Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante. In questo caso, ho raccolto qui le mie opinioni su tre videogiochi disponibili per piattaforme Android.
In Between
In Between usa uno stile molto triste e malinconico, con colori scuri, per raccontare la storia di un uomo morente. In pratica, non è uno spoiler perché si vede subito, è tutto il sogno di un moribondo, che ogni tanto fa dei riferimenti a episodi della sua vita passata. Riferimenti che possono avere anche ripercussioni sul gioco: ad esempio, dopo una scenetta in cui la madre insegna al protagonista bambino che per non avere paura del buio deve affrontarlo, c'è una serie di livelli in cui il quadro viene lentamente invaso dall'oscurità mentre le si dà le spalle, oscurità che invece arretra se ci si volta verso di essa.
Il gioco è un platform-puzzle in cui possiamo manipolare la gravità: con il pollice sinistro (io ho giocato su cellulare) facciamo correre il personaggio, con il destro decidiamo se la gravità ci deve tirare su, giù, a sinistra o a destra.
Concept interessante, peccato che il gioco sia talmente difficile che l'ho mollato a metà del secondo gruppo di livelli. Non posso mica diventare cretino a ripetere per cento volte lo stesso quadro perché non ho mosso il personaggio nel centesimo di secondo preciso. Basta fare un mezzo passetto in più o tenere premuto lo schermo per un decimo di secondo di troppo o troppo poco per mandare il personaggio a cadere su spuntoni o altre sfighe. Magari con un joypad invece dei comandi a schermo migliorerebbe un po', ma ci credo poco. Nemmeno i platform che giocavo da ragazzino erano così frustranti, giuro (beh, qualcuno sì).
Kingdom Rush
Kingdom Rush è il primo episodio di una serie di successo, che ha generato svariati seguiti e spin-off, perfino un gioco da tavolo. Uscito originariamente in flash nel 2011, la versione per Android è arrivata due anni dopo, e attualmente è l'unico gioco della serie disponibile gratuitamente sul Play Store.
Si tratta di uno dei più famosi esponenti del genere "tower defense", in cui bisogna difendere la propria base da orde di nemici che generalmente non fanno altro che avanzare in modo piuttosto stupido. In questo caso quello che dobbiamo fare noi è piazzare ai lati del loro cammino delle torri che sparano da sole, con la possibilità di potenziarle. Abbiamo quattro tipi di torri: gli arceri, i maghi, l'artiglieria pesante e i fanti, utili per rallentare le ondate. In più si potranno piazzare in qualsiasi punto della mappa degli altri fanti che respawnano periodicamente e un eroe, più potente degli altri.
Il gioco è "davvero" gratuito, nel senso che si possono acquistare degli altri eroi che però non sono molto più potenti dei quattro di base a disposizione, e delle gemme per acquistare degli utili oggetti consumabili quali energia o esplosivi, gemme che però possono essere raccolte anche guardando un po' di pubblicità (o meglio, facendo partire le pubblicità sul cellulare mentre facciamo altro).
Il gioco è divertente e ipnotico, fa venire continuamente voglia di farci una partita. Fino alla fine della campagna principale volevo giocare in continuazione. Poi, una volta conclusa quella si sbloccano delle missioni aggiuntive, e lì devo dire che mi è un po' passata la voglia.
Probabilmente i giochi di tipo strategico non sono il mio pane, e in effetti non ne sono mai stato un appassionato, fatto sta che da quel punto diventa davvero difficilissimo, almeno per me. Le ondate sembrano non finire mai, i nemici sono potentissimi, le risorse sempre insufficienti.
Mi è sembrato anche difficile se non impossibile impostare una propria strategia. Se nei primi livelli potevi ad esempio scegliere se disseminare torri poco potenti in tutta l'area o concentrare gli attacchi in punti strategici, negli ultimi bisogna seguire strategie ben precise che prevedono di provare almeno dieci volte ogni quadro fino ad imparare a memoria le diverse tipolodie di nemici delle varie ondate e aver tentato i diversi approcci fino a trovare "quello giusto". Non mi vergogno di ammettere di aver dato più di una sbirciata alla guida strategica ufficiale: Ebbene, mi è successo di aver seguito alla lettera la guida e perdere lo stesso! Probabilmente non ho potenziato le torri nell'ordine esatto, oppure ho usato la meteora nel momento o nel punto sbagliato. Un approccio che da "strategico" diventa "trial and error", e non fa per me.
Per fortuna si può abbassare la difficoltà in qualsiasi momento, e la situazione è un po' migliorata. Tra la difficoltà inferiore e l'esperienza sono riuscito ad andare avanti senza più bisogno di seguire la guida, e al momento mi rimangono da completare solo più due missioni, delle quali però non riesco a sopravvivere nemmeno a metà delle ondate!
