mercoledì 18 gennaio 2017

Jack il diavolo a molla, una storia di coraggio e crudeltà, di Philip Pullman. Recensione.


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Philip Pullman è già autore di uno dei miei libri preferiti di sempre, La bussola d'oro. In questo Jack il diavolo a molla, però, il respiro è ben diverso: non si tratta di una lunga trilogia come per il suo capolavoro Queste oscure materie, ma di un romanzo breve. E, mentre Queste oscure materie era sì una storia per ragazzi ma con molti elementi che la rendevano gradita anche agli adulti (come le migliori storie per ragazzi sanno fare), in questo caso si tratta proprio solo di una storia per ragazzini, senza nessun sottinteso o risvolto particolare.

Anche la trama è abbastanza classica: tre ragazzini nella Londra di fine '800 che fuggono da un orfanatrofio i cui responsabili sono degli avidi aguzzini come si vedono, appunto, solo nelle storie per ragazzi. Nella loro fuga rocambolesca vengono aiutati da Jack il diavolo a molla, un vero e proprio Batman vittoriano: un eroe che aiuta la gente e affronta i malvagi contando sul terrore che incute con il suo aspetto spaventoso e su alcuni gadget come appunto gli stivali a molla.
 
Philip pullman jack il diavolo a molla

Particolarità di questo libro sono le illustrazioni: a differenza che nei libri illustrati classici le figure qui non sono una semplice aggiunta, ma fanno effettivamente parte della storia. Può capitare, ad esempio, che la parte narrata introduca due personaggi, e le vignette, organizzate come in un fumetto, raccontino il dialogo tra i due.
Questa novità è interessante e abbastanza ben gestita, ma c'è il problema di fondo che appena si apre la pagina l'occhio tende a cadere prima sulle immagini, sfalsando l'ordine corretto di lettura.

Comunque sia un piccolo volume per una lettura veloce e leggera, adatta a un pubblico giovane.



Il romanzo è ispirato a una figura leggendaria della Londra vittoriana, Spring Heleed Jack, un uomo mascherato che compariva dal nulla terrorizzando i passanti in villaggi e periferie londinesi, e che sembrava essere in grado di compiere salti prodigiosi. Questa figura fece scalpore e la voce della sua esistenza (e della sua perniciosità) si diffuse al punto che vennero organizzate vere e proprie cacce all'uomo in grande stile.
Per ci vuole approfondire, potete trovare informazioni più dettagliate al riguardo su questo post sul blog Redjack.

Il Moro

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