Ormai è chiaro che la storia che sta dietro a questo film è più interessante del film stesso. Parliamo di una tragedia familiare, di un progetto preso in mano da un collega e reso "altro", di una major che non sa più che pesci pigliare, del potere dei fan che sbraitano su internet, e di 70 milioni dati a Snyder per poter tornare a fare quello che voleva.
In pratica a Zack Snyder era stato commissionato questo film sulla Justice League, che avrebbe dovuto introdurre personaggi nuovi e che nelle intenzioni del regista avrebbe dovuto essere diviso in due parti. Snyder aveva già messo bene in chiaro la sua "visione" dei supereroi con i suoi film precedenti, ma stavolta la Warner ha deciso di voler saltare sul carro del vincitore e a un certo punto ha affiancato a Snyder Joss Whedon, pensando di fare un film meno cupo e con più battutine. Poi Snyder ha avuto un grave lutto in famiglia e ha dovuto mollare, anche se il girato era già quasi tutto pronto. Così la Warner ha passato il compito di terminare l'opera al solo Joss Whedon, osannato dalle folle per il primo Avengers (magari un po' meno per il secondo), il quale ha dato all'opera un taglio più "divertente" com'era nelle sue corde, tagliato un sacco e richiamando gli attori per girare nuove scene, tra cui quella ormai mitica del Superman baffuto.
Il risultato è una mezza cagata, né carne né pesce, non ha l'afflato epico dei precedenti film DC ma non è nemmeno divertente e solare come quelli Marvel, insomma si ritrova nel mezzo e non piace praticamente a nessuno.