mercoledì 4 agosto 2021

Geekoni film festival estate 2021: Tutto quella notte

 Salve a tutti, è Il Birraio che vi parla!

Ritorno a indossare i panni del membro (nonché fornitore ufficiale di beveraggi) Geek League, supereroi della blogsfera, per una nuova edizione del Geekoni film festival!

Conosciamo tutti il Giffoni, festival estivo di cinema per ragazzi. Noi della Geek League abbiamo deciso di fare la nostra versione, andando a prendere in esame film per ragazzi del presente e del passato. 
Noi però non abbiamo voglia di vederci i polpettoni che si sciroppano i poveri giurati del Giffoni, costretti a premiare film pesantissimi su ragazzini polacchi con problemi di identità sessuale (non sempre, per fortuna: nell'81 ha vinto Occhio alla penna con Bud Spencer!).
Film per ragazzi con protagonisti ragazzi, con un occhio di riguardo per la fantasia e l'avventura. La nostra pellicola di riferimento è, ovviamente, I Goonies, capolavoro tutt'ora insuperato, come testimonia il banner di quest'anno, realizzato da Pietro Sabatelli

Tutto quella notte recensione

Per quest'anno ho deciso di recuperare un film che non avevo ancora mai visto e che ben si inserisce nel filone "goonesinano": si tratta di Tutto quella notte (Adventures in Babysitting) film americano del 1987.

Tutto quella notte recensione


Si tratta del primo film diretto da Chris Columbus, che non ho bisogno di spiegarvi chi è. Columbus ha scritto sceneggiature consegnate direttamente alla storia, ma non quella di Tutto quella notte, scritta invece da David Simkins, sceneggiatore principalmente televisivo qui al suo secondo lavoro.

Una ragazza viene incaricata di fare da babysitter a due ragazzini,, dei quali il maschio è solo di poco più piccolo di lei.
Una sua amica però le telefona dicendole che è scappata da casa e ha bisogno di aiuto, e lei decide di andare a prenderla in macchina portandosi dietro i ragazzi, pensando di riuscire a cavarsela in mezz'ora.
Seguono casini.

Come è subito chiaro a chiunque abbia mai visto un film, il gruppo di ragazzi è destinato a incappare in un disastro dietro l'altro, tra camionisti inquietanti, maniaci armati, organizzazioni criminali, ladri d'auto dal buon cuore, blues club, fidanzati fedifraghi, gang metropolitane, e chi più ne ha più ne metta.

Il film risulta brillante, una divertente commedia avventurosa e a volte surreale, che però non riesce a raggiungere particolari picchi di eccellenza. Si ride, ma non abbastanza. C'è tensione, ma non abbastanza. Quello che manca è probabilmente l'esagerazione:  bisognava spingere di più sull'acceleratore, situazioni più paradossali, inseguimenti più adrenalinici, rendere più strambi i personaggi secondari. La banda di ladri d'auto sembra enorme la prima volta che compare, ma poi a inseguire i ragazzi rimangono in tre. 
Rimane comunque una visione godibile, grazie anche a un paio di citazioni dai film giusti (Arma Letale e I guerrieri della notte per esempio, mica cotiche) e a una splendida colonna sonora.
Certo, a patto che lo guardiate in inglese. La versione in italiano della canzone del blues club è imbarazzante.

Fa un po' ridere, involontariamente, la scelta degli attori:  L'attrice protagonista, all'epoca 24enne, interpreta qui una 17enne! I due 14enni sono interpretati da un 16enne e un 17enne, e ci può stare, ma da 17 a 24 anni la differenza è evidente. Ma il top si raggiunge con il fidanzato della protagonista, che dovrebbe avere anche lui 17 o 18 anni, ma è interpretato da un 28enne! E si vede benissimo! Io pure più di 28 gliene davo!

Tutto quella notte recensione
Cioè, stai cercando di vendermi questo tizio e il piazzale che cerca di nascondere pettinandosi in avanti per un diciottenne? Sul serio?


Quando guardo questi film "vecchi", spesso mi viene la curiosità di sapere che fine hanno fatto gli attori che interpretano i personaggi principali. 
La protagonista, Elizabeth Shue, già fidanzata di Daniel LaRusso in Karate Kid e qui al suo secondo film, è tra i personaggi principali di Ritorno al futuro 2 e 3, oltre che di un gozzilione di altri film. Non ha mai smesso di lavorare, sfiorando l'oscar per Via da Las Vegas. Il suo ruolo più recente è quello di Madelyn Stillwell nella serie The Boys.
Il secondo attore di maggior successo è Anthony Rapp, che qui interpreta l'amico scemo, anche lui ha sempre lavorato, in particolare si ricorda il ruolo del protagonista del musical Rent diretto sempre da Chris Columbus. Ora fa parte dello staff di Star Trek: Discovery nel ruolo di ingegnere dell'astronave. E' stato il primo ad accusare Kevin Spacey di molestie sessuali, aprendo la diga che ha travolto l'attore.
Gli altri non hanno avuto carriere particolarmente sfolgoranti. Keith Coogan, interprete del ragazzo, è comparso in una manciata di film tra gli anni '80 e '90, con un solo ruolo da protagonista nel film Disney Un ghepardo per amico, del 1989. La ragazzina, Maia Brewton, è qui al suo ruolo più importante, per il resto ha avuto solo piccole parti in quegli stessi anni.
In una parte minore (una sorta di alter ego del personaggio Marvel Thor) abbiamo poi il mitico Vincent D'Onofrio, qui al suo secondo film (e biondo come un angioletto), subito prima di ingrassare di 35 Kg per spaccare il mondo in Full Metal Jacket, uscito nello stesso anno.

