martedì 10 marzo 2020

L'eredità dell'Eternauta parte 3: L'eternauta parte terza, di Alberto Ongaro.

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Già abbiamo detto che L'eternauta è il più bel fumetto di fantascienza di sempre, e punto.
E su questi lidi abbiamo già anche parlato del suo remake e del suo seguito, L'eternauta - Il ritorno.
Héctor Gérman Osterheld scompare nel 1978: lui e la sua famiglia (quattro figlie di cui una incinta) entrano purtroppo nella conta dei "desaparecidos", persone che, per via della loro attività politica, furono fatte semplicemente "scomparire" dal regime militare argentino dell'epoca.

Nel 1983 uscì quindi L'eternauta - parte terza (titolo originale El Eternauta - Tercera Parte), accompagnata da una serie di beghe legali sui diritti del personaggio tra l'editore e la vedova dell'autore, che si era trovata da sola a difendere i suoi diritti visto che Solano Lopez, creatore grafico del personaggio, era fuggito in Europa per sottrarre il figlio alla persecuzione militare. Al timone troviamo giocoforza un nuovo team.
L'autore è l'italiano Alberto Ongaro nel periodo in cui si era trasferito in Argentina, noto più come scrittore di romanzi d'avventura che come fumettista.
I disegni sono realizzati da un team composto dagli artisti Oswal, Mario Morhain e Carlos Meglia, in uno stile che ricorda molto il lavoro di Lopez con un risultato, secondo me, neanche male. La tradizione grafica viene proseguita con un lavoro più dettagliato, disegni molto particolareggiati che però forse mancano dell'abilità di Lopez di giocare con i chiaroscuri.

In Italia fu pubblicato prima a puntate all'interno della rivista L'eternauta, poi in inserti rilegabili nel Lanciostory e infine, nel 1994, dalla casa editrice Comic Art diviso in due volumi. La 001 l'ha ulteriormente ri-edito nel novembre del 2019.
Notare quindi che in Italia è uscito prima il terzo volume del secondo, edito qui poi solo nel 2012, e notare anche il nome di Lopez nella copertina sia nell'edizione Comic Art che in quella della 001, a dispetto degli altri disegnatori: Lopez in realtà ha collaborato inizialmente solo nella rifinitura di alcuni volti, poi ha mollato il progetto manifestando anche un certo sdegno. Ma il nome che tira è il suo, quindi beccati il nome in copertina lo stesso, Tiè.



- Attenzione: visto che parliamo di  un sequel diretto, il paragrafo che segue contiene qualche SPOILER sui finali dei volumi precedenti. -

Gli incasinamenti spaziotemporali non ce li facciamo mancare neanche qui, quasi che si voglia continuare a cercare di dare un senso al brutto finale del capolavoro originale. In questo caso, comunque, sono meno incasinati e surreali che nei precedenti, sebbene non abbiano poi tutto questo rigore logico.
In un mondo in piena ricostruzione dopo gli eventi del volume precedente (e già qui non ci siamo: abbiamo lasciato una civiltà quasi all'età della pietra e ci ritroviamo con gente che ricostruisce case e negozi come dopo un "semplice" bombardamento o terremoto) Juan Galvez non riesce ad accettare di aver perso la sua famiglia, scoprendo così che tra i suoi nuovi poteri mutanti c'è quello di spostarsi attraverso la breccia spaziotemporale lasciata aperta nell'etere, invisibile, dall'immane esplosione con cui si conclude L'eternauta. Trova una versione speculare del suo mondo, nel quale sua moglie e sua figlia sono ancora vive, e vi ci si tuffa a pesce, seguito dall'amico Gérman. Questo mondo parallelo è però sotto una nuova minaccia: uomini incredibilmente crudeli e dotati di tecnologia avanzata, provenienti dal futuro.
A metà della storia poi anche i nostri due protagonisti si sposteranno nel futuro di questo mondo parallelo, e anche lì gli uomini saranno minacciati da un nemico altrettanto pericoloso proveniente dal passato di Juan Galvez.
- Fine degli SPOILER. -



In pratica, si tratta di un fumetto di pura e semplice avventura fantascientifica. Neanche da buttare in quanto tale, sicuramente abbiamo letto di peggio, eppure non c'entra quasi più nulla con i volumi precedenti, sia come trama che come atmosfere. E qui viene anche a mancare l'elemento "umano" più vicino al lettore che ne L'eternauta - Il ritorno era rappresentato dallo scrittore alter ego di Osterheld, qui ben più avvezzo all'azione, a buttare giù le porte sparando e tutte quelle cose che lo fanno sembrare più un eroe vero e proprio che un poveraccio buttato in mezzo a qualcosa di molto più grande di lui.
Completamente non pervenuti, poi, i riferimenti alla situazione sociopolitica dell'Argentina, presenti nei capitoli precedenti.



Ripeto, se non fosse "L'Eternauta" non sarebbe nemmeno brutto. Ma in copertina c'è scritto grosso "L'Eternauta", e tutto se ne va a catafascio.
Il quarto volume della serie, L'eternauta - Il mondo pentito, non tiene nemmeno conto degli avvenimenti raccontati in questo.
Carino, ma tutt'altro che indispensabile.

Alla prossima settimana, con il quarto articolo dedicato all'eredità de L'Eternauta!

Il Moro

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2 commenti:

  1. Ero rimasto perplesso nel sentir nominare una terza parte dell'Eternauta della quale non avevo mai saputo niente, quindi ero curioso. Ora so che posso anche lasciar stare: ti ringrazio mi hai evitato una perdita di tempo.

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    1. Felice di essere stato utile! Piuttosto meglio quello del 2003.

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