lunedì 4 novembre 2019

Un videogioco dalla mia infanzia: Digger

digger1-1Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ho questo particolare ricordo della mia infanzia:
avrò avuto sette o otto anni, e capitava ogni tanto che mia madre mi portasse con lei in ufficio. Presumo che capitasse magari quando lavorava di sabato o quando per qualche motivo non c'era scuola e i nonni non potevano guardarmi.
Per tenermi buono mi metteva davanti a un computer con un videogioco, che mi pare fosse stato procurato da mio padre. Il videogioco in questione stava tutto su un floppy disk di quelli grandi, da 5 pollici e un quarto (in realtà so che ne esistevano di anche più grandi, ma non li ho mai visti né all'epoca né dopo), rosso fiammante. Ricordo che mi affascinava il fatto che fosse "molle".

La mia memoria non è così precisa, così mi tocca consultare Wikipedia per sapere che questi dischetti potevano avere tre formati di memoria: 160, 360 o 1200 KB. Significa che al giorno d'oggi sarebbe piuttosto improbabile riuscire a farci stare anche una sola fotografia. Il dischetto era avviabile, ciò significava che si poteva usarlo anche per far partire il computer, e se non ricordo male era l'unico modo per poter giocare.




Risultati immagini per red floppy disk 5.25
Una roba del genere.


Il gioco che c'era sopra (e che presumo mio padre avesse brutalmente copiato) era Digger.

Digger uscì nel 1983 per la canadese Windmill Software, ed era in effetti una scopiazzatura del gioco  Mr. Do! rilasciato l'anno prima dalla giapponese Universal Entertainement. Non fu l'unica comunque, i "cloni" di Mr. Do! furono quasi una decina. Ma questo è quello a cui giocavo io.
Digger richiedeva 64 KB di RAM e una scheda grafica abbastanza recente.

Vi metto qui di seguito il retro della scatola e le istruzioni allegate:


digger2

digger3


digger4

Butto lì anche una traduzione raffazzonata di quanto dichiarato dalla scatola:

Unisciti alla ricerca di tesori sepolti, di oro luccicante e diamanti brillanti. Siediti alla guida del tuo scavatore dotato di possenti mascelle. Scava tunnel, evita i mostri e raccogli tutte le gemme! Usa tutto il tuo ingegno, ne avrai bisogno per riuscire nella tua missione! 
Digger è un videogame scritto interamente in linguaggio macchina per sfruttare al meglio le potenzialità grafiche e sonore del tuo PC. Animazioni da cartone animato con musica ed effetti sonori in contemporanea, renderanno DIGGER un’esperienza vivida.

Rendiamoci conto che si vantavano di avere un gioco in cui si potevano sentire musica ed effetti sonori in contemporanea. Altri tempi.

Non so cosa significhi quando si dice che il gioco è "scritto interamente in linguaggio macchina". Il gioco sfrutta la CGA, che sta per "Color Graphic Adapter", in pratica la prima scheda video a colori commercializzata dall'IBM e standard sui loro computer. In particolare Digger era uno dei giochi in grado di sfruttare alcuni "trucchetti" offerti dalla CGA, che poteva essere controllata direttamente dal registro invece che dal BIOS, per aumentare il numero di sfumature di colore disponibili, "shackerare" lo schermo e cose così. Però stiamo andando in un territorio che si fa troppo "tecnico" anche per me, quindi fermiamoci qui.

La colonna sonora era costituita dal brano synth pop Popcorn, di Gershon Kingsley, oltre all'overture del Gugliemo Tell durante la modalità bonus e alla marcia funebre di Chopin quando si muore... e capita spesso.
Qui vi metto il video della canzone, uscita se non sbaglio nel 1969. La versione usata come sottofondo per il gioco la potete sentire nel video di gameplay, più sotto.



