martedì 19 settembre 2023

Opinioni in pillole, Zagor: Il signore dei cimiteri, Ritorno a Paradise Gate, il capitano Nemo

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.

Nel mese di Agosto 2023 oltre allo Zagor regolare sono usciti ben due speciali, il color e il +, per un totale di ben 21,70 eurini spesi in una botta sola dagli zagoriani per le storie inedite (e non parliamo di chi prende anche qualche ristampa). Urca! Ne sarà valsa la pena, almeno?


Color Zagor n.17: Il signore dei cimiteri recensione

Color Zagor n.17: Il signore dei cimiteri, di Stefano Fantelli e Marcello Mangiantini

Una nuova storia con gli zombi, poco tempo dopo Zombi a Darkwood (che è del 2020). In seguito a quella storia scrissi anche un articolo per Zagorianità n. 17, dove prendevo in esame i vari tipi di zombi apparsi sulle pagine di Zagor. Essendo però che gli zombi di questo speciale sono di un tipo già visto nella serie, quell'articolo è ancora valido!
Forse avrei aspettato ancora un anno o due prima di far uscire un'altra storia di zombi, il ricordo della precedente è ancora piuttosto vivo anche perché si trattava di una delle storie più belle degli ultimi anni. Comunque gli zombi di quella storia erano del tipo romeriano, mentre questi sono quelli del vudu già visti nella storia di cui questa è il seguito, Zombi! del 1973.

Color Zagor n.17: Il signore dei cimiteri recensione

Il signore dei cimiteri
 non racconta nulla di nuovo: invece di essere il padrone di una piantagione stavolta il cattivo (con il volto di Jared Leto) ha una miniera di zolfo, ma la storia è la stessa, ci fa lavorare gli zombi perché gli schiavi vivi crepano troppo in fretta in un ambiente così malsano. Chiaramente ha anche una figlia che non approva i suoi metodi.
Anche la sceneggiatura non è priva di difetti: l'evoluzione della ragazza è troppo repentina e non del tutto giustificata, la figlia dello stregone viene solo citata e mai mostrata. Come al solito, poi, la relativa brevità dell'albo impedisce agli autori di indugiare su alcune scene che con un maggior numero di vignette a disposizione avrebbero avuto molto più pathos. Ormai quasi tutte le storie o sono troppo lunghe o troppo corte. L'uso del colore, poi, non rende giustizia né ai disegni né all'atmosfera: troppo carichi e chiari, anche nelle scene notturne.
Discrete le parti un po' più "surreali" con lo zombi con la chitarra.
Eppure, scorre bene e si legge con piacere, grazie probabilmente a una buona gestione dei dialoghi e dei tempi (a parte le scene più horror troppo brevi, come già citato). Il personaggio ospite a cui è dedicato l'albo è tirato nella storia un po' per i capelli (e visto che è pelato era pure difficile), ed è successa la stessa cosa con praticamente tutti i Color precedenti, ma almeno le sue scene, in particolare quelle con le visioni, sono davvero niente male. 

Insomma un albo che si lascia leggere senza eccellere in nulla, ma che viene penalizzato da un prezzo davvero eccessivo: 8.90 sarebbero troppi anche per storie migliori di questa. Ricordiamoci che Zagor dovrebbe essere un fumetto popolare, non possiamo confrontarlo con i volumi cartonati francesi con la puzza sotto il naso che quando va bene costano 15 euro per 60 pagine, e come tale dovrebbe avere un prezzo popolare.


Zagor + n. 10: Ritorno a Paradise Gate recensione

Zagor + n. 10: Ritorno a Paradise Gate, di Francesco Testi e Alessandro Chiarolla

È il seguito di una storia così vecchia che perfino io me la ricordo a malapena, essendo comparsa addirittura nel numero 74, del 1971. Per fortuna c'è il riassunto all'inizio.

