Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Abbiamo già parlato delle avventure testuali, e di come possano vivere nuova vita su Android.
Ma esistono anche prodotti sviluppati proprio per Android, che sanno sfruttare le caratteristiche della piattaforma in modi innovativi e più profondi.
Un valido esempio è la saga Lifeline che trovate su Google Play, svilppata dai 3 Minute Games. La saga conta già qualcosa come sette o otto episodi, ma qui ci soffermiamo su quelli a cui ho giocato io, e cioè la sotto-serie con protagonista Taylor, astronauta abbandonato su un pianeta ostile, che consta al momento di tre titoli: Lifeline (il primo titolo della serie), Lifeline: Silent Night, e Lifeline: Halfway to infinity. Altri titoli con protagonista Taylor sono previsti per il futuro. Sono gli unici di ambientazione fantascientifica, gli altri sono gialli, thriller o horror.
Iniziamo dal primo della saga, Lifeline.
Il gioco simula una chat: Taylor ci contatta, per qualche motivo può parlare solo con noi, chiedendoci consigli su come fare a sopravvivere sul pianetà su cui è precipitato. Noi possiamo rispondergli, proprio come in una chat. La grafica è appunto limitata a una serie di scritte su uno sfondo scarno, ma c'è anche una musica d'atmosfera di sottofondo.
La trama ricorda molto La cosa di Carpenter, con un po' di Alien e di tutto quel filone cinematografico.
In realtà, più che di avventura testuale bisognerebbe parlare di storia a bivi, visto che noi non possiamo scrivere quello che vogliamo ma siamo limitati a scegliere tra le due risposte proposte dal sistema.
I messaggi possono arrivare in qualsiasi momento della giornata, come messaggi normali.
Per fortuna possiamo anche non rispondere subito e Taylor non si offenderà (nè andrà a morire malamente per conto suo).
Purtroppo questo implica che l'app deve rimanere sempre attiva, quindi ha bisogno dei permessi per girare in backgroud (per quegli smartphone in cui questi permessi possono essere negati). Per fortuna sembra non pupparsi una gran quantità di risorse. Sul mio cellulare non ho avuto problemi.
Il sistema aumenta decisamente il coinvolgimento del giocatore, che si trova in prima persona a tifare per il personaggio, che tra l'altro è veramente simpatico e ben riuscito. Vi sfido a non sussurrare tra i denti "corri, cazzo" quando sarà ora di scappare.
Volendo trovare un difetto al sistema, quando si "muore" si può tornare indietro a cambiare una decisione precedente. Se però la decisione è antecedente a un periodo di sonno di Taylor, o comunque a un momento in cui è rimasto offline per un po', non c'è modo di velocizzare per saltare l'attesa.
Il secondo capitolo delle avventure di Taylor si intitola Lifeline: Silent Night, e secondo me è inferiore al precedente. Ora Taylor è stato tratto in salvo e ora si trova su una nave spaziale, sulla quale però sono salite anche alcune delle creature che l'hanno quasi ucciso nel primo gioco. Però non è più da solo, e vedremo quindi anche trascrizioni di dialoghi con gli altri membri dell'equipaggio. Questo spezza un po' l'atmosfera: un po' perché Taylor a questo punto non avrebbe davvero bisogno di comunicare con noi, un po' perché l'essere solo su un pianeta alieno era parte del fascino del primo capitolo, e bastava a trasmettere un'angoscia eccezionale. A ciò aggiungiamo alcune parti abbastanza noiose, ad esempio quando Taylor spiega il suo piano.
Di contro, almeno credo perché non ho giocato tutte le diramazioni possibili, ci sono maggiori possibilità di modificare la trama, rendendo necessario a volte riavvolgere fin quasi all'inizio del gioco per prendere una strada completamente diversa.
Il terzo episodio, Halfway to infinity, mi è piaciuto di più del secondo, anche se risulta forse essere un po' troppo facile capire quello che bisogna fare per ottenere il finale migliore, e mi è sembrato anche un bel po' più corto. Taylor è sopravvissuto al finale del precedente episodio, incontrando un personaggio "davvero" bizzarro. La storia è la più breve delle tre, ma è piena di decisioni importanti da prendere e di morti dietro l'angolo. Inoltre dopo tre avventure Taylor ormai è come un vecchio amico, perciò il coinvolgimento è assicurato. Per non spoilerare preferisco non entrare troppo nel vivo della trama, un solo avviso: meglio aver giocato i due precedenti prima di intraprendere quest'ultima avventura.
Il finale è ancora abbastanza aperto da permettere nuovi capitoli delle avventure di Taylor, l'uomo più sfortunato dell'universo. Per ora non è più uscito nulla, ma io spero ancora.
Questo articolo fa parte della serie di post sulla narrativa associata alla tecnologia. Gli altri post fin'ora pubblicati li trovate qui.
Il Moro
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Non so se riuscirei mai a partecipare a queste tipologie di giochi, ma mi affascina leggerti e scoprire idee incredibili che ignoravo ;-)
RispondiEliminaNon amo l'ambientazione, ma l'idea di un gioco fatto di simil-sms mi intriga un casino.Lo facessero non fantammerda, lo giocherei!
RispondiEliminaMoz-
Quelli di fantascienza sono tre su una serie di sette o otto, gli altri sono thriller o horror.
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