martedì 4 ottobre 2022

High Rise - La rivolta

High Rise - La rivolta recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

High-Rise - La rivolta è un film del 2015 tratto dal romanzo Il condominio (High Rise) di J.B. Ballard, che invece è del 1976. Ci è voluto un po'.

Il film è ambientato negli anni '70, rispettando così la data di pubblicazione del romanzo. Infatti si vede molto sesso libero, droga ovunque, sballati di vario tipo a ogni livello.
Chissà se erano davvero così gli anni '70? Chi se li ricorda mi venga in aiuto, io sono del '78, non c'ero. 

Soprattutto, fumano tantissimo. Sembra che ogni personaggio fumi e lo faccia ovunque e in qualsiasi occasione. Questo mi sa che rispecchia abbastanza gli anni '70, perché più vado indietro con la memoria più ricordo gente che fuma.
Le ricerche volte a dimostrare che il fumo fa male sono iniziate già negli anni '50, ma sono sempre state combattute dalle campagne negazioniste dei produttori di sigarette. E' solo negli anni '80 che queste campagne negazioniste, ormai insostenibili, sono del tutto cessate, e sui pacchetti di sigarette sono apparsi quegli annunci di quanto il fumo fa male che vediamo ancora oggi. Possiamo quindi dire che negli anni '70 non era ancora proprio chiaro a tutti il legame tra il fumo e il cancro.
Anche l'aumento del costo delle sigarette, spropositato rispetto all'inflazione, fa parte della campagna contro il fumo, come le varie leggi restrittive che impediscono il fumo in alcuni luoghi (fortunatamente non ricordo quando si poteva fumare nei cinema, ma nei bar e nei locali ci ho fumato anch'io, quando ancora avevo questo vizio. Ancora mi chiedo come facevo a sopportare la puzza).
A metà degli anni '70 un pacchetto di Marlboro costava meno di 500 lire, corrispondenti a circa 2 euro e mezzo odierni, mentre oggi siamo intorno ai 6 euro. Negli Stati Uniti le cifre sono quasi le stesse. Se volete sapere quali sono i motivi che mi hanno spinto a smettere di fumare, sappiate che uno è sicuramente la scoperta che circa l'80% del costo delle sigarette sono tasse. Non l'unico, ma ha contribuito.
Ora, qualcuno mi spiega perché sono andato a perdermi in questa divagazione che non c'entra una mazza con il film?


High Rise - La rivolta recensione
High Rise - La rivolta recensione
High Rise - La rivolta recensione
High Rise - La rivolta recensione
High Rise - La rivolta recensione

High-Rise - La rivolta è interpretato da volti noti quali Tom Hiddleston, Jeremy Irons, Luke Evans, Elizabeth Moss, James Purefoy. Si ambienta in un condominio isolato in periferia, un edificio nuovo e squadrato, con appartamenti di lusso ai piani alti, e quelli più bassi comunque sono occupati da persone di ceto abbastanza alto. L'architetto vive nell'attico.
L'edificio offre tutte le comodità, supermercato, palestra, piscina, al punto che la maggior parte degli inquilini ne esce solo per andare al lavoro. Quelli che un lavoro non ce l'hanno, stanno eternamente all'interno.
Il condominio quindi si trasforma lentamente in una sorta di comunità indipendente, isolata dal resto del mondo. Non è autosifficiente, ovvio, ma è comunque un isolamento sociale e culturale che ne fa una specie di realtà separata, nella quale le notizie dal mondo arrivano ovattate, lontane, considerabili di scarso interesse, come se non potessero davvero riguardare gli abitanti del condominio.

High Rise - La rivolta recensione


La prima metà del film è la migliore. Qui cresce questo senso di alienazione, si formano questi bizzarri rapporti tra gli abitanti del palazzo, nascono le differenze tra chi abita ai piani alti e chi ai piani bassi. Questo perché gli eventi si susseguono con la giusta velocità, e sebbene abbia già tutto un'aria surreale risulta comunque credibile.
Poco dopo la metà del film, però, tutto precipita di colpo.
Il condominio, complici alcune mancanze di corrente elettrica, precipita nel caos. Come se davvero fossero isolati dal resto del mondo o se lo scenario fosse diventato postapocalittico, gli inquilini regrediscono a uno stato primitivo, con tanto di lotta per il cibo e divisione in tribù, con la perdita di qualsiasi regola sociale e l'esasperazione delle differenze.

High Rise - La rivolta recensione


Non ho letto il romanzo di Ballard, ma posso presumere che lì tutto funzionasse meglio, come sempre quando la carta stampata ti mette a disposizione tutto lo spazio che ti serve per raccontare la tua storia. Qui, probabilmente per problemi di minutaggio, a un certo punto si decide per un montaggio che in pochi minuti fa passare qualche mese, così che si ha la sensazione che tutto nel condominio vada a carte quarant'otto in poco tempo e senza una vera ragione. Il passaggio dalla prima alla seconda parte avviene in maniera semplicemente troppo repentina, così che ci si ritrova a chiedersi come diavolo hanno fatto a ridursi così questi condomini, visto che il condominio non è "davvero" isolato dal resto del mondo. Anzi, per diverso tempo molti continuano a recarsi al lavoro.
Peccato perché era un'idea valida, ma questa seconda parte arrivata troppo repentinamente ammazza il risultato finale.

Su Amazon Prime è disponibile solo con il doppiaggio italiano. Peccato, avrei apprezzato di più vederlo in lingua originale visti gli attori coinvolti. 

Il Moro

4 commenti:

  1. A me non convinse, solo a metà, ma ecco la tua divagazione m'interessava di più ;)

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  2. Il romanzo di Ballard è qualcosa che va letto. Lo spaccato di società e degenerazione tribale che viene messo in atto è unico nel suo genere. Forse la vera natura di quella narrazione la puoi percepire in Shivers di Cronenberg. Questo film è ben diretto e pure con un grande cast. Solo che la visione d'insieme viene persa a favore dell'estetica della direzione. Resta comunque un buon film.

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    1. Forse prima o poi mi deciderò a leggere il libro.

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