Tutto quella notte recensione

Curiosità: nello script originale la bambina non avrebbe dovuto essere appassionata di Thor ma di He-Man! All'epoca, però, Chris Columbus non aveva idea di chi fosse He-Man e cambiò il personaggio...
Invece degli improbabili riccioli biondi che vedete qui sopra avremmo potuto vedere Vincent D'Onofrio con l'ancor più improbabile caschetto biondo di He-Man!

Tutto quella notte recensione

Nel 2016 uscì un remake per le piattaforme di streaming Disney, che ha conservato il titolo originale Adventures in babysitting. Non sono riuscito a vederlo, ma il cast sembra composto dai ragazzini cantanti che infestano le produzioni per ragazzi Disney, quindi mi viene da dire che dovrebbe essere rispettato il lato più musicale e che gli attori debbano avere età più vicine a quelle dei personaggi che interpretano.
Su Youtube ho trovato però la scena del club: si passa dal blues dell'originale a una sfida rap.
Vi pregherei di confrontarla con quella del film originale (alla quale tra l'altro partecipa anche il musicista blues Albert Collins). Sì, immagino che al giorno d'oggi rappresentare dei ragazzini bianchi che entrano in un club frequentato esclusivamente da neri e ne siano terrorizzati più che dai ladri d'auto che li inseguono sia una di quelle cose che uno sceneggiatore preferisce evitare.

A questo proposito, scopro solo dopo averlo visto che il film uscì come PG13, il che forse lo rende poco adatto per il GeeKoni, ma ormai è tardi. In effetti, girando per il web sono incappato in questo articolo: 10 Ways Adventures In Babysitting Didn't Age Well. Riassumendo, oltre a quelle dei neri che fanno paura e la parola omosessuale usata come un insulto (oltretutto con un omosessuale nel cast, Anthony Rapp, ma magari all'epoca non era ancora dichiarato oppure non lo sapeva neanche lui), che avevo già notato da me, ci sarebbe la presenza di un numero della rivista Playboy, la parola "fuck" pronunciata un paio di volte anche dalla protagonista, e scherzi a sfondo sessuale da parte di Daryl, che finisce anche a chiacchierare con una prostituta (interpretata dalla moglie di Chris Columbus, un'altra che interpreta una 17enne senza averne i requisiti, ma in questo caso il fatto che sembrasse più vecchia faceva parte della gag) e a subire le avances di una ragazza più grande. E nell'articolo si dice anche che sarebbe bene non scherzare troppo su una prostituta 17enne che probabilmente ha alle spalle una storia drammatica.
Non è neanche tutta roba che puoi risolvere portandolo al PG17. Alcune cose al giorno d'oggi non si possono più fare e basta.

E' meglio oggi? O è peggio? 
Personalmente quella dei neri mi ha dato un po' fastidio, perché per come è fatta la scena sembra quasi normale che i bianchi debbano aver paura dei neri. Quella dell'omosessuale un po' meno, perché comunque sono battute messe in bocca a dei personaggi, e i personaggi se devono essere realistici devono poter anche essere omofobici o razzisti.
Certo, se fossi omosessuale magari il mio pensiero sarebbe un po' diverso.
Per il resto, francamente l'articolo in questione mi sembra un po' esagerato. In un film dedicato a un pubblico di minimo 13 anni non dovremmo poter vedere una rivista per uomini (che è un elemento importante della trama ma si vede solo di sfuggita da lontano)? E non dovremmo poter sentire un "cazzo" ogni tanto? Dovremmo far finta che le prostitute non esistano? I tredicenni di oggi ne sanno più di me su questi e altri argomenti.

Vi lascio ora con i link agli altri articoli sui film partecipanti al GeeKoni film festival 2021:

Il Moro


22 commenti:

  1. Più tardi ho provato a risentirlo in italiano: inascoltabile! anche in tempi non sospetti il "miglior doppiaggio del mondo" non le azzeccava proprio tutte...

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  2. Ogni volta questo titolo mi fa confondere tra questo film (che ho pure visto) e Tutto in una notte, con Michelle Pfeiffer (che addirittura mi sembrava lei nel disegno del poster).
    Questo tema delle peripezie babysitteresche mi fa venire in mente anche un più recente con Jonah Hill, dall'incredibile titolo italiano Le spaventapassere.

