il secondo e il terzo non ho proprio capito il motivo per cui li abbiano pubblicati, se non per mera inerzia. Così come non ho capito perché mettere in copertina, addirittura in primo piano, una Scarlett che non ha alcun peso nella vicenda e a malapena è inquadrata.
    Attribuisco al mio non conoscere il personaggio di Rochas l'indifferenza con cui ho accolto il mito delle sue origini, in tre albi che contengono una vicenda che temo sarebbe stata larga pure in uno solo. Non l'ho neanche recensito nel mio blog perché non mi ha lasciato niente. Aspetto storie migliori ;-)
    Ancora non sono riuscito a leggere lo Zagor+, ho dei problemi con questa testata, non so, non mi attira, ma visto che l tuo giudizio è alla fin fine positivo ci proverò.

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    1. Lo Zagor+ è la storia di Zagor che mi è piaciuta di più ultimamente, non eccezionale ma una buona storia, il che come dici tu di questi tempi è oro colato! Merita la lettura.

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