venerdì 12 gennaio 2018

Il posto delle onde, di Lucia Patrizi

Lucia Patrizi Il Posto Delle Onde RecensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Lucia Patrizi ha un blog che io seguo poco non andando pazzo per il genere di cui si occupa, ma che vi consiglio se siete amanti dell'horror: su ilgiornodeglizombi troverete recensioni dettagliatissime lasciate non solo da un'esperta di cinema, ma anche da una persona che ama incondizionatamente questo genere.
Ma Lucia non agisce solo sul blog, e il suo primo romanzo, My little moray eel, fu una piacevole sopresa: un libro molto bello, delicato, malinconico, con quasi nulla di ciò che solitamente si associa al genere a cui l'autrice è affezionata. Mi è piaciuto molto, e ne feci una recensione qui.

Questo Il posto delle onde è il suo secondo e per ora ultimo romanzo. E' decisamente più corposo del precedente (quasi il doppio, direi), e stavolta siamo più vicini all'horror... ma non solo quello, chiaramente.

Il libro è diviso in tre parti. Devo dire che nella prima parte ho avuto una certa sensazione di deja vu: le similitudini con il romanzo precedente sono davvero tante, forse troppe. A partire dalla struttura, con un capitolo dedicato al passato e uno al presente, al personaggio della protagonista, che non solo ricorda quella del primo libro come carattere e per il suo rapporto con il mare ma anche per i suoi particolari "amici":  al posto di una murena gigante la nostra Alice ha per amici uno squalo e una pantera, ma senza la particolare "empatia" che era una sorta di superpotere per Sara. Semplicemente, sono suoi amici.
Notevoli similitudini anche nell'ambientazione: anche qui ci sono misteriose creature che sorgono dal mare, intenzionate a distruggere l'umanità, anzi, qualsiasi forma di vita sul pianeta.

Nella seconda parte cambia tutto: scopriamo delle verità che mettono in nuova luce ciò che credevamo di aver capito, ci allontaniamo dal mare per inoltrarci in un terribile deserto e il tutto prende dei toni decisamente più da horror-fantasy. Ci sono delle somiglianze con


ma non abbastanza da parlare di un'ispirazione diretta, credo piuttosto che ci sia dietro qualche influenza comune che mi sfugge.

C'è poi una terza e conclusiva parte, sulla quale non mi dilungherò oltre per non spoilerare.

In tutta questa apocalisse il tema principale, decisamente più importante di mostri giganti e bizzarri animali da compagnia, è il rapporto tra le due protagoniste. Sole alla fine del mondo, si aggrappano l'una all'altra come naufraghi a una zattera, in un rapporto di amore-dipendenza totale, un rapporto che viene mostrato mettendo in totale nudità davanti al lettore i sentimenti dell'una e dell'altra. Una più giovane, bisognosa di essere protetta ma allo stesso tempo desiderosa di poter essere e fare qualcosa di più, insofferente nei confronti dell'isolamento e della protezione stessa; l'altra più matura e forte, sia fisicamente che caratterialmente, che unisce all'amore tenero per la prima anche un sentimento quasi materno, una volontà di tenere al sicuro questo suo amore anche a costo di chiuderlo in una bolla. E, da entrambe le parti, la paura terribile di poter perdere l'altra, che però, anche nell'apocalisse, non è mai la "semplice" ed egoistica paura di restare soli.

Tirando le somme: Lucia scrive molto bene, sa toccare le corde giuste, e tra le pagine ci sono diversi momenti "alti", soprattutto per quanto riguarda i sentimenti delle due protagoniste e il rapporto tra di loro, che può raggiungere vette davvero emozionanti; ma purtroppo non riesco a metterlo allo stesso livello di My Little Moray Eel, che mi ha colpito di più.
Il che non toglie che sia comunque un libro molto bello e del quale mi sento di consigliare a tutti la lettura.

Potete acquistarlo qui, in ebook, a 2.99 €, o scaricarlo gratuitamente se siete abbonati al servizio Kindle Unlimited. Tranquilli che vale ben più di tre caffè.

Il Moro.

2 commenti:

  1. A me è piaciuto persino più di My Little Moray Eel :) In ogni caso Lucia Patrizi è una scrittrice da leggere a scatola chiusa!

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