Into the dead 2: Unleashed
Forse non tutti sanno che Netflix mette a disposizione alcuni videogiochi per smartphone in versione completa per i suoi abbonati. Into the dead 2 è uno di questi giochi, che ho prontamente installato sul mio tablet.
Si tratta in effetti di un gioco di corse in 3D, come il noto Temple Run. Quelli dove il personaggio corre schivando ostacoli e raccogliendo monete o altro, gli store Android e IOS sono pieni di cloni con vari personaggi come Sonic o Super Mario.
In Into the dead 2, sebbene il principio sia simile, invece di una grafica cartoonesca abbiamo uno stile realistico e un mucchio di zombi.
Niente monete sospese da raccogliere, quindi, giusto qualche pacco di munizioni ogni tanto. Dobbiamo attraversare di corsa lande infestate di morti viventi facendoci strada sparando.
Il gioco funziona con le meccaniche tipiche dei "giochi da cellulare", quindi livelli brevi ognuno con una serie di obbiettivi secondari, tipo uccidere un certo numero di zombi con un'arma specifica. Soddisfando gli obbiettivi secondari si sbloccano nuove armi, armi che possono anche essere potenziate con i soldi ottenuti sempre con gli obbiettivi secondari.
All'inizio è difficile capire dove conviene spendere i soldi, perché visto che una volta ottenuti i trofei degli obbiettivi secondari non è più possibile rifarli quindi la quantità di soldi disponibili nell'intero gioco è limitata.
C'è anche una serie di missioni secondarie, che mettono alla guida di personaggi diversi dal protagonista, e a volte in situazioni particolari, come missioni in notturna con il visore a infrarossi o simili. Sono in genere più facili della storia principale, perché non ci sono gli obbiettivi secondari e quindi si può stare più attenti a schivare gli zombi invece che a ucciderli. In particolare la prima di queste missioni secondarie si svolge in un'ambientazione completamente diversa: la New York infestata dai fantasmi di Ghostbusters! Nei panni di una recluta dovremo farci strada tra orde di spetti insieme a Peter, Egon, Ray e Winston, i cui volti sono disegnati con l'aspetto che avevano nei cartoni, ma più realistici.
C'è da dire che, a parte quello dei Ghostbusters, le altre "storie secondarie" risultano poco interessanti perché troppo facili. Non essendoci gli obbiettivi secondari come nella missione principale è più facile risparmiare munizioni schivando semplicemente gli zombi e tenendosele per quando serve davvero.
Ammetttiamolo: sparare agli zombi è divertente! Il gioco è frenetico e appagante. Inoltre, cosa che manca da quasi tutti gli altri giochi di questo tipo, c'è una trama! Certo, è una trama banalissima e semplicissima che si limita a due parole scambiate alla radio tra il protagonista e la sua famiglia tra un livello e l'altro, ma c'è, e da un senso al nostro correre come pazzi in mezzo a cadaveri ambulanti putrefatti.
Si nota a lungo andare una certa ripetività, ci sono molte armi a disposizione da vincere ma gli zombi sono tutti uguali: più sono grassi e più sono resistenti, alcuni stanno fermi sul posto e altri ci corrono incontro, e lì finisce la varietà dei nemici. Ci sarebbe stato bene qualche nemico diverso, o qualche altra missione particolare, tipo alla guida di un veicolo. Ci sono dei veicoli su cui salire, ma vanno avanti da soli mentre noi sventagliamo a destra e a sinistra una mitragliatrice dalle munizioni infinte, e il casino su schermo è tale che non ci si capisce nulla e si continua solo a tenere premuto il tasto di sparo mentre esplode tutto. Noioso.
La missione dei Ghostbusters viene in nostro aiuto perché è l'unica a presentare dei nemici diversi dagli zombi, e anche l'unica ad avere un boss, altra cosa di cui si sente la mancanza. Un boss solo in tutto il gioco e in una missione secondaria, e dai.
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L'unico boss presente nel gioco. |
Divertente e gratuito se avete l'account Netflix. Non sarà perfetto, ma che volere di più?
Si consiglia però l'uso di un tablet, su un cellulare i nemici possono risultare troppo piccoli, e inoltre il personaggio alza l'arma quando sta puntando un nemico (il puntamento è automatico, basta essere abbastanza vicini), ma è un movimento che su uno schermo piccolo può risultare impercettibile e portare a sprecare un mucchio di munizioni. Ci sarebbe stato bene un mirino o qualcosa di simile.
Il Moro
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