Stavo curiosando in rete su Godzilla Minus One, chiedendomi se
mai sarei riuscito ad andare a vederlo in sala (spoiler: no), e mi sono
imbattuto nella pagina di Wikipedia che dice che nel film ci sono alcuni
riferimenti a Shin Godzilla e ai tre film di Netflix. Ed
ecco che mi è scattata la scimmia di vederli tutti.
Non avevo mai
visto un film giapponese su Godzilla, se non a pezzi. Ho visto quelli
americani, quello di Emmerich, quello del 2014, quello del 2019, il primo e il
secondo con King Kong (e anche quello in solitario di King Kong, ancora il migliore del
"monsterverse"). Non ditelo a nessuno, ma secondo me il migliore è ancora
quello di Emmerich.
Non ho nessuna intenzione di sciropparmi tutta la
trentina di film giapponesi del bestione, mi farò bastare gli ultimi,
cominciando da
Sedetevi con noi e facciamo quattro chiacchiere. No, la birra non ve la paghiamo.
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martedì 28 maggio 2024
Gli ultimi film su Godzilla: Shin Godzilla, i film animati su Netflix, Godzilla Minus One
martedì 21 maggio 2024
Post Mortem - Gli orrori di Golden Falls, di Paolo la Paglia
Post Mortem è un libro del 2020, che ho ascoltato in forma di audiolibro, letto da Rosanna Lia.
E' il romanzo d'esordio del genovese Paolo la Paglia, che però ambienta la storia nei soliti Stati Uniti. Dite che sono campanilista, ma preferisco quando gli autori non americani non ambientano le loro storie in America. Siamo già sommersi di storie ambientate negli Stati Uniti. A volte ho la sensazione che molti autori lo trovino più facile: grazie a tutti i film e telefilm polizieschi, conosciamo le procedure di polizia americane (o meglio, crediamo di conoscerle) meglio di quelle nostrane, quindi dobbiamo fare meno ricerche.
Nel mio piccolo, ho scritto storie ambientate in Italia e all'estero, andando
in America solo per Chaveyo, ma ho una scusa: è un western! Sì, ne
faccio un vanto, mi accontento di poco, che volete farci.
Scusate la
digressione, non c'entra nulla con la qualità del romanzo in oggetto, solo un
piccolo puntiglio campanilistico personale.
E' un horror con una storia che sa molto di già visto, popolato di personaggi
che definire stereotipati è dire poco. Abbiamo il poliziotto divorziato, il
giornalista, la psicologa e tutto il campionario, e già dalla prima
apparizione puoi dire chi si innamora di chi.
Alla scarsa originalità si
sopperisce con una scrittura che riesce a momenti a essere molto d'atmosfera,
creando momenti inquietanti e spaventosi. Non sempre, purtroppo, perché anche
qui ho notato un dilungarsi eccessivo in alcuni passaggi che avrebbero potuto
essere tranquillamente sforbiciati, soprattutto nella parte iniziale.
martedì 14 maggio 2024
Opinioni in pillole, videogiochi in 2D che non sono riuscito a finire: Teslagrad, Lucky Luna, Slain - Brack from Hell, Rising Hell
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. In questo caso parliamo di 4 videogiochi in 2D, che non sono riuscito a finire.
Teslagrad (2013, giocato da me nella versione per Android)
Teslagrad è un puzzle-platform ambientato apparentemente al tempo della seconda guerra mondiale. In realtà siamo nel regno di Elektopia, governato da un re crudele, che ha ottenuto il potere distruggendo una setta di tecnomaghi che dominavano il potere dell'elettricità. Un giorno un bambino, inseguito dalle guardie del re per motivi inizialmente misteriosi, scappa entrando nella torre dei tecnomaghi, e qui inizia la sua scalata verso la cima.
Il gioco ha qualche elemento da metroidvania, ci sono delle sezioni inizialmente non raggiungibili che diventano disponibili dopo aver sbloccato nuovi poteri. Poca roba comunque, per la maggior parte è un platform abbastanza lineare diviso in quadri nei quali per proseguire oltre a saltare da una piattaforma all'altra bisognerà risolvere degli enigmi ambientali basati sul magnetismo. Poli uguali si respingono e poli uguali si attraggono, usando un guanto speciale potremo cambiare di polarità ad alcuni elementi dello scenario per ottenere vari effetti, e usando un particolare mantello con cappuccio potremo magnetizzare anche il protagonista. Esempio, maghetizzando positivamente il mantello potremo saltare e appenderci a un soffitto magnetizzato negativamente.
giovedì 9 maggio 2024
Gioco da tavolo: Light Speed Arena
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Non ho mai trattato prima l'argomento su questo blog, ma sono sempre stato moderatamente appassionato di giochi da tavolo. Negli ultimi mesi la mia passione si è acuita, complici due fattori: il primo è che mio figlio ha raggiunto l'età giusta per riuscire a giocare a molti giochi, il secondo è l'esistenza di un enorme numero di giochi cosiddetti "print and play", cioè giochi per i quali si scarica semplicemente il PDF e li si stampa poi per conto proprio. Ce ne sono molti a pagamento, e ovviamente i costi sono molto minori rispetto ai giochi acquistati in negozio (possono andare tra i 2 e i 6 euro, all'incirca), ma ce ne sono anche un sacco gratuiti, che non richiedono altro che una stampante e la voglia di mettersi a lavorare con forbici, colla e cartone.
Ma parleremo un'altra volta delle decine di giochi che ho già stampato e montato da me. Quello di cui voglio parlarvi oggi è Light Speed Arena, del quale è recentemente partita la campagna Kickstarter.
martedì 7 maggio 2024
Opinioni in pillole, film di Robert Eggers: The Northman, The Lighthouse
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché sempre più spesso mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante.
Stavolta metto insieme due film diretti dallo stesso regista. Li trovate nell'ordine in cui li ho visti, che è invertito rispetto all'ordine di uscita.
The Northman (2022)
Un film scritto dal regista dello stesso, Robert Eggers, con la collaborazione del poeta islandese Sjón (noto soprattutto per i testi delle canzoni di Björk, la quale ha a sua volta una piccola parte nel film): sembra quasi un esperimento, in tempi in cui i film sembrano sempre tratti da questo o da quello, e le sceneggiature originali sono rare come le volpi bianche. Ma non preoccupiamoci, in realtà anche The Northman è ispirato a qualcosa, e nello specifico alla leggenda di Amleth, personaggio della mitologia scandinava a cui anche Shakesperare si è ispirato per Amleto. Tutto nella norma, insomma.
Nonostante la storia sia decisamente diversa dalla versione più nota della vicenda di Amleto, basta il suo nome per farci capire le atmosfere che troveremo in questo film.
Tragedia, tragedia a palate, momenti onirici e surreali, eventi difficilmente spiegabili, sangue a secchi e un totale disprezzo per la vita di chiunque non abbia sangue nobile.