Curiosità: lo stesso brano, oltre ad essere uno dei brani più coverizzati di sempre (provate a cercarlo su YouTube aggiungendo "cover", ce ne sono una marea) è stato precedentemente utilizzato in un altro gioco dello stesso genere di Digger: Pengo, del 1982. Vi metto un video di gameplay anche di quello, giusto per gradire:



Ma parliamo anche di Digger, che sarebbe lo scopo del post. Sapete che mi piace divagare.. .
Guidiamo un simpatico escavatore, che ha il compito di raccogliere le gemme sparse per lo schermo. Mentre il nostro scavatore avanza scava dei tunnel, tunnel lungo i quali si possono muovere i nemici che gli danno la caccia, mostriciattoli chiamati "nobbin". Ogni tanto poi compaiono anche gli "hobbin", che possono scavare gallerie a loro volta.
Essere toccato da un mostro significa perdere una vita. Per difenderci possiamo sparare una palla di fuoco (dotazione standard di ogni scavatore che si rispetti) che però richiederà un po' di tempo per poter essere ricaricata, o far cadere in testa ai mostri dei sacchetti pieni di pepite, spingendoli in dei tunnel già esistenti o scavandogli dei tunnel sotto. Quando cadono i sacchetti si rompono, così che possiamo anche raccogliere l'oro per aumentare il punteggio.
I mostri compaiono in gruppi di tre, e man mano che uno viene eliminato ne compare un altro. Quando è stato raggiunto il numero previsto di mostri per il livello compare una ciliegia che, una volta raccolta, renderà l'escavatore invincibile il tempo sufficiente per fare piazza pulita dei nemici superstiti (proprio come in Pacman). Si passa al livello successivo quando sono state raccolte tutte le gemme o eliminati tutti i nemici.
Di seguito un video di gameplay:




Nel 1998 il programmatore Andrew Jenner creò una versione gratuita del gioco applicando all'originale il principio del reverse engineering. Questa nuova versione, chiamata Digger Remastered, è disponibile su diverse piattaforme, compreso Android con il nome Digger Classic, che ho prontamente installato sul mio apparecchio non appena ne ho scoperta l'esistenza (è gratuito).
E' praticamente identico alla versione originale, con la possibilità di scegliere tra quattro modalità di comandi touch. In teoria dovrebbe essere anche possibile collegargli un joypad, e mi sa che sia l'unico modo di riuscire a superare il primo livello...
Io non so se a sei anni ero un fulmine di guerra, ma posso dire questo: ho trovato la versione Android di Digger Remastered di una difficoltà imbarazzante! Non me lo ricordo così terribile! Possibile che i miei riflessi abbiano subito un tale tracollo con l'età?
Temo che buona parte del problema sia comunque da imputare ai comandi a schermo, visto che c'è bisogno di essere assolutamente rapidi e precisi negli spostamenti.
Sul mio telefono Digger Classic occupa 4.03 MB, molti di più di quanto richiesto dal gioco originale. Visto che dal punto di vista di grafica e sonoro non c'è davvero niente di più di quanto visto nel gioco originale, e non ci sono pubblicità o altro, presumo che siano tutti occupati dai comandi su touchscreen.

Mi capita ogni tanto la curiosità di vedere se esistono versioni più moderne di videogiochi della mia beata gioventù (e non è raro che ne trovi, in quest'epoca di remake), e così ho fatto qualche ricerca.
L'originale Mr Do! da cui Digger ha bellamente copiato ha avuto diversi seguiti, il più recente, nonché più bello graficamente e tecnicamente avanzato è Neo Mr. Do!, uscito nel 1997 per Neo Geo. E' una versione simpatica, e quando vengono fatti cadere quelli che corrispondono ai sacchetti di monete invece di semplice punteggio questi rilasciano dei bonus casuali quali velocità aumentata, armi, eccetera. Peccato che lo sfondo troppo colorato e pieno di particolari renda lo schermo un po' troppo confusionario. Ed ecco un bel video di gameplay:




Più recentemente però è comparso Digger HD, uscito nel 2009 per Playstation 3 e in seguito convertito anche per altre piattaforme, TRA cui Android. Non è disponibile sul Play Store, ma non tutti sanno che esistono anche altri market che garantiscono una certa (non assoluta) sicurezza, e questo gioco potete trovarlo lì. E' gratuito e io l'ho scaricato e installato, funziona e non vi porta merda nel cellulare, se non fosse che compaiono delle pubblicità di tanto in tanto.
Di seguito un gameplay della versione Android:



Come si vede chiaramente già dal video, è MOSTRUOSAMENTE più facile dell'originale, sebbene anche qui si senta decisamente la mancanza di un pad fisico. Se nell'originale mi sono sentito un dio quando ho completato il primo quadro (adesso, magari da ragazzino ci riuscivo meglio) qui i quadri si succedono uno dietro l'altro come se niente fosse. Basti dire che nei primi quadri arriva sempre solo un nemico per volta. Quadri in cui, come per la grande maggioranza dei "giochini" per cellulare, il nostro comportamento in ogni quadro viene giudicato con un punteggio da una a tre stelle. E' possibile anche comprare degli upgrade (con i soldi "virtuali" che si guadagnano giocando, ma credo sia possibile anche aumentare quel denaro virtuale con moneta reale), quali nuovi effetti dirompenti per i sacchetti da far cadere sulla testa dei mostri, aumentare la velocità o la velocità di ricarica dei proiettili, cose così. Ci sono anche più tipi di nemici.
La difficoltà, comunque, aumenta man mano che si va avanti. Il gioco presenta tre gruppi di livelli, al momento sono più o meno a metà del terzo gruppo e non riesco più ad andare avanti... Forse il ragazzino che ero avrebbe avuto ragione facilmente anche di questi, ma io...

La verità è che, dovendo scegliere una versione moderna del gioco a cui giocare, potete provare questo o Neo Mr Do! che secondo me è più bello, ma lo sfondo fa lacrimare gli occhi. Per quanto riguarda Neo Mr. Do!, ovviamente bisogna emularlo (cosa possibilissima anche su cellulare), o in alternativa ci sono anche dei siti che permettono di giocarci online.
Qualunque cosa facciate, non sarà mai come giocarci a sette anni a sbafo sul computer dell'ufficio della mamma.


Ho pubblicato diverse compilation di videogiochi, videogiochi cioè accomunati da un tema particolare. Ad esempio tutti i videogiochi dove compare un particolare attore o personaggio, o seguiti più o meno apocrifi di un videogioco classico, e altre. Alcune sono "elenchi ragionati", altre veri e propri approfondimenti sul tema. Le trovate tutte a questo link.


Il Moro

9 commenti:

  1. Avendo io avuto l'onore di conoscere e usare i floppony da 10", dubito fortemente che in Italia siano mai arrivati floppy da 5" di addirittura un mega: siamo matti? Solamente negli anni Novanta abbiamo avuto l'emozione di poter stipare tutto quel materiale su disco, quello da 2,5". Il 5" più capiente era quello con circa 300 k, che per Commodore prima e PC poi facev più che egregiamente il suo lavoro, visto quanto poco pesava il materiale all'epoca. Nel 1990 avevamo in casa un Amstrad con doppio lettore quindi potevi duplicare i floppy senza passare dall'hard disk: e Johnny Mnemomic muto! :-D
    Credo fosse proprio all'epoca che ho conosciuto Digger (o uno dei suoi vari cloni per DOS) e ricordo di averci giocato parecchio, sebbene perdessi a iosa, essendo io impedito coi giochi sin da tenera età :-P

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    1. Diciamo che i giochi tendevano a non renderti la vita facile... :-D

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  2. Ci ho giocato parecchio nella versione per Commodore 64, probabilmente in una di quelle compilation da edicola come Special Program, quindi probabilmente aveva anche un nome fittizio.
    Lo ricordo con piacere, comunque.

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    1. Possibile, immagino che sia uscito un mucchio di cloni.

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  3. Post molto interessante, sopratutto per chi come me non ha mai visto i floppy da da 10" (quelli più piccoli gli ho usati fino alle medie).

    Digger è uno di quei vecchi giochi con una formula così semplice da essere sempre accattivante.

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    1. tranquillo: c'è un motivo per cui non hai mai visto i floppy "da 10 pollici" :)

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    2. I floppy più grandi arrivavano a 8 pollici. La prima ditta a inserirli in un personal computer fu Olivetti, nel 1975, ma credo che non siano durati molto, perché anche io non ne ho mai visto uno.

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    3. Io li ho sempre chiamati da 10" pollici perché sembravano il doppio di quelli da 5 (e perché tempo fa anche dei siti li chiamavano così) ma potevano essere anche da 8". Ero ragazzino (almeno il 1982) e mio padre lavorava in una tipografia all'avanguardia che utilizzava computer belli grossi: che peccato non aver conservato quei flopponi enormi.

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    4. Io comunque ricordo di aver visto una volta uno di quei computer grossi come una stanza con le bobine di nastro magnetico... mi portò a vederlo mio padre. Devo interrogarlo, non ricordo assolutamente dove fosse, credo in un suo posto di lavoro...

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