A lavorare a questo albo abbiamo il disegnatore più anziano, Chiarolla che è del '42, e lo sceneggiatore più giovane della serie, Testi che è del '90, ben lungi dall'essere nato quando è uscito il prequel di questa storia (non ero nato nemmeno io!).

Chiarolla ha uno stile particolare, dinamico e affascinante, ma a volte sballa le proporzioni o fa strani errori da principiante come mostrare Zagor che tira con l'arco senza distendere il braccio. Rimane comunque uno dei miei preferiti, basti guardare lo splendido spezzone "horror" con Zagor nella parte del mostro che ti agguanta dal buio. 

Zagor + n. 10: Ritorno a Paradise Gate recensione


Testi imbastisce una storia western di alto livello, in pieno stile spaghetti western, con tanto di flashback del passato dei cattivi, personaggi numerosi eppure tutti intriganti e gestiti perfettamente, dialoghi taglienti e un intreccio che funziona come un orologio.
Ottimo Cico che, pur sapendo di non essere all'altezza, non esita a gettarsi nella mischia per aiutare la ragazza; grandiosi i confronti con gli indiani.
Qualche difetto comunque c'è. Ad esempio, lo strano e poco comprensibile modo in cui lo sceriffo vince il suo duello con il cattivo col cannocchiale (sì, ho sempre difficoltà a ricordarmi i nomi), o l'ennesimo indiano che ha Zagor in pugno ma gli offre la possibilità di salvarsi sconfiggendolo in duello. 

7 euro e 90 sono comunque tanti, ma almeno in questo caso vengono spesi per una storia davvero ottima. Spero di leggere presto altre storie di Francesco Testi.


Zagor 696-698 (Zenith 747-749): Il capitano Nemo recensione

Zagor 696-698 (Zenith 747-749): Il capitano Nemo, di Rauch e Della Monica

Questa storia prosegue direttamente dalla precedente, con i nostri ancora in viaggio per nave dopo la conclusione di Vendetta Seminole. Quella era quindi da considerare l'inizio di una nuova "trasferta zagoriana", non lo sapevo. Comunque, per espressa volontà del curatore, per venire incontro a quello che lui pensa piaccia ai lettori, sarà sicuramente una trasferta molto breve. Se questa cosa piaccia davvero ai lettori ho dei dubbi, ma presumo che Burattini abbia le sue fonti, quindi magari per la maggior parte dei lettori è davvero così..

Zagor 696-698 (Zenith 747-749): Il capitano Nemo recensione


Storia sottotono per Rauch, che sembra aver semplicemente svolto bene il compito che gli era stato assegnato: fai incontrare Zagor e il capitano Nemo.
La storia si lascia leggere, la prosa di Rauch è sempre pulita e priva di sbavature (utilizza anche delle didascalie in stile nolittiano, particolare che non posso che gradire), ma non appassiona e non intriga, semplicemente perché è più o meno la prima cosa che potrebbe venire in mente a uno scrittore che riceve un incarico di questo tipo.
Vengono riproposte immagini già viste molte altre volte in Zagor, che oltretutto è già stato in un sottomarino per ben due volte, e non contiamo i mostri tentacoluti che ha affrontato dalla chiglia di una nave, anche in sequenze orchestrate meglio. Il riproporre qualcosa di già visto nella serie era avvenuto anche nella storia immediatamente precedente, sempre Vendetta Seminole, ma lì era giustificato e questa ripetizione era parte integrante e importante della trama. Qui no, non riesco a capire se siano vere e proprie citazioni oppure semplicemente uno svolgimento banalotto di un soggetto difficile da gestire, o almeno per cui trovare nuovi sviluppi.
Il capitano Nemo rispetta la caratterizzazione del libro di Verne (almeno per i miei ricordi, l'ho letto sicuramente più di trent'anni fa). Si sa già che tornerà, quindi possiamo sperare che questa sia solo una specie di storia introduttiva per il personaggio in vista di avventure più intriganti in futuro.
Sempre splendidi i disegni di Della Monica.

Il Moro

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