venerdì 28 marzo 2014

Orfani 6 e Lukas, recensioni

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Il sesto numero di Orfani, ...e rinascerai con dolore,  purtroppo non è a livello del quarto e del quinto. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che i primi tre non mi erano piaciuti, e quindi per quarto e quinto non avevo grandi aspettative, mentre a questo punto per il sesto mi aspettavo di più... ma comunque è meno bello.

I disegni di Werther dell'edera sono sotto la media per la serie, abbozzati e poco particolareggiati, con fisionomie squadrate e tirate via con quattro tratti. Anche ai colori (Giovanna Niro) manca qualcosa rispetto allo standard a cui siamo abituati, anche se rimangono sopra la media del fumetto italiano.

Dal punto di vista della sceneggiatura, le sorprese non sono vere sorprese in quanto ampiamente prevedibili, e la scena surreale della trasformazione fa un po' troppo Akira (ma era già da un po' che non trovavamo citazioni, almeno non così evidenti). Inoltre ci sono veramente troppe sequenze d'azione, che danno la sensazione di servire come semplici riempitivi per arrivare alle fatidiche 100 pagine.


Si tratta di una storia meno corale del solito, ci si sofferma infatti su due soli personaggi, e ci vengono confermate alcune ipotesi che ci erano state fatte intuire nei numeri precedenti. Insomma, più o meno abbiamo inizato a capire quanto sta succedendo, o quantomeno ci sembra di averlo fatto, perché io francamente mi aspetto ulteriori sconvolgimenti.

Foto

Per ora, la sensazione generale che ho da questa serie è che sia stata suddivisa in troppi numeri: i primi 3 potevano secondo me essere ridotti a due senza soffrirne, e anche la storia di questo numero 6 poteva starci in metà albo.

Però voglio avere fiducia, perché credo, o spero, che nel complesso si rivelerà una bella miniserie. Giusto per il gusto di fare il polemico, una volta tanto, vi dirò: "costasse un po' di meno sarebbe perfetta".


Passiamo ora a parlare della nuova uscita Bonelli: Lukas.

Lukas mi interessa perché Michele Medda ha scritto tutti i più bei numeri di Nathan Never, tra i quali alcune delle mie storie a fumetti preferite in generale.
E' autore anche di una miniserie, Caravan (nella prima pagina di Lukas si vede il nome del protagonista di Caravan su una lapide, tra l'altro). Non ne parlo ora perché ho già pronta una recensione dedicata, che non è ancora stata pubblicata per esigenze di programmazione... ma vi anticipo che non mi è piaciuta granché, anche perché trattandosi di Medda avevo aspettative abbastanza alte.

La prima cosa che notiamo è il prezzo: 3,30 euro, come Dragonero, invece delle 2,90 richieste per gli altri fumetti Bonelli in edicola (almeno fino al mese scorso, questo mese ho comprato solo questi due...).
Come per Orfani, anche qui sono previste due "stagioni" da 12 numeri l'una.


Lukas si inserisce nel filone dell'urban fantasy, come viene spiegato anche nell'introduzione. Non nel senso che ultimamente si usa dare a questa definizione, legata a vampiri sperluccicanti e sbaciucchiosi, per fortuna. Il tema è quello dei "ritornanti", che per il momento sembrano qualcosa che sta a metà tra gli zombi e i vampiri...

Il protagonista salta fuori da una tomba, senza memoria della sua identità, confuso e con un corpo apparentemente indistruttibile. Uno zombi, quindi, ma figo. Si aggira per una città tentacolare, cercando il suo posto e trovandosi, come per un disegno perverso, ad avere a che fare con i suoi simili, simili che a quanto pare sanno bene chi è e gli danno la caccia.



Belli i disegni di Michele Benevento che cura anche le copertine, buona come sempre la prosa di Medda con un uso d'atmosfera delle didascalie. Certo però che, per il momento, non sembra "niente di che", una storia abbastanza classica, già vista, senza niente di davvero innovativo... Insomma, forse è presto per dare un giudizio, ma la sensazione è di qualcosa "nella media", non male ma neanche particolarmente interessante. Sicuramente vorrò leggere tutta la seria, ma sono indeciso se andare avanti a comprarla in edicola o cercarla poi nell'usato...

Il Moro

4 commenti:

  1. NOn ho ancora letto Lukas, ma molti me ne hanno parlato non troppo bene.
    Sinceramente voglio leggerlo per renderne conto, che poi credo che non si possa bollare un opera al primo numero

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  2. Letto anche io il primo numero di Lukas, diciamo che comprerò tutta la serie, però spero che non faccia la fine di Caravan che era partito bene ma poi si era perso per strada (in tutti i sensi).

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    1. Il post su caravan è in programmazione nei prossimi giorni... Sono d'accordo con te, in realtà già dal secondo numero ha preso la direzione che poi ha tenuto, ma il lettore (o almeno questo lettore) non sapendolo si aspettava invece una svolta. Ma ne riparleremo... ;-)

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