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    1. visto che "tutto in una notte" è uscito un paio di anni prima, è probabile che i titolisti italiani dell'epoca abbiano dato a questo il titolo "tutto quella notte" proprio per richiamare il film con Michelle Pfeiffer, sebbene non c'entri nulla.
      "Lo spaventapassere" francamente mi sfugge, ma il titolo italiano è piuttosto agghiacciante.

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  3. Film che ho adorato, all'epoca, e lo confesso: quasi unicamente per la mitica scena del babysitting blues ^_^
    Non sono un grande fan del genere, ma questo di Columbus mi ha divertito e ne conservo un ottimo ricordo.

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    1. La scena del babysitting blues è la vera ragione d'essere di questo film, splendida!

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    2. Se ti può interessare, avendone parlato da poco sul Zinefilo (riguardo alle commedie in cui i protagonisti si trovano d'un tratto a dover cantare in pubblico!) ecco la versione italiana della scena.

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    3. L'avevo già trovata su youtube, ed è tremenda!

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  4. Questo penso di averlo visto a suo tempo, ricordo "Thor"..poi ho come un vuoto di memoria, forse sono passati troppi anni :D Non sapevo comunque che ci fosse anche Anthony Rapp

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  5. Già segnalatomi, ma bello leggere anche te in previsione di una possibile visione ;)
    p.s. grazie per la citazione :)

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  6. Per me questa è una mega chicca. Ricordo di averlo visto tante volte da ragazzino. Penso sia arrivato il momento di rispolverare anche questo titolo. Grazie mille bro!

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    1. Pensa che io non l'avevo mai visto. Di sicuro merita una visione.

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  7. Sai che mi manca questo lavoro del buon columbus? Però mi hai incuriosito un sacco, bravo te e tutta la Geek League! :--)

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  8. Non l'ho mai visto, e onestamente nemmeno mai sentito, il film non Columbus. Però mi ha incuriosito la questione dell'essere invecchiato male 😆

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    1. Sì, adesso solleverebbe un sacco di polemiche... anzi no: non si potrebbe fare e basta. Sarei curioso di vedere il remake, che sarà sicuramente edulcorato al massimo oltre ad aver perso il PG13.

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  9. Il doppiaggio è quasi sempre strepitoso, in Italia. Su traduzione e adattamento, invece, ci sono più ombre :P

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  10. L'ho visto parecchio tempo fa, ma non tutto, e infatti ricordo solo due cose: la prima è la scena della bambina con Thor (da bambino mi chiedevo se il personaggio, nella finzione della storia, fosse Thor per davvero e se la bambina sarebbe diventata una valchiria. Ero strano) e la seconda... è il fatto che il mio libro di francese del liceo riportasse una recensione di questo film, tra i testi da leggere! XD

    Non mi stupisce che sia invecchiato male, eppure sospetto che preferirei rivedere questo piuttosto che il remake probabilmente addolcito del 2016. XP
    Riguardo alla questione "è un bene o un male che oggi non si possano più rappresentare certe cose?" direi che è tendenzialmente un male, ma valuterei caso per caso: inserire in una commedia certi elementi, come razzismo od omofobia, richiede una certa sensibilità e un po' di equilibrismo, per cui per ogni personaggio con quella visione, probabilmente, ne serviranno almeno due di convinzioni opposte (e dovranno essere scritti molto bene).
    E sono certo che esistano bambini che non facciano uso di certe parole o ragazzini che "porno" non sapranno manco come si scrive, ma sospetto che siano una minoranza significativa: quando ero alle elementari, già verso i 9 anni la fogna verbale era ovunque, in classe, e in prima media, il secondo giorno di scuola, un mio compagno esibì un pornazzo che quasi mi ha fatto rivedere la merenda! XD
    E non parlo degli scafatissimi ragazzini di oggi, ma di quelli di una trentina d'anni fa.

    La piaga di oggi è quella di considerare tutto e tutti come se fossero fatti di vetro, motivo per cui tante storie alla statunitense sembrano fatte di plastica - e ti dirò, pure quelle storie servono, ma se trovi quasi esclusivamente quelle, in giro, la faccenda si fa noiosa.

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    1. Calcoliamo che questo film è uscito come PG13, e anche all'epoca un ragazzino di 13 anni difficilmente non usava la parola "fuck" o non aveva mai visto una rivista con donnine poco vestite... Ricordo che TUTTI e dico TUTTI i miei coetanei che fumano hanno iniziato in terza media! Non potevo andare in bagno senza uscirne come un salmone affumicato...
      è sullo "scritti molto bene" che casca l'asino: quanti film o cartoni o altro abbiamo visto dove ci sono dei personaggi che ti snocciolano la morale con un piglio da fare invidia a He-Man nei finali dei cartoni Filmation? Questo non è scrivere bene dei personaggi...

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  11. Questo mi manca, dovrò recuperarlo...

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