giovedì 4 aprile 2019

Lo schiaccianoci e i quattro regni

lo schiaccianoci e i quattro regni recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Lo schiaccianoci e i quattro regni è  un film della Disney che è passato stranamente in sordina, ma che secondo me merita una visione (una sola).
Non che alla Disney abbiano bisogno di altri soldi oltre a quelli che già diamo loro, intendiamoci.

Non è un film eccezionale, perché soffre di una sorta di dualità: ci sono alcune cose che sono niente di che e altre che sono invece notevoli.

La trama è una di quelle cose che non sono niente di che. Trita e ritrita, già vista mille volte in produzioni simili. In questo caso c'è la ragazza che deve imparare ad accettare la morte della madre, e scopre che essa era regina di una sorta di regno fatato.
La modalità di accesso a questo regno grida forte "Narnia", così come anche altri particolari sparsi qua e là, tanto da farci capire che l'opera di C. S. Lewis è stata tenuta, diciamo, in forte considerazione.
Anche a livello di scrittura c'è qualcosa che non va, tipo i due personaggi che dovrebbero essere le macchiette comiche ma stonano e non fanno ridere, o il modo in cui la vera natura di questo regno fatato viene rivelata, buttata lì come se niente fosse durante una normale conversazione.

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E poi c'è la strana questione dei neri, nel senso di persone di colore: è ambientato direi nella seconda metà dell'800, un periodo in cui un nero in Europa, se gli andava bene, al massimo poteva fare il lavapiatti. I neri che si vedono in questo film, Morgan Freeman su tutti, sembrano stonati nella loro parte, figli di un politically correct tirato all'eccesso.

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Di contro c'è un comparto visivo assolutamente splendido unito a un sapiente uso delle musiche, realizzate riprendendo quelle del balletto Lo schiaccianoci.

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Le scenografie sono fatte tutte in CGI, e spesso si vede. Ciò non toglie che siano splendide, surreali, poetiche, una vera gioia per gli occhi. Ogni fotogramma, anche nei momenti di minore importanza, è realizzato con la passione di un pittore per la sua opera. Una direzione artistica che rende ogni fotogramma lo sfondo perfetto per una fiaba. A ciò aggiungiamo bellissimi costumi e una fantastica scena di balletto classico.
Se non fosse per la CGI che ogni tanto zoppica un po', potrei dire che è il film più bello visivamente che vedo da un bel pezzo.

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Da vedere una volta, giusto per le belle immagini in computer grafica. Una volta poi basta.

Il Moro

2 commenti:

  1. All'inizio ho pensato: ma quante birre avrà bevuto? :D
    Comunque dubbioso se vedere o meno, più propenso per